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Piano Nazionale della Cronicità - salute.gov.it

1 DIREZIONE GENERALE della PROGRAMMAZIONE SANITARIA Piano Nazionale della Cronicit Accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 15 settembre 2016 2 SOMMARIO PREMESSE E STRUTTURA GENERALE DEL Piano 1. Premesse del Piano 2. Struttura generale del Piano PARTE PRIMA A) Il disegno complessivo 1. Definizioni, epidemiologia, costi 2. Differenti bisogni della persona con malattia cronica 3. Le premesse per una gestione efficace, efficiente e centrata sui pazienti 4. Il sistema assistenziale 5.

3 5. Umanizzazione delle cure 6. Il ruolo delle Associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie 7. Il ruolo delle farmacie

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1 1 DIREZIONE GENERALE della PROGRAMMAZIONE SANITARIA Piano Nazionale della Cronicit Accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 15 settembre 2016 2 SOMMARIO PREMESSE E STRUTTURA GENERALE DEL Piano 1. Premesse del Piano 2. Struttura generale del Piano PARTE PRIMA A) Il disegno complessivo 1. Definizioni, epidemiologia, costi 2. Differenti bisogni della persona con malattia cronica 3. Le premesse per una gestione efficace, efficiente e centrata sui pazienti 4. Il sistema assistenziale 5.

2 La strutturazione di percorsi assistenziali per la cronicit B) Gli elementi chiave di gestione della cronicit 1. Aderenza 2. Appropriatezza 3. Prevenzione 4. Cure domiciliari 5. Informazione, educazione, empowerment 6. Conoscenza e competenza C) Il macroprocesso di gestione della persona con cronicit 1. FASE I: stratificazione e targeting della popolazione 2. FASE II: promozione della salute, prevenzione e diagnosi precoce 3. FASE III: presa in carico e gestione del paziente 4. FASE IV: erogazione di interventi personalizzati per la gestione del paziente 5.

3 FASE V: valutazione della qualit delle cure erogate D) Gli aspetti trasversali dell assistenza alla cronicit 1. Disuguaglianze sociali; fragilit e/o vulnerabilit 2. Diffusione delle competenze, formazione, sostegno alla ricerca 3. Appropriatezza nell uso delle terapie e delle tecnologie - Aderenza alla terapia farmacologica 4. Sanit digitale 3 5. Umanizzazione delle cure 6. Il ruolo delle Associazioni di tutela delle persone con malattie croniche e delle loro famiglie 7. Il ruolo delle farmacie E) La cronicit in et evolutiva 1.

4 La continuit assistenziale al bambino con cronicit 2. Il ruolo delle famiglie 3. Gli ambiti relazionali specifici per l et (scuola, sport, socialit ) 4. Il passaggio dalla gestione pediatrica a quella dell adulto F) Il monitoraggio del Piano 1. Il disegno di monitoraggio 2. Indicatori di Piano 3. Le indicazioni operative PARTE SECONDA 1. malattie renali croniche e insufficienza renale 2. Artrite reumatoide e artriti croniche in et evolutiva 3. Rettocolite ulcerosa e malattia di Crohn 4. Insufficienza cardiaca cronica 5.

5 Malattia di Parkinson e parkinsonismi 6. BPCO e insufficienza respiratoria cronica 7. Insufficienza respiratoria cronica in et evolutiva 8. Asma in et evolutiva 9. malattie endocrine croniche in et evolutiva 10. malattie renali croniche in et evolutiva ALLEGATI AL Piano Gli scenari della cronicit Lo scenario internazionale Lo scenario Nazionale : il livello centrale Lo scenario Nazionale : i modelli regionali per la presa in carico della cronicit 4 PREMESSE E STRUTTURA GENERALE DEL Piano Il mondo della cronicit un area in progressiva crescita che comporta un notevole impegno di risorse, richiedendo continuit di assistenza per periodi di lunga durata e una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali e necessitando di servizi residenziali e territoriali finora non sufficientemente disegnati e sviluppati nel nostro Paese.

6 Il Piano Nazionale della Cronicit (PNC) nasce dall esigenza di armonizzare a livello Nazionale le attivit in questo campo, proponendo un documento, condiviso con le Regioni, che, compatibilmente con la disponibilit delle risorse economiche, umane e strutturali, individui un disegno strategico comune inteso a promuovere interventi basati sulla unitariet di approccio, centrato sulla persona ed orientato su una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell assistenza.

7 Il fine quello di contribuire al miglioramento della tutela per le persone affette da malattie croniche, riducendone il peso sull individuo, sulla sua famiglia e sul contesto sociale, migliorando la qualit di vita, rendendo pi efficaci ed efficienti i servizi sanitari in termini di prevenzione e assistenza e assicurando maggiore uniformit ed equit di accesso ai cittadini. 1. Premesse del Piano Il Piano riconosce le sue premesse: nei Piani d azione WHO 2008-2013 e 2013-2020 che sottolineano l importanza dell intervento di Governi e Amministrazioni per assicurare la prevenzione ed il controllo delle malattie croniche; nelle indicazioni europee con le quali si invitano gli Stati membri ad elaborare e implementare Piani nazionali sulla cronicit.

8 1 negli ultimi Piani sanitari nazionali, che riconoscono alle patologie croniche un particolare rilievo per l impatto sia sanitario che sociale e si impegnano a favorire il miglioramento continuo e la costante verifica della qualit dell assistenza della persona con malattia cronica; nei Piani Nazionali Prevenzione (2005-2007, prorogato fino al 2009; 2010-2012, prorogato al 2013; 2014-2018), che hanno riconosciuto sin dal 2005 il contrasto alle patologie croniche come obiettivo prioritario per la pianificazione regionale; nel programma Guadagnare Salute (DPCM 4 maggio 2007), che prevede l attuazione di strategie intersettoriali e di popolazione per favorire la prevenzione delle patologie croniche attraverso l acquisizione e il mantenimento di stili di vita salutari da parte della popolazione generale.

9 Negli Accordi Collettivi Nazionali riguardanti la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale e medici pediatri di libera scelta che prevedono specifici obiettivi di prevenzione e tutela dei soggetti con patologie croniche e di presa in carico globale degli stessi, secondo protocolli e percorsi 1 Action Plan for prevention and control of non-communicable diseases 2012-2016 ; Resolution EUR/RC 61/R3 on the action plan for implementation of the European strategy for the prevention and control of non-communicable diseases 2012 2016 5 assistenziali che definiscono l attivit del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta e i casi di ricorso al livello specialistico (diabete, ipertensione, BPCO, cardiopatia ischemica ecc.)

10 ; nel dPCM29/11/2001 recante Definizione dei livelli essenziali di assistenza ; nei Piani sanitari e socio-sanitari e negli atti di programmazione regionali che hanno individuato come centrale il tema della cronicit e promosso modelli specifici di organizzazione dei servizi per la gestione e presa in carico del paziente cronico; nell Intesa Stato-Regioni del 10 luglio 2014 concernente il Patto per la Salute per gli anni 2014-2016 che prevede, al fine di definire le principali linee di intervento nei confronti delle principali malattie croniche, la predisposizione, da parte del Ministero della salute del Piano Nazionale della Cronicit da approvare con Accordo sancito dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le PPAA di Trento e Bolzano.


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