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Divina commedia . Paradiso, a cura di P. Genesini 1 L universo di Dante DIO serafini cherubini troni dominazioni virt potest principati arcangeli angeli GERARCHIE ANGELICHE credenti in Cristo credenti in Cristo venuto venturo CANDIDA ROSA purgatorio terra aria inferno aria Gerusalemme I CIELO: LUNA II CIELO: MERCURIO III CIELO: VENERE IV CIELO: SOLE V CIELO: MARTE VI CIELO: GIOVE VII CIELO: SATURNO VIII CIELO: STELLE FISSE IX CIELO: PRIMO MOBILE EMPIREO Divina commedia . Paradiso, a cura di P. Genesini 2 La struttura del paradiso DIO serafini cherubini troni dominazioni virt potest principati arcangeli angeli GERARCHIE ANGELICHE bambini credenti credenti in in Cristo Cristo venuto venturo bambini CANDIDA ROSA I cielo o della Luna: spiriti inadempienti II cielo o di Mercurio: spiriti attivi II

Divina commedia. Paradiso, a cura di P. Genesini 1 L’universo di Dante . DIO serafini cherubini troni dominazioni virtù potestà principati …

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1 Divina commedia . Paradiso, a cura di P. Genesini 1 L universo di Dante DIO serafini cherubini troni dominazioni virt potest principati arcangeli angeli GERARCHIE ANGELICHE credenti in Cristo credenti in Cristo venuto venturo CANDIDA ROSA purgatorio terra aria inferno aria Gerusalemme I CIELO: LUNA II CIELO: MERCURIO III CIELO: VENERE IV CIELO: SOLE V CIELO: MARTE VI CIELO: GIOVE VII CIELO: SATURNO VIII CIELO: STELLE FISSE IX CIELO: PRIMO MOBILE EMPIREO Divina commedia . Paradiso, a cura di P. Genesini 2 La struttura del paradiso DIO serafini cherubini troni dominazioni virt potest principati arcangeli angeli GERARCHIE ANGELICHE bambini credenti credenti in in Cristo Cristo venuto venturo bambini CANDIDA ROSA I cielo o della Luna: spiriti inadempienti II cielo o di Mercurio: spiriti attivi III cielo o di Venere: spiriti amanti IV cielo o del Sole: spiriti sapienti V cielo o di Marte: spiriti militanti VI cielo o di Giove: spiriti giusti VII cielo o di Saturno: spiriti contemplanti VIII cielo o delle Stelle Fisse.

2 Trionfo di Cristo e di Maria IX cielo o Primo Mobile: trionfo degli angeli EMPIREO Divina commedia . Paradiso, a cura di P. Genesini 3 Canto I La gloria di colui che tutto move per l universo penetra, e risplende in una parte pi e meno altrove. 1 Nel ciel che pi de la sua luce prende fu io, e vidi cose che ridire n sa n pu chi di l s discende; 4 perch appressando s al suo disire, nostro intelletto si profonda tanto, che dietro la memoria non pu ire. 7 Veramente quant io del regno santo ne la mia mente potei far tesoro, sar ora materia del mio canto. 10 O buono Appollo, a l ultimo lavoro fammi del tuo valor s fatto vaso, come dimandi a dar l amato alloro. 13 Infino a qui l un giogo di Parnaso assai mi fu; ma or con amendue m uopo intrar ne l aringo rimaso. 16 Entra nel petto mio, e spira tue s come quando Marsia traesti de la vagina de le membra sue. 19 O divina virt , se mi ti presti tanto che l ombra del beato regno segnata nel mio capo io manifesti, 22 vedra mi al pi del tuo diletto legno venire, e coronarmi de le foglie che la materia e tu mi farai degno.

