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PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO

PREVENZIONE E CURADELLE LESIONI DA DECUBITOG uida per una corretta assistenza a domicilioa cura dell Infermieristicar lo Studio delleesioni Cutanee1. Le LESIONI da decubito2. La prevenzione3. Come intervenire4. Presidi e ausiliQuesta guida stata realizzata con il patrocinio di:- Federazione Collegi Collegio IPASVI di Brescia- Collegio IPASVI di Brindisi- Collegio IPASVI di Latina- Collegio IPASVI di Napoli- Collegio IPASVI di Novara- Collegio IPASVI di Pavia- Collegio IPASVI di Pisa- Collegio IPASVI di Teramo- Collegio IPASVI di Varese - Societ Italiana di VRQ - sez. Lombardia- Assessorato alla Sanit della Lombardia- Assessorato alla Sanit della Liguria - Assessorato alla Sanit dell Emilia Romagna- Ass. Nazionale Infermieri di Neuroscienze - ANIN- Ass. Italiana Operatori Sanitari di Stomaterapia - AIOSS- Gruppo di Ricerca Geriatrica - GRG- Societ Italiana Geriatri Ospedalieri - SIGOC uratoriBellingeri Andrea, Bonelli SergioRevisione scientificaBellingeri Andrea, Bergognoni Marisa, Bonelli Sergio, Calosso A l d o ,Cavicchioli Andrea, Deriu Pierluigi, Giaconi Tiziana, Mongardi Maria,TappaRenata, Turrini Patrizia, Zanetti Carmine, Bertelli Katia 2 IndiceLesioni da decubitoCosa sono?

PREVENZIONE E CURA DELLE LESIONI DA DECUBITO Guida per una corretta assistenza a domicilio a cura dell’A.I.S.Le.C. A.I.S.Le.C. azione Infermieristica

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1 PREVENZIONE E CURADELLE LESIONI DA DECUBITOG uida per una corretta assistenza a domicilioa cura dell Infermieristicar lo Studio delleesioni Cutanee1. Le LESIONI da decubito2. La prevenzione3. Come intervenire4. Presidi e ausiliQuesta guida stata realizzata con il patrocinio di:- Federazione Collegi Collegio IPASVI di Brescia- Collegio IPASVI di Brindisi- Collegio IPASVI di Latina- Collegio IPASVI di Napoli- Collegio IPASVI di Novara- Collegio IPASVI di Pavia- Collegio IPASVI di Pisa- Collegio IPASVI di Teramo- Collegio IPASVI di Varese - Societ Italiana di VRQ - sez. Lombardia- Assessorato alla Sanit della Lombardia- Assessorato alla Sanit della Liguria - Assessorato alla Sanit dell Emilia Romagna- Ass. Nazionale Infermieri di Neuroscienze - ANIN- Ass. Italiana Operatori Sanitari di Stomaterapia - AIOSS- Gruppo di Ricerca Geriatrica - GRG- Societ Italiana Geriatri Ospedalieri - SIGOC uratoriBellingeri Andrea, Bonelli SergioRevisione scientificaBellingeri Andrea, Bergognoni Marisa, Bonelli Sergio, Calosso A l d o ,Cavicchioli Andrea, Deriu Pierluigi, Giaconi Tiziana, Mongardi Maria,TappaRenata, Turrini Patrizia, Zanetti Carmine, Bertelli Katia 2 IndiceLesioni da decubitoCosa sono?

2 5 Dove si formano?5 Quando si rischia la lesione da DECUBITO ?6 PrevenzioneCosa si deve fare per prevenirle8- mobilizzazione precoce- cura e protezione della cute- corretta alimentazioneCome intervenireChe aspetto pu avere la lesione da decubito13- Cosa si pu fare per migliorare la situazione14- pulizia della ferita- rimozione del tessuto morto- medicazioni adeguate- Complicanze18- il dolore- l infezione- La valutazione della lesione e del piano di cure19- Altre terapie19- Achi potete rivolgervi in caso di problemi19- Associazioni- Infermiere Professionale - Farmacista - Medico di Base Medicazioni ed ausiliCome richiederli23 Medicazioni24 Ausili26 3 PERCH QUESTO OPUSCOLOL Associazione Infermieristica per lo Studio DELLE LESIONI Cutanee havoluto re a l i z z a re questo opuscolo per aiutarvi ad assistere un fami-gliare che sia a rischio o portatore di LESIONI da

