Example: confidence

Il titolo della “Commedia” e l’Epistola a Cangrande*

Cominciare, ancora una volta,1dal titolo del poema e dove Dante lo indica, in effetti? Tutti ricordano due passi del-167allegoria60* Si cita la Commedia secondo l antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Mondadori, Milano 1966-67,confrontata con la Comedia, a cura di F. Sanguineti, Edizioni del Galluzzo, Firenze 2001. Per le al-tre opere dantesche si fatto riferimento alle seguenti edizioni: Vita nuova, a cura di M. Barbi, Bem-porad, Firenze 1932; Convivio, a cura di F. Ageno, Le Lettere, Firenze 1995; De vulgari eloquentia, acura di Mengaldo, Ricciardi, Milano-Napoli 1996; Egloghe, a cura di G.

1. Bisogna cominciare, ancora una volta,1 dal titolo del poema dantesco. Quando e dove Dante lo indica, in effetti? Tutti ricordano due passi del-167 allegoria60 * Si cita la Commedia secondo l’antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Mondadori, Milano 1966-67, confrontata con la Comedia, a cura di F. Sanguineti, Edizioni del Galluzzo, Firenze …

Tags:

  Titolo

Information

Domain:

Source:

Link to this page:

Please notify us if you found a problem with this document:

Other abuse

Transcription of Il titolo della “Commedia” e l’Epistola a Cangrande*

1 Cominciare, ancora una volta,1dal titolo del poema e dove Dante lo indica, in effetti? Tutti ricordano due passi del-167allegoria60* Si cita la Commedia secondo l antica vulgata, a cura di G. Petrocchi, Mondadori, Milano 1966-67,confrontata con la Comedia, a cura di F. Sanguineti, Edizioni del Galluzzo, Firenze 2001. Per le al-tre opere dantesche si fatto riferimento alle seguenti edizioni: Vita nuova, a cura di M. Barbi, Bem-porad, Firenze 1932; Convivio, a cura di F. Ageno, Le Lettere, Firenze 1995; De vulgari eloquentia, acura di Mengaldo, Ricciardi, Milano-Napoli 1996; Egloghe, a cura di G.

2 Brugnoli e R. Scarcia,Ricciardi, Milano-Napoli 1980; Monarchia, a cura di Ricci, Mondadori, Milano 1965 (ma si tenuta a riscontro la nuova edizione critica a cura di P. Shaw, edita nel 2006 in versione elettroni-ca e ora disponibile in quella cartacea: Le Lettere, Firenze 2009). Tre le edizioni moderne del-l Epistola a Cangrandesono state tenute in considerazione quella a cura di G. Brugnoli (con il te-sto stabilito da E. Pistelli) in Dante, Opere minori: Epistole, a cura di A. Frugoni e G. Brugnoli, Ric-ciardi, Milano-Napoli 1978; quella con traduzione tedesca, importante soprattutto per il com-mento, Das Schreiben an Cangrande della Scala, a cura di Th.

3 Ricklin, F. Meiner, Hamburg 1993; e in-fine l edizione critica della sola Epistola a Cangrande, a cura di E. Cecchini, Giunti, Firenze 1995 (cuisi far riferimento per le citazioni). Con la sigla EDsi indica l Enciclopedia dantesca, Istituto del-l Enciclopedia Italiana-Treccani, Roma 1970-1978. Per le citazioni dei commenti danteschi si fa ri-ferimento a P. Procaccioli, I commenti danteschi dei secoli XIV, XV e XVI, Lexis, Roma 1999. Desideroqui ringraziare, per i preziosi suggerimenti, Albert R. Ascoli, Zygmunt Bara ski, Lucia BattagliaRicci, Sandro Bertelli, Luigi Blasucci, Andrea Bocchi, Marisa Boschi Rotiroti, Theodor J.

4 Cachey,Raffaele Donnarumma, Rolando Ferri, Carlo Ginzburg, Claudio Giunta, Giuseppe Indizio, GuidoMazzoni, Gabriella Pomaro, Marco Santagata, Mirko Tavoni, Paolo Nella miriade di saggi sulla Commediaci si dovrebbe ormai muovere soltanto attraverso citazioni econsensi o dissensi rispetto al passato, magari per ottenere pochi aggiustamenti di tiro. Qui si cer-cher di discutere le questioni e le possibili soluzioni indicando una bibliografia di riferimento, conla quale verr instaurato un confronto implicito senza entrare nei minimi dettagli, spesso inutil-mente fuorvianti.