3 25 S rade volte, padre, se ne coglie per triunfare o cesare o poeta, colpa e vergogna de l umane voglie, 28 che parturir letizia in su la lieta delfica deit dovria la fronda peneia, quando alcun di s asseta. 31 Poca favilla gran fiamma seconda: forse di retro a me con miglior voci si pregher perch Cirra risponda. 34 Surge ai mortali per diverse foci la lucerna del mondo; ma da quella che quattro cerchi giugne con tre croci, 37 con miglior corso e con migliore stella esce congiunta, e la mondana cera pi a suo modo tempera e suggella. 40 Fatto avea di l mane e di qua sera tal foce, e quasi tutto era l bianco quello emisperio, e l altra parte nera, 43 quando Beatrice in sul sinistro fianco vidi rivolta e riguardar nel sole: aquila s non li s affisse unquanco. 46 E s come secondo raggio suole uscir del primo e risalire in suso, pur come pelegrin che tornar vuole, 49 cos de l atto suo, per li occhi infuso ne l imagine mia, il mio si fece, e fissi li occhi al sole oltre nostr uso.

4 52 Molto licito l , che qui non lece a le nostre virt , merc del loco fatto per proprio de l umana spece. 55 Io nol soffersi molto, n s poco, ch io nol vedessi sfavillar dintorno, com ferro che bogliente esce del foco; 58 1. La gloria di colui (=Dio), che muove tutto, per l universo penetra e risplende pi in una parte e meno altrove. 4. Io fui nel cielo (=l emp reo), che pi pren-de della sua luce, e vidi cose, che n sa n pu ridire chi discende di lass , 7. perch il nostro intelletto, avvicinandosi al suo desiderio, si sprofonda tanto, che la memoria non gli pu andar dietro. 10. Ma quanto del santo regno (=il paradiso) io potei far te-soro nella mia memoria sar ora materia del mio can-to. 13. O buon Apollo, all ultimo lavoro fammi cos fatto vaso del tuo valore [poetico], come comandi per dare l amato alloro. 16. Fin qui mi bast un giogo di Parnaso (=le muse); ma ora mi necessario entrare con ambedue (=le muse e Apollo) nell impresa rima-sta.

5 19. Entra nel mio petto, e spira tu cos , come quando traesti Marsia dalla vagina delle sue membra. 22. O divina virt , se ti concedi tanto a me, che io manifesti l ombra (=quell immagine imperfetta) del beato regno, che segnata nel mio capo, 25. mi ve-drai venire al pi del tuo diletto legno (=l alloro) e incoronarmi delle foglie, che la materia [del canto] e tu mi farete degno. 28. Cos rare volte, o padre, se ne coglie per celebrare il trionfo di un imperatore o di un poeta, per colpa ed a vergogna della volont degli uomini, 31. che la fronda peneia (=l alloro) dovrebbe generar letizia in te, o lieto dio di Delfi, quando essa produce sete (=desiderio) di s in qualcuno. 34. Ad una piccola favilla segue una gran fiamma: forse die-tro a me si pregher con voci migliori, affinch Cirra (=Apollo) risponda. 37.

6 La lucerna del mondo (=il sole) sorge per i mortali da diversi punti [dell o-rizzonte], ma da quello, che unisce quattro cerchi con tre croci, 40. esce congiunta con miglior corso (=perch inizia la primavera) e con migliore stella (=la costellazione dell Ariete), e dispone e impronta di s con pi efficacia la materia del mondo. 43. Vi-cino a quel punto aveva fatto di l (=nell emisfero australe, del purgatorio ) mattina e di qua (=nell emi-sfero settentrionale, il nostro) sera, e quell emisfero era l tutto bianco (=illuminato) e l altra parte era ne-ra, 46. quando vidi Beatrice volta sul fianco sinistro e riguardare nel sole: nessun aquila vi affisse mai cos [gli occhi]. 49. E, come il raggio riflesso suole uscire dal raggio incidente e risalire in alto, proprio come il pellegrino che vuole ritornare; 52.

