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P109 - P127 ARTROSI E ARTROPATIE MICROCRISTALLINE

ARTROSI e ARTROPATIE Microcristalline371IL LAVAGGIO ARTICOLARE NELLA PERIARTRITE CALCIFICA DI SPALLA. REVISIONE DI 107 CASI TRATTATI CON LAVAGGI ARTICOLARIM. Scapin, C. Smiderle, R. FrigoDipartimento di , ASL N. 3, Bassano del Grappa (VI)Scopo del Lavoro:Scopo di questo lavoro quello di verifi-care l efficacia del lavaggio articolare si spalla nel rimuovereil deposito calcare e quindi di alleviare la sintomatologia dolo-rosa e ripristinare una corretta mobilit articolare, anche attra-verso un successivo trattamento di rieducazione e Metodi:Sono stati trattati 107 casi di periartritecalcifica di spalla, valutati clinicamente e radiologicamente pri-ma e dopo il trattamento.

372 Posters CONDROCALCINOSI IN CORSO DI EMOCROMATOSI N. Santoro, N. Melillo, F. D’Onofrio, F.P. Cantatore Reumatologia Universitaria, Foggia UTILITÀ DELL’ECOGRAFIA NELLA DIAGNOSTICA DELLE PATOLOGIE DELLA LINEA

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1 ARTROSI e ARTROPATIE Microcristalline371IL LAVAGGIO ARTICOLARE NELLA PERIARTRITE CALCIFICA DI SPALLA. REVISIONE DI 107 CASI TRATTATI CON LAVAGGI ARTICOLARIM. Scapin, C. Smiderle, R. FrigoDipartimento di , ASL N. 3, Bassano del Grappa (VI)Scopo del Lavoro:Scopo di questo lavoro quello di verifi-care l efficacia del lavaggio articolare si spalla nel rimuovereil deposito calcare e quindi di alleviare la sintomatologia dolo-rosa e ripristinare una corretta mobilit articolare, anche attra-verso un successivo trattamento di rieducazione e Metodi:Sono stati trattati 107 casi di periartritecalcifica di spalla, valutati clinicamente e radiologicamente pri-ma e dopo il trattamento.

2 La sintomatologia algica e la funzio-nalit articolare sono state valutate con apposita scheda al mo-mento della prima visita ambulatoriale ed al termine del tratta-mento. Il 74% dei casi era di sesso femminile, il 26% maschi-le. L et media era di 50 anni (da 28 a 72 anni). Per ogni spal-la trattata sono stati eseguiti tre lavaggi articolari a distanza didue settimane l uno dall altro. A distanza di due settimanedall ultimo lavaggio si iniziato ciclo di rieducazione funzio-nale per il completo recupero del ROM articolare. Il follow upclinico radiologico medio stato di 26 mesi dal termine del trat-tamento riabilitativo. Risultati:Nella valutazione dei risultati si tenuto conto di treparametri: 1) il quadro radiologico pre e post trattamento;2) il recupero del ROM attivo e passivo;3) il giudizio soggettivo ed oggettivo sulla sintomatologia al-gica.

3 Nel 53% dei casi si avuta la scomparsa completa delle calci-ficazioni, nel 26% una notevole riduzione, nell 11% una mo-desta riduzione, nel 10% il quadro radiologico rimasto inva-riato. Nel 67% dei casi completa remissione della sintomato-logia e completo recupero articolare, nel 16% dei casi recupe-ro completo dell articolarit con persistenza del dolore ai gra-di estremi, nel 10% dei casi persistenza di lieve limitazione edi dolore moderato; nel 7% dei casi persistenza della limita-zione funzionale e del :La riduzione della sintomatologia algica locale edil miglioramento della funzionalit articolare, assieme all otti-mo risultato radiologico ottenuto, permettono di affermare cheil lavaggio articolare di spalla pu essere considerato una vali-da alternativa ad interventi pi invasivi in patologie , asso-ciandolo ad un successivo trattamento di rieducazione funzio-nale per un completo recupero del ROM : Lavaggio articolare, Spalla, - p127 ARTROSI E ARTROPATIE MICROCRISTALLINE372 PostersCONDROCALCINOSI IN CORSO DI EMOCROMATOSIN.

4 Santoro, N. Melillo, F. D Onofrio, CantatoreReumatologia Universitaria, FoggiaUTILIT DELL ECOGRAFIA NELLA DIAGNOSTICA DELLE PATOLOGIE DELLA LINEA DI LISFRANC. DESCRIZIONE DI UN CASO CLINICOV. Ravagnani, A. Volpe, G. Barausse, P. Caramaschi, A. Carletto, D. Biasi, BambaraUnit Semplice di Reumatologia, VeronaIntroduzione:La condrocalcinosi una patologia caratteriz-zata dalla formazione e dal deposito di cristalli di pirofosfatodi calcio diidrato nelle cartilagini articolari. Essa pu dar luo-go a un eterogenea serie di manifestazioni cliniche (asintoma-tica, pseudogotta, poliarticolare similreumatoide, similartrosi-ca, similneuropatica) e pu associarsi ad alcune affezioni me-taboliche, tra cui l iperparatiroidismo, l ipomagnesiemia,l ipofosfatasia e l clinico:Donna di 78 anni con precedenti clinici per car-diopatia ischemico-ipertensiva, ipercolesterolemia ed osteopo-rosi con crolli vertebrali multipli dorso-lombari.

