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ALLEGATO 1 Indicazioni metodologiche per la gestione dei ...

ALLEGATO 1. Indicazioni metodologiche per la gestione dei rischi corruttivi 1. PREMESSA 3. 2. COMPITI DEI PRINCIPALI ATTORI 5. 3. ANALISI DEL CONTESTO 8. ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO 8. ANALISI DEL CONTESTO INTERNO 10. 4. VALUTAZIONE DEL RISCHIO 23. IDENTIFICAZIONE DEGLI EVENTI RISCHIOSI 23. ANALISI DEL RISCHIO 27. PONDERAZIONE DEL RISCHIO 31. 5. TRATTAMENTO DEL RISCHIO 33. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE 34. PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE 38. 6. MONITORAGGIO E RIESAME 41. MONITORAGGIO SULL'ATTUAZIONE DELLE MISURE 41. MONITORAGGIO SULL' IDONEIT DELLE MISURE 44. RIESAME PERIODICO DELLA FUNZIONALIT COMPLESSIVA DEL SISTEMA 45.

il RPCT, e fornendo i dati e le informazioni necessarie per realizzare l’analisi del contesto, la valutazione, il trattamento del rischio e il monitoraggio delle misure; - curare lo sviluppo delle proprie competenze in materia di gestione del rischio di corruzione e

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1 ALLEGATO 1. Indicazioni metodologiche per la gestione dei rischi corruttivi 1. PREMESSA 3. 2. COMPITI DEI PRINCIPALI ATTORI 5. 3. ANALISI DEL CONTESTO 8. ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO 8. ANALISI DEL CONTESTO INTERNO 10. 4. VALUTAZIONE DEL RISCHIO 23. IDENTIFICAZIONE DEGLI EVENTI RISCHIOSI 23. ANALISI DEL RISCHIO 27. PONDERAZIONE DEL RISCHIO 31. 5. TRATTAMENTO DEL RISCHIO 33. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE 34. PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE 38. 6. MONITORAGGIO E RIESAME 41. MONITORAGGIO SULL'ATTUAZIONE DELLE MISURE 41. MONITORAGGIO SULL' IDONEIT DELLE MISURE 44. RIESAME PERIODICO DELLA FUNZIONALIT COMPLESSIVA DEL SISTEMA 45.

2 7. CONSULTAZIONE E COMUNICAZIONE 46. 2. 1. PREMESSA. Il presente documento costituisce l' ALLEGATO metodologico al Piano nazionale anticorruzione (PNA). 2019 e fornisce Indicazioni utili per la progettazione, la realizzazione e il miglioramento continuo del Sistema di gestione del rischio corruttivo . Il Piano nazionale anticorruzione 2013 e l'Aggiornamento 2015 al PNA avevano fornito una serie di Indicazioni ai sensi della legge 190/2012, Indicazioni che il presente ALLEGATO metodologico ha ampiamente integrato e aggiornato, tenendo conto delle precedenti esperienze di attuazione dei PNA e ispirandosi ai principali standard internazionali di risk management.

3 Il presente ALLEGATO diventa pertanto l'unico documento metodologico da seguire nella predisposizione dei Piani triennali della prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPCT) per la parte relativa alla gestione del rischio corruttivo, mentre restano validi riferimenti gli approfondimenti tematici (es. contratti pubblici, sanit , istituzioni universitarie, etc.) riportati nei precedenti PNA. Pur in continuit con i precedenti PNA, questo documento sviluppa ed aggiorna alcune Indicazioni metodologiche allo scopo di indirizzare ed accompagnare le pubbliche amministrazioni, le societ e gli enti chiamati ad applicare la legge 190/2012 (d'ora in poi amministrazioni) verso un approccio alla prevenzione della corruzione finalizzato alla riduzione del rischio corruttivo da un punto di vista sostanziale e non meramente formale.

4 Le Indicazioni contenute nel presente documento sono state elaborate: a) nel rispetto dei Principi Guida , esplicitati nel testo del PNA 2019;. b) intervenendo in maniera sostanziale sugli snodi rispetto ai quali le analisi dei PTPCT, finora condotte dall'ANAC, hanno evidenziato rilevanti criticit (ad es. la valutazione del rischio);. c) revisionando ed ampliando alcuni aspetti del processo di gestione del rischio finora poco sviluppati (ad es. il monitoraggio);. d) fornendo alcune semplificazioni al fine di favorire l'attuazione graduale del Sistema di gestione del rischio corruttivo , soprattutto da parte di amministrazioni di piccole dimensioni.

