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La locandiera - Biblioteca della Letteratura Italiana

Letteratura Italiana EinaudiLa locandieradi Carlo GoldoniEdizione di riferimento:Newton & Compton, Milano 1994 Letteratura Italiana EinaudiLetteratura Italiana EinaudiPersonaggi1L autore a chi legge2 Atto primo5 Atto secondo40 Atto terzo69 Sommario1 Letteratura Italiana EinaudiPERSONAGGIIl Cavaliere di RipafrattaIl Marchese di ForlipopoliIl Conte d AlbafioritaMirandolina, locandieraOrtensia comicaDejanira comicaFabrizio, cameriere di locandaServitore, del CavaliereServitore, del ConteLa scena si rappresenta in Firenze, nella locanda di Goldoni - La locandieraL AUTORE A CHI LEGGEFra tutte le Commedie da me sinora composte, stareiper dire essere questa la pi morale, la pi utile, la pi istruttiva. Sembrer ci essere un paradosso a chi soltan-to vorr fermarsi a considerare il carattere della Locan-diera, e dir anzi non aver io dipinto altrove una donnapi lusinghiera, pi pericolosa di questa. Ma chi riflet-ter al carattere e agli avvenimenti del Cavaliere, trover un esempio vivissimo della presunzione avvilita, ed unascuola che insegna a fuggire i pericoli, per non soccom-bere alle fa altrui vedere come s innamorano gliuomini.

Letteratura italiana Einaudi 1 PERSONAGGI Il Cavaliere di Ripafratta Il Marchese di Forlipopoli Il Conte d’Albafiorita Mirandolina, locandiera

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  Italiana, Letteratura italiana, Letteratura, Calendario, La locandiera

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1 Letteratura Italiana EinaudiLa locandieradi Carlo GoldoniEdizione di riferimento:Newton & Compton, Milano 1994 Letteratura Italiana EinaudiLetteratura Italiana EinaudiPersonaggi1L autore a chi legge2 Atto primo5 Atto secondo40 Atto terzo69 Sommario1 Letteratura Italiana EinaudiPERSONAGGIIl Cavaliere di RipafrattaIl Marchese di ForlipopoliIl Conte d AlbafioritaMirandolina, locandieraOrtensia comicaDejanira comicaFabrizio, cameriere di locandaServitore, del CavaliereServitore, del ConteLa scena si rappresenta in Firenze, nella locanda di Goldoni - La locandieraL AUTORE A CHI LEGGEFra tutte le Commedie da me sinora composte, stareiper dire essere questa la pi morale, la pi utile, la pi istruttiva. Sembrer ci essere un paradosso a chi soltan-to vorr fermarsi a considerare il carattere della Locan-diera, e dir anzi non aver io dipinto altrove una donnapi lusinghiera, pi pericolosa di questa. Ma chi riflet-ter al carattere e agli avvenimenti del Cavaliere, trover un esempio vivissimo della presunzione avvilita, ed unascuola che insegna a fuggire i pericoli, per non soccom-bere alle fa altrui vedere come s innamorano gliuomini.

2 Principia a entrar in grazia del disprezzator del-le donne, secondandolo nel modo suo di pensare, lodan-dolo in quelle cose che lo compiacciono, ed eccitandoloperfino a biasimare le donne istesse. Superata con ci l avversione che aveva il Cavaliere per essa, principia ausargli delle attenzioni, gli fa delle finezze studiate, mo-strandosi lontana dal volerlo obbligare alla visita, lo serve in tavola, gli parla con umilt e con ri-spetto, e in lui vedendo scemare la ruvidezza, in lei s au-menta l ardire. Dice delle tronche parole, avanza deglisguardi, e senza ch ei se ne avveda, gli d delle feritemortali. Il pover uomo conosce il pericolo, e lo vorreb-be fuggire, ma la femmina accorta con due lagrimettel arresta, e con uno svenimento l atterra, lo precipita,l avvilisce. Pare impossibile, che in poche ore un uomopossa innamorarsi a tal segno: un uomo, aggiungasi, di-sprezzator delle donne, che mai ha seco loro trattato; maappunto per questo pi facilmente egli cade, perch sprezzandole senza conoscerle, e non sapendo quali sie-no le arti loro, e dove fondino la speranza de loro trion-fi, ha creduto che bastar gli dovesse a difendersi la sua2 Letteratura Italiana Einaudiavversione, ed ha offerto il petto ignudo ai colpi dell medesimo diffidava quasi a principio di vederlo in-namorato ragionevolmente sul fine della Commedia, epure, condotto dalla natura, di passo in passo, come nel-la Commedia si vede, mi riuscito di darlo vinto alla fi-ne dell Atto non sapeva quasi cosa mi fare nel terzo, ma venu-tomi in mente, che sogliono coteste lusinghiere donne,quando vedono ne loro lacci gli amanti, aspramentetrattarli, ho voluto dar un esempio di questa barbaracrudelt , di questo ingiurioso disprezzo con cui si burla-no dei miserabili che hanno vinti, per mettere in orrorela schiavit che si procurano gli sciagurati, e rendereodioso il carattere delle incantatrici Sirene.