5 Sono innanzitutto da segnalare alcuni contributi di carattere generale: Il titolo eil testo. Atti del XV Convegno internazione (Bressanone, 1987), a cura di Cortelazzo e G. Folena, Edi-toriale Programma, Padova 1992, specie pp. 1-9, con altra bibliografia e si veda anche il breve in-tervento di Russo su Il titolo taciuto da Omero a Dante(pp. 141-144), nel quale, al di l delleconsiderazioni specifiche sulla Commedia, si parla dell assenza del titolo (l essere sine titulo) in mol-te grandi opere antiche; assai ricco a livello informativo R.

6 Sharpe, Titulus [2003], Viella, Roma2005, specie pp. 13-43 e bibliografia relativa; ma soprattutto importante Schr der, Titel undTe x t, de Gruyter, Berlin-New York 1999, specie pp. 9-20. Specificamente sulle implicazioni del titoloCommedia: Quaglio, voce Commedia. 1. titolo , in ED, II, pp. 79-81, che fra l altro pensa a Com-mediacome titolo provvisorio, legato solo alla prima cantica; M. Tavoni, Il titolo della Commedia diDante, in Nuova rivista di letteratura italiana , I, 1, 1998, pp. 9-34, con indicazioni sulla bibliografiapregressa (e si vedano anche Z.)

7 Bara ski, Primo tra cotanto senno : Dante and the Latin Comic Tradi-Alberto CasadeiIl titolo della Commedia e l Epistola a Cangrande* l Inferno, ( e per le note / di questa comed a, lettor, ti )e ( altro parlando / che la mia comed acantar non ), daiquali a una prima lettura sembrerebbe possibile ricavare un indicazioneappunto di titolo . Ma a un esame appena pi attento, non si pu non no-tare che il secondo passo sicuramente in rapporto con quanto poco pri-ma Dante-autore ha fatto dire a Virgilio: Euripilo ebbe nome, e cos lcanta / l alta mia traged ain alcun loco: / ben lo sai tu che la sai tuttaquanta ( : 113).

8 La contiguit chiara e abilmente costruitadall autore, che vuole ormai mettere in evidenza quali sono gli ambiticontenutistici e stilistici praticati da lui stesso e dal suo maestro : perora, la distinzione netta, probabilmente perch l argomento infernalenon consente di superare il comico, che assorbe per cos dire il mondodelle bassure umane e della quotidianit reale (tendendo a fondersi conil satirico), e tuttavia confrontabile, quanto a impegno autoriale, con iltragicoche Virgilio ha potuto ottenere con il suo intero poema: e si notila presenza in entrambi i sintagmi dell aggettivo mia( la miacomed a / l alta miatragedia : cfr.)

9 N. 8), a indicare l impegno del singolo auto-re nell elaborazione dell il poema virgiliano non si intitola Traged a. S intitola, in tutte leopere in volgare di Dante in cui nominata, Eneida: cos stato nella Vi-ta nuova (cap. XXV, con due occorrenze), nel Convivio( , , , 24,26, con due occorrenze; si ritroverebbe anche la forma Eneidosin ),e soprattutto cos sar nel Purgatorio, quando Stazio ne parler come del-l opera che, concretamente, lo ha avviato alla poesia: de l Ene da [Enei-de nell ed. Sanguineti] dico, la qual mamma / fummi, e fummi nutrice,poetando ( ).

10 2Un osservazione semplice e indispensabileper ogni ragionamento su questo passo ma quasi tutti i commentatori,inspiegabilmente, la omettono (cfr. n. 1).Dunque, Dante conosce il titolo consueto del capolavoro di Virgilio,ma quando glielo fa nominare ricorre al termine che ne indica non l ap-parenza sensibile ma l essenza, cio la sua cifra stilistica profonda; vice-versa, quando sar Stazio a parlare dell opera virgiliana, il ricordo andr al testo concretamente letto. Dante-auctor, pochi versi dopo, comunica chela sua essenza stilistica si colloca nell ambito della comed a, la quale per ,almeno in prima istanza, non ha pi a che fare con la commedia in quan-tion, in Italian Studies , XLVI, 1991, pp.


Related search queries