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Indicazioni per la richiesta di elettroforesi sieroproteica*

48biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1D CU E TID CU E TSMISURA DELLA ALBUMINAL albumina si separa all elettroforesi sieroproteicacome una singola banda ben distinta che pu essereagevolmente delimitata alla lettura densitometica. Lapercentuale del picco cos ottenuta, rapportata alla con-centrazione delle proteine totali, fornisce la concentrazio-ne della albumina. Questo metodo risente della variabili-t analitica della misura delle proteine totali ed gravatodalla inesattezza della misura densitometrica del piccopi volte segnalata per le tecniche supportate (1,2). Latecnica capillare sembra d altra parte in sostanzialeaccordo con la misura nefelometrica della proteina (3,4).La concentrazione di albumina misurabile direttamentecon metodi colorimetrici (verde di bromocresolo) o immu-nochimici (antisiero specifico), ognuno dotato di sensibi-lit e specificit : sebbene l elettroforesi ben evidenzil albumina, la sua misura diretta preferibile perch associata a minore variabilit DI DEFICIT DI -1-ANTITRIPSINAIl deficit della proteina segnalato dalla diminuzionedella percentuale del picco in zona -1.

50 biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1 DCUETI DCUETS proliferativi (18,19). La seconda dai pazienti con neuro-patia periferica demielinizzante nei quali il riscontro di

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1 48biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1D CU E TID CU E TSMISURA DELLA ALBUMINAL albumina si separa all elettroforesi sieroproteicacome una singola banda ben distinta che pu essereagevolmente delimitata alla lettura densitometica. Lapercentuale del picco cos ottenuta, rapportata alla con-centrazione delle proteine totali, fornisce la concentrazio-ne della albumina. Questo metodo risente della variabili-t analitica della misura delle proteine totali ed gravatodalla inesattezza della misura densitometrica del piccopi volte segnalata per le tecniche supportate (1,2). Latecnica capillare sembra d altra parte in sostanzialeaccordo con la misura nefelometrica della proteina (3,4).La concentrazione di albumina misurabile direttamentecon metodi colorimetrici (verde di bromocresolo) o immu-nochimici (antisiero specifico), ognuno dotato di sensibi-lit e specificit : sebbene l elettroforesi ben evidenzil albumina, la sua misura diretta preferibile perch associata a minore variabilit DI DEFICIT DI -1-ANTITRIPSINAIl deficit della proteina segnalato dalla diminuzionedella percentuale del picco in zona -1.

2 La misura accu-rata della concentrazione della proteina necessita dimetodi immunochimici. Le linee guida esistenti per il per-corso diagnostico del deficit di -1-antitripsina individua-no al primo posto la misura della proteina con antisierospecifico (5).Conclusione: l elettroforesi proteica in grado diescludere il deficit di -1-antitripsina, ma la sua con-ferma necessita della misura immunochimica dellaIndicazioni per la richiesta di elettroforesi sieroproteica* Maria Stella Graziani1, Alberto Dolci2, Claudia Greco3, Paola Luraschi4, Maria Teresa Muratore5, Michele Mussap6,Giampaolo Merlini7 per il Gruppo di Studio Proteine SIBioC1 Laboratorio di Analisi Chimico-Cliniche ed Ematologiche, Ospedale Civile Maggiore, Azienda Ospedaliera di Verona2 Laboratorio Analisi Chimico Cliniche, Azienda Ospedaliera L. Sacco-Polo Universitario di Vialba, Milano3 Istituti Fisioterapici Ospitalieri Istituto Regina Elena, Roma4 Laboratorio Medico, ASL Varese5 Laboratorio di Analisi Chimico Cliniche e Microbiologiche, Ospedale Belcolle e Grandi Infermi, Viterbo6 Laboratorio Analisi Centrale, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.

