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Decreto Legislativo del 30 marzo 2001, n. 165(1) (2) (3)

Decreto Legislativo del 30 marzo 2001, n. 165(1) (2) (3). Norme generali sull 'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. (in vigore dal ) (1) Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 9 maggio 2001, n. 106, (2) Per la disciplina del giuramento di fedelt dei dipendenti dello Stato non contrattualizzati, vedi il 19 aprile 2001, n. 253 ed il 2 agosto 2005. (3) L'art. 22, comma 4, lett. a), 25 maggio 2017, n. 75, ha disposto che, nel presente provvedimento, le parole Ministero della ricerca scientifica siano sostituite, ovunque ricorrenti, dalle parole Ministero dell'istruzione, dell'universit e della ricerca . IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 76 ed 87 della Costituzione. Vista la legge 23 ottobre 1992, n. 421, ed in particolare l'articolo 2; Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59; Visto il Decreto Legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni ed integrazioni; Visto l'articolo 1, comma 8, della legge 24 novembre 2000, n.

Decreto Legislativo del 30 marzo 2001, n. 165(1) (2) (3). Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. (in vigore dal 22.06.2017) (1) Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 9 maggio 2001, n. 106, S.O.

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1 Decreto Legislativo del 30 marzo 2001, n. 165(1) (2) (3). Norme generali sull 'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. (in vigore dal ) (1) Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 9 maggio 2001, n. 106, (2) Per la disciplina del giuramento di fedelt dei dipendenti dello Stato non contrattualizzati, vedi il 19 aprile 2001, n. 253 ed il 2 agosto 2005. (3) L'art. 22, comma 4, lett. a), 25 maggio 2017, n. 75, ha disposto che, nel presente provvedimento, le parole Ministero della ricerca scientifica siano sostituite, ovunque ricorrenti, dalle parole Ministero dell'istruzione, dell'universit e della ricerca . IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 76 ed 87 della Costituzione. Vista la legge 23 ottobre 1992, n. 421, ed in particolare l'articolo 2; Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59; Visto il Decreto Legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni ed integrazioni; Visto l'articolo 1, comma 8, della legge 24 novembre 2000, n.

2 340; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella seduta del 7 febbraio 2001; Acquisito il parere dalla Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281, espresso in data 8 febbraio 2001; Acquisito il parere delle competenti Commissioni del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, rispettivamente in data 27 e 28 febbraio 2001; Viste le deliberazioni del Consiglio dei Ministri, adottate nelle sedute del 21 e 30 marzo 2001; Su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro per la funzione pubblica; EMANA il seguente Decreto Legislativo Titolo I PRINCIPI generali Articolo 1 Finalit ed ambito di applicazione(Art. 1 del n. 29 del 1993, come modificato dall'art. 1 del n. 80 del 1998) In vigore dal 27 febbraio 2011 1. Le disposizioni del presente Decreto disciplinano l'organizzazione degli uffici e i rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, tenuto conto delle autonomie locali e di quelle delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dell'articolo 97, comma primo, della Costituzione, al fine di: a) accrescere l'efficienza delle amministrazioni in relazione a quella dei corrispondenti uffici e servizi dei Paesi dell'Unione europea, anche mediante il coordinato sviluppo di sistemi informativi pubblici; b) razionalizzare il costo del lavoro pubblico, contenendo la spesa complessiva per il personale, diretta e indiretta, entro i vincoli di finanza pubblica.

3 C) realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, assicurando la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti, applicando condizioni uniformi rispetto a quelle del lavoro privato, garantendo pari opportunit alle lavoratrici ed ai lavoratori nonch l'assenza di qualunque forma di discriminazione e di violenza morale o psichica. (6) 2. Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunit montane, e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e le Agenzie di cui al Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n.

4 300. Fino alla revisione organica della disciplina di settore, le disposizioni di cui al presente Decreto continuano ad applicarsi anche al CONI. (4) (5) (7) 3. Le disposizioni del presente Decreto costituiscono principi fondamentali ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione. Le Regioni a statuto ordinario si attengono ad esse tenendo conto delle peculiarit dei rispettivi ordinamenti. I principi desumibili dall'articolo 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421, e successive modificazioni, e dall'articolo 11, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni ed integrazioni, costituiscono altres , per le Regioni a statuto speciale e per le province autonome di Trento e di Bolzano, norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica. (4) Comma cos modificato dall'art. 1, comma 1, L. 15 luglio 2002, n. 145 e, successivamente, dall'art. 2, comma 2-quaterdecies, 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla L. 26 febbraio 2011, n.

5 10. (5) Per il trattenimento in servizio dei dipendenti pubblici, di cui al presente comma, vedi l'art. 33, comma 2, 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 agosto 2006, n. 248. (6) Lettera cos sostituita dall'art. 21, comma 1, lett. a), L. 4 novembre 2010, n. 183. (7) Per l'effettuazione di assunzioni a tempo indeterminato da parte delle amministrazioni di cui al presente comma, vedi l'art. 1, comma 103, L. 30 dicembre 2004, n. 311. Vedi, anche, l'art. 1-ter, comma 3, 16 ottobre 2017, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 dicembre 2017, n. 172. Articolo 2 Fonti (Art. 2, commi da 1 a 3 del n. 29 del 1993, come sostituiti prima dall'art. 2 del n. 546 del 1993 e poi dall'art. 2 del n. 80 del 1998) In vigore dal 22 giugno 2017 1. Le amministrazioni pubbliche definiscono, secondo principi generali fissati da disposizioni di legge e, sulla base dei medesimi, mediante atti organizzativi secondo i rispettivi ordinamenti, le linee fondamentali di organizzazione degli uffici; individuano gli uffici di maggiore rilevanza e i modi di conferimento della titolarit dei medesimi; determinano le dotazioni organiche complessive.

