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GLI APPALTI DI LAVORI IN MATERIA DI BENI DEL …

GIUSEPPE FAILLA* PIETRO URCIUOLI**GLI APPALTI DI LAVORI IN MATERIA DI BENI DELPATRIMONIO CULTURALEIL D. LGS. N. 30 DEL 22 GENNAIO 2004 * Giuseppe Failla, Dirigente presso l Autorit per la vigilanza sui LAVORI pubblici** Pietro Urciuoli, ingegnere presso l Autorit per la vigilanza sui LAVORI pubblici2 SOMMARIO. PREMESSA. 1. LA COMPETENZA LEGISLATIVA SUI LAVORI RELATIVI AI BENI L AMBITO DI APPLICAZIONE DEL 30/2004. 3. I SISTEMI DI REALIZZAZIONE. 3. I contratti disponsorizzazione. 4.

3 modifica alla legge 109 riguardo ad alcuni istituti (tra cui, l’arbitrato, l’istituto del promotore nella finanza di progetto, il subentro nell’esecuzione, ecc.).

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1 GIUSEPPE FAILLA* PIETRO URCIUOLI**GLI APPALTI DI LAVORI IN MATERIA DI BENI DELPATRIMONIO CULTURALEIL D. LGS. N. 30 DEL 22 GENNAIO 2004 * Giuseppe Failla, Dirigente presso l Autorit per la vigilanza sui LAVORI pubblici** Pietro Urciuoli, ingegnere presso l Autorit per la vigilanza sui LAVORI pubblici2 SOMMARIO. PREMESSA. 1. LA COMPETENZA LEGISLATIVA SUI LAVORI RELATIVI AI BENI L AMBITO DI APPLICAZIONE DEL 30/2004. 3. I SISTEMI DI REALIZZAZIONE. 3. I contratti disponsorizzazione. 4.

2 LE TIPOLOGIE DI INTERVENTO. APPALTI misti. APPALTI congiunti e unitari. 5. LE ATTIVIT DI PROGETTAZIONE, DIREZIONE LAVORI ED ACCESSORIE 6. LA SCELTA DEL CONTRAENTE. Sistemi diaffidamento. Criteri di aggiudicazione. Modalit di corresponsione del prezzo. 7. LA QUALIFICAZIONE. La disciplinaprevigente. Le innovazioni introdotte dal 30/2004. Il regime transitorio e la situazione attuale. 8. LE IL NUOVO TITOLO XIII DEL N. 554/99: LE MODIFICHE ALLO STUDIO. 10. RACCORDO CON LADISCIPLINA GENERALE. Abrogazioni esplicite. Abrogazioni implicite.

3 Rinvii a provvedimenti successivi. normativa in MATERIA di LAVORI pubblici si va sempre pi ampliando e al tempo stesso specificando: questo un settore in cui le soggettivit aventi capacit legislativa (le istituzioni comunitarie, ilparlamento interno, il governo centrale e le regioni) frequentemente ed in modo incessante emanano atti avalenza partire dalla legge quadro nazionale n. 109 dell (modificata numerose volte), notacome legge Merloni, si assiste ad un proliferare continuo di provvedimenti normativi, mentre altri sonoallo studio, tra cui spiccano la riforma generale dei LAVORI pubblici annunciata dall ultima modifica dellalegge quadro di cui alla legge 166/2002, il varo del nuovo regolamento generale sui LAVORI pubblici chesostituir l attuale 554/99 e sopratutto il prossimo recepimento delle direttive legislatore comunitario infatti ha da poco varato nuove e importanti direttive comunitarie.

4 L una intema di APPALTI pubblici di LAVORI , servizi e forniture (direttiva unificata 2004/18), l altra (direttiva2004/17) nei settori speciali, direttive che da qui a poco dovranno essere recepite nel nostro ordinamentointerno, al pi entro il 31 gennaio 2006 (cfr. al riguardo quanto dispone la recente legge comunitaria del ).Nei mesi scorsi, stata pubblicata nella la legge n. 80 del di conversione del , noto come decreto sulla competitivit , che non solo ha gi modificato alcuni aspetti dellarecente legge di riforma del procedimento amministrativo n.

