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La chimica Un mondo a colori - incaweb.org

La chimica dei coloranti tessili naturaliUn mondo a coloridi nicoletta FaraoneNella nostra quotidianit ogni oggetto viene identificato e riconosciuto anche grazie alla sua caratteristica colorazione; quest ultima non una propriet intrinseca delle cose ma il risultato di complessi processi fisici e chimici che coinvolgono il nostro occhio e la luce. La chimica ha un ruolo fondamentale, determina le molteplici variet cromatiche dei materiali e dei composti. Ne sono un esempio le tante sostanze naturali che gi dall antichit venivano usate, tra l altro, per la fabbricazione di tessuti, alimenti, cosmetici e manufatti artistici: una vasta gamma di colori di origine vegetale e animale, ottenibili grazie all uso di particolari classi di molecole e s

La chimica dei coloranti tessili naturali Un mondo a colori di nicoletta Faraone Nella nostra quotidianità ogni oggetto viene identificato e riconosciuto

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1 La chimica dei coloranti tessili naturaliUn mondo a coloridi nicoletta FaraoneNella nostra quotidianit ogni oggetto viene identificato e riconosciuto anche grazie alla sua caratteristica colorazione; quest ultima non una propriet intrinseca delle cose ma il risultato di complessi processi fisici e chimici che coinvolgono il nostro occhio e la luce. La chimica ha un ruolo fondamentale, determina le molteplici variet cromatiche dei materiali e dei composti. Ne sono un esempio le tante sostanze naturali che gi dall antichit venivano usate, tra l altro, per la fabbricazione di tessuti, alimenti, cosmetici e manufatti artistici: una vasta gamma di colori di origine vegetale e animale, ottenibili grazie all uso di particolari classi di molecole e specifiche tecniche colore?

2 Non esisteIl mondo che vediamo ci appare pieno di colori e per noi questo talmente natura-le e parte integrante della nostra vita che non ce ne rendiamo assolutamente conto; ma proviamo ad immaginare un mondo in bianco e nero, cos come lo vedono alcuni animali, sarebbe davvero terribile per noi umani! Si tratta forse dell aspetto pi ap-pariscente e identificativo di un immagine. Un qualsiasi oggetto viene riconosciuto per la sua forma e per i suoi colori . Sir Isaac Newton (1643-1727) scopr lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche cio l insieme di tutte le possibili frequen-ze e lunghezze di queste onde caratterizza-te da un campo elettrico e uno magnetico che oscillano in fase in maniera perpendi-colare (vedi Green n.)

3 5, pagg. 22-24). Tra di esse troviamo quelle visibili che assieme formano la luce, ovvero la radiazione visi-bile ai nostri occhi, compresa per conven-zione nella banda di lunghezza d onda che va dai 400 ai 700 non a tutti chiaro che il colore di un oggetto dipende dall interazione tra la radiazione e il nostro occhio e dalle loro ca-ratteristiche, esso non di per s un entit fisica, ma una percezione puramente sog-gettiva. Questa teoria stata gradualmente avvalorata nel corso della storia a partire dal XVI secolo, e gi Galileo scrisse in pro-posito nel Saggiatore (1623).

4 Per lo che io vo pensando che questi sapori, odori, colori ,.. tengano solamente lor residenza nel corpo sensitivo, s che ri-mosso l animale sieno levate e annichilite tutte queste propriet ..Dunque il cielo non di per s azzurro, cos come una foglia non verde, ma noi li ve-diamo tali grazie a un processo percettivo che comincia con l arrivo ai nostri occhi di radiazioni di opportuna lunghezza d onda, riflesse da quanto ci circonda, per poi es-sere convertite in impulsi nervosi elaborati dal nostro cervello, ci ci porta a percepire che il cielo azzurro e la foglia verde.

5 Questa sensazione viene poi immagazzina-ta nella nostra memoria dove oggetti, for-me e colori vengono associati ed entrano a far parte delle nostre colore poi ha effetti psicologici non trascurabili, pu avere un ruolo nelle convenzioni socio-culturali, per esempio nell abbigliamento e nelle comunicazioni visive, ed una delle componenti pi im-portanti delle arti figurative, in particolare della dall antichit l uomo ha cercato di utilizzare i materiali presenti in natura per decorare se stesso e il mondo che lo cir-condava.

6 Nel corso della storia la ricerca di composti coloranti ha portato a macinare minerali e ad estrarre in acqua le molecole cromogene di frutti, fiori, insetti, cortecce. Lo sviluppo della tessitura e della filatura indussero a sperimentare continuamente nuovi processi di tintura. Non ben chiaro come si sia sviluppata questa che possiamo definire una vera e propria arte, caratte-rizzata da processi chimici piuttosto com-plessi, alla continua ricerca sostanze che permettessero di decorare i tessuti in modo sgargiante e mondo a colori chimica , natura e tessuti400500600700 (nm)102410221020101810161014101210101081 06104102100frequenza (Hz)

7 Raggi raggi XUVIR micro-ondeFMAM onde radioonde radio lunghe10-1610-1410-1210-1010-810-610-410 -2100102104106108lunghezza d onda (m)visibileLo spettro di lana colorate.[Immagine: ]greengreengreeng5 Coloranti & generale ci che viene utilizzato per tin-gere un determinato substrato viene defi-nito colorante ; si tratta di un composto che si fissa stabilmente sul manufatto - at-traverso un legame chimico o per adsorbi-mento fisico, al materiale cui applicato - cosa che di solito avviene in soluzione acquosa.

8 Si differenzia in ci dal pigmen-to, che al contrario una sostanza tingente priva di affinit per il substrato e di solito insolubile in coloranti possono essere resi lipofili, e quindi trasformati in pigmenti, tramite precipitazione in presenza di cationi metallici su un substrato insolubile, come l allumina (ossido di alluminio, Al2O3): si ottengono in questo modo le lacche. Generalmente, i coloranti vengono classifi-cati in base a due criteri: alla composizione chimica o alla modalit di impiego, classi-ficazione quest ultima adottata di preferen-za nell industria tessile.

9 Perci , laddove si voglia ricostruire la tecnologia alla base dei processi tintori, di interesse operare una classificazione dei coloranti non in base al colore o alla classe chimica di appartenen-za, bens secondo la tipologia del processo impiegato per la loro applicazione. Coloranti acidi anionici. I pi impor-tanti fra questi sono quelli diretti , o sostantivi , dotati di affinit per le fibre cellulosiche del tessuto (coto-ne, lino) e applicati mediante bagni acquosi neutri o leggermente alca-lini; vengono a formarsi legami a idrogeno relativamente deboli, che producono una colorazione di scar-sa tenacit.

10 Tra questi troviamo la curcuma, lo zafferano e l henn . Coloranti a mordente. Per legarsi stabilmente alle fibre richiedono una fase di mordenzatura che pu altera-re la tonalit originale, eseguita pi frequentemente prima del bagno di tintura. La grande maggioranza dei coloranti naturali di questo tipo. I mordenti tipici utilizzati sono l allu-me, l acido tannico e vari sali metalli-ci (di alluminio, cromo, rame, potassio ecc.). Essi stabiliscono legami cova-lenti con appropriati gruppi funzionali delle fibre, formando complessi stabili mordente-fibra con i quali i coloranti vanno ad interagire: il risultato la produzione di una specie insolubile assai tenace.


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