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riabilitazione del para e tetraplegico - …

LA riabilitazione DEL PAZIENTE MIELOLESO 1. PAPIRO CHIRURGICO XVII secolo periodo corrispondente all epoca delle piramidi 2. STELE FUNERARIA DEL SACERDOTE RUMA 1000 / 2000 museo di Copenhagen: arto pi corto e piede atrofizzato (poliomielite?) 3. TESORI DEGLI ASSIRI 500 Britisch Museun di Londra: leonessa morente con paralisi del tronco, colpita da una freccia che le trapassa la colonna vertebrale. 4. IPPOCRATE 460 / 370 studia e descrive scientificamente l effetto della dislocazione delle vertebre cervicali 5. EROFILO DA CALCEDONIA 300 descrive l anatomia e il decorso dei nervi fino si muscoli e la conduzione nervosa nel midollo desumendola dai cadaveri MIELOLESIONI DA CAUSE VERTEBRO midollari :CENNI STORICI 6.

EPIDEMIOLOGIA Le lesioni midollari da causa traumatica non sono comuni. Colpiscono “PERSONE VIBRANTI,GIOVANI E ATTIVE, CON ALTO LIVELLO DI ISTRUZIONE.”

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1 LA riabilitazione DEL PAZIENTE MIELOLESO 1. PAPIRO CHIRURGICO XVII secolo periodo corrispondente all epoca delle piramidi 2. STELE FUNERARIA DEL SACERDOTE RUMA 1000 / 2000 museo di Copenhagen: arto pi corto e piede atrofizzato (poliomielite?) 3. TESORI DEGLI ASSIRI 500 Britisch Museun di Londra: leonessa morente con paralisi del tronco, colpita da una freccia che le trapassa la colonna vertebrale. 4. IPPOCRATE 460 / 370 studia e descrive scientificamente l effetto della dislocazione delle vertebre cervicali 5. EROFILO DA CALCEDONIA 300 descrive l anatomia e il decorso dei nervi fino si muscoli e la conduzione nervosa nel midollo desumendola dai cadaveri MIELOLESIONI DA CAUSE VERTEBRO midollari :CENNI STORICI 6.

2 GALENO DA PERGAMO 131 / 201 - definisce che una lesione tra la 1 e la 2 cervicale porta a morte, tra la 3 e la 4 provoca paralisi respiratoria, che al di sotto della 6 la lesione permette la funzione del diaframma sebbene i muscoli respiratori della gabbia toracica siano paralizzati 7. ARETO DI CAPPADOCIA 250 scopre come la lesione di una parte del cervello comportasse deficit dell emisoma controlaterale 8.. 9. MORGAGNI (1682 1771) descrive i tumori della colonna e la siringomielia 10. HEAD, GUILLAIN BARRE studiano la paralisi spinale 11.

3 Diversi studi di medici degli eserciti militari sulle lesioni da causa bellica 12. Nascita delle prime societ scientifiche specifiche di studio (Stati Uniti, Inghilterra) EPIDEMIOLOGIA Le lesioni midollari da causa traumatica non sono comuni. Colpiscono PERSONE VIBRANTI,GIOVANI E ATTIVE, CON ALTO LIVELLO DI ISTRUZIONE. Incidenza annua: 29,4 50 nuovi casi/ abitanti maschi: femmine 2,4:1 (4:1) a seconda della letteratura et : 25 44 anni Le lesioni non traumatiche colpiscono varie fasce di popolazione, sono meno frequenti delle traumatiche e colpiscono prevalentemente la popolazione adulta.

4 EZIOLOGIA: 1. CAUSE TRAUMATICHE: Incidenti stