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LE TARGHE E I VEICOLI DELL’ESERCITO ITALIANO

LE TARGHE E I VEICOLIDELL ESERCITO ITALIANOV eicoli blindati e corazzatidi Guglielmo EvangelistaLE TARGHE DEI VEICOLI BLINDATI E CORAZZATIPREMESSA A differenza di quanto accade per le altre forze armate e corpi armati italiani, sui carri armati - come, bench in minor misura, anche su altri VEICOLI dell'esercito - esiste un'amplissima bibliografia e soprattutto siconservano molte immagini, cose che hanno reso abbastanza semplice elaborare la ricerca sulle , vi sono alcuni esempi nella pubblicistica corrente di appositi capitoletti specifici sulle TARGHE dei mezzicorazzati, bench sempre limitati ad un accenno alla targa-tipo trascurando tutte le eccezioni e particolarit della contributo prezioso a questa ricerca stato dato soprattutto dalle fotografie perch non facile vederedal vivo carri armati e autoblinde, a meno forse di vivere nelle poche zone d'Italia dove si trovano le casermedei solo in un numero abbastanza limitato di circostanze ho potuto vedere da vicino mezzi corazzati:talvolta essi v

LE TARGHE DEI VEICOLI BLINDATI E CORAZZATI PREMESSA A differenza di quanto accade per le altre forze armate e corpi armati italiani, sui carri armati - come, benché

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1 LE TARGHE E I VEICOLIDELL ESERCITO ITALIANOV eicoli blindati e corazzatidi Guglielmo EvangelistaLE TARGHE DEI VEICOLI BLINDATI E CORAZZATIPREMESSA A differenza di quanto accade per le altre forze armate e corpi armati italiani, sui carri armati - come, bench in minor misura, anche su altri VEICOLI dell'esercito - esiste un'amplissima bibliografia e soprattutto siconservano molte immagini, cose che hanno reso abbastanza semplice elaborare la ricerca sulle , vi sono alcuni esempi nella pubblicistica corrente di appositi capitoletti specifici sulle TARGHE dei mezzicorazzati, bench sempre limitati ad un accenno alla targa-tipo trascurando tutte le eccezioni e particolarit della contributo prezioso a questa ricerca stato dato soprattutto dalle fotografie perch non facile vederedal vivo carri armati e autoblinde, a meno forse di vivere nelle poche zone d'Italia dove si trovano le casermedei solo in un numero abbastanza limitato di circostanze ho potuto vedere da vicino mezzi corazzati.

2 Talvolta essi vengono esposti in occasione di celebrazioni e, con una certa frequenza, si incontrano negliscali ferroviari essendo ancora oggi la ferrovia il modo pi frequente per spostarli su lunghe raro poi incontrarli in movimento sulle strade: questo un momento suggestivo nel qualeappare evidente tutta la loro potenza, ma per l'ingombro e i danni al manto stradale si fa il possibile perch questi tipi di spostamento siano ridotti al buona occasione per vederne parecchi tutti insieme era la parata militare del 2 giugno a Roma, maormai da molti anni questa manifestazione sembra privilegiare l aspetto pi folkloristico delle forze armaterispetto a quello pi propriamente bellico con soldati canterini o in uniformi storiche e sfilano sempremeno VEICOLI .

3 I primi a scomparire sono stati quelli corazzati, seguiti via via da tutti gli modelli base di carri armati ed autoblindo adottati dall esercito negli oltre ottant anni della loro storia sonostati relativamente pochi e ciascuno ha una spiccata individualit , sulla quale i vari autori si sono soffermati alungo, cos come hanno a lungo disquisito sui loro difetti (in genere parecchi) e sul loro impiego bellico. A chivolesse approfondire queste questioni suggerisco di consultare l ampia pubblicistica esistente: anche sel avvicinarsi a questa materia stato per me una fonte inesauribile di sorprese e sarebbe interessantesoffermarsi su molti argomenti, mi limiter solo a quelli accenni utili per dare un idea della consistenza edell aspetto generale del parco, anche se non me la sono sentita di tralasciare tante curiosit.

