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Relazione Anno di Formazione Scuola Materna

Scuola Materna Statale di Ponte a Moriano - 5 Circolo di Lucca - 2000 anno di formazioneProfilo pedagogico-educativo di un caso di autismo; indagini, scelte, verifiche e proposte per un possibile di sostegno: Silvia MeschiInsegnante-Tutor: Manuela BicocchiTerritorioScuola INFORMAZIONE, Didattica, Reti, Materna Statale di Ponte a Moriano - 5 Circolo di Lucca - 2000 anno di di sostegno: Silvia MeschiInsegnante-Tutor: Manuela Bicocchi-------------------------------- -----------------------Indice analitico1) ) Presentazione dell ) Rapporto con i ) Rapporti con la famiglia del ) Contesto operativo e ) Organizzazione della della Scuola .

5) Contesto operativo e socio-culturale Il bacino di utenza della scuola materna di Ponte a Moriano, interessa i paesi di Piaggione, Saltocchio, Sesto di Moriano, San Pancrazio, Palmata, Aquilea e la

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1 Scuola Materna Statale di Ponte a Moriano - 5 Circolo di Lucca - 2000 anno di formazioneProfilo pedagogico-educativo di un caso di autismo; indagini, scelte, verifiche e proposte per un possibile di sostegno: Silvia MeschiInsegnante-Tutor: Manuela BicocchiTerritorioScuola INFORMAZIONE, Didattica, Reti, Materna Statale di Ponte a Moriano - 5 Circolo di Lucca - 2000 anno di di sostegno: Silvia MeschiInsegnante-Tutor: Manuela Bicocchi-------------------------------- -----------------------Indice analitico1) ) Presentazione dell ) Rapporto con i ) Rapporti con la famiglia del ) Contesto operativo e ) Organizzazione della della Scuola .

2 Orario degli insegnanti. Organizzazione di una ) Perch la Scuola Materna nella societ ) Cos l dell autismo. Manifestazioni dell autismo. Cure ) Il caso di . Obiettivi della programmazione. Osservazioni. Progressi ) Considerazioni ) INFORMAZIONE, Didattica, Reti, PremessaLa Legge 444/68 ha profondamente inciso nella evoluzione della Scuola Materna statale, conferendole una finalit a spiccata caratterizzazione legislazione in materia si ulteriormente specializzata, tenendo conto delle necessit del bambino, del contesto multi-culturale e multi-etnico, oltre che religioso, mirando sempre pi specificatamente al rispetto delle individualit sancite dalla Costituzione e dagli atti emanati dai vari organismi internazionali.

3 Gli obiettivi oggetto di tali processi sono rilevabili nel 647/69, e sono stati ulteriormente evidenziati nei contenuti del 3/6 normativa pi recente (anche alla luce degli obiettivi proposti dall attuale Riforma di Cicli) rinforzato il concetto dell importanza della centralit dell allievo della fascia di et compresa fra i tre ed i sei anni, individuando nello sviluppo integrale della personalit il nucleo fondante di tutto il processo premesse a questi obiettivi sono la creazione di rapporti stabili fra la Scuola , famiglia e territorio e il mantenimento della loro continuit.

4 Parallelamente a questa evoluzione normativa ha avuto luogo un legiferare in materia di problematiche connesse all handicap nella Scuola Materna . In particolare, con la Legge n 517 del 4/8/1977, viene abolita la differenziazione tra i bambini normali e quelli portatori di la Legge 270 del 1982 la figura dell insegnante di sostegno estesa anche alla Scuola Materna , a dimostrare che il problema dell inserimento dei bambini portatori di handicap fin dai primissimi anni della Scuola primaria ha un interesse che non pu non essere considerato di rilevanza con la precedente normativa il legislatore prendeva atto dell importanza sociale del problema, con la Legge n.

5 104 del 5 febbraio 1992 - Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate -, viene consolidata l importanza del risolvere e/o attenuare il disagio derivante dalla situazione di handicap attraverso la piena integrazione. infatti posta in evidenza l importanza del rapporto socio-affettivo con i coetanei non portatori di handicap e con gli insegnanti quale mezzo fondamentale per favorire l acquisizione, da parte dei bambini con handicap, di TerritorioScuola INFORMAZIONE, Didattica, Reti, facilitanti il loro inserimento nella societ.

6 L integrazione degli alunni in situazione di handicap viene favorita soprattutto attraverso la sollecitazione con i mezzi e le metodologie disponibili, adeguatamente al loro livello di percezione/apprendimento, in modo da favorire in essi l acquisizione dell autonomia comunicativo/operativa, traguardo fondamentale cui tendiamo attraverso il nostro il successo delle metodologie che applichiamo nel nostro agire quotidiano pu dipendere moltissimo da una serie di variabili che omogenee non sono e che dipendono strettamente da:- gravit del caso;- situazione familiare del bambino;- contesto relativo al gruppo-classe nei suoi risvolti relativi ai rapporti fra le persone che, indirettamente e/o indirettamente, influiscono sul processo di integrazione.

7 - disponibilit e qualit dei supporti base all esperienza acquisita, ho potuto constatare che il processo di inserimento del bambino portatore di handicap ha un elevata probabilit di successo nella misura in cui:- il livello di informazione, scelta e controllo sul caso adeguato e la consapevolezza dei nostri limiti dell agire, in rapporto alla gravit del caso, ci suggerisce metodi e strategie adeguate alle possibili situazioni;- riusciamo a collaborare ed a condividere le strategie e gli strumenti migliori per la finalizzazione dell intervento integrativo/formativo.

8 Una parte non indifferente del successo del nostro lavoro dipende infatti non poco dalla riduzione del livello di conflittualit che pu insorgere nel corso del processo di INFORMAZIONE, Didattica, Reti, Presentazione dell anno scolastico 2000/2001 ha segnato la mia immissione in ruolo in qualit di insegnante di sostegno nella Scuola Materna statale. La nomina giunta quando gi ero in servizio presso la Lucca 5 , essendo presso la medesima iniziato ad insegnare nella Scuola Materna nell 1982/1983 con delle brevi supplenze, soprattutto nell ambito del sostegno.

9 Ho interrotto questa attivit accettando altri tipi di incarichi (insegnante di sostegno incaricata dal Comune di Capannori, una breve esperienza come educatrice in un asilo nido di Capannori e infine come operatrice ANFFAS). A iniziare dall 1997/1998, ho ricevuto i primi incarichi a tempo ) Rapporto con i colleghiFin dal primo giorno di Scuola mi sono resa disponibile a collaborare con le colleghe allo scopo di conseguire degli obiettivi educativi e didattici rispondenti alle esigenze del bambino portatore di handicap. Ho inteso portare avanti la mia attivit educativa su questa linea, ritenendo che l insegnante di sostegno non deve e non pu operare in modo staccato dal contesto scolastico, ma integrarsi con esso e con le figure presenti.

10 Da questa collaborazione ritengo che debba svilupparsi fra i colleghi un interscambio di ruoli che conferisca a questa figura un carattere di maggiore dinamicit e flessibilit .Premesso che avevo gi lavorato presso questa Scuola con le medesime mansioni, durante questo anno di Formazione ho avuto modo di ampliare maggiormente e di definire meglio le mie conoscenze in un confronto aperto con le colleghe, partecipando ad un lavoro di quipe basato sul confronto delle ipotesi di intervento. Mi sono resa conto quanto sia indispensabile la collaborazione per una buona conduzione ) Rapporti con la famiglia del bambinoIl mio obiettivo sin dall inizio dell anno scolastico stato quello di instaurare con i genitori di S.


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