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I PRIMI CENTO ANNI IL TRATTAMENTO …

1I PRIMI CENTO ANNI dal Notizia rio 30 Allo stato delle attuali conoscenze per laterapia farmacologica della malattia diAlzheimer non disponiamo di untrattamento causale (cio consistente nellarimozione della causa della malattia), ma soltanto di farmaci sintomatici (cio finalizzati all attenuazione dellemanifestazioni cliniche della malattia). Si possono distinguere in farmaci per la malattia di Alzheimer e farmaci per i disturbi del comportamento. Inibitori dell acetilcolinesterasi(donepezil, galantamina e rivastigmina) Tali farmaci sono indicati nella malattia di Alzheimer in fase lieve e moderata. Il presupposto teorico del loro impiegorisiede nel riscontro nella malattia diAlzheimer di una carenza cerebrale dellasostanza chimica acetilcolina, importanteper la memoria e il acetilcolina invia messaggi da unacellula all altra e, dopo aver terminato ilsuo compito, viene distrutta dall enzimaacetilcolinesterasi in modo che non siaccumuli tra le cellule.

2 I PRIMI CENTO ANNI I disturbi del comportamento, dell’umore e i sintomi psicotici, che maggiormente generano stress nella famiglia e aumentano

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1 1I PRIMI CENTO ANNI dal Notizia rio 30 Allo stato delle attuali conoscenze per laterapia farmacologica della malattia diAlzheimer non disponiamo di untrattamento causale (cio consistente nellarimozione della causa della malattia), ma soltanto di farmaci sintomatici (cio finalizzati all attenuazione dellemanifestazioni cliniche della malattia). Si possono distinguere in farmaci per la malattia di Alzheimer e farmaci per i disturbi del comportamento. Inibitori dell acetilcolinesterasi(donepezil, galantamina e rivastigmina) Tali farmaci sono indicati nella malattia di Alzheimer in fase lieve e moderata. Il presupposto teorico del loro impiegorisiede nel riscontro nella malattia diAlzheimer di una carenza cerebrale dellasostanza chimica acetilcolina, importanteper la memoria e il acetilcolina invia messaggi da unacellula all altra e, dopo aver terminato ilsuo compito, viene distrutta dall enzimaacetilcolinesterasi in modo che non siaccumuli tra le cellule.

2 Gli inibitoridell acetilcolinesterasi, sostanze chebloccano l attivit dell acetilcolinesterasi,mantengono la disponibilit cerebrale diacetilcolina e possono compensare, manon arrestare, la distruzione delle celluleprovocata dalla malattia. Possonomigliorare alcuni sintomi cognitivi(quali memoria e attenzione) ecomportamentali (quali apatia,agitazione e allucinazioni), maquesta loro capacit diminuiscecon la progressione della i principali effetti collateralivi sono la nausea e ilrallentamento della frequenzacardiaca, motivo per cui sirendono necessari periodicicontrolli , va ricordato che non tutti i pazienti rispondono a questa terapia e non si sa in anticipo quali siano. Lapubblicazione sulla rivistascientifica Lancet nel giugno2004 dello studio AD 2000,finanziato dal Servizio sanitariobritannico, ha innescato un dibattitosull utilit clinica di questi farmaci per la terapia della malattia di Alzheimerche proseguito in varie realt europeesoprattutto per quanto riguarda il rapportocosto/beneficio.

3 La maggioranza dellaletteratura pubblicata concorda suibenefici della terapia che, anche semodesti, rappresentano la prima concreta speranza per i TRATTAMENTO FARMACOLOGICOLa ricerca sta facendo importanti progressi per incidere sulla malattia e non solo sui sintomi: dai farmaci anti-amiloide a quelli che inibiscono gli enzimi secretasi fino al vaccinoClaudio Mariani, Francesca ClericiNeurologia, Universit degli Studi di Milano, Ospedale Luigi SaccoFARMACI PER LA MALATTIA DIALZHEIMERM emantinaLa memantina indicata nella malattia di Alzheimer in fase moderatamentesevera e severa. Memantina agiscecompensando gli effetti tossici derivantidall eccessiva eccitazione delle cellulenervose causata dal glutammato: esso ha un ruolo essenziale dell apprendimentoe nella memoria, ma il suo eccessoproduce una quantit abnorme di calcionelle cellule nervose provocandone lamorte.

4 La memantina pu proteggere le cellule da questo eccesso. Si ritiene che il farmaco abbia un duplice effetto: sintomatico, migliorandoin alcuni casi i sintomi cognitivi ecomportamentali, e neuroprotettivo. Tra i principali effetti collaterali vengono segnalati l agitazione e la sensazione di capogiro. Antiossidanti(selegilina, vitamina E, gingko-biloba)Si ritiene che questi farmaci intervenganonei processi ossidativi che caratterizzanol invecchiamento. Il loro impiegocontribuirebbe a rallentare i meccanismiche portano alla perdita delle cellulecerebrali. Essi sono abitualmente bentollerati e gli effetti collaterali sono studio pubblicato il 24 aprile 1997 sulla rivista scientifica New EnglandJournal of Medicine ha valutato l efficacia della selegilina e della vitamina E nella malattia di lo studio entrambi questi farmaciritarderebbero la perdita di alcune attivit della vita quotidiana e di conseguenzal istituzionalizzazione.

