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RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE INPS

RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE INPS. RELA ZIONE ANNUA LE DEL PRESIDENTE INPS. Da 120. Autorit , signore, anni a questa par te l'Inps quotidianamente al centro di un crocevia signori di sguardi. A tutte le et , direttamente o indirettamente, si guarda all'Istituto 1. La crisi per che tutelarsi stiamo vivendo di fronte ormai a moltida 7rischi anni, contro originatai quali dalla non finanza e pro-assicurazioni sul esistono gressivamente all'economia Il nostro Istitutoreale, natoha alla svelatofineedel sta XIX. alimentando Secolo come una assicurazione profonda crisi sociale. contro la povert in vecchiaia e come organizzazione di tipo volontaria mutualistico, che contemplava aiuto reciproco nel caso insorgessero stati Ce lo ricorda un recente invalidanti tra gli rapporto dell'OCSE.

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1 RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE INPS. RELA ZIONE ANNUA LE DEL PRESIDENTE INPS. Da 120. Autorit , signore, anni a questa par te l'Inps quotidianamente al centro di un crocevia signori di sguardi. A tutte le et , direttamente o indirettamente, si guarda all'Istituto 1. La crisi per che tutelarsi stiamo vivendo di fronte ormai a moltida 7rischi anni, contro originatai quali dalla non finanza e pro-assicurazioni sul esistono gressivamente all'economia Il nostro Istitutoreale, natoha alla svelatofineedel sta XIX. alimentando Secolo come una assicurazione profonda crisi sociale. contro la povert in vecchiaia e come organizzazione di tipo volontaria mutualistico, che contemplava aiuto reciproco nel caso insorgessero stati Ce lo ricorda un recente invalidanti tra gli rapporto dell'OCSE.

2 Iscritti. Quando 20 anni dopo (Society at cia si rese conto Glance, March che le persone 2014) chenon invita i policy makeraasufficienza si assicuravano farsene carico, contro senza attendere il rischio che la solu- di rimanere poveri in vecchiaia, zione possa venire dalla ripresa, l'assicurazione socialeperaltro ancora troppo da volontaria debole,obbligatoria. divenne disomogeneaIl passaggio da e discontinua per alimentare volontario accantonamento certezze. a prelievo obbligatorio ha fatto perdere di vista a molti lavoratori la natura assicurativa dei contributi, facendoli apparire come L'evidenzatasse storicaanzich.

3 Insegnacome che le risparmio crisi sociali obbligatorio. sono pi persistenti Per questoe difficili da la battaglia culturale correggerecondotta di quelle dall'Istituto dell'economia perreale; richiedono allungare una visione gli orizzonti politica delle sceltedi individuali, per lungo respiro per investire far vivere sul futuro. i contributi come Insegna anche differito, consumo che poconon pu sila crescita certo esaurita con il dell'economia in un contesto passaggio in cui il disagio alla contribuzione sociale si diffonde obbligatoria. Per 120 eanni si radica. siamoDistati l'istituzione fatto la coesione pubblicasociale italiana che un ingrediente spinge tutti imprescindibile a guardare lontano, per uno che sviluppo chiede di pianificare un economicofuturovirtuoso, duraturo e sostenibile.

4 Anche non prossimo. Le buste arancioni inviate anche a chi ha da poco iniziato a lavorare sono l'emblema di questa funzione sociale storica del nostro Con il diffondersi questa consapevolezza manderemo altre con sta ilcrescendo l'attenzione dei timbro celebrativo per 120 una anni. corretta lettura delle dinamiche che caratterizzano la crisi sociale, al fine di orientare leE' con azionilocorrettive stesso spirito che, inper necessarie occasione contenerne dei nostri Rapporti gli effetti e per porre annuali, ci misuriamo solide basiconper le scelteUn il futuro. di sistema politicadieconomica, protezione socialecon le insufficiente proposte legislative per le che poi ci troveremo ad applicare.

5 E' una declinazione famiglie svantaggiate e per i disoccupati in cerca di lavoro, pu infatti esporre al sul piano delle scelte collettive della nostra funzione istituzionale. rischio di un radicamento nella societ delle disuguaglianze . Previdenza significa visione a lungo termine, tutela del risparmio tanto nell'orientare le scelte individuali quanto nel valutare le scelte Gli indicatori sociali collettive, dell'OCSE l'operato prospettano deiunogoverni scenario e leinternazionale decisioni in via molto di maturazione sul diversificato, al cui interno l'intero sistema di previdenza sociale del nostro ci siamo trovati disegno del nostro stato sociale.

6 Negli scorsi Rappor ti annuali Paese venivaspesso a lamentare segnalato, un pericoloso agli inizi della crisi, tra quelli accorciamento scarsamente preparati degli orizzonti ad temporali dell'intervento pubblico e a denunciare affrontare la prospettiva di un aumento della disoccupazione di lunga durata lo stato di abbandono dei giovani nel nostro Paese. e della povert tra la popolazione . Purtroppo la fuga all'estero di chi ha tra i 25 e i 44 anni non sembra essersi arrestata neanche con la fine della crisi. Nel 2016, l'ultimo anno Alla luce diper cui sono questi rilievi disponibili sulle nostrei dati dell'Anagrafe fragilit , positivo Italiani il giudizio Residenti sulle azioni all'Estero, abbiamo perso altre persone, l'11% in correttive in discussione e l'avviato progetto Garanzia Giovani.

7 Anche l'OCSE pi dell'anno precedente. E potrebbe essere una sottostima, perch le nuove rileva infatti che le recenti proposte di riforma del mercato del lavoro, i sussi-registrazioni di italiani alla sicurezza sociale di Paesi di di disoccupazione universalicome ed lai progetti Germania e il Regno di supporto perUnito sono con i lavoratori da due a tre volte superiori ai cambiamenti di residenza notificati reddito minimo, la riduzione della pressione fiscale per i redditi pi bassi e sul all'AIRE. lavoro rappresentano passi importanti nella giusta direzione. Occorre ora proseguire lungo il percorso virtuoso avviato, analizzando l'adeguatezza del nostro sistema di previdenza sociale nel suo complesso, muovendo dalle connotazioni che da noi sta assumendo la crisi.

8 A questo proposito l'Istat ha recentemente segnalato come da noi si continuano a destinare risorse troppo scarse a tutela dei principali rischi sociali : la spesa per le famiglie, il sostegno in caso di disoccupazione, la formazione, il rein- serimento nel mercato del lavoro ed il contrasto alla povert ci vedono agli ultimi posti in Europa (ISTAT, Rapporto ANNUALE 2014). 3 3. Inconsapevolezza demografica Siamo all'inizio di una nuova legislatura con un nuovo Parlamento e un nuovo Esecutivo che hanno da poco iniziato ad operare. Nell'augurare a entrambi buon lavoro, non possiamo che reiterare con forza il nostro invito a pensare al futuro.

9 Nel confronto pubblico degli ultimi mesi si parlato tanto di immigrazione e mai dell'emigrazione dei giovani, del vero e proprio youth drain cui siamo soggetti. Nessuno sembra preoccuparsi del declino demografico del nostro Paese. Gli italiani sottostimano la quota di popolazione sopra i 65 anni e sovrastimano quella di immigrati e di persone con meno di 14 anni. Questo avviene anche in altri Paesi, ma la deviazione fra percezione e realt molto pi accentuata da noi che altrove. Non sono solo pregiudizi. Si tratta di vera e propria disinformazione. Diversi esperimenti dimostrano come sia possibile migliorare in modo sostanziale la cosiddetta demographic literacy degli italiani.

10 Basta dire loro la verit . Purtroppo anche possibile peggiorare la consapevolezza demografica, ad esempio agitando continuamente lo spettro delle invasioni via mare quando gli sbarchi sono in via di diminuzione. La classe dirigente del nostro Paese dovrebbe essere impegnata in prima fila nel promuovere consapevolezza demografica. Chi si trova a governare con una popolazione cos . disinformata fa molta fatica a far accettare all'opinione pubblica le scelte difficili che la demografia ci impone. Bene ricordare alcune delle implicazioni dell'andamento demografico sulle scelte di politica economica che ci stanno di fronte.


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