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I Promessi sposi - Letteratura Italiana

Letteratura Italiana EinaudiI Promessi sposidi Alessandro ManzoniEdizione di riferimento:a cura di Angelo Marchese,Mondadori, Milano 1985 Letteratura Italiana EinaudiLetteratura Italiana EinaudiIntroduzione1 Capitolo I5 Capitolo II25 Capitolo III40 Capitolo IV57 Capitolo V74 Capitolo VI91 Capitolo VII107 Capitolo VIII128 Capitolo IX152 Capitolo X175 Capitolo XI200 Capitolo XII221 Capitolo XIII236 Capitolo XIV253 Capitolo XV271 Capitolo XVI289 Capitolo XVII306 Capitolo XVIII323 Capitolo XIX339 Capitolo XX355 Capitolo XXI371 Capitolo XXII387 Capitolo XXIII400 Capitolo XXIV420 Capitolo XXV448 Capitolo XXVI464 Capitolo XXVII481 Capitolo XXVIII498 SommarioCapitolo XXIX521 Capitolo XXX537 Capitolo XXXI551 Capitolo XXXII571 Capitolo XXXIII592 Capitolo XXXIV614 Capitolo XXXV637 Capitolo XXXVI652 Capitolo XXXVII674 Capitolo XXXVIII689 SommarioivLetteratura Italiana Einaudi1 Letteratura Italiana EinaudiINTRODUZIONE L

Letteratura italiana Einaudi 1 INTRODUZIONE «L’Historia si può veramente deffinire una guerra illu- stre contro il Tempo, perché togliendoli di mano gl’anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaueri, li richiama in vita,

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1 Letteratura Italiana EinaudiI Promessi sposidi Alessandro ManzoniEdizione di riferimento:a cura di Angelo Marchese,Mondadori, Milano 1985 Letteratura Italiana EinaudiLetteratura Italiana EinaudiIntroduzione1 Capitolo I5 Capitolo II25 Capitolo III40 Capitolo IV57 Capitolo V74 Capitolo VI91 Capitolo VII107 Capitolo VIII128 Capitolo IX152 Capitolo X175 Capitolo XI200 Capitolo XII221 Capitolo XIII236 Capitolo XIV253 Capitolo XV271 Capitolo XVI289 Capitolo XVII306 Capitolo XVIII323 Capitolo XIX339 Capitolo XX355 Capitolo XXI371 Capitolo XXII387 Capitolo XXIII400 Capitolo XXIV420 Capitolo XXV448 Capitolo XXVI464 Capitolo XXVII481 Capitolo XXVIII498 SommarioCapitolo XXIX521 Capitolo XXX537 Capitolo XXXI551 Capitolo XXXII571 Capitolo XXXIII592 Capitolo XXXIV614 Capitolo XXXV637 Capitolo XXXVI652 Capitolo XXXVII674 Capitolo XXXVIII689 SommarioivLetteratura Italiana Einaudi1 Letteratura Italiana EinaudiINTRODUZIONE L

2 Historia si pu veramente deffinire una guerra illu-stre contro il Tempo, perch togliendoli di mano gl annisuoi prigionieri, anzi gi fatti cadaueri, li richiama in vita,li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia. Magl illustri Campioni che in tal Arringo fanno messe di Pal-me e d Allori, rapiscono solo che le sole spoglie pi sfarzo-se e brillanti, imbalsamando co loro inchiostri le Impresede Prencipi e Potentati, e qualificati Personaggj, e trapon-tando coll ago finissimo dell ingegno i fili d oro e di seta,che formano un perpetuo ricamo di Attioni gloriose. Per alla mia debolezza non lecito solleuarsi a tal argomenti,e sublimit pericolose, con aggirarsi tra Labirinti de Poli-tici maneggj, et il rimbombo de bellici Oricalchi: solo chehauendo hauuto notitia di fatti memorabili, se ben capi-torno a gente meccaniche, e di piccol affare, mi accingo dilasciarne memoria a Posteri, con far di tutto schietta e ge-nuinamente il Racconto, ouuero sia Relatione.

