Example: dental hygienist

Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA

Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA Immanuel Kant CRITICA DELLA . RAGION PRATICA . Pag. 1/103. Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA INDICE. PREFAZIONE. Introduzione DELL'IDEA DI UNA CRITICA DELLA RAGION PRATICA . Parte prima: DOTTRINA DEGLI ELEMENTI DELLA RAGION PURA PRATICA . LIBRO Primo: ANALITICA DELLA RAGION PURA PRATICA . Capitolo primo: DEI PRINCIPI DELLA RAGION PURA PRATICA . FONDAMENTI MATERIALI DI DETERMINAZIONE PRATICA . 1. Deduzione dei princ pi DELLA RAGION pura PRATICA 2. Del diritto DELLA RAGION pura a un ampliamento nel suo uso pratico, che non le . consentito per s nel suo uso speculativo Capitolo secondo: DEL CONCETTO DI UN OGGETTO DELLA RAGION PURA. PRATICA . 1. Tavola delle categorie DELLA libert in relazione ai concetti di bene e di male 2. Tipica del giudizio pratico puro Capitolo terzo: DEI MOVENTI DELLA RAGION PURA PRATICA . DILUCIDAZIONE CRITICA DELL'ANALITICA DELLA RAGION PURA PRATICA .

Immanuel Kant – Critica della ragion pratica Pag. 3/103 PREFAZIONE Perché questa Critica non si intitoli Critica della ragion pura pratica, bensì semplicemente

Tags:

  Tanks, Immanuel, Immanuel kant

Information

Domain:

Source:

Link to this page:

Please notify us if you found a problem with this document:

Other abuse

Transcription of Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA

1 Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA Immanuel Kant CRITICA DELLA . RAGION PRATICA . Pag. 1/103. Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA INDICE. PREFAZIONE. Introduzione DELL'IDEA DI UNA CRITICA DELLA RAGION PRATICA . Parte prima: DOTTRINA DEGLI ELEMENTI DELLA RAGION PURA PRATICA . LIBRO Primo: ANALITICA DELLA RAGION PURA PRATICA . Capitolo primo: DEI PRINCIPI DELLA RAGION PURA PRATICA . FONDAMENTI MATERIALI DI DETERMINAZIONE PRATICA . 1. Deduzione dei princ pi DELLA RAGION pura PRATICA 2. Del diritto DELLA RAGION pura a un ampliamento nel suo uso pratico, che non le . consentito per s nel suo uso speculativo Capitolo secondo: DEL CONCETTO DI UN OGGETTO DELLA RAGION PURA. PRATICA . 1. Tavola delle categorie DELLA libert in relazione ai concetti di bene e di male 2. Tipica del giudizio pratico puro Capitolo terzo: DEI MOVENTI DELLA RAGION PURA PRATICA . DILUCIDAZIONE CRITICA DELL'ANALITICA DELLA RAGION PURA PRATICA .

2 Libro Secondo: DIALETTICA DELLA RAGION PURA PRATICA . Capitolo primo: DI UNA DIALETTICA DELLA RAGION PURA PRATICA IN. GENERALE. Capitolo secondo: DELLA DIALETTICA DELLA RAGION PURA NELLA. DETERMINAZIONE DEL CONCETTO DI SOMMO BENE. 1. L'antinomia DELLA RAGION PRATICA 2. Soluzione CRITICA dell'antinomia DELLA RAGION PRATICA 3. Del primato DELLA RAGION pura PRATICA nel suo collegamento con la speculativa 4. L'immortalit dell'anima come postulato DELLA RAGION pura PRATICA 5. L'esistenza di Dio come postulato DELLA RAGION pura PRATICA 6. Sui postulati DELLA RAGION pura PRATICA in generale 7. Come sia pensabile un'estensione DELLA RAGION pura in funzione PRATICA , senza che con ci si estenda la sua conoscenza come ragione speculativa 8. Dell'assenso che deriva da un'esigenza DELLA RAGION pura 9. DELLA proporzione delle facolt conoscitive dell'uomo saggiamente commisurata alla sua destinazione PRATICA Parte seconda: DOTTRINA DEL METODO DELLA RAGION PURA PRATICA .

