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Linee guida per la gestione del verde urbano e prime ...

Linee guida per la gestione del verde urbanoe prime indicazioni per una pianificazione sostenibile1 INDICE CONOSCENZA E REGOLAMENTAZIONE DEL - Il Censimento del - Il Sistema Informativo del - Il Regolamento del verde pubblico e - Il Bilancio PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL - Il Piano comunale del - PROGETTAZIONE DEL - Criteri per la realizzazione delle aree - Acque - Specie - -Specificit delle procedure di realizzazione inerenti progetti realizzati da operatori - Aree - l - Elaborati e standard qualitativi del progetto del - IL PIANO DI MONITORAGGIO E gestione DEL - Principi di gestione - Componente - gestione del rischio connesso alla presenza di - La - Il rinnovo delle - Componente arbustiva ed erbacea - Componente erbacea e superfici - La gestione - INDICATORI PER UN GOVERNO DEL VE

Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile 1. ... Cruciale si rivela altresì il tema della formazione degli operatori, anche della comunicazione, ... miglioramento del ciclo dell’acqua e con positivi effetti sulla stabilizzazione del suolo. Gli spazi verdi cittadini

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1 Linee guida per la gestione del verde urbanoe prime indicazioni per una pianificazione sostenibile1 INDICE CONOSCENZA E REGOLAMENTAZIONE DEL - Il Censimento del - Il Sistema Informativo del - Il Regolamento del verde pubblico e - Il Bilancio PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEL - Il Piano comunale del - PROGETTAZIONE DEL - Criteri per la realizzazione delle aree - Acque - Specie - -Specificit delle procedure di realizzazione inerenti progetti realizzati da operatori - Aree - l - Elaborati e standard qualitativi del progetto del - IL PIANO DI MONITORAGGIO E gestione DEL - Principi di gestione - Componente - gestione del rischio connesso alla presenza di - La - Il rinnovo delle - Componente arbustiva ed erbacea - Componente erbacea e superfici - La gestione - INDICATORI PER UN GOVERNO DEL verde DI QUALIT.

2 486 - formazione DEGLI - COMUNICAZIONE, PROMOZIONE E PARTECIPAZIONE e sitografia presente documento il frutto di un lavoro coordinato e condiviso da pi soggetti competenti a livellonazionale per la pi ampia e corretta implementazione della Legge 10/2013 Norme per lo sviluppo deglispazi verdi urbani . CoordinamentoBruno Cignini - Comitato per lo sviluppo del verde pubblico (MATTM)Laura Albani e Antonio Ragonesi - Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI)AutoriSabrina Diamanti - Consiglio dell Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (CONAF)

3 Bianca Adamo, Mario Carminati, Renato Ferretti, Giovanni Nardelli, Barbara Negroni, Luigi Sani - Gruppo dilavoro CONAFG iancarlo Quaglia, Eleonora Pietretti - Centro Studi CONAFA ngela Farina - Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali Anna Chiesura, Pietro Massimiliano Bianco, Silvia Brini, Serena D Ambrogi, Marzia Mirabile - IstitutoSuperiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)Bruno Petrucci - Direzione per la Protezione della Natura e del Mare del MATTMC laudia Bertolotto - Comune di TorinoStefano Cerea - Comune di TreviglioCiro Degl Innocenti e Mirko Leonardi - Comune di FirenzeFlavia Mazzoni - Comune di CerviaLara Riguccio - Comune di CataniaContributiPer il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, i componenti Andrea Sisti, Carlo Blasi, Marco Italiana Direttori e Tecnici pubblici Parchi e Giardini (AIDTPG)Materiale fotograficoStefano Bini e Consorzio Sinergia VerdeMario CarminatiSabrina DiamantiLuigi SaniCitare come.

4 Linee guida per il governo sostenibile del verde urbano . Comitato per lo sviluppo del verde , 20173 PREMESSAIn linea con le tendenze politiche internazionali ed europee in materia di sviluppo sostenibile e di conserva-zione della biodiversit , l Italia si dotata nel 2013 di una legge apposita in materia di verde pubblico (sitratta della legge 14 gennaio 2013, n. 10, intitolata Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani). Al Comi-tato per lo Sviluppo del verde pubblico, istituito ai sensi dell art. 3 della medesima legge, il parlamento haintestato numerosi e delicati compiti: fra questi, quello di monitorare l applicazione della nuova legge daparte delle amministrazioni pi vicine al territorio, ovverosia i comuni, e promuoverne l attuazione attraver-so un continuo e attento supporto agli stessi, quali attori principali nel disegno legislativo del processo didefinizione e orientamento delle politiche locali di sviluppo del verde .