3 DECUBITO . stato provato che, sempre pi frequentemente nelle famiglie,capita di avere componenti anziani o portatori di handicap che pos-sono incorre re in questa problematica; la dimissione precoce dallecliniche e la mancata possibilit di ricoveri in stru t t u re geriatrichespesso aumenta ancor di pi questo LESIONI da DECUBITO sono ormai un fatto sociale, in quanto unpaziente su cinque tra gli assistiti domiciliarmente ne affetto, il checomporta dolore, possibili infezioni, oneri economici e sofferenze. opportuno quindi sapere che di molte LESIONI si pu evitare ilpeggioramento, e di altre possibile la opuscolo descrive dove si formano le LESIONI e come ricono-scere le persone a rischio. Saranno elencati anche i passi per un adeguata PREVENZIONE e percollaborare con il Servizio di Assistenza Domiciliare.

4 Andrea Bellingeri Sergio Bonelli41. LELESIONIDADECUBITOCosa sono?Le LESIONI da DECUBITO sono causate principalmente dall immobilit che portaad una riduzione della quantit di sangue e dei nutrimenti nelle aree sottopo-ste a pressione. Frequentemente ci avviene dove i tessuti vengono schiacciati tra una pro-minenza ossea ed un piano rigido (Fig. 1).Maggiore il tempo di permanenza su queste aree e maggiore sar il dannoai tessuti, che possono anche morire, creando cos una lesione cutanea chiama-ta ulcera o piaga da DECUBITO la cui gravit compresa tra un livello minimo,caratterizzato da un leggero arrossamento cutaneo e un livello massimo, carat-terizzato da crateri profondi che possono raggiungere il muscolo e l osso. Dove si formano?Ci sono parti del corpo pi soggette al rischio di formazione di LESIONI dadecubito di altre; a seconda che l individuo sia in posizione sdraiata o sedutaqueste parti possono cambiare.

5 Quando una persona giace a lungo nel letto lezone maggiormente a rischio sono quelle riportate nelle figure 2 e 3. Tra quel-le indicate, le zone ove pi frequentemente si sviluppano le LESIONI sono ilsacro, i talloni e il 1. Il cuneo di pressione e della pressione capillareOssoMuscoloSottocuteDermaSuperf icieSe la persona resta frequentemente in pol-trona o su carrozzina, le zone maggiormentea rischio sono quelle riportate dalla figura quelle indicate la pi critica certa-mente la zona ischiatica (i glutei).Quando si rischia una lesio-ne da DECUBITO ?I fattori di rischio che aumentano la possibi-lit di incorrere in una lesione da decubitosono: essere confinati a letto o su una sedia,essere incapaci di muoversi, essere inconti-nenti per feci ed urine, malnutriti o con ridot-ta lucidit mentale, sono fattori di rischio cheaumentano la possibilit di incorrere in unalesione da DECUBITO .

6 Evidente che quanto maggiore la pre-senza dei fattori sopraelencati, tanto pi aumenta il facilitare la valutazione, proponiamouna divisione della gravit del rischio inquattro classi:1. Nessun RischioIl malato si lava, mangia da solo, prende le medicine. Si alza e cammina,anche se con l aiuto di un bastone. lucido, risponde in modo logico e rapido6 Figura 2. Le zone di rischio delpaziente in posizione supinaFigura 3. Le zone di rischio del paziente in posizione di fiancoalle domande. Non incontinente anchese magari ha un Rischio LieveIl malato ha bisogno di aiuto per alcuneazioni. lucido ma occorre ripetergli ledomande. Si alza e cammina da solo perun po , ma poi va incontinente per Molto a RischioIl malato ha bisogno di aiuto per parec-chie azioni. Non sempre lucido. costretto su sedia a rotelle, e si alza solose aiutato.