5 15/2005 ma ha anche apportato l ennesima3modifica alla legge 109 riguardo ad alcuni istituti (tra cui, l arbitrato, l istituto del promotore nellafinanza di progetto , il subentro nell esecuzione, ecc.).Anche le regioni, sia ordinarie che a statuto speciale (cos , la Regione siciliana con legge n. 7 e , il Friuli Venezia Giulia con legge n. 14 del , la Regione Veneto con leggen. 7 del , ecc.), emanano atti normativi nel settore degli APPALTI pubblici, in un quadrocostituzionale a sua volta profondamente mutato per effetto della riforma del titolo V parte II dellaCostituzione e dell art.

6 117 in particolare che, come noto, fissa una nuova ripartizione delle competenzelegislative e regolamentari tra Stato e normativa nazionale sui LAVORI pubblici si dunque arricchita, ma anche sotto altro aspettodiversificata attraverso l introduzione di specifiche normative in settori vitali e strategici, sia dal punto divista economico che nel settore economico la legge obiettivo in MATERIA di grandi infrastrutture (legge delega del e il n. 190 del ), mentre, in ambito culturale , si distinguono lespeciali disposizioni nella MATERIA dei beni culturali o meglio dei beni del patrimonio culturale.

7 La tendenza generale in atto dunque verso la creazione di modelli normativi autonomi in derogaalla matrice originaria della legge quadro n. 109/94, che tuttavia mantengono con quest ultima unlegame pi o meno intenso, per le parti non direttamente disciplinate dalle singole normative di evidenti di tale evoluzione risalgono, in modo particolare proprio nella MATERIA dei LAVORI aventiad oggetto i beni culturali, a partire dall art. 3 comma 6 lettera l) della legge 109/94, dove si stabilivaun rinvio al regolamento generale per la definizione di specifiche modalit di progettazione ed affidamentodei LAVORI di scavo, restauro e manutenzione dei beni tutelati, istituti che hanno poi costituito oggetto didistinta disciplina nell attuale Titolo XIII di detto regolamento attenzione del legislatore sulla specialit della MATERIA dei beni culturali si inoltre rivelata in temadi qualificazione, ad opera dell art.

8 8 comma 11-sexies della legge 109 (comma inserito dalla legge166/2002 e poi abrogato dal 30/2004, come si dir in seguito), che fissava il compito, a cura delMinistero dei beni culturali ed ambientali, di definire in via regolamentare (specifici ed autonomi) criteridi qualificazione dei soggetti esecutori dei LAVORI riguardanti le attivit di restauro e manutenzione deibeni mobili e delle superfici decorate di beni scelta legislativa di riconoscere al tema dei beni culturali un carattere di specificit , nel solco di unadecisa esigenza di tutela, era gi contenuta nella legge generale 241/90 sul procedimento (cfr.)

9 Art. 144bis, commi 2 e 3 bis; art. 14 quater, comma 3; art. 16, comma 3; art. 17, comma 2; art. 19, comma1; art. 20, comma 4 della legge 241/90, come modificata dalla legge 15/2005 e dalla recente legge80/2005 di conversione del 35/2005, sulla competitivit ).La normativa in tema di interventi relativi ai beni culturali, seppur gradualmente inserita nellanormativa generale sui LAVORI pubblici, ha dunque goduto, seppur parzialmente, di un regime impostazione, gi ampiamente delineata nelle disposizioni dell attuale Titolo XIII del DPR554/99, si accentuata con il varo della legge 166/2002 ( Merloni-quater)

10 Che ha integratospecifiche disposizioni sugli istituti pi importanti dei LAVORI (qualificazione, progettazione, scelta delcontraente, varianti, ecc).L evoluzione sulla autonomia e specialit del quadro normativo in subiecta MATERIA ha assunto infineun carattere decisamente marcato con la recente approvazione di due importanti provvedimenti normativiche hanno avuto comune origine nella legge delega n. 137 del 6 luglio ultima, in particolare con l art. 10 dove sono state indicate cinque materie oggetto di delega(beni culturali, spettacolo, sport, propriet letteraria e diritto d autore), ha previsto per i beni culturali- che i decreti delegati si attenessero a vari principi e criteri direttivi, tra cui l adeguamento agli artt.


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