5 Il carattere non omogeneo delle amministrazioni richiede adattamenti e flessibilit , sia con riferimento alle fasi di analisi e valutazione dei rischi corruttivi, sia rispetto alle misure di trattamento volte a prevenire i rischi stessi. Un approccio flessibile e contestualizzato, che tenga conto delle specificit di ogni singola amministrazione e del contesto interno ed esterno nel quale essa opera, consente di evitare la burocratizzazione degli strumenti e delle tecniche per la gestione del rischio. 3. Il processo di gestione del rischio di corruzione si articola nelle fasi rappresentate nella Figura1: Figura 1 Il processo di gestione del rischio di corruzione 1.

6 Analisi del contesto Analisi del contesto esterno Analisi del contesto interno Consultazione e comunicazione Monitoraggio e riesame 2. Valutazione del rischio Identificazione del rischio Analisi del rischio Ponderazione del rischio 3. Trattamento del rischio Identificazione delle misure Programmazione delle misure Il processo di gestione del rischio corruttivo deve essere progettato ed attuato tenendo presente le sue principali finalit , ossia favorire, attraverso misure organizzative sostenibili, il buon andamento e l'imparzialit delle decisioni e dell'attivit amministrativa e prevenire il verificarsi di eventi corruttivi.

7 La mappatura dei processi, l'analisi e la valutazione del rischio, migliorando la conoscenza dell'amministrazione, consentono di alimentare e migliorare il processo decisionale alla luce del costante aggiornamento delle informazioni disponibili. In tale contesto altamente auspicabile, come buona prassi, non introdurre ulteriori misure di controlli bens razionalizzare e mettere a sistema i controlli gi esistenti nelle amministrazioni evitando di implementare misure di prevenzione solo formali e migliorandone la finalizzazione rispetto agli obiettivi indicati. Il processo di gestione del rischio si sviluppa secondo una logica sequenziale e ciclica che ne favorisce il continuo miglioramento.

8 Le fasi centrali del sistema sono l'analisi del contesto, la valutazione del rischio e il trattamento del rischio, a cui si affiancano due ulteriori fasi trasversali (la fase di consultazione e comunicazione e la fase di monitoraggio e riesame del sistema). Sviluppandosi in maniera ciclica , in ogni sua ripartenza il ciclo deve tener conto, in un'ottica migliorativa, delle risultanze del ciclo precedente, utilizzando l'esperienza accumulata e adattandosi agli eventuali cambiamenti del contesto interno ed esterno. 4. 2. COMPITI DEI PRINCIPALI ATTORI. La vigente disciplina in materia di prevenzione della corruzione assegna al Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT) un importante ruolo di coordinamento del processo di gestione del rischio, con particolare riferimento alla fase di predisposizione del PTPCT.

9 E al monitoraggio. Questo ruolo di coordinamento non deve in nessun caso essere interpretato dagli altri attori organizzativi come un pretesto per deresponsabilizzarsi in merito allo svolgimento del processo di gestione del rischio. Al contrario, l'efficacia del sistema di prevenzione dei rischi corruttivi . strettamente connessa al contributo attivo di altri attori all'interno dell'organizzazione. Si suggerisce al RPCT di specificare i compiti dei vari attori coinvolti nella gestione del rischio all'interno dei PTPCT in modo da attivare, eventualmente, quanto disposto dal quarto periodo del comma 7 dell'articolo 1 della legge 190/2012 1 e dal secondo periodo del comma 14 del medesimo articolo2.

10 Di seguito, si espongono sinteticamente i compiti dei principali ulteriori soggetti coinvolti nel sistema di gestione del rischio corruttivo, concentrandosi esclusivamente sugli aspetti essenziali a garantire una piena effettivit dello stesso. Figura 2 - Gli attori convolti nel sistema di gestione del rischio RPCT. Organo di indirizzo dirigenti OI V. dipendenti Sistema di gestione Strutture Strutture di con dati (es. audit del rischio uff. legale, interno ecc). 1 Il quale prevede: il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza segnala all'organo di indirizzo e all'organismo indipendente di valutazione le disfunzioni inerenti all'attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza e indica agli uffici competenti all'esercizio dell'azione disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misur e in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza.


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