3 Martino, Genova7 Tecnologie Biomediche e Biotecnologie, Ospedale Policlinico San Matteo, PaviaABSTRACTR easons for requesting serum protein electrophoresis. This document systematically analyses the indications forrequesting a serum protein electrophoresis. Six possible items are evaluated: 1. Measurement of serum albumin con-centrations: while electrophoresis identifies the albumin, its direct measurement is preferred. 2. Identification of -1-antitrypsin deficiency: electrophoresis can exclude the deficiency, but an immunochemical measurement is neededfor confirmation, thus electrophoresis being not indicated for this specific diagnostic problem. 3. Diagnosis/monitoringof inflammation: electrophoresis is able to identify some acute phase proteins, but its accuracy is insufficient for dia-gnosis and monitoring of this condition. 4 Diagnosis/monitoring of hypo/hypergammaglobulinemia: electrophoresiscan be used for monitoring variations in IgG concentrations, but their direct quantitative measurement is Identification of monoclonal components: electrophoresis is the technique of choice.

4 6. Monitoring of monoclonalcomponents: electrophoresis is able to quantify the components and it is useful for a regular monitoring.*Questo documento rappresenta una proposta nata dal lavoro del Gruppo di Studio Proteine della SIBioC. Il documento riporta leopinioni di un gruppo qualificato di esperti, basate sulle prove disponibili in letteratura. Si propone di dare un razionale preciso allarichiesta dell esame elettroforesi delle sieroproteine , migliorandone l appropriatezza. Il documento in questa fase non rappresen-ta una raccomandazione definitiva, ma solo un importante tappa intermedia. E sottoposto all attenzione dei lettori di BiochimicaClinica per essere analizzato, valutato ed eventualmente criticato. Commenti e proposte di modifica o di integrazione devono essereinviati entro tre mesi dalla data di pubblicazione a Giampaolo Merlini e/o a Mariastella Tutti i commenti e i suggerimenti saranno vagliati con cura e, se non accettati, ne sar in ognicaso spiegato il motivo.

5 Al termine di questo periodo, il documento, con le eventuali modifiche, sar ripubblicato come clinica, 2008, vol. 32, n. 1 49D CU E TSD CU E TIproteina. La tecnica elettroforetica non indicataqualora si affronti lo specifico problema DI UNACONDIZIONE DI FLOGOSILe proteine della fase acuta evidenziate dalla elettro-foresi proteica sono l -1-antitripsina e l -1-glicoprotei-na acida (quest ultima solo con tecnica capillare). Sonoproteine la cui concentrazione plasmatica aumenta tra200 e 400% il valore fisiologico ed il cui aumento rile-vabile dopo 24 ore dallo stimolo flogistico (6). La protei-na C reattiva il pi importante marcatore di flogosi(aumento dopo alcune ore, con concentrazione cheaumenta anche 1000 volte), ma non visibile con le tec-niche elettroforetiche comunemente : l elettroforesi proteica evidenziaalcune proteine di fase acuta.

6 Queste proteine nonsono marcatori n sensibili n precoci di infiamma-zione. Inoltre la tecnica elettroforetica , al pi , semi-quantitativa e non quindi adeguata al monitoraggiodella attivit di flogosi, indicazione per la quale sononecessarie misure pi accurate. Non sembrano esi-stere, quindi, sufficienti Indicazioni per l utilizzodella elettroforesi sieroproteica nell eviden-ziare/monitorare situazioni DI CONDIZIONI DIIPO/IPERGAMMAGLOBULINEMIA Le immunoglobuline IgG sono visibili all elettroforesiproteica, che pu dunque servire ad accertare o esclude-re un deficit di questa classe, come pure un suo aumen-to policlonale; non sono evidenziabili deficit di IgA e IgM,mentre un aumento di queste immunoglobine pu mascherare un deficit di IgG. Le due Indicazioni principali per una misura di immu-noglobine sieriche sono una sospetta neoplasia a caricodei linfociti B (disordini linfoproliferativi) e sintomi corre-lati non altrimenti spiegabili (anemia, insufficienza rena-le, dolori ossei, ipercalcemia, aumento velocit di eritro-sedimentazione, astenia, iperviscosit ) (7,8) e unsospetto immunodeficit e sintomi correlati non altrimentispiegabili (infezioni severe, o ricorrenti o atipiche o nonfacilmente risolvibili) (9).