7 Cos dal suo atto, entrato per gli occhi nella mia [facolt ] immaginati-va, nacque il mio, e fissai gli occhi nel sole oltre i no-stri limiti. 55. L sono possibili molte cose, che qui non sono possibili alle nostre facolt , grazie al luogo fatto [da Dio] come proprio della specie umana. 58. Io non sostenni a lungo [la vista del sole], ma neppu-re cos poco, che io non lo vedessi sfavillare intorno, come ferro che esce rovente dal fuoco. Divina commedia . Paradiso, a cura di P. Genesini 4 e di s bito parve giorno a giorno essere aggiunto, come quei che puote avesse il ciel d un altro sole addorno. 61 Beatrice tutta ne l etterne rote fissa con li occhi stava; e io in lei le luci fissi, di l s rimote. 64 Nel suo aspetto tal dentro mi fei, qual si f Glauco nel gustar de l erba che l f consorto in mar de li altri d i. 67 Trasumanar significar per verba non si poria; per l essemplo basti a cui esperienza grazia serba.

8 70 S i era sol di me quel che creasti novellamente, amor che l ciel governi, tu l sai, che col tuo lume mi levasti. 73 Quando la rota che tu sempiterni desiderato, a s mi fece atteso con l armonia che temperi e discerni, 76 parvemi tanto allor del cielo acceso de la fiamma del sol, che pioggia o fiume lago non fece alcun tanto disteso. 79 La novit del suono e l grande lume di lor cagion m accesero un disio mai non sentito di cotanto acume. 82 Ond ella, che vedea me s com io, a quietarmi l animo commosso, pria ch io a dimandar, la bocca aprio, 85 e cominci : Tu stesso ti fai grosso col falso imaginar, s che non vedi ci che vedresti se l avessi scosso. 88 Tu non se in terra , s come tu credi; ma folgore, fuggendo il proprio sito, non corse come tu ch ad esso riedi . 91 S io fui del primo dubbio disvestito per le sorrise parolette brevi, dentro ad un nuovo pi fu inretito, 94 e dissi: Gi contento requievi di grande ammirazion; ma ora ammiro com io trascenda questi corpi levi.

9 97 Ond ella, appresso d un pio sospiro, li occhi drizz ver me con quel sembiante che madre fa sovra figlio deliro, 100 e cominci : Le cose tutte quante hanno ordine tra loro, e questo forma che l universo a Dio fa simigliante. 103 Qui veggion l alte creature l orma de l etterno valore, il qual fine al quale fatta la toccata norma. 106 Ne l ordine ch io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, pi al principio loro e men vicine; 109 onde si muovono a diversi porti per lo gran mar de l essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. 112 Questi ne porta il foco inver la luna; questi ne cor mortali permotore; questi la terra in s stringe e aduna; 115 n pur le creature che son fore d intelligenza quest arco saetta ma quelle c hanno intelletto e amore. 118 61. E s bito parve essere aggiunto giorno a giorno, come se colui che pu tutto (=Dio) avesse adornato il cielo con un altro sole.

10 64. Beatrice stava tutta fissa con gli occhi nelle eterne ruote dei cieli, ed io fissai gli occhi in lei, rimuovendoli di lass . 67. Nel suo aspetto mi feci tanto dentro, quanto si fece Glauco nell assaggiare l erba, che lo fece compagno in mare degli altri dei. 70. Oltrepassare i limiti e la condizio-ne umani non si potrebbe descrivere con le parole, perci l esempio di Glauco basti a chi la grazia divi-na serba quest esperienza [dopo la morte]. 73. Se io ero soltanto quel che creasti di me per ultimo (=l ani-ma razionale), o amore che governi il cielo, tu lo sai, che con la tua luce mi sollevasti [a volo verso il cie-lo]. 76. Quando la ruota [dei cieli], che tu fai girare eternamente quale oggetto di desiderio, richiam su di s la mia attenzione con l armonia, che tu disponi e distribuisci [nelle varie sfere], 79.


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