3 Nella qua-le si vedr in angusto Teatro luttuose Traggedie d horrori,e Scene di malvaggit grandiosa, con intermezi d Impresevirtuose e buont angeliche, opposte alle operationi diabo-liche. E veramente, considerando che questi nostri climisijno sotto l amparo del Re Cattolico nostro Signore, che quel Sole che mai tramonta, e che sopra di essi, con rifles-so Lume, qual Luna giamai calante, risplenda l Heroe dinobil Prosapia chepro temporene tiene le sue parti, egl Amplissimi Senatori quali Stelle fisse, e gl altri Spetta-bili Magistrati qual erranti Pianeti spandino la luce perogni doue, venendo cos a formare un nobilissimo Cielo,altra causale trouar non si pu del vederlo tramutato ininferno d atti tenebrosi, malvaggit e sevitie che dagl huo-mini temerarij si vanno moltiplicando, se non se arte efattura diabolica, attesoch l humana malitia per s solabastar non dourebbe a resistere a tanti Heroi.

4 Che con oc-Alessandro Manzoni - I Promessi sposichij d Argo e braccj di Briareo, si vanno trafficando per lipubblici emolumenti. Per locch descriuendo questo Rac-conto auuenuto ne tempi di mia verde staggione, abben-ch la pi parte delle persone che vi rappresentano le loroparti, sijno sparite dalla Scena del Mondo, con rendersitributarij delle Parche, pure per degni rispetti, si tacer liloro nomi, cio la parentela, et il medesmo si far de luo-chi, solo indicando li Territorij generaliter. N alcuno dir questa sij imperfettione del Racconto, e defformit di que-sto mio rozzo Parto, a meno questo tale Critico non sijpersona affatto diggiuna della Filosofia: che quantoagl huomini in essa versati, ben vederanno nulla mancarealla sostanza di detta Narratione. Imperciocch , essendocosa evidente, e da verun negata non essere i nomi se nonpuri purissimi Ma, quando io avr durata l eroica fatica di trascriverquesta storia da questo dilavato e graffiato autografo, el avr data, come si suol dire, alla luce, si trover poi chiduri la fatica di leggerla?

5 Questa riflessione dubitativa, nata nel travaglio del de-cifrare uno scarabocchio che veniva dopoaccidenti, mi fe-ce sospender la copia, e pensar pi seriamente a quello checonvenisse di fare. Ben vero, dicevo tra me, scartabel-lando il manoscritto, ben vero che quella grandine diconcettini e di figure non continua cos alla distesa pertutta l opera. Il buon secentista ha voluto sul principiomettere in mostra la sua virt ; ma poi, nel corso della nar-razione, e talvolta per lunghi tratti, lo stile cammina benpi naturale e pi piano. S ; ma com dozzinale! com sguaiato! com scorretto! Idiotismi lombardi a iosa, frasidella lingua adoperate a sproposito, grammatica arbitra-ria, periodi sgangherati. E poi, qualche eleganza spagnolaseminata qua e l ; e poi, ch peggio, ne luoghi pi terribi-li o pi pietosi della storia, a ogni occasione d eccitar ma-raviglia, o di far pensare, a tutti que passi insomma che ri-chiedono bens un po di rettorica, ma rettorica discreta,2 Letteratura Italiana Einaudifine, di buon gusto, costui non manca mai di metterci diquella sua cos fatta del proemio.

6 E allora, accozzando,con un abilit mirabile, le qualit pi opposte, trova lamaniera di riuscir rozzo insieme e affettato, nella stessapagina, nello stesso periodo, nello stesso vocabolo. Eccoqui: declamazioni ampollose, composte a forza di soleci-smi pedestri, e da per tutto quella goffaggine ambiziosa,ch il proprio carattere degli scritti di quel secolo, in que-sto paese. In vero, non cosa da presentare a lettori d og-gigiorno: son troppo ammaliziati, troppo disgustati di que-sto genere di stravaganze. Meno male, che il buonpensiero m venuto sul principio di questo sciagurato la-voro: e me ne lavo le mani .Nell atto per di chiudere lo scartafaccio, per riporlo,mi sapeva male che una storia cos bella dovesse rimanersituttavia sconosciuta; perch , in quanto storia, pu essereche al lettore ne paia altrimenti, ma a me era parsa bella,come dico; molto bella.