7 Incontinente per le urine pi di due volte al giorno ma non sempre, edue o tre volte per le feci ma non Rischio GraveIl malato totalmente dipendente dagli altri per tutte le azioni. disorientatoe confuso. costretto a letto per tutte le 24 ore. Richiede assistenza per qua-lunque movimento. 4. Le zone di rischio delpaziente in posizione seduta ed inc a r r o z z i n a2. PREVENZIONECosa fare perprevenire le LESIONI da DECUBITO ?Fortunatamente possibile diminuire il rischio mettendo in atto tutti i provve-dimenti descritti nei capitoli successivi; in sintesi: cura e protezione adeguatadella cute, corretta alimentazione, mobilizzazione questo si basa su ricerche, giudizi dei professionisti e pratica. Quantoillustrato pu anche essere utilizzato nel caso in cui le LESIONI si siano gi for-mate, per evitare un loro MOBILIZZAZIONEPRECOCEC onsiderando che la migliore PREVENZIONE si ottiene con il movimento e quindiil costante variare della posizione, importante seguire un programma di riabili-tazione finalizzato al raggiungimento della maggiore indipendenza possibile chepu consistere anche solo nel sapersi muovere autonomamente e correttamentenel letto ed in modo precauzione da prendere quella di evitare gli sfregamenti che si crea-no durante gli spostamenti del paziente trascinato nel letto o dal letto alla car-rozzina.

8 Quando le condizioni del paziente lo permettono, consigliabile l uso delpaziente per sollevarsi (Fig. 5). Se invece ci non fosse possibile, l uso dellelenzuola del letto o di un sollevatore pu essere d aiuto. Pellicole trasparenti, creme barrie-ra, spray al silicone e altri prodotti(riportati oltre) possono aiutare aproteggere la pelle o a ridurre idanni dovuti a l uso di ciambelle poich possono aumentare il rischio dilesioni limitando l irrorazione san-guigna nella zona di contatto, evitatel uso di velli in quanto non sono utilialla PREVENZIONE . Vediamo ora cosa fare in alcunecircostanze 5. Il Se il paziente costretto a lettoLa posizione deve esse-re variata ogni due oreper diminuire la pres-sione esercitata dal pesocorporeo sui punti d testata del lettodovrebbe essere legger-mente rialzata, una posizione troppo alta (superiore ai 30 ) infatti, pu provo-care slittamento con conseguente danno della pelle e della microcircolazione(Fig.)

9 6). Materassi a schiuma, aria, gel o acqua sono utili nella PREVENZIONE ; il costoe l efficacia variano secondo il tipo. importante che il prodotto sia il miglio-re tra quelli proposti per il vostro caso e comunque di altezza non inferiore ai15/18 centimetri dal piano del letto. Se quelli che vi vengono proposti nonrispondono alle caratteristiche appena presentate potete richiederne uno idoneointegrando al costo del vostro quello che manca per acquistarne uno efficace, ariguardo potete consultare il Centro dispensa Ausili della Vs. Azienda posizione deve essere valutata anche in base alle altre malattie da cui affetta la la pressione diretta sulle anchequando il paziente posto sul fianco (Fig. 7).Posizionando un cuscino dietro la schiena aiu-teremo la persona a stare voltata mantenendouna pressione minima sui fianchi I cuscini devono essere interposti tra gli artiinferiori, per evitare il contatto DELLE ginoc-chia e caviglie quando si utilizza la posizionedi la persona completamente immobile,in posizione supina, i cuscini devono essereposizionati tra le gambe, dal polpaccio allacaviglia, per mantenere i talloni sollevati.

10 Maimettere cuscini sotto le 7. Il corretto posizio-namento del paziente alletta-to sul fiancoFigura 6. Il corretto posizionamento del Se il paziente in carrozzina o susediaLa posizione deveessere variata ogniora. Se possibile, ilpaziente dovrebbesollevarsi ogni 15minuti per ridurre lapressione sulle zone arischio e ripristinarela circolazione. Molto utili sono icuscini al silicone oad aria, valutandosempre qual ilmigliore per il proprio caso. Pu richiedere consigli ed informazioni al Centrodispensa Ausili ed al personale in questo caso sono da evitare i cuscini a ciambella per non ridurreulteriormente l irrorazione sanguigna sui punti di appoggio. Non basta esseresulla sedia, ma occorre anche essere ben posizionati rispettando l allineamen-to del facilitare il vostro lavoro e quello del personale di assistenza pu esse-re utile l impiego, anche a domicilio, di una scheda (Figg.)


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