5 Non migliorano la memoria e il pensiero. Questi risultatiincoraggianti non sono stati confermati da altri studi. Per quanto riguarda il gingko-biloba sono stati pubblicati alcuni studi chesuggeriscono che questo estratto vegetaleabbia una efficacia, sia pur modesta, sullefunzioni cognitive e sul necessarie, per ulteriori ricerche per comprendere il suo meccanismo di funzionamento. Tipsimages/Marc Chapeaux2I PRIMI CENTO ANNII disturbi del comportamento, dell umore e i sintomi psicotici, che maggiormentegenerano stress nella famiglia e aumentanoil peso dell assistenza, non sonounicamente causati dalla degenerazionecerebrale ma anche dal modo in cui ilmalato si adatta alle sue progressiveincapacit.

6 Quando questi disturbi appaiono essenziale effettuare un accuratavalutazione medica per determinarne lepossibili cause. Nel caso non sia sufficientela terapia non farmacologica ma sianecessario ricorrere ai farmaci, questidevono essere usati con la massima cautela per i numerosi effetti farmaci sono indicati neltrattamento della depressione e spessoaiutano a distinguere la depressione vera (che risponde al TRATTAMENTO ) da quella che prelude alla successivaevoluzione in demenza (la cui risposta assai pi dubbia).Ansiolitici e ipnoticiSono farmaci comunemente impiegatinella terapia dell ansia e dell insonnia, ilcui uso non raccomandabilenell anziano per gli effetti potenzialmentedannosi sulla memoria e sull soliti distinguere gli antipsicotici inquelli di vecchia generazione (il cui usodovrebbe essere limitato a condizioniparticolari di emergenza e comunquenon protratto nel tempo) e quellicosiddetti atipici, di nuova ultimi (aripiprazolo, clozapina,olanzapina, quetiapina e risperidone)

7 Vengono impiegati nel TRATTAMENTO dei disturbi comportamentali delle demenze, quali i deliri, le allucinazioni,l aggressivit , l agitazione, l ai farmaci antipsicotici divecchia generazione, quelli atipici sono gravati da minori effetti collaterali, quali sedazione e rallentamento Ministero della Salute ha recentementeavviato un piano di sorveglianza di tali farmaci, nel sospetto che essipossano aumentare il rischio di opportuno, inoltre, sottolineare che la ricerca scientifica sta compiendoimportanti progressi e che sono in fase di sperimentazione nuove molecole nella prospettiva di sviluppare unaterapia causale della malattia diAlzheimer. In particolare, sono inavanzata fase di sperimentazione FARMACI PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO Birks J.

8 Cholinesterase inhibitors for Alzheimer s disease. The Cochrane Database ofSystematic Reviews 2006, Issue 1. Art. No.: CD005593. DOI: Areosa Sastre A, Sherriff F,McShane R. Memantine for dementia. The Cochrane Database ofSystematic Reviews 2005, Issue 3. Art. No.: pub4. Gareri P, Cotroneo A, Lacava R, et al. Comparison of the efficacy of new and conventionalantipsychotic drugs in the treatment of behavioural and psychological symptoms of dementia(BPSD).Arch Gerontol Geriatr. 2004 (suppl 9): 207-215. Courtney C, Farrell D, Gray R, et al. AD2000 Collaborative Group. Long term donepeziltreatment in 565 patients with Alzheimer s disease (AD2000): randomised double-blind trial. Bibliografiai farmaci anti-amiloide , il cuipresupposto teorico risiede nelladimostrazione che nel cervello deipazienti affetti da malattia di Alzheimersi deposita (sottoforma di placche ) una proteina anomala, denominata beta-amiloide.

9 Poich quest ultima si forma per l azione delle secretasi ,alcune aziende farmaceutiche stannosviluppando farmaci in grado di impedirel azione di tali enzimi, nella speranza diprevenire la formazione di , un approccio terapeutico moltopromettente basato sullo sviluppo deivaccini, che si sono dimostrati in gradodi prevenire la deposizione di beta-amiloide e la cui sperimentazione suisoggetti sani, inizialmente interrottaper il verificarsi di alcuni gravi casidi meningo-encefalite, attualmentein fase di considerazioneconclusiva concerne, infine, la presuntanatura multifattoriale della malattia diAlzheimer. E verosimile, infatti, che essanon sia il risultato dell intervento di unsingolo elemento, ma che, piuttosto,scaturisca dalla complessa interazione di molteplici fattori endogeni ed esogeni.

10 E pertanto ragionevole presumere cheun approccio terapeutico multilateralecostituisca la scelta vincente.


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