3 CONCLUSIONE. Note dell'Autore Pag. 2/103. Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA PREFAZIONE. Perch questa CRITICA non si intitoli CRITICA DELLA RAGION pura PRATICA , bens semplicemente DELLA RAGION PRATICA in generale, nonostante che il primo titolo sembri richiesto dal parallelismo con la CRITICA DELLA ragione speculativa, risulter sufficientemente chiaro dalla trattazione. Essa deve, semplicemente, mostrare che vi una RAGION pura PRATICA e con questa finalit essa CRITICA la facolt PRATICA tutta intera. Se questo le riesce, non ha bisogno di criticare la facolt pura stessa, per vedere se in quest'impresa la ragione non esorbiti in una semplice presunzione (come accade alla ragione speculativa). Infatti se, come RAGION pura, effettivamente PRATICA , essa dimostra la realt sua e dei suoi concetti col fatto, e qualunque raziocinare contro la possibilit che ci avvenga inutile.

4 Con tale facolt rimane accertata, ormai, anche la libert trascendentale, presa precisamente in quel significato assoluto in cui la ragione speculativa la richiedeva nell'uso del concetto d causalit , per salvarsi dall'antinomia in cui cade inevitabilmente allorch . vuol pensare, nella serie dei nessi causali, l'incondizionato . Concetto, peraltro, che essa pu costruire solo problematicamente, come non impossibile, senza assicurargli alcuna realt oggettiva, e col solo risultato di non venire attaccata nella sua essenza con la presunta impossibilit di ci che essa deve pur lasciar sussistere, per lo meno come pensabile, e di evitare di precipitare, in tal modo, nell'abisso dello scetticismo. Il concetto DELLA libert , in quanto la sua realt dimostrata da una legge apodittica DELLA RAGION PRATICA , costituisce ora la chiave di volta dell'intero edificio di un sistema DELLA RAGION pura, anche DELLA ragione speculativa.

5 E tutti gli altri concetti (di Dio e dell'immortalit ), che, come semplici idee nella RAGION pura, rimangono senza punto d'appoggio, si legano ora a quello, e con esso e per esso ricevono consistenza e realt . oggettiva: in altri termini, la loro possibilit viene dimostrata per il fatto che la libert . reale. Infatti, quest'idea si manifesta attraverso la legge morale. Ma la libert anche la sola, tra tutte le idee DELLA ragione speculativa, di cui sappiamo a priori che possibile, pur senza sapere come sia fatta: perch essa la condizione (A1). DELLA legge morale, che noi conosciamo. Le idee di Dio e dell' immortalit non sono, per contro, condizioni DELLA legge morale, ma soltanto condizioni dell'oggetto necessario di una volont determinata da codesta legge cio dell'uso semplicemente pratico DELLA nostra ragione pura. Di quelle idee, quindi, noi non possiamo affermare di conoscere ed intendere , non dico la realt , ma assolutamente neppure la possibilit.

6 Al tempo stesso, per , esse sono condizioni dell'applicazione DELLA volont moralmente determinata al proprio oggetto, datole a priori (sommo bene). Di conseguenza, la loro possibilit pu e deve essere assunta , in questo riferimento pratico, senza che tuttavia teoreticamente la si conosca e si sappia come fatta. A tal uopo, in vista DELLA PRATICA , sufficiente che essa non contenga alcuna impossibilit interna (contraddizione). Rispetto alla ragione speculativa, noi abbiamo a che fare, qui, con un fondamento semplicemente soggettivo DELLA credenza: che, tuttavia, oggettivamente valido per una ragione altrettanto pura, ma PRATICA , e, con ci , fornisce alle idee di Dio e dell'immortalit mediante il concetto DELLA libert , una realt e qualificazione oggettiva, anzi una necessit soggettiva (esigenza DELLA ragione pura) di ammetterle. Con ci la ragione non estende le sue conoscenze teoriche, ma, semplicemente, vien data la possibilit che, ci che prima era mero problema , qui divenga affermazione , sicch l'uso pratico DELLA ragione viene a connettersi con gli elementi del suo uso teoretico.