5 Giunge alla no-stra osservazione per il riacutizzarsi di una sintomatologia do-lorosa a carico delle mani, dei polsi e delle ginocchia di cui sof-friva gi da svariati anni. All obiettivit presenza di artrite a ca-rico della II IFP e III MCF della mano destra, artrite dei polsi,unghia piatte e di colorito biancastro, epatomegalia (2 cmdall arcata costale). Dagli esami bioumorali sono emersi au-mento degli indici di flogosi (Ves=43 mm I h; PCR=3 mg/dl);iperglicemia (144 mg/dl, vn: 70-115); aumento delle transami-nasi (GOT=54, vn: 9-36; GPT=65, vn: 10-28) e della gammaGT (40, vn: 9-30); aumento della sideremia (260 mg/dl, vn: 35-110) e della ferritina (450 mg/l, vn: 50-120) con indice di sa-turazione della transferrina >60%; emocromo, funzionalit re-nale, metabolismo fosfocalcico nella norma ed assenza di au-toanticorpi.

6 Dagli esami strumentali sono risultati extrasistoliaatriale (ECG), steatosi epatica (ETG addome), osteoporosi (Tscore femore ), crolli vertebrali multipli dorso-lombari (RXrachide), calcificazione del legamento triangolare del polso(RX mani) e calcificazioni meniscali (RX ginocchia). Visto ilquadro clinico, laboratoristico e strumentale, nel sospetto diuna malattia metabolica sistemica, in modo particolaredell emocromatosi, stata effettuata la ricerca delle mutazioniC282Y e H63D del gene HFE. La nostra paziente difatti ri-sultata portatrice della mutazione C282Y del suddetto :L emocromatosi una patologia rara causatadall accumulo di un eccessiva quantit di ferro nell organismo,con manifestazioni cliniche polimorfe, spesso di tipo reumato-logico.

7 Tra quest ultime citiamo l artrite, l osteoporosi e la con-drocalcinosi, che invece un affezione molto frequente nellapopolazione pi anziana. L individuazione dei pazienti concondrocalcinosi e il loro corretto inquadramento clinico (for-me primitive o secondarie) possono fornire uno strumento d au-silio per effettuare diagnosi pi precoci di emocromatosi e perprevenire la comparsa di gravi complicanze sistemiche, qualiil diabete insulino-resistente, la miocardiopatia e l : Condrocalcinosi, Emocromatosi, :I disturbi della linea di Lisfranc riguardano lepatologie dell articolazione tarso-metatarsale (TM). Possonoessere di natura degenerativa, associati a pregressa deformit congenita (piede cavo) o ad esiti di pregressi traumi distorsivie/o fratturativi, oppure secondari a patologia infiammatoria.

8 Sedi origine traumatica sono spesso sottovalutati all trattamento ritardato pu condurre a significative compli-canze: instabilit persistente, deformit , rigidit o artrite. Loscopo di questa segnalazione di sottolineare l utilit e l im-portanza dell ecografia nella diagnostica differenziale delle pa-tologie della linea di Clinico:Una donna veneziana di 65 anni veniva inviataa valutazione reumatologica per una importante artrite bilate-rale del tarso. I disturbi, esorditi al piede destro 4 anni prima eresponsivi ai FANS, erano provocati inizialmente dalle lunghecamminate quotidiane della paziente, mentre in seguito si pre-sentavano a riposo, interessando anche il tarso esami di laboratorio erano nei limiti di norma, eccettuatoun lieve rialzo di VES (46 mm/h) e fibrinogeno (499 mg/dl).

9 L esame obiettivo evidenziava unicamente un importante tu-mefazione a livello TM, con cute sovrastante calda e vivo do-lore alla palpazione. L ecografia articolare, eseguita in ambu-latorio, mostrava non solo una discreta distensione della capsulaarticolare TM, in particolare tra II-III metatarso e tarso, ma an-che la presenza di segnale power Doppler di grado medio all in-terno della capsula, come di pronunciati osteofiti e di multipleerosioni ossee a livello dei capi ossei. La Rx e la RMN dei pie-di, effettuate successivamente, contribuivano a documentarel importante sovvertimento del profilo osseo, confermando so-stanzialmente quanto osservato ecograficamente.

10 Discusso ilcaso con i colleghi ortopedici, si formulava diagnosi di Lisfrancarthritis. L approccio terapeutico scelto era stato farmacologi-co (FANS, idrossiclorochina), volto ad ottenere una diminu-zione della infiammazione articolare ed il conseguente miglio-ramento della sintomatologia, in attesa di un eventuale futurotentativo di correzione :La peculiarit del caso consiste nella presenza diuna importante patologia ossea erosiva, in cui coesistono aspet-ti francamente artrosici e fenomeni infiammatori di tipo reatti-vo a carico esclusivo delle articolazioni TM, senza alcun coin-volgimento artritico di tipo sistemico. La bilateralit della le-sione degenerativa, in assenza di cause congenite, potrebbe es-sere ascritta alle continue sollecitazioni di tipo meccanico ed aiconseguenti microtraumi ripetuti.


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