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La tutela dei minorenni in comunità - …

La tuteladei minorenniin comunit La seconda raccolta dati sperimentale elaborata con leprocure della Repubblica presso i tribunali per i minorenniLa tutela dei minorenni in comunit La seconda raccolta dati sperimentale elaborata con leprocure della Repubblica presso i tribunali per i minorenniGrafica e Stampa: Marchesi Grafiche Editoriali SpARingraziamentiSi ringraziano i ventinove procuratori della Repubblicapresso i tribunali per i minorenni e i loro uffici, per la disponibilit e la collaborazione data ai fini della realizzazione del presente minorenni IN COMUNITA accoglienza dei minorenni in comunit percorsi che portano all ingresso dei minorenni in comunit criticit del settore e l importanza di un monitoraggio RACCOLTA collaborazione con le procure presso i tribunali per i oggetto dell indagine.

5 Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza LA TUTELA DEI MINORENNI IN COMUNITÀ INTRODUZIONE L a promozione del diritto della persona di minore età a crescere e essere educata priorita-

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  Infanzia, Infanzia e, Adolescenza

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1 La tuteladei minorenniin comunit La seconda raccolta dati sperimentale elaborata con leprocure della Repubblica presso i tribunali per i minorenniLa tutela dei minorenni in comunit La seconda raccolta dati sperimentale elaborata con leprocure della Repubblica presso i tribunali per i minorenniGrafica e Stampa: Marchesi Grafiche Editoriali SpARingraziamentiSi ringraziano i ventinove procuratori della Repubblicapresso i tribunali per i minorenni e i loro uffici, per la disponibilit e la collaborazione data ai fini della realizzazione del presente minorenni IN COMUNITA accoglienza dei minorenni in comunit percorsi che portano all ingresso dei minorenni in comunit criticit del settore e l importanza di un monitoraggio RACCOLTA collaborazione con le procure presso i tribunali per i oggetto dell indagine.

2 Metodi utilizzati e qualit del cifre dell accoglienza in comunit caratteristiche dei bambini e dei ragazzi L et dei minoriaccolti in comunit La permanenza in comunit dei giovani adulti La distribuzione in base al L origine dell inserimento dei minorenni in comunit Il tempo di permanenza dei minorenni in comunit accoglienza in comunit dei minorenni di origine straniera e dei minorinon e auspici per il Autorit garante e i minorifuori delle tavole : scheda di raccolta dati5 Autorit garante per l infanzia e l adolescenzaLA tutela DEI minorenni IN COMUNIT INTRODUZIONE L a promozione del diritto della persona di minore et a crescere e essere educata priorita-riamente nella propriafamiglia, costituisce uno dei compiti affidati a questa Autorit ga-rante alla cui realizzazione devono essere indirizzati gli sforzi di tutti gli attori, pubblici e privati,che operano in questo settore.

3 Purtuttavia, vi sono situazioni di fragilit che rendono indispensabile, per garantire una crescitaserena della persona di minore et , l attivazione di percorsi di protezione offerti da una famigliadiversa ovvero da una comunit di tipo peculiari condizioni di vulnerabilit dei bambini e dei ragazzi che vivono lontani dalla propriafamiglia di origine costituiscono fattori di rischio per lo sviluppo armonico della loro personalit e per questo che, proprio in tale ambito specifico, occorre garantire quanto pi possibilel eguaglianza dei diritti e delle opportunit .La comunit che accoglie i bambini e i ragazzi un luogo dove spesso si manifestano unapluralit di esigenze di tutela e, come tale, costituisce uno dei nodi nevralgici su cui porre at-tenzione per realizzare un sistema che risponda ai bisogni dell infanzia e dell adolescenza inmodo effettivo e , infatti, molteplici le ragioni che portano all ingresso di una persona minore di et all interno di una comunit di tipo familiare.

4 Basti pensare, senza pretese di esaustivit , alledifficolt educative della famiglia di origine legate a uno stato precario di salute psico-fisica,nonch ai bambini e ragazzi vittime di abusi o maltrattamenti ovvero entrati nel circuito penalesenza tralasciare, i ragazzi di minore di et che sfuggono da guerre e povert giungendo nelnostro paese privi di adulti di riferimento e in condizioni di particolare fragilit . I bisogni di tutela che ruotano attorno al fenomeno dell accoglienza nelle comunit non siesauriscono nelle difficolt che determinano l ingresso nella struttura ma riguardano anche lafase di uscita dal percorso di accoglienza dei ragazzi divenuti maggiorenni. Dobbiamo impegnarci affinch il giorno del diciottesimo compleanno per questi ragazzi siauna data da festeggiare e non da temere in vista del rientro in una famiglia di origine che, il pi delle volte non ha ancora colmato le riscontrate carenze, ovvero di un repentino salto verso ladimensione di autonomia propria della vita adulta che, spesso, non si ancora in grado di af-frontare da soli.

5 Per tutti questi motivi, il contesto della comunit assume centralit nella sfida contro le disu-guaglianze, data la necessit di porre in essere un intervento educativo e di protezione chepossa fornire risposte adeguate a ogni specifica esigenza di protezione, valorizzando ledifferenze, non per marcarle ma per garantire a tutti questi bambini e ragazzi l eguaglianza so-stanziale dei diritti e delle forme di tutela rispetto ai loro queste ragioni, ma anche per offrire una visione aggiornata dei dati che riguardano questosettore, in attesa che il Sistema Informativo dei Servizi Sociali diventi operativo, ho ritenuto im-portante, come Autorit Garante, proseguire, in collaborazione con le ventinove procure dellaRepubblica presso i tribunali per i minorenni , il monitoraggio dell accoglienza in comunit.

6 La motivazione alla base di questo impegno, volto offrire a tutti gli operatori del settore unafotografia quanto pi completa e aggiornata del fenomeno, risiede nella convinzione secondocui conoscere il primo irrinunciabile passo verso la giusta soluzione dei problemi. Infatti, solola conoscenza consente di capire, scegliere e poter valutare la rispondenza delle misure e degliinterventi gi posti in essere e di quelli ancora da attuare con le concrete esigenze e pu offrirea ciascun bambino e ragazzo un contesto familiare o di comunit realmente funzionale al lorosereno minorenni in comunit L accoglienza dei minorenni in comunit I l diritto del minore a una famiglia costituisce oggetto di tutela da parte dell ordinamento in-ternazionale, sovranazionale e interno e riguarda, in via primaria, il diritto di ciascun bambinoa vivere e a crescere nell ambito della propriafamiglia di origine, a meno che la separazionenon sia necessaria a garantire il suo preminente interesse.

7 In tal senso rileva, in primo luogo, quanto sancito dalla Convenzione di New York sui diritti del-l infanzia e dell adolescenza , approvata dall Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 no-vembre 1989 e ratificata dall Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176, ai sensi della quale gliStati parte vigilano affinch il fanciullo non sia separato dai suoi genitori contro la loro volont a meno che le autorit competenti non decidano, sotto riserva di revisione giudiziaria e con-formemente con le leggi di procedura applicabili, che questa separazione necessaria nel pre-minente interesse del minore (art. 9). Di analogo tenore, risultano gli enunciati espressinell art. 24 della Carta dei diritti fondamentali dell Unione Europea1, nonch nell art.

8 8 dellaConvenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell uomo e delle libert fondamentali(CEDU) livello di legislazione interna, la centralit dell interesse del minore a vivere nella propriafamiglia sancita dalla legge 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione e di affidamento deiminori, cos come modificata dalla legge 28 marzo 2001, n. 149, la quale riconosce per ognipersona minore di et il diritto di crescere eessere educato nell ambito della propria famiglia ,nonch , coerentemente con il nuovo titolo del testo di legge, mutato nel 2001, il diritto delminore a una famiglia .La legge n. 184 del 1983, dopo aver precisato che le condizioni di indigenza dei genitori o delgenitore esercente la responsabilit genitoriale non possono essere di ostacolo all esercizio deldiritto del minore alla propria famiglia 3, delinea un quadro di presidii e misure volto a far s che l allontanamento definitivo del minore dalla propria famiglia venga disposto solo dinanzi aaccertate e insuperabili difficolt del nucleo di origine a assicurare al figlio un ambientefavorevole per la sua crescita, stante l accertata inutilit di altre forme di sostegno alla famigliao il rifiuto opposto da quest ultima.

9 Tra queste forme di sostegno temporaneo al minore e allafamiglia di origine si inquadra l accoglienza dei minorinelle comunit di tipo familiare di cuiall art. 2, comma 2, della legge n. 184, del 1983. Sono, infatti, previsti due tipi di intervento: da un lato l affidamento familiare, che si realizzacon l accoglienza offerta al minore da parte di un altra famiglia, possibilmente con figli1L art. 24 della Carta dei diritti fondamentali dell Unione Europea, anche detta Carta di Nizza, dispone che ogni bambino ha diritto a intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori,salvo qualora ci sia contrario al suo interesse .2L art. 8 CEDU, rubricato Diritto al rispetto della vita privata e familiare prevede che 1.

10 Ogni persona hadiritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza. pu esservi ingerenza di una autorit pubblica nell esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza siaprevista dalla legge e costituisca una misura che, in una societ democratica, necessaria alla sicurezzanazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell ordine e alla prevenzionedei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libert altrui .3 Vedi l art. 1, comma 2, della legge n. 184, del garante per l infanzia e l adolescenza1. I minorenni in comunit 1. I minorenni in comunit minorenni , o da una persona singola in grado di assistere affettivamente e materialmente il mi-nore; dall altro l inserimento in una comunit di tipo familiare.


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