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La presente opera anche pubblicata nella collana Biblioteca Universale RizzoliSoeren KierkegaardDIARIO DEL SEDUTTORE introduzione di REMO CANTONI traduzione di ATTILIO VERALDIF abbri EditoriDIARIO DEL SEDUTTORET^nlo originale FORFORERENS DAGBOG: W, 1974,1990 RCS Rizzoh Libri S p A , Milano5 1996 RCS Libri & Grandi Opere S p A , sulla presente collana1 CLASSICI DEL PENSIEROD irettore responsabile Giovanni GiovanniniPubblicazione penodica settimanale Registrazione in corso presso il Tribunale di MilanoIscrizione al Registro Nazionale della Stampa n 00262 voi III Foglio 489 del 20 09 1982 Spedizione in abbonamento postale 50% MilanoINTRODUZIONEK ierkegaard ha distinto tre momenti ideali nel ritmo del suo pensiero: lo stadio estetico, quello etico e quello religioso. Il Diario del seduttore appartiene agli scritti pi tipici del momento estetico e costituisce insieme al geniale commento del Don Giovanni mozartiano uno dei capitoli centrali di EntenEller (1843) o AutAut.

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1 La presente opera anche pubblicata nella collana Biblioteca Universale RizzoliSoeren KierkegaardDIARIO DEL SEDUTTORE introduzione di REMO CANTONI traduzione di ATTILIO VERALDIF abbri EditoriDIARIO DEL SEDUTTORET^nlo originale FORFORERENS DAGBOG: W, 1974,1990 RCS Rizzoh Libri S p A , Milano5 1996 RCS Libri & Grandi Opere S p A , sulla presente collana1 CLASSICI DEL PENSIEROD irettore responsabile Giovanni GiovanniniPubblicazione penodica settimanale Registrazione in corso presso il Tribunale di MilanoIscrizione al Registro Nazionale della Stampa n 00262 voi III Foglio 489 del 20 09 1982 Spedizione in abbonamento postale 50% MilanoINTRODUZIONEK ierkegaard ha distinto tre momenti ideali nel ritmo del suo pensiero: lo stadio estetico, quello etico e quello religioso. Il Diario del seduttore appartiene agli scritti pi tipici del momento estetico e costituisce insieme al geniale commento del Don Giovanni mozartiano uno dei capitoli centrali di EntenEller (1843) o AutAut.

2 Nello sviluppo della filosofia esistenziale kierkegaardiana, che una filosofia della scelta tra diverse possibilit di vita, i primi due momenti vengono superati, sotto la spinta della noia, della malinconia, o dell'imperscrutabile fede, per sfociare nell'unico stadio che abbia validit assoluta: quello religioso. Kierkegaard ha infatti dichiarato che le sue opere estetiche non sono che una maschera, una scenografia letteraria che fa da sfondo a quella che la sua vocazione dominante e unica di scrittore religioso. Dobbiamo credergli? Questa interpretazione coincide anche con l'immagine che la tradizione storica ha fissato di Kierkegaard, ma, pur nell'ipotesi che negli scritti estetici Kierkegaard si celi, con un'abile reg a, dietro una maschera, vale la pena di chiedersi perch e come egli abbia indossato quella 'estetica di Kierkegaard non incontriamo teorie sul bello o sull'arte, bens figure di gaudenti e di csteti che vogliono gustare dalla vita il massimo piacere, creando un' opera d'arte dalla loro stessa esistenza.

3 Ma questi personaggi che, nell'intenzione dichiarata dell'autore, dovrebbero apparire come esemplari di un comportamento deviante o seguacidi piste shagliarr, raggiungono una tale persuasiva corposit letteraria da far nascere il sospetto che l'autore avesse con loro una cena complicit . Se l'uomo Kierkegaard, almeno per un momento o per taluni aspetti della vita, coincidesse con la maschera romantica dell'estera, difficile affermarlo. Certo, nello strumento sensibilissimo della sua vita psichica e intellettuale, k corda estetica aveva vibrazioni allettanti e profonde La possibilit di una vita estetizzante deve aver senza dubbio attraete il lettore della Lucinda di Schlegel e degli scrittori romantici tedeschi; e, se vogliamo tener conto anche delle indicazioni biografiche, risulta evidente un'analogia fra Giovanni, E protagonista del Diario del seduttore, e Soeren, l'inquino e sconcertante fidanzato di Regina Olsen.

4 Che Kierkegaard abbia scritto il Diario del seduttore per disamorate 1 ingenua Regina forse una ipotesi semplicistica; ma die vi siano nell' opera copiosi riferimenti autobiografici, sapienremente filtrati, fuor di dubbio, come ci attestano non poche pagine del Diario stesso di rifiuta, vero, fin dalle prime opere, la concezione estetizzante della vita, perch essa si conclude nell'immoralismo del seduttore o, comunque, dell'uomo che si appaga di piaceri e stimoli raffinati. Ma ci che vi di fiabescamente lontano dalla prosa quotidiana, l'aristocratica distillazione con la quale l'uomo di gusto filtra sottilmente il piacere liberandolo da ogni impurit grossolana, lo incanta e COST misce per lui una perenne attrattiva spirituale. anche neUe opere posteriori Kierkegaard insiste sulla non seriet eticoreligiosa di una esistenza che succhia il suo nettare dai fiori dell'immediato.