3 La Scenadello stirare, allora quando la locandiera si burla delCavaliere che languisce, non muove gli animi a sdegnocontro colei, che dopo averlo innamorato l insulta? Ohbello specchio agli occhi della giovent ! Dio volesse cheio medesimo cotale specchio avessi avuto per tempo,che non avrei veduto ridere del mio pianto qualche bar-bara locandiera . Oh di quante Scene mi hanno provve-duto le mie vicende medesime!.. Ma non il luogo que-sto n di vantarmi delle mie follie, n di pentirmi dellemie debolezze. Bastami che alcun mi sia grato della le-zione che gli offerisco. Le donne che oneste sono, giubi-leranno anch esse che si smentiscano codeste simulatri-ci, che disonorano il loro sesso, ed esse femminelusinghiere arrossiranno in guardarmi, e non importache mi dicano nell incontrarmi: che tu sia maledetto!Deggio avvisarvi, Lettor carissimo, di una picciolamutazione, che alla presente Commedia ho fatto. Fabri-zio, il cameriere della Locanda, parlava in veneziano,quando si recit la prima volta; l ho fatto allora per co-modo del personaggio, solito a favellar da Brighella; ovel ho convertito in toscano, sendo disdicevole cosa intro-Carlo Goldoni - La locandiera3 Letteratura Italiana EinaudiCarlo Goldoni - La locandieradurre senza necessit in una Commedia un linguaggiostraniero.

4 Ci ho voluto avvertire, perch non so comela stamper il Bettinelli; pu essere ch ei si serva di que-sto mio originale, e Dio lo voglia, perch almeno sar adover penneggiato. Ma lo scrupolo ch ei si fatto distampare le cose mie come io le ho abbozzate, lo far trascurare anche questa comodit .4 Letteratura Italiana EinaudiATTO PRIMOSCENA PRIMASala di Marchese di Forlipopoli ed il Conte d voi e me vi qualche locanda tanto vale il vostro denaro,quanto vale il se la locandiera usa a me delle distin-zioni, mi si convengono pi che a qual ragione? sono il Marchese di io sono il Conte d , Conte! Contea ho comprata la contea, quando voi avetevenduto il basta: son chi sono, e mi si deve ve lo perde il rispetto? Voi siete quello,che con troppa libert sono in questa locanda, perch amo lalocandiera. Tutti lo sanno, e tutti devono rispettareuna giovane che piace a , questa bella! Voi mi vorreste impedirech io amassi Mirandolina? Perch credete ch io sia inFirenze?

5 Perch credete ch io sia in questa locanda? bene. Voi non farete no, e voi s ? s , e voi no. Io son chi sono. Mirandoli-na ha bisogno della mia Goldoni - La locandiera5 Letteratura Italiana EinaudiCarlo Goldoni - La ha bisogno di denari, e non non ne spendo uno zecchino il giorno, signor Mar-chese, e la regalo io quel che fo non lo non lo dite, ma gi si si sa ! caro signor Marchese, si sa. I camerieri lodicono. Tre paoletti il proposito di camerieri; vi quel came-riere che ha nome Fabrizio, mi piace poco. Parmi chela locandiera lo guardi assai di buon essere che lo voglia sposare. Non sarebbecosa mal fatta. Sono sei mesi che morto il di lei pa-dre. Sola una giovane alla testa di una locanda si tro-ver imbrogliata. Per me, se si marita, le ho promessotrecento si mariter , io sono il suo protettore, efar E so io quello che far . qui: facciamola da buoni amici. Diamo-le trecento scudi per ch io faccio, lo faccio segretamente, enon me ne vanto. Son chi sono.

6 Chi di l ? (Chiama.)CONTE.(Spiantato! Povero e superbo!). (Da s .)SCENA SECONDAF abrizio e comandi, signore. (Al Marchese.) Chi ti ha insegnato la creanza? : come sta la padroncina? (A Fabrizio.)6 Letteratura Italiana bene, alzata dal letto? s . , illustrissimo signore? cos questo illustrissimo?FABRIZIO. il titolo che ho dato anche a quell lui e me vi qualche (A Fabrizio.)FABRIZIO.(Dice la verita. Ci differenza: me ne accor-go nei conti). (Piano al Conte.) alla padrona che venga da me, che leho da s . Ho fallato questa volta? bene. Sono tre mesi che lo sai; ma seiun comanda, vedere la differenza che passa fra il Mar-chese e me? vorreste dire? Ti dono uno zecchino. Fa che anch eglite ne doni un , illustrissimo. (Al Conte.) (Al Marchese.) getto il mio, come i pazzi. signore, il cielo la benedica. (AlConte.) Eccellenza. (Rifinito. Fuor del suo paese nonvogliono esser titoli per farsi stimare, vogliono esserquattrini). (Da s , parte.)Carlo Goldoni - La locandiera7 Letteratura Italiana EinaudiCarlo Goldoni - La locandieraSCENA TERZAIl Marchese ed il credete di soverchiarmi con i regali,ma non farete niente.

