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Rapporto sulla stabilità finanziaria - Banca d'Italia

Rapporto sulla stabilit finanziaria aprile 20162 / 2014 Rapporto sulla stabilit finanziaria1 2016 Rapportosulla stabilit finanziariaNumero 1 / 2016 Aprile Banca d italia , 2016 Per la pubblicazione cartacea: autorizzazione del Tribunale civile di Roma n. 209/2010 del 13 maggio 2010 Per la pubblicazione telematica: autorizzazione del Tribunale civile di Roma n. 212/2010 del 13 maggio 2010 Direttore responsabileEugenio GaiottiComitato di redazioneGiorgio Gobbi (coordinatore), Giorgio Albareto, Piergiorgio Alessandri, Alessio Anzuini, Massimo Argir , Marcello Bofondi, Pierluigi Bologna, Annalisa Bucalossi, Filippo Calabresi, Mario Cappabianca, Francesco Ciarniello, Carla Desideri (Ivass), Alessio De Vincenzo, Antonio Di Cesare, Roberta Fiori, Cristina Floccari, Antonella Foglia, Andrea Generale, Giovanni Guazzarotti, Francesco Marino, Gaetano Marseglia, Valentina Michelangeli, Stefano Pasqualini (Ivass), Sabrina Pastorelli, Tommaso Perez, Marcello Pericoli, Francesco Piersante, Anna Rendina, Valerio Paolo Vacca, Fabrizio Venditti, Silvia Vori, Francesco ZollinoRiquadriDomenico Albamonte, Alessandro Allegri, Laura Bartiloro, Michele Leonardo Bianchi, Giuseppe Cascarino, Federica Ciocchetta, Luca Colantoni, Alessandro Conciarelli, Alessandra De Aldisio, Paolo Garofalo, Taneli M kinen, Giacomo Manzelli, Anna Maria Rinaldi, Andrea Silvestrini, Pietro TommasinoAs

BANCA DIT ALIA Rapporto sulla stabilità fi nanziaria 1 / 2016 5 Il rallentamento dell’econo - mia mondiale, di entità su-periore alle previsioni, au-menta i rischi per la stabilità finanziaria.

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1 Rapporto sulla stabilit finanziaria aprile 20162 / 2014 Rapporto sulla stabilit finanziaria1 2016 Rapportosulla stabilit finanziariaNumero 1 / 2016 Aprile Banca d italia , 2016 Per la pubblicazione cartacea: autorizzazione del Tribunale civile di Roma n. 209/2010 del 13 maggio 2010 Per la pubblicazione telematica: autorizzazione del Tribunale civile di Roma n. 212/2010 del 13 maggio 2010 Direttore responsabileEugenio GaiottiComitato di redazioneGiorgio Gobbi (coordinatore), Giorgio Albareto, Piergiorgio Alessandri, Alessio Anzuini, Massimo Argir , Marcello Bofondi, Pierluigi Bologna, Annalisa Bucalossi, Filippo Calabresi, Mario Cappabianca, Francesco Ciarniello, Carla Desideri (Ivass), Alessio De Vincenzo, Antonio Di Cesare, Roberta Fiori, Cristina Floccari, Antonella Foglia, Andrea Generale, Giovanni Guazzarotti, Francesco Marino, Gaetano Marseglia, Valentina Michelangeli, Stefano Pasqualini (Ivass), Sabrina Pastorelli, Tommaso Perez, Marcello Pericoli, Francesco Piersante, Anna Rendina, Valerio Paolo Vacca, Fabrizio Venditti, Silvia Vori, Francesco ZollinoRiquadriDomenico Albamonte, Alessandro Allegri, Laura Bartiloro, Michele Leonardo Bianchi, Giuseppe Cascarino, Federica Ciocchetta, Luca Colantoni, Alessandro Conciarelli, Alessandra De Aldisio, Paolo Garofalo, Taneli M kinen, Giacomo Manzelli, Anna Maria Rinaldi, Andrea Silvestrini, Pietro TommasinoAspetti editoriali e graficiGiuseppe Casubolo, Roberto Marano, Fabrizio Martello, Silvia Mussolin, Rosanna ViscaIndirizzoVia Nazionale 91, 00184 Roma - ItaliaTelefono+39 0647921 Sito i diritti riservati.

