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Lo scompenso terminale e le cure palliative. - sicoa.net

EDITORIALI Lo scompenso terminale e le cure palliative. Cosa il cardiologo sta imparando dall'oncologo EDITORIALI. Lo scompenso terminale e le cure palliative. errori nei confronti dei medici. Tali denunce in Italia Ciascuno di noi, di fronte a un soggetto malato, deve Cosa il cardiologo sta imparando dall'oncologo sono aumentate in 8 anni del 184%. Nella maggio- chiedersi: Cosa provano i malati nella fase avanza- ranza dei casi sono causate da cattiva comunicazio- ta della malattia? Sappiamo che provano grande ne con i pazienti e soprattutto con i familiari. angoscia per paura della morte e, soprattutto, per il Lorenzo Boncinelli Fino a qualche anno fa la medicina era centrata sul timore dell'isolamento, dell'abbandono sociale, Dirigente Medico Cardiologia e Medicina Geriatrica paziente (una medicina paternalistica), alla dia- della dipendenza dagli altri.

Di fronte ad una malattia cronica progressiva, per programmare meglio i nostri interventi, occorre conoscere quali sono le traiettorie verso il decesso.

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1 EDITORIALI Lo scompenso terminale e le cure palliative. Cosa il cardiologo sta imparando dall'oncologo EDITORIALI. Lo scompenso terminale e le cure palliative. errori nei confronti dei medici. Tali denunce in Italia Ciascuno di noi, di fronte a un soggetto malato, deve Cosa il cardiologo sta imparando dall'oncologo sono aumentate in 8 anni del 184%. Nella maggio- chiedersi: Cosa provano i malati nella fase avanza- ranza dei casi sono causate da cattiva comunicazio- ta della malattia? Sappiamo che provano grande ne con i pazienti e soprattutto con i familiari. angoscia per paura della morte e, soprattutto, per il Lorenzo Boncinelli Fino a qualche anno fa la medicina era centrata sul timore dell'isolamento, dell'abbandono sociale, Dirigente Medico Cardiologia e Medicina Geriatrica paziente (una medicina paternalistica), alla dia- della dipendenza dagli altri.

2 Dipartimento Area Critica Medico Chirurgica Careggi - Firenze gnosi seguiva una terapia; oggi non pi cos , oggi A tal proposito si consiglia di leggere il testo si avverte la necessit di confrontarsi con il vissuto Dall'altra parte , pubblicato nel 2006; i tre autori, del paziente, prestando attenzione alla sua volont e Sandro Bartoccioni, Gianni Bonadonna, Francesco al suo consenso. indispensabile, quindi, una buona Sartori, famosi medici, raccontano la loro malattia, L e mutate condizioni del contesto sanitario, per l'incremento delle opportunit diagnostico-tera- peutiche, la modifica del tipo di patologie (cresce il pu n nascondere, n ignorare.)

3 In fondo non c' . argomento che ci riguardi tutti indistintamente pi . da vicino. A differenza del passato e in conseguen- informazione/comunicazione, che deve coinvolgere l'intera quipe sanitaria. L'informazione comincia come storia di paura, di sofferenza e di solitudine. Questi colleghi ci esortano al prendersi cura . dall'ascolto; recente la nascita della medicina Prendersi cura dovere imprescindibile del medico. fenomeno del riacutizzarsi di patologie croniche), za dell'accresciuto potere medico sulla vita, oggi la narrativa. Occorre parlare col paziente e non al Prendersi cura significa occuparsi globalmente del l'aumento dell'et media dei pazienti, la modifica morte sempre meno un evento improvviso.

4 Anche paziente. La comunicazione ha pregio, se impronta- malato, sia nella fase curativa, (quella in cui le cure delle modalit del mo- nelle malattie ingua- ta a profonda umilt . L'informazione cos impor- modificano la storia naturale della malattia), sia rire, sempre pi spes- ribili, la medicina in tante che al punto 5 della Carta di Firenze sulla nella fase delle cure palliative, in cui la nostra azio- so gestite dalla medi- grado di prolungare il sanit si legge: il tempo dedicato all'informazio- ne volta essenzialmente a controllare i sintomi e cina anzich dalla fa- processo del morire.

