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L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO LA SCUOLA …

INDICAZIONIPERILCURRICOLOM inistero della Pubblica IstruzioneMinisterodellaPubblicaIstruzio neCULTURA SCUOLA PERSONAL ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO LA SCUOLA DELL INFANZIALA SCUOLA DEL PRIMO CICLOINDICAZIONI PER IL CURRICOLOper la SCUOLA dell infanzia e per il primo ciclo d istruzioneROMASETTEMBRE2007 Indicazioni per il curricoloper la SCUOLA dell infanziae per il primo ciclo d istruzioneProgetto CURRICOLO DEF 4 10-08-2007 11:20 Pagina 1 Progetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 2 INDICAZIONI PER IL CURRICOLOper la SCUOLA dell infanziae per il primo ciclo d istruzioneROMASETTEMBRE 2007 Ministero della Pubblica IstruzioneProgetto CURRICOLO DEF 4 10-08-2007 11:21 Pagina 3 Progetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 4Le Indicazioni per il CURRICOLO della SCUOLA dell'infanzia e del primociclo d'istruzione nascono all'interno di una nuova cornice cultu-rale entro cui ripensare l'esperienza del fare SCUOLA .

ragazzo nella scoperta del senso, e di promuovere la capacità di innovare e di costruire il futuro che ogni singola persona ha. Occorre sottolineare con forza, nella scuola, la centralità della persona-studente. Farlo significa rea-lizzare una rete di …

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1 INDICAZIONIPERILCURRICOLOM inistero della Pubblica IstruzioneMinisterodellaPubblicaIstruzio neCULTURA SCUOLA PERSONAL ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO LA SCUOLA DELL INFANZIALA SCUOLA DEL PRIMO CICLOINDICAZIONI PER IL CURRICOLOper la SCUOLA dell infanzia e per il primo ciclo d istruzioneROMASETTEMBRE2007 Indicazioni per il curricoloper la SCUOLA dell infanziae per il primo ciclo d istruzioneProgetto CURRICOLO DEF 4 10-08-2007 11:20 Pagina 1 Progetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 2 INDICAZIONI PER IL CURRICOLOper la SCUOLA dell infanziae per il primo ciclo d istruzioneROMASETTEMBRE 2007 Ministero della Pubblica IstruzioneProgetto CURRICOLO DEF 4 10-08-2007 11:21 Pagina 3 Progetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 4Le Indicazioni per il CURRICOLO della SCUOLA dell'infanzia e del primociclo d'istruzione nascono all'interno di una nuova cornice cultu-rale entro cui ripensare l'esperienza del fare SCUOLA .

2 Dare sensoalla frammentazione del sapere: questa la sfida. Una SCUOLA che intendeeducare istruendo non pu ridurre tutto il percorso della conoscenza allasemplice acquisizione di competenze. Compito della SCUOLA educareistruendo le nuove generazioni, e questo impossibile senza accettare lasfida dell' individuazione di un senso dentro la trasmissione delle compe-tenze, dei saperi e delle abilit .La prima domanda da porre riguarda "chi educhiamo". Se c' unpunto su cui non possiamo non trovarci d'accordo che il nostro compito quello di educare "la persona": un essere unico ed irripetibile. Ognibambino, ogni ragazzo ha la necessit di essere educato, nel senso etimo-logico del termine, che deriva dal latino e-ducere, tirar fuori: ha bisognodi essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realt.

3 Questa persona, unica ed irripetibile, pu essere educata a conoscere, adaccettare, a tirar fuori e costruire s , solo entrando in rapporto con la real-t che la circonda. E la realt fatta di persone, di fatti, di eventi, delpresente e del passato, di cui il presente figlio. L'arte, la storia, la lette-ratura, le scienze non sono che strade tracciate da uomini per capire, sco-prire, conoscere questa realt : per questo possono essere interessanti ed aiu-tare a scoprire il s ed apprezzare l altro. La difficolt di questo percorso data dal disagio che molti giovani vivono: le paure, le incertezze, la soli-tudine, l'idea di una vita vuota e senza senso sono il sottofondo di quelmalessere diffuso, espressione di un eccesso di avere e di una carenza diessere. Quell'essere ci che siamo in connessione e continuit con le cosein cui crediamo, con i valori che riteniamo fondanti.

4 La SCUOLA deve esse-Il Ministro della Pubblica IstruzioneProgetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 5re in prima linea nella battaglia contro questo vuoto: un luogo dove siriconosce significato a ci che si fa e dov' possibile la trasmissione deivalori che danno appartenenza, identit , passione. Primo fra tutti, ilrispetto di s e degli altri, generato dalla consapevolezza che esiste un valo-re intangibile: la dignit di tutti e di ciascuno, nessuno escluso. Questochiede alla SCUOLA un surplus: educare istruendo un'aggiunta di respon-sabilit del docente come del genitore che si declina nell'essere maestri divita, testimoni di ci che si SCUOLA luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gliinsegnanti e persone sono gli allievi. Educare istruendo significa essenzial-mente tre cose: consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perch nonvada disperso e possa essere messo a frutto; preparare al futuro introducendo i giovani alla vita adulta, fornendoloro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all'inter-no del contesto economico e sociale in cui vivono; accompagnare il percorso di formazione personale che uno studentecompie sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso processo dicostruzione della propria personalit.