7 E questa esigenza non l'esigenza ipotetica di una qualche finalit DELLA speculazione, per cui si debba ammettere qualcosa se si vuole . Pag. 3/103. Immanuel Kant CRITICA DELLA RAGION PRATICA arrivare a completare l'uso DELLA ragione nella conoscenza: , per contro, un'esigenza legale , di ammettere qualcosa, senza cui non pu avvenire ci che ci si deve . inderogabilmente proporre, come fine DELLA propria azione. Senza dubbio, per la nostra ragione speculativa sarebbe pi soddisfacente risolvere da s . quei problemi, senza un tal giro, e mettere a disposizione la loro soluzione come fondamento per l'uso pratico. ma alla nostra facolt di conoscere non data una cos . buona sorte. Coloro che menano vanto di conoscenze cos elevate, non dovrebbero tenersele per s , ma offrirle al pubblico esame e vantaggio. Essi - vogliono dimostrare : benissimo! Dimostrino, e la CRITICA deporr ai loro piedi, come davanti a vincitori, tutto il suo armamentario.

8 "Quid statis? Nolint. Atqui licet esse beatis". - Poich , dunque, in realt . essi non vogliono, presumibilmente perch non possono, noi ci troviamo costretti a riprendere in mano la CRITICA per cercare nell'uso morale DELLA ragione quei concetti di Dio, libert e immortalit , per i quali la speculazione non trova garanzia sufficiente DELLA loro possibilit , e per fondarli su quell'uso medesimo. Cos si spiega anche, per la prima volta, l'enigma DELLA CRITICA : come si possa negare realt . oggettiva all'uso oltresensibile delle categorie nella speculazione, e riconoscere ad esse codesta realt rispetto agli oggetti DELLA RAGION pura PRATICA . Ci , infatti, dev'essere necessariamente considerato come incongruo, fin quando quell'uso pratico non sia conosciuto se non di nome. Ma se, attraverso una sua scomposizione completa, s'intende che quella pensata realt non sconfina in nessuna determinazione teorica delle categorie , e in nessun ampliamento DELLA conoscenza del sovrasensibile, ma intesa soltanto a indicare che un oggetto compete ad esse sotto quel riguardo, perch esse sono, o contenute a priori nella determinazione necessaria DELLA volont , o legate indissolubilmente con l'oggetto di tale determinazione, allora quella incongruenza scompare, perch di quei concetti si fa un uso diverso da quello DELLA ragione speculativa.

9 Con ci , per contro, si manifesta una conferma molto soddisfacente, e prima difficilmente ipotizzabile, del modo di pensare conseguente DELLA CRITICA speculativa. Questa puntualizzava che gli oggetti dell'esperienza come tale - e, tra essi, il nostro stesso soggetto - son da considerarsi solo come fenomeni , a fondamento dei quali, peraltro, si devono porre cose in se stesse; e che, pertanto, non si deve considerare tutto il sovrasensibile come un'invenzione, e il suo concetto come vuoto di contenuto. Ora, la RAGION PRATICA , di per se stessa, senza un preventivo accordo con la ragione speculativa, procura realt a un oggetto sovrasensibile DELLA categoria DELLA causalit , e cio alla libert (sia pure come concetto pratico e solo per l'uso pratico); e con ci conferma mediante un fatto una cosa che l poteva soltanto venir pensata. Con ci anche l'affermazione sorprendente, sebbene incontestabile, DELLA CRITICA speculativa, che financo il soggetto pensante a se stesso fenomeno "nell'intuizione interna" , ottiene nella CRITICA DELLA RAGION PRATICA la sua piena conferma: al punto che a tale affermazione si dovrebbe addivenire, quand'anche essa non fosse stata dimostrata dalla prima CRITICA (A2).

10 Con ci capisco anche perch le pi considerevoli obiezioni contro la CRITICA , che fin qui siano state fatte, si muovono precisamente intorno a questi due cardini: da un lato , la realt oggettiva, negata nella conoscenza teoretica e affermata nella PRATICA , delle categorie applicate ai noumeni; dall'altro , la paradossale esigenza di fare di s , come soggetto DELLA libert , un noumeno, ma anche al tempo stesso, rispetto alla natura, un fenomeno nella propria coscienza empirica. Infatti, finch non ci si formava nessun concetto determinato DELLA moralit e DELLA libert , non si poteva indovinare che cosa si volesse porre, come noumeno, a fondamento del preteso fenomeno; e, d'altro lato, se pure fosse in generale possibile farsi di ci un concetto, dal momento che tutti i concetti dell'intelletto puro erano stati destinati, nell'uso teoretico, esclusivamente alla conoscenza dei fenomeni.


Related search queries