7 Perch non si potrebbe, pensai,prender la serie de fatti da questo manoscritto, e rifarnela dicitura? Non essendosi presentato alcuna obiezion ra-gionevole, il partito fu subito abbracciato. Ed ecco l origi-ne del presente libro, esposta con un ingenuit pari all im-portanza del libro per di que fatti, certi costumi descritti dal no-stro autore, c eran sembrati cos nuovi, cos strani, per nondir peggio, che, prima di prestargli fede, abbiam voluto in-terrogare altri testimoni; e ci siam messi a frugar nelle me-morie di quel tempo, per chiarirci se veramente il mondocamminasse allora a quel modo. Una tale indagine dissip tutti i nostri dubbi: a ogni passo ci abbattevamo in coseconsimili, e in cose pi forti: e, quello che ci parve pi de-cisivo, abbiam perfino ritrovati alcuni personaggi, de qua-li non avendo mai avuto notizia fuor che dal nostro mano-scritto, eravamo in dubbio se fossero realmente esistiti.

8 E,all occorrenza, citeremo alcuna di quelle testimonianze,Alessandro Manzoni - I Promessi sposi3 Letteratura Italiana EinaudiAlessandro Manzoni - I Promessi sposiper procacciar fede alle cose, alle quali, per la loro stranez-za, il lettore sarebbe pi tentato di , rifiutando come intollerabile la dicitura del nostroautore, che dicitura vi abbiam noi sostituita? Qui sta , senza esser pregato, s intromette a rifarl opera altrui, s espone a rendere uno stretto conto dellasua, e ne contrae in certo modo l obbligazione: questauna regola di fatto e di diritto, alla quale non pretendiampunto di sottrarci. Anzi, per conformarci ad essa di buongrado, avevam proposto di dar qui minutamente ragionedel modo di scrivere da noi tenuto; e, a questo fine, siamoandati, per tutto il tempo del lavoro, cercando d indovina-re le critiche possibili e contingenti, con intenzione di ri-batterle tutte anticipatamente.

9 N in questo sarebbe statala difficolt ; giacch (dobbiam dirlo a onor del vero) nonci si present alla mente una critica, che non le venisse in-sieme una risposta trionfante, di quelle risposte che, nondico risolvon le questioni, ma le mutano. Spesso anche,mettendo due critiche alle mani tra loro, le facevam batte-re l una dall altra; o, esaminandole ben a fondo, riscon-trandole attentamente, riuscivamo a scoprire e a mostrareche, cos opposte in apparenza, eran per d uno stesso ge-nere, nascevan tutt e due dal non badare ai fatti e ai prin-cipi su cui il giudizio doveva esser fondato; e, messele, conloro gran sorpresa, insieme, le mandavamo insieme aspasso. Non ci sarebbe mai stato autore che provasse cos ad evidenza d aver fatto bene. Ma che? quando siamo sta-ti al punto di raccapezzar tutte le dette obiezioni e rispo-ste, per disporle con qualche ordine, misericordia!

10 Veniva-no a fare un libro. Veduta la qual cosa, abbiam messo daparte il pensiero, per due ragioni che il lettore trover cer-tamente buone: la prima, che un libro impiegato a giustifi-carne un altro, anzi lo stile d un altro, potrebbe parer cosaridicola: la seconda, che di libri basta uno per volta, quan-do non d Italiana EinaudiCAPITOLO IQuel ramo del lago di Como, che volge a mezzogior-no, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni ea golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli,vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso efigura di fiume, tra un promontorio a destra, e un ampiacostiera dall altra parte; e il ponte, che ivi congiunge ledue rive, par che renda ancor pi sensibile all occhioquesta trasformazione, e segni il punto in cui il lago ces-sa, e l Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lagodove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l acqua di-stendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.


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