5 Ne, alla comunicazione e alla relazione tempo di mantenere una accettabile qualit della vita. miglia, ci costringono Sono divenute perci cura . Quindi la principale funzione della comu- opportuno quindi affrontare il percorso del mo- a confrontarci con un sempre pi frequenti nicazione di tipo terapeutico, perch una pre- rire come un percorso di cura che si prolunga con nuovo paradigma eti- quelle situazioni, de- stazione professionale vera e propria, volta a favori- un'azione di sostegno alla famiglia, fino al periodo co, quello del limite finite prive di di- re il successo delle terapie e a sostituirle, quando del lutto.

6 Ovvio che, in questo percorso di cura, da porre al nostro gnit , che periodica- queste abbiano esaurito la loro efficacia. Proprio il dobbiamo coinvolgere tutto il personale che si occu- agire per non sconfi- mente affiorano alla paziente, e non altri, deve essere posto al centro pa dell'assistenza al malato terminale1. nare in cure inappro- consapevolezza pub- della comunicazione e della cura: lo impone la legge Ma cosa si intende per cure di fine vita? Secondo priate per eccesso, il blica attraverso casi sulla privacy, che vieta che la diagnosi sia fatta l'OMS, per cure di fine vita si intende una cura glo- cosiddetto accani- clamorosi (es.)

7 Terri conoscere ai familiari. Il paziente deve essere messo bale e attiva di pazienti, la cui malattia non pi . mento terapeutico . Schiavo, Piergiorgio nelle condizioni di poter pianificare al meglio la responsiva ai trattamenti curativi. Questo approccio L'invecchiamento del- Welby, Eluana En- propria vita: spetta a lui scegliere il medico, gestire al problema richiede che si cerchi di mantenere la la popolazione com- glaro). la situazione patrimoniale e/o sentimentale. La dia- migliore qualit possibile di vita attraverso il con- porta la necessit di Cosa ci si aspetta dal- gnosi va comunicata al paziente, sar lui a farci trollo delle innumerevoli alterazioni fisiche, psico- un nuovo approccio la medicina?

8 Il vissu- capire se non desidera conoscere tutta la verit . logiche, sociali e spirituali dei pazienti e delle loro ai sistemi di cura alla to psicologico del- Invece l'atteggiamento di iperprotezione, messo in famiglie. Poich le cure palliative, o cure di fine fine della vita; nel l'uomo contempora- atto dai parenti, spesso pi dannoso che vantag- vita, sono nate soprattutto per i pazienti affetti da XXI secolo questo Nicola Mangoni di Caravaggio (1519) - Santa Maria Annunziata - Abbiategrasso. neo evidenzia il rifiu- gioso. Il malato, i cui parenti si sostituiscono nel patologia tumorale, proprio dall'esperienza degli sar il problema fon- La figura morente al centro delle cure e degli affetti di tutti i presenti.

9 Ancor oggi, to della morte e un'at- rapporto col medico, a dispetto delle apparenze, si oncologi che i cardiologi devono acquisire compe- damentale per la sa- nei momenti estremi della vita, viene richiesta ai curanti alta sensibilit ed alta uma- nit . tesa sproporzionata ritrova solo di fronte alla malattia e alla morte. tenze in questo ambito della medicina. nit pubblica. Occor- Nelle fasi pi avanzate della malattia, i malati provano angoscia per la paura della nell'efficacia della Le persone affette da malattie croniche gravi pre- A questo punto occorre chiedersi che rilevanza ha lo re rendersi conto che morte, dell'isolamento e dell'abbandono sociale.

10 La comunicazione col paziente allo- ra pu attenuare l'angoscia, configurandosi oltre che come impegno etico, nel suo medicina. I risultati sentano spesso le stesse preoccupazioni e gli stessi scompenso cardiaco (SC) nella pratica quotidiana un'assistenza non ade- indubbio valore terapeutico. negativi, inevitabili, bisogni; perci , seguendo il protocollo utilizzato dei medici, in particolare dei cardiologi. Da molti guata alla fine della non devono essere dagli oncologi, e valido per qualsiasi altra patologia, autori lo SC considerato la pandemia del XXI. vita rappresenta una mancanza gravissima per un considerati come sconfitte; bisogna sempre tener pre- per una adeguata comunicazione di fronte ad un secolo.


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