6 Esse ispirano la loro organizzazione ai seguenti criteri: a) funzionalit rispetto ai compiti e ai programmi di attivit , nel perseguimento degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicit . A tal fine, periodicamente e comunque all'atto della definizione dei programmi operativi e dell'assegnazione delle risorse, si procede a specifica verifica e ad eventuale revisione; b) ampia flessibilit , garantendo adeguati margini alle determinazioni operative e gestionali da assumersi ai sensi dell'articolo 5, comma 2; c) collegamento delle attivit degli uffici, adeguandosi al dovere di comunicazione interna ed esterna, ed interconnessione mediante sistemi informatici e statistici pubblici; d) garanzia dell'imparzialit e della trasparenza dell'azione amministrativa, anche attraverso l'istituzione di apposite strutture per l'informazione ai cittadini e attribuzione ad un unico ufficio, per ciascun procedimento, della responsabilit complessiva dello stesso; e) armonizzazione degli orari di servizio e di apertura degli uffici con le esigenze dell'utenza e con gli orari delle amministrazioni pubbliche dei Paesi dell'Unione europea.

7 1-bis. I criteri di organizzazione di cui al presente articolo sono attuati nel rispetto della disciplina in materia di trattamento dei dati personali. (8) 2. I rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle disposizioni del capo I, titolo II, del libro V del codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, fatte salve le diverse disposizioni contenute nel presente Decreto , che costituiscono disposizioni a carattere imperativo. Eventuali disposizioni di legge, regolamento o statuto, che introducano o che abbiano introdotto discipline dei rapporti di lavoro la cui applicabilit sia limitata ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, o a categorie di essi, possono essere derogate nelle materie affidate alla contrattazione collettiva ai sensi dell'articolo 40, comma 1, e nel rispetto dei principi stabiliti dal presente Decreto , da successivi contratti o accordi collettivi nazionali e, per la parte derogata, non sono ulteriormente applicabili.

8 (9) 3. I rapporti individuali di lavoro di cui al comma 2 sono regolati contrattualmente. I contratti collettivi sono stipulati secondo i criteri e le modalit previste nel titolo III del presente Decreto ; i contratti individuali devono conformarsi ai principi di cui all'articolo 45, comma 2. L'attribuzione di trattamenti economici pu avvenire esclusivamente mediante contratti collettivi e salvo i casi previsti dai commi 3-ter e 3-quater dell'articolo 40 e le ipotesi di tutela delle retribuzioni di cui all'articolo 47-bis, o, alle condizioni previste, mediante contratti individuali. Le disposizioni di legge, regolamenti o atti amministrativi che attribuiscono incrementi retributivi non previsti da contratti cessano di avere efficacia a far data dall'entrata in vigore dal relativo rinnovo contrattuale. I trattamenti economici pi favorevoli in godimento sono riassorbiti con le modalit e nelle misure previste dai contratti collettivi e i risparmi di spesa che ne conseguono incrementano le risorse disponibili per la contrattazione collettiva (12).

9 (10) 3-bis. Nel caso di nullit delle disposizioni contrattuali per violazione di norme imperative o dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile. (11) (8) Comma inserito dall'art. 176, comma 2, 30 giugno 2003, n. 196, a decorrere dal 1 gennaio 2004. (9) Comma modificato dall'art. 1, comma 1, L. 4 marzo 2009, n. 15. Per l'applicabilit della predetta disposizione, vedi il comma 2 del medesimo art. 1, L. n. 15/2009. Successivamente, il presente comma stato cos modificato dall'art. 33, comma 1, lett. a), 27 ottobre 2009, n. 150 e dall'art. 1, comma 1, lett. da a) a d), 25 maggio 2017, n. 75. (10) Comma cos modificato dall'art. 33, comma 1, lett. b), 27 ottobre 2009, n. 150. (11) Comma aggiunto dall'art. 33, comma 1, lett. c), 27 ottobre 2009, n. 150. (12) Per gli indirizzi di applicazione delle presenti disposizioni, vedi la Direttiva 1 marzo 2002. Articolo 3 Personale in regime di diritto pubblico(Art.

10 2, commi 4 e 5 del n. 29 del 1993, come sostituiti dall'art. 2 del n. 546 del 1993 e successivamente modificati dall'art. 2, comma 2 del n. 80 del 1998) (15) (18) In vigore dal 22 giugno 2017 1. In deroga all'art. 2, commi 2 e 3, rimangono disciplinati dai rispettivi ordinamenti: i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, il personale militare e delle Forze di polizia di Stato, il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia, nonch i dipendenti degli enti che svolgono la loro attivit nelle materie contemplate dall'articolo 1 del Decreto Legislativo del Capo provvisorio dello Stato 17 luglio 1947, n. 691, e dalle leggi 4 giugno 1985, n. 281, e successive modificazioni ed integrazioni, e 10 ottobre 1990, n. 287. (16) 1-bis. In deroga all'articolo 2, commi 2 e 3, il rapporto di impiego del personale, anche di livello dirigenziale, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, esclusi il personale volontario previsto dal regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 2 novembre 2000, n.


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