2 Consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonteISSN 2280-7594 (stampa) ISSN 2280-7608 (online)Aggiornato con i dati disponibili al 15 aprile 2016 , salvo diversa indicazioneGrafica e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d ItaliaLe altre pubblicazioni economiche della Banca d italia sono le seguenti:Relazione annualeUn resoconto annuale dei principali sviluppi dell economia italiana e internazionaleBollettino economicoUn resoconto trimestrale degli andamenti congiunturali dell economia italiana e internazionaleEconomie regionaliUna serie di analisi sull economia delle regioni italianeTemi di discussione (Working Papers)Collana di studi economici, empirici e teoriciQuestioni di economia e finanza (Occasional Papers)Una miscellanea di studi su tematiche di particolare rilevanza per l attivit della Banca d ItaliaNewsletter sulla ricerca economicaUn aggiornamento sulle ricerche e sui convegni recentiQuaderni di storia economicaCollana di analisi storica dell economia italianaQueste pubblicazioni sono disponibili su internet all indirizzo in formato cartaceo presso la Biblioteca (Via Nazionale 91, 00184 Roma)

3 E presso le Filiali della Banca d italia INDICESINTESI 51 I RISCHI MACROECONOMICI I rischi globali e dell area dell euro La condizione macrofinanziaria dell italia I mercati immobiliari 122 I RISCHI SETTORIALI Le famiglie Le imprese 183 I MERCATI MONETARI E FINANZIARI Il mercato monetario e le operazioni di politica monetaria Il mercato dei titoli di Stato I mercati delle obbligazioni private e delle azioni Le infrastrutture di mercato 294 LE BANCHE Gli indicatori di mercato I rischi dell attivo I rischi di rifinanziamento e di liquidit I rischi di tasso di interesse e di mercato Il patrimonio e la redditivit 455 LE ASSICURAZIONI E L INDUSTRIA DEL RISPARMIO GESTITO Le assicurazioni L industria del risparmio gestito 53Le elaborazioni, salvo diversa indicazione, sono eseguite dalla Banca d italia ;per i dati dell Istituto si omette l indicazione della convenzionali: il fenomeno non esiste.

4 Il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono;.. i dati non raggiungono la cifra significativa dell ordine minimo considerato;:: i dati sono statisticamente non significativi;() i dati sono DEI RIQUADRILa politica macroprudenziale in italia e nell Unione europea 9Il mercato immobiliare e la stabilit finanziaria in italia 13 Gli strumenti di debito bancario detenuti dalle famiglie e l esposizione al salvataggio interno (bail-in) 15Il ruolo delle controparti centrali nella riduzione del rischio sistemico sul mercato repo 23Il recente andamento delle quotazioni di borsa delle banche dell area dell euro 31L avvio del fondo Atlante 32La gestione dei crediti deteriorati delle banche 35La regolamentazione dell esposizione delle banche verso debitori sovrani 38Il liquidity coverage ratio 43La recente riforma delle banche di credito cooperativo 45Il finanziamento del Fondo di risoluzione unico 47I prodotti multiramo 52 Banca D ITALIAR apporto sulla stabilit fi nanziaria 1 / 20165Il rallentamento dell econo-mia mondiale, di entit su-periore alle previsioni, au-menta i rischi per la stabilit finanziaria .

5 Il livello storicamente contenuto dei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio, indebolisce le economie emergenti e alimenta pressioni deflazio-nistiche in quelle primi mesi dell anno l accresciuta incertezza sulle prospettive di crescita ha determinato un forte calo dei corsi e un aumento della volatilit nei mercati dei capitali. La flessione dei prezzi stata pi ampia per i titoli delle ban-che, soprattutto nell area dell corsi azionari delle banche italiane hanno risentito negativamente dell elevato ammontare di crediti dete-riorati, ereditati dalla lunga recessione, e dell in-certezza degli investitori sull esito di alcune opera-zioni, gi programmate, di rafforzamento del capitale. I mercati hanno accolto con favore l an-nuncio dell avvio del fondo privato Atlante per il sostegno dei prossimi aumenti di capitale delle banche e per l acquisto di prestiti in misure monetarie espan-sive dell Eurosistema, raffor-zate in marzo, contribuisco-no alla stabilit finanziaria , sostenendo la crescita, riducendo i premi per il ri-schio richiesti dagli investitori e mantenendo con-dizioni finanziarie distese.

6 Non vi evidenza che gli acquisti producano distorsioni al funzionamento del mercato dei titoli di Stato italia la ripresa dei presti-ti al settore privato procede molto gradualmente e il ci-clo finanziario resta ancora debole. Coerentemente, la Banca d italia ha fissato allo zero per cento sia il coefficiente della riserva di capitale anticiclica, sia quello della riserva di capitale per le banche a rile-vanza sistemica interrotta la flessione dei prezzi delle case e il numero di compravendite continua gradualmente ad aumenta-re. Diversi indicatori segna-lano che la ripresa dovrebbe continuare nei prossi-mi mesi, con effetti positivi per la stabilit condizione finanziaria delle famiglie beneficia del- l aumento del reddito di-sponibile e dei bassi tassi di interesse. Il principale ri-schio rappresentato da un eventuale indeboli-mento della ripresa gradualmente an-che la situazione finanziaria delle imprese.