7 Questi sospetti diagnostici indu-cono ad una richiesta di misura delle immunoglobulineche opportuno sia accompagnata, almeno in primaistanza, da una elettroforesi proteica per la rilevazione diuna eventuale componente monoclonale. Va peraltrosegnalato che, in caso di dimostrazione di ipogammaglo-bulinemie non attese in et adulta, necessario esami-nare anche un campione di urine per la ricerca della pro-teina di Bence accertamento di un aumento policlonale delleimmunoglobuline non presenta chiare Indicazioni . Unincremento della sintesi di una o pi classi immunoglo-buliniche pu essere originato da processi infettivi,infiammatori, autoimmuni o neoplastici. Tali aumentipossono quindi essere associati alle patologie pi diver-se, ma nella maggioranza dei casi si tratta di rispostenon specifiche che aggiungono poco o nulla alla diagno-si o alla gestione del paziente (10).

8 Possono essere con-siderate eccezioni a questa affermazione, l aumentodelle IgM nella cirrosi biliare (11) e l aumento delle IgAnel danno epatotossico (essenzialmente alcolico) (12).Queste stesse considerazioni si applicano alla indicazio-ne di richiesta di elettroforesi per evidenziare e/o moni-torare un aumento policlonale di immunoglobuline, conl ulteriore limitazione che la tecnica inadeguata a rile-vare aumenti modesti di IgA e IgM. Conclusione: con le limitazioni sopra esposte,l elettroforesi sieroproteica in grado di evidenziaredeficit o aumenti policlonali di immunoglobuline IgG(in misura minore IgA e IgM); tuttavia questi sono pi efficacemente rilevati e/o monitorati dalla loro misu-ra quantitativa di cui l elettroforesi costituisce unnecessario DELLE COMPONENTIMONOCLONALIAl momento, l elettroforesi proteica (in agarosio o intecnica capillare) l unica tecnica che permette di evi-denziare l omogeneit molecolare delle immunoglobuli-ne e di rilevare quindi la presenza di una componentemonoclonale (7,13).

9 L assenza di proteine monoclonaliall elettroforesi non esclude peraltro la presenza di neo-plasia dei linfociti B. Pertanto, in caso di fondato sospet-to clinico, necessario proseguire con altre indagini pi specifiche (immunofissazione, ricerca proteina di BenceJones) (7,13). La ricerca di immunoglobuline monoclo-nali eseguita con la misura delle catene leggere libere stata proposta ma non ad oggi del tutto validata (14).La presenza di una componente monoclonale non una condizione rara ed aumenta significativamente conl et . La prevalenza in una popolazione free living ame-ricana >50 anni complessivamente del 3,2% (5,3% neisoggetti >70 anni e 7,5% nei soggetti >85 anni) (15). Inuna popolazione italiana (pazienti ospedalizzati e non) laprevalenza oscilla tra 5,6% per i soggetti >50 anni e7,6% per quelli >75 anni (16). Tali prevalenze non giusti-ficano uno screening di popolazione; non sussistononemmeno altre condizioni individuate dalla WHO comenecessarie perch lo screening sia vantaggioso (17).

10 Alcune considerazioni potrebbero tuttavia far ritenereutile eseguire una elettroforesi sierica all ammissione inospedale dei pazienti di et >50 anni. Esse sono: lamaggiore prevalenza di componenti monoclonali in que-sta fascia di et e in questi soggetti, economicit e noninvasivit dell esame, possibilit di monitorare la condi-zione e di intervenire prima che si instauri un eventualedanno d organo in caso di peraltro due categorie di pazienti nei quali loscreening per la presenza di componente monoclonalesi dimostrato utile. La prima costituita dai pazienticon trapianto d organo in trattamento immunosoppressi-vo, nei quali l elettroforesi pu servire per evidenziareprecocemente l eventuale insorgenza di disordini linfo-50biochimica clinica, 2008, vol. 32, n. 1D CU E TID CU E TSproliferativi (18,19). La seconda dai pazienti con neuro-patia periferica demielinizzante nei quali il riscontro diuna componente monoclonale pu orientare la diagnosi(20,21).


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