5 Ma la polemica come interiorizzata nell'animo di Kierkegaard, quasi che egli respinga di continuo un invito che senza posa viene rinnovato nei termini pi seducenti. Edonismo, erotismo, estetismo sono atteggiamenti che verranno poi trascesi e sublimati quando tutta quanta l'esistenza dello scrittore si volger a traguardi religiosi. Ma prima di assumere questa dirczione ascetica lo spirito di Kierkegaard si abbandona, quasi per un esperimento, alla vita frivola del dandy e del flaneur. Come studioso si interessa degli argomenti pi diversi e non vuole contrarre con le scienze un troppo serio legame matrimoniale, preferendo vivere per un certo tempo come studentescapolo che predilige lo studio libero, avventuroso e genialmente dispersivo. Si diverte a studiare le figure di Don Giovanni, di Faust, dell'Ebreo errante, che impersonano la sensualit , il dubbio, la ricerca, gli itinerari di una vita umana al di fuori della religione.

6 In ognuna di queste romantiche figure ravvisa qualche aspetto riposto della sua personalit . Il giovane studente Soeren adora la vita del caff , si veste elegantemente, segue sempre l'ultima moda, assume atteggiamenti di fredda, ironica e persino sarcastica superiorit , ha un certo debole per il vino, si reca frequentemente a teatro e va in estasi per il canto e per la musica, spreca il proprio denaro. tuttp e solo finzione, come qualcuno ritiene, oppure la possibilit estetica un paradigma di vita che lo scrittore descrive attingendo anche a una esperienza vissuta?In un giudizio severo sugli anni della propria giovinezza Kierkegaard ha scritto di s : Io sono stato sballottato nella vita, sono stato tentato in molti modi, dalle cose pi diverse, purtroppo anche nelle dissolutezze e, ahim , sul cammino della perdizione.

7 Molto probabile che questo giudizio sia il frutto di una esasperazione moralistica e autopunitiva. Il pensatore soggettivo , l'esistenzialista, prima di compiere le sue scelte definitive, attraversa il campo delle varie possibilit e attinge anche all'esperienza vissuta ma vi frammischia le avventure del pensiero e dell'immaginazione. Kierkegaard fu sempre un osservatore distaccato ed estraneo, un uomo tormentato da una profonda malinconia, afflitto da un corpo sgraziato e debole, un essere introvertito, strambo e maniaco, non gi un dissoluto o un vizioso. Conversatore brillantissimo, abituato a dominare con la superiorit dell'intelligenza e della cultura, considerato dagli amici come una enciclopedia vivente, egli , tuttavia, anche nelle sembianze provvisorie dell'asceta e dell'edonista, un uomo infelice, senza alcuna spontaneit , senza quella serenit interiore che nasce dall'equilibrio delle proprie capacit e dalla gioia tranquillad riversarle nel mondo.

8 nella sua vita i toni tristi sono pi frequenti di quelli gioiosi e la sua allegria, a volte liricamente sfrenata, l'allegria tipica dei romantici e dei malinconici nella sua filosofia del piacere, nel suo estetismo, nel suo edonismo, il dato biografico non che un punto di avvio. anche se vi sono convergenze tra il Diario del seduttore e la vicenda di Soeren con Regina e ve ne sono certamente il pensiero di Kierkegaard trascende sempre le opere in cui SODO descritti gli aspetti dell'esperienza estetica e quest'ultima non mai il ricalco di una cronaca AiaAni e negli Stadi sul cammino della vita l'esperienza estetica si pu compendiare in queste domande: come possibile la vita estetica? Quali sono le sue forme pi ripiche.' Quale il suo fondamento? La vita estetica, come una delle possibilit esistenziali, include un suo principio, una sua filosofia magari latente, che entra in vivo conflitto con altri principi e altre filosofie.

9 L'istanza estetica di vivere per il piacere crea, da una parte, la fenomenologia del piacere quella serie stupenda di immagini estetiche che ci compaiono nel Don Giovanni mozartiano, incarnazione, per Kierkegaard, della sensualit allo stato puro, nel seduttore GioVanni del Diario, nell' csteta interlocutore dell'assessore Guglielmo, nei festosi ed eloquenti convitati di In vino veritas e crea, dall'altra, la dialettica di estetica ed etica, il movimento per cui l'etica sorge dalla noia, dallo squallore, dall'autodistruggimento insito negli stessi processi della vita estetica. Il tema dominante di questa fenomenologia estetica l'amore o, pi precisamente, il piacere d'amore, e le figure del gaudente e dell'esteta, tipicamente maschili per Kierkegaard, tendono a confluire nella figura emblematica del il tema comporta alcune variazioni.

10 Non tutti gli amanti sono uguali e gli strumenti della seduzione sono molto diversi tra loro, anche se il fine ultimo dell'amore estetico sempre il piacere. I grandi poli dell'arco dialettico della seduzione sono lo spirito e il senso, Faust e Don Giovanni. La seduzione sensuale il tema della musica mozartiana e dell'appassionato commento kierkegaardiano al Don Giovanni; la seduzione intellettuale, con tutte le sue morbose alchimie, il nucleo del Diario del il seduttore sensuale il piacere culmina nel possesso, ma il seduttore intellettuale un personaggio pi complesso. Egli l'uomo che vuoi vivere poeticamente, dotato com' di una raffinata sensibilit che gli permette di cogliere sempre il lato interessante della vita. Mentre il seduttore sessuale non ha storia, quello intellettuale un homo ludens che vive di calcoli raffinati e decadenti, che distilla e concentra il piacere, riducendo la donna amante a vittima e strumento.


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