5 Questa la via italiana all'Europa e all'acquisizione delle competen-ze indicate a Lisbona. Nell'"e-ducere", nel tirar fuori ci che si e nellarelazione con gli altri, si impara ad apprendere. Obiettivo della SCUOLA quello di far nascere "il tarlo" della curiosit , lo stupore della conoscenza,la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creativit , l'ingegno, lapluralit delle applicazioni delle proprie capacit , abilit e in termini semplici: ci ostiniamo a pensare a una SCUOLA che nonabbia come obiettivo solo l'essere in funzione della richiesta del se non si rinuncia ad educare istruendo si pu mettere veramente afrutto l'unicit e l'irripetibilit di ogni singolo individuo. Solo cos ognipersona pu essere protagonista e costruire il proprio futuro in modi plura-li, diversi ed innovativi. Per raggiungere questi obiettivi resta centrale l'ac-quisizione della cultura scientifica cos come la valorizzazione dell'istru-zione tecnica e professionale, campi nei quali il nostro Paese ha costruito lefondamenta del proprio sviluppo.

6 Progetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 6La nostra SCUOLA deve essere un luogo in cui nelle diversit e nelle dif-ferenze si condivide l'unico obiettivo che la crescita della persona. Solocos si capisce che cosa significa una SCUOLA capace di consegnare il patrimo-nio culturale che ci viene dal passato, di accompagnare il bambino ed ilragazzo nella scoperta del senso, e di promuovere la capacit di innovare edi costruire il futuro che ogni singola persona ha. Occorre sottolineare conforza, nella SCUOLA , la centralit della persona-studente. Farlo significa rea-lizzare una rete di azioni integrate, atte a valorizzare lo stile cognitivounico ed irripetibile proprio di quello specifico studente, uscendo da ognigenericit e standardizzazione. Educare istruendo significa incrociare lostile cognitivo del bambino o del ragazzo.

7 Non pensabile una scuolacostruita su un modello unico di studente astratto. La SCUOLA dell'autono-mia una SCUOLA che concentra la propria proposta formativa ed il percor-so curriculare nell'attenzione a quell'essere unico ed irripetibile che si ha inclasse. Non c' un "drop out" generico, c' il drop out della rinuncia, del-l'inadeguatezza e dell'abbandono. Non c' nessuna sindrome di burn outnell'insegnante che non sia figlia del difficile incrocio fra ci che dovrem-mo saper essere e saper fare e la straordinaria complessit che richiede l'edu-care istruendo proprio quella persona l che, nella propria unicit , d lamisura della complessit dell'intrapresa e dell'ineludibilit del limite delnostro la sfida. questo il rischio educativo che gli insegnanti assu-mono nell esercizio della propria professionalit .Oltre alle risorse economiche necessarie ed indispensabili esistonoaltre risorse fondamentali, che consistono nella condivisione del progettoeducativo da parte della famiglia e della societ.

8 Occorre che il patto trala SCUOLA e la famiglia diventi l'elemento portante della cornice culturaleappena delineata. Non c' possibilit che la SCUOLA realizzi il proprio com-pito di educare istruendo senza la condivisione della famiglia. Cercare dieducare-istruendo in opposizione o nell'indifferenza della famiglia depo-tenzia il lavoro che si fa a SCUOLA , genera drop out tra i ragazzi e disagiotra gli SCUOLA siamo noi, nelle buone pratiche, nel lavoro quotidiano. Nonvogliamo concederci facili assoluzioni, ci assumiamo la responsabilit delProgetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 7dover essere migliori, dell'andare oltre i nostri limiti, del rispondere al com-pito che ci affidato. Il capitale umano di docenti e studenti, la pluralit di persone, uomini e donne, coinvolta nell azione formativa, pu accettarequesta scommessa e dare al Paese il motore che tutto muove e tutto a noi saper coltivare questa passione e assumerci la responsabilit dicostruire il futuro.

9 In questo spirito che consegniamo oggi alle scuole le nuoveIndicazioni per il CURRICOLO per la SCUOLA dell'infanzia e per il primo ciclodi istruzione. Il testo il frutto di un duplice e approfondito processo di ela-borazione e di confronto: da un lato l'intenso impegno della Commissionedi esperti, presieduta dal Prof. Mauro Ceruti dell'Universit di Bergamo eassistita da un qualificato gruppo di tecnici; dall'altro, l'ascolto e il contri-buto di dirigenti e docenti rappresentanti della SCUOLA , dell'associazionismoprofessionale e disciplinare, delle articolate realt della nostra societ . Il testo si presenta come uno strumento di lavoro. In altre parole, comepi volte ho ricordato, intendiamo promuovere un processo costante diinnovazione, fatto di buone pratiche, di piccoli passi concreti di migliora-mento; una via alternativa alla prospettiva sempre un po' aleatoria di unagrande riforma, che finisce per invecchiare ancora prima di rinnovamento della SCUOLA non pu essere solo l'esecuzione o l'appli-cazione di direttive e decreti, calati dall'alto e imposti dalla norma.

10 Loescludono la natura stessa dei processi di insegnamento/apprendimento chesi realizzano nel vivo di dinamiche relazionali assai complesse, in cui aglioperatori scolastici viene riconosciuta un'ampia autonomia testo che oggi presentiamo costituisce appunto un momento qualifi-cante di questo processo. Le scuole sono infatti chiamate a "mettere allaprova" le Indicazioni nella progettualit e nella quotidianit delle attivi-t di d avvio insomma a un "cantiere di lavoro" biennale durante ilquale riflettere, testare, integrare, valutare e validare le Indicazioni inun'ottica in cui la loro prima attuazione si esplichi in un contesto di dia-logo reciproco e di affinamento consapevole. Le scuole, anche in rete,potranno interagire con la Commissione attraverso un forum dedicato esaranno assistite da un piano di accompagnamento e di supporto di cuiProgetto CURRICOLO DEF 4 9-08-2007 16:42 Pagina 8definiremo al pi presto le linee e gli strumenti operativi.


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