7 Proseguono la riduzione dell indebita-mento e l aumento delle disponibilit liquide. Il numero di fallimenti in calo e gli indicatori di vulnerabilit finanziaria delle imprese dovrebbero continuare a ridursi nei prossimi trimestri, pur ri-manendo elevati in alcuni condizioni di offerta del credito bancario, in pro-gressiva distensione, resta-no improntate a prudenza. Il tasso di deteriora-mento dei prestiti continua a scendere e il flusso di nuove sofferenze dovrebbe ridursi nei prossimi mesi. Il tasso di copertura dei crediti deteriorati, pari al 45,4 per cento alla fine del 2015, in linea con quello medio delle principali banche europee; le garanzie sui crediti deteriorati sono superiori al valore a cui tali crediti sono iscritti nei bilanci del-le i rischi ne risentono i mercati finanziariIn italia hanno inciso le valutazioni sul peso dei crediti deterioratiGli interventi dell Eurosistema mitigano i rischiLe misure macroprudenziali della Banca d italia favoriscono la ripresa del ciclo finanziarioIl mercato immobiliare mostra segnali di ripresaSi rafforza la condizione finanziaria delle delle imprese, pur con residue tensioniMigliora la qualit del credito bancarioSINTESIR apporto sulla stabilit fi nanziaria 1 / 2016 Banca D ITALIA6 Incentivi allo sviluppo del mercato dei crediti deterio-rati potranno venire dallo schema di garanzia dello Stato sulle cartolarizzazioni di crediti in sofferenza (Gacs)

8 E dall attivit del fondo rientrate le tensioni sulla raccolta di alcuni inter-mediari registrate all inizio dell anno a seguito della ri-soluzione di quattro banche avvenuta lo scorso no-vembre. Non vi sono stati deflussi di depositi verso l estero o altre forme di investimento. La liquidit del sistema bancario italiano adeguata a fare fron-te a eventuali situazioni di stress. Sono invece au-mentati i rendimenti delle obbligazioni subordina-te, soprattutto per gli intermediari con una quota elevata di crediti deteriorati. Il costo medio della raccolta si ridotto, riflettendo la politica moneta-ria espansiva. Le nuove operazioni di rifinanzia-mento annunciate in marzo garantiranno certezza sul costo e sulla disponibilit della raccolta, ridu-cendo i rischi di ripercussioni sfavorevoli in caso di nuove tensioni sui mercati redditivit delle banche in aumento, ma rimane ancora inferiore a quella media delle altre banche europee.

9 Alla fine del 2015 il Rapporto tra il capitale di migliore qualit e le attivit ponderate per i rischi (CET1 ratio) era pari al 12,3 per cento, con significative differenze tra le diverse classi dimensionali di intermediari. La recente riforma delle banche di credito coope-rativo consentir di rafforzare la loro capacit di accesso al basso livello dei tassi di interesse continua ad avere un impatto limitato sulla redditivit delle compagnie di assicurazione italiane in virt del buon allinea-mento tra la durata finanziaria delle attivit e quella delle passivit . Le imprese stanno diversifi-cando i propri investimenti, ma non sono in atto strategie volte a innalzare i profili di rischio e di rendimento. cresciuto il collocamento di pro-dotti unit-linked e multiramo, per i quali il ri-schio di mercato in parte a carico dei industria italiana del ri-sparmio gestito ha conti-nuato a espandersi anche durante la recente fase di volatilit dei mercati.

10 Si attenuata la tendenza dei gestori a investire in attivit con rendimenti attesi elevati ma poco li-quide. Migliora la redditivit dei fondi immobi-liari, che rimane tuttavia negativa ed esposta a state avviate iniziative per favorire lo sviluppo del mercatodei crediti deterioratiRimangono buone le condizioni di liquidit La redditivit , sebbene in aumento, resta bassaSono contenuti i rischi delle compagnie di nell industriadel risparmio gestitoBANCA D ITALIAR apporto sulla stabilit fi nanziaria 1 / I RISCHI GLOBALI E DELL AREA DELL EUROIn tutte le principali aree economiche le aspettative di crescita per il 2016 sono sta-te riviste al ribasso (fig. ). Il forte calo dei prezzi del petrolio e delle altre materie prime alimenta spinte deflative a livello globale e accentua le vulne-rabilit economiche e finanziarie dei paesi emer-genti (cfr. il riquadro: Il calo dei corsi del greggio e la crescita globale, in Bollettino economico, 2, 2016 ).


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