5 In coerenza con quanto disposto alla lettera b) comma 2 art. 3: b) promuovere l'attivit degli enti localiinteressati al fine di individuare i percorsi progettuali e le opere necessarie a garantire l'attuazione delledisposizioni di cui alla lettera a) , dal punto d) del medesimo comma: d) verificare le azioni poste in esseredagli enti locali a garanzia della sicurezza delle alberate stradali e dei singoli alberi posti a dimora in giardinie aree pubbliche e promuovere tali attivit per migliorare la tutela dei cittadini e dal punto g) comma 1 -art 6: g) alla creazione di percorsi formativi per il personale addetto alla manutenzione del verde , anche incollaborazione con le universit.

6 Il Comitato si impegnato, in un proficuo ed essenziale lavoro diconfronto con ANCI, nella predisposizione delle presenti Linee guida per la gestione del verde pubblico, cuiseguiranno ulteriori comuni approfondimenti e/o integrazioni su temi pi obiettivo, condiviso con la rappresentanza istituzionale delle amministrazioni comunali, quello dicorrispondere all esigenza diffusa di disporre di indirizzi tecnici omogenei sul territorio nazionale a supportodelle politiche di governo del ricco e biodiverso patrimonio verde delle nostre citt.

7 Patrimonio che, equesto vale in special modo per la componente arborea, ha raggiunto in molti casi la maturit fisiologica: lealberate storiche dei nostri viali si trovano spesso in condizioni inadeguate rispetto alle esigenze biologichee fisiologiche delle specie che le compongono, e mutate rispetto al momento della loro realizzazione. Conci che ne consegue anche in termini di sicurezza e incolumit dei centri urbani, nei quali sempre pi evidente che si giocher una sfida cruciale, in punto di condizioni di vivibilit , da qui al 2050. Occorremettere a punto, dunque, strumenti conoscitivi e decisionali capaci di rispondere in maniera efficace edefficiente alle sollecitazioni poste dalle aree urbane in epoca di forti cambiamenti, non solo ambientali, maanche sociali ed economici.

8 La questione non , evidentemente, solo tecnica. Dagli ultimi dati ISTAT disponibili (anno 2015) risulta che, nei 116 capoluoghi di provincia italiani, il Piano delverde presente in meno di una citt su 10, il regolamento del verde nel 44,8% dei casi, e il censimento delverde realizzato da 3 citt su 4. Dove una visione strategica in materia di verde urbano manca, si procedeper interventi di somma urgenza per la messa in sicurezza dei siti, o impedendo l'accesso alle aree conpiante pericolose, o addirittura eliminandole. Occorre, decisamente, invertire la nell approccio: il tema del verde pubblico deve essere affrontato in modo sistematico e leamministrazioni comunali devono poter contare su risorse e strumenti tecnici idonei per una correttapianificazione, progettazione, gestione e fruizione degli spazi verdi al fine di massimizzarne i numerosibenefici ambientali minimizzando i le misure essenziali per avere citt pi verdi (e quindi pi sane, pi attrattive, meglio tenute e con minorspesa.)

9 In una parola, pi vivibili), le Linee guida indicano il censimento del verde , il sistema informativoterritoriale, il regolamento del verde e il bilancio arboreo (senza dimenticare naturalmente gli strumenti dipianificazione strategica, come il piano comunale del verde ), da far confluire in una visione d insieme nellacornice di una corretta progettazione del verde pubblico, in un ottica orientata alla sostenibilit ambientaleed economica. Cruciale si rivela altres il tema della formazione degli operatori, anche della comunicazione,nonch il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella gestione e valorizzazione partecipata di questoimportante bene comune.

10 4 Naturalmente, le situazioni esistenti sul territorio possono essere anche profondamente differenziate fraloro. Per tenere in debito conto le peculiarit dei Comuni medio-piccoli (con popolazione, cio , inferiore abitanti), spesso provvisti di limitate risorse economiche e umane, ci si rappresentati l utilit di unapproccio differenziato individuando in un set minimo di strumenti di governo del verde (Censimento,regolamento e Piano, ma anche il bilancio arboreo) lo standard minimo per una corretta gestionesostenibile del verde ritiene comunque importante evidenziare che le presenti Linee guida non sono prescrittive, ma rappre-sentano solo uno strumento di consultazione ed informazione per tutti i comuni italiani, grandi e piccoli, uti-le per procedere correttamente e proficuamente nelle attivit di pianificazione e gestione del verde sono il frutto di un lavoro coordinato e condiviso con ANCI, e sono state predisposte con i contributitecnico-scientifici di CONAF.


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