7 Il mio grado val pi di tutte levostre non apprezzo quel che vale, ma quello chesi pu pure a rotta di collo. Mirandoli-na non fa stima di tutta la vostra gran nobilt , credete voi diessere da lei stimato? Vogliono esser denari? Vuol esser protezione. Esserbuono in un incontro di far un , esser buono in un incontro di prestar portar rispetto non mancano denari, tutti non sapete quel che vi intendo meglio di QUARTAII Cavaliere di Ripafratta dalla sua camera, e , che cos questo romore? Vi qualche dissensione fra di voi altri? disputava sopra un bellissimo Conte disputa meco sul merito della no-bilt . (Ironico.) non levo il merito alla nobilt : ma sostengo,che per cavarsi dei capricci, vogliono esser Italiana , Marchese , parliamo d siete venuti a simil contesa? un motivo il pi ridicolo della , bravo! il Conte mette tutto in signor Marchese ama la nostra l amo ancor pi di lui. Egli pretende corrisponden-za, come un tributo alla sua nobilt.

8 Io la spero, comeuna ricompensa alle mie attenzioni. Pare a voi che laquestione non sia ridicola? sapere con quanto impegno io la protegge, ed io spendo. (Al Cavaliere.) verit non si pu contendere per ragio-ne alcuna che io meriti meno. Una donna vi altera? viscompone? Una donna? che cosa mai mi convien sen-tire? Una donna? Io certamente non vi pericolo cheper le donne abbia che dir con nessuno. Non le homai amate, non le ho mai stimate, e ho sempre credu-to che sia la donna per l uomo una infermit quanto a questo poi, Mirandolina ha unmerito qua il signor Marchese ha ragione. La no-stra padroncina della locanda veramente l amo io, potete credere che in leivi sia qualche cosa di verit mi fate ridere. Che mai pu averedi stravagante costei, che non sia comune all altredonne? un tratto nobile, che bella, parla bene, veste con pulizia, di unottimo cose che non vagliono un fico. Sonotre giorni ch io sono in questa locanda, e non mi hafatto specie Goldoni - La locandiera9 Letteratura Italiana EinaudiCarlo Goldoni - La , e forse ci troverete del , pazzia!

9 L ho veduta benissimo. unadonna come l come l altre, ha qualche cosa di pi .Io che ho praticate le prime dame, non ho trovatouna donna che sappia unire, come questa, la gentilez-za e il di bacco! Io son sempre stato solitotrattar donne: ne conosco li difetti ed il loro con costei, non ostante il mio lungo corteggio ele tante spese per essa fatte, non ho potuto toccarleun , arte sopraffina. Poveri gonzi! Le cre-dete, eh? A me non la farebbe. Donne? Alla larga tut-te quante elle siete mai stato innamorato? , n mai lo sar . Hanno fatto il diavoloper darmi moglie, n mai l ho siete unico della vostra casa: non voletepensare alla successione? ho pensato pi volte ma quando consi-dero che per aver figliuoli mi converrebbe soffrireuna donna, mi passa subito la volont . volete voi fare delle vostre ricchezze? quel poco che ho con i miei , Cavaliere, bravo; ci alle donne non volete dar nulla? affatto. A me non ne mangiano la nostra padrona. Guardatela, se non la bella cosa!

10 Per me stimo pi di leiquattro volte un bravo cane da non la stimate voi, la stimo la lascio, se fosse pi bella di Italiana EinaudiSCENA QUINTAM irandolina e inchino a questi cavalieri. Chi mi do-manda di lor signori? vi domando, ma non mi vuole, Eccellenza? mia sua camera? Se ha bisogno diqualche cosa verra il cameriere a (Che dite di quel contegno?). (Al Cavalie-re.)CAVALIERE.(Quello che voi chiamate contegno, io lochiamerei temerit , impertinenza). (Al Marchese.) Mirandolina, io vi parler in pubblico,non vi dar l incomodo di venire nella mia questi orecchini. Vi piacciono? diamanti, sapete? , li Conosco. Me ne intendo anch iodei sono al vostro (Caro amico, voi li buttate via). (Piano alConte.) mi vuol ella donare quegli orec-chini? sarebbe un gran regalo! Ella neha de pi belli al sono legati alla moda. Vi prego ricever-li per amor (Oh che pazzo!). (Da s .) , davvero, non li prendete, mi so che mi preme tenermiCarlo Goldoni - La locandiera11 Letteratura Italiana EinaudiCarlo Goldoni - La locandieraamici gli avventori della mia locanda.


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