4 In fondo, perl appassionato di TARGHE , il passo successivo quello di conoscere meglio i VEICOLI sui quali sono mezzi corazzati sono sempre stati prodotti in pi versioni dovute a successivi perfezionamenti ed al modellobase si affiancano modelli speciali (per i tipi dell'ultima guerra ricordiamo i lanciafiamme, i carri radio ecomando e per quelli pi moderni i gettaponte, quelli da recupero mezzi incidentati e le versioni per il GenioPionieri). Anche in questi casi, normalmente, non ci occuperemo di tali sottoserie che non hanno rilevanzaper le immatricolazioni, mentre pi importante ripercorrere le vicende che hanno scandito l'evoluzione deimezzi perch spesso hanno coinciso con l'applicazione di una diversa serie di anche chiedere scusa in anticipo, come al solito, per le eventuali inesattezze relative alle sigleidentificative ed alle caratteristiche dei vari modelli, ma si trattato di una materia alla quale mi sonoavvicinato per la prima volta e un conto approfondire il tema della TARGHE .

5 E un conto improvvisarsiesperti di carri ' da ricordare infine che il ciclo di vita di un carro armato estremamente lungo, almeno in relazione aglialtri tipi di VEICOLI , e parlare oggi di un mezzo costruito oltre vent'anni fa, a sua volta concepito altri dieci anniprima una cosa del tutto normale e quindi tanto un modello che le sue condizioni esteriori rendono difficileappurare a prima vista l'et di una targaUN PO' DI STORIA DELLE FORZE CORAZZATE ITALIANEA parte qualche prototipo di autoblindo acquisito fin dal tempo della guerra di Libia e del piccolo nucleosperimentale durante la prima guerra mondiale, si pu affermare che la nascita della specialit carristiavviene negli anni '20, con la costruzione dei carri armati tipo Fiat 3000 seguiti dai carri veloci, di piccoledimensioni, elaborati soprattutto dall'Ansaldo su modello delle tankettes tutto il decennio 1930-1940 l'intera forza corazzata italiana rest limitata ai sempre pi vecchi Fiat 3000,alle poche autoblinde AB 611, di concezione un po' pi moderna ma in gran parte dirottate verso le colonie ela Polizia, ed ai carri veloci, riprodotti in pi sottoserie ed in moltissimi esemplari, probabilmente con laconvinzione che il loro numero potesse supplire alle risibili qualit belliche.

6 Che si manifestarono in tutta laloro modestia durante le operazioni in pratica fu con questi soli mezzi, spesso anziani e del tutto inadeguati che affrontammo la seconda guerramondiale. Sulla carta si trattava di un parco a quattro cifre che probabilmente dava orgoglio e sicurezza aqualche generale, ma che si dimostr una povera cosa di fronte ai grandi carri inglesi e americani (controquesti ultimi in Sicilia non potemmo fare altro che schierare gli ormai ventenni Fiat 3000)..e il coraggio e labravura degli equipaggi pot supplire a il conflitto entrarono in finalmente in servizio carri armati e autoblindo leggeri e medi e di concezionemoderna, mentre furono realizzati anche parecchi pezzi di artiglieria mezzi furono affiancati anche dalle autoprotette, autocarri dotati di una completa blindatura edimpiegabili in compiti di supporto alle forze ad essere prodotti anche gli autocannoni, gi diffusi durante la Grande Guerre e poi quasiscomparsi, che consistevano in pezzi di artiglieria montati su un autocarro che dei carri armati conservavanola mobilit e la potenzialit offensiva.

7 Ma che erano del tutto privi di ai tipi regolarmente adottati e prodotti in serie vi fu tutta una nutrita serie di VEICOLI sperimentali la cuiproduzione, per motivi tecnici o di carenza di materie prime o per il sopravvenire dell armistizio, non and oltre i prototipi o si limit a pochissime unit . In questo disparato panorama di mezzi meritano un cenno lecingolette (note nei tipi 2800 e ) sorta di piccoli VEICOLI cingolati e blindati per il trasporto di materiali,talvolta dotati di armamento: forse alcuni esemplari di essere furono effettivamente assegnati a qualchereparto, ma sembra che nessuno abbia ricevuto una tutte queste costruzioni del periodo bellico, nonostante la frettolosit dei progetti e le difficolt di ognitipo, si ebbero delle realizzazioni veramente pregevoli e di indiscussa validit anche se queste, vistal'impossibilit di costruire serie troppo numerose e l'andamento generale delle operazioni, non bastaronocerto a modificare l'esito del l'8 settembre 1943 le forze corazzate italiane non ebbero praticamente storia.

8 Al Sud ci si arrangi conquel poco che era sopravvissuto al fronte africano e con le poche unit che si trovavano stanziate nell ItaliaMeridionale al momento dell armistizio: con i grandi carri Alleati in prima linea, i nostri corazzati furonodestinati a semplici compiti di retrovia, soprattutto all Repubblica Sociale Italiana continu la produzione e lo sviluppo dei tipi pi moderni entrati in serviziofino alla vigilia dell'armistizio, fra cui fu avviata quella dell'ottimo P 26/40 che fino ad allora esisteva solo allostato di prototipo, ma la produzione italiana di corazzati nel 1944-45, peraltro numericamente nonindifferente, fu praticamente tutta destinata all esercito tedesco senza alcun vantaggio per i reparti della RSIche restarono in gran parte equipaggiati con i pochi mezzi leggeri ed antiquati ereditati dal dissolvimento delRegio perdite di carri causate dal conflitto furono enormi: oltre a quelli distrutti per cause belliche un grossonumero venne catturato dagli inglesi in Africa Settentrionale ed un numero anche maggiore almeno 970unit dai tedeschi dopo l 8 settembre 1943.

9 In entrambi i casi vennero riequipaggiati ed incorporati nelparco dell avversario che, per colmo d ironia, ne rest molto l Italia mise in linea un certo numero di carri provenienti dalla preda bellica francese, generosamenteregalatici dai tedeschi, oltre a qualche carro russo catturato sul fronte orientale: resta da vedere se questimezzi, che peraltro solo in parte ebbero regolare impiego presso il nostro esercito, siano stati effettivamenteimmatricolati ed abbiano ricevuto le normali TARGHE : infatti, almeno nelle fotografie che mi sono note, nerisultano sempre la guerra, a partire dal 1945 e per un breve periodo successivo, l'Esercito ITALIANO rimasepraticamente privo di carri armati degni di questo nome: di fronte ai progressi rapidissimi fatti da questi mezziin pochi anni diventando sempre pi grandi, potenti e sofisticati, noi eravamo in possesso solo dei tipi direalizzazione nazionale progettati all inizio del conflitto, se non prima.

10 Pochi, logori, eterogenei ecompletamente superati dal punto di visto tecnico e trascorse per molto tempo che il parco cominci ad essere rinnovato grazie alla cessione di carriarmati inglesi ed americani. Del parco nazionale di origine bellica restarono in servizio solo poche unit finoai primi anni '50, soprattutto i tipi L/6, presumibilmente perch questi piccoli carri riempivano la nicchia deimezzi leggeri per i quali gli Alleati, interessati ad altre strategie e ad altri teatri operativi, non avevano maiprogettato alcun veicolo di questo genere. I nostri poveri corazzati nazionali, inadatti ad una guerramoderna, le cui mediocri caratteristiche si erano gi manifestate durante le ultime battute del secondoconflitto mondiale, continuarono ad essere impiegati nell addestramento o furono schierati in occasione deiviolenti moti di piazza di quegli anni, in parte sotto le insegne della Polizia, ma per lo pi vennero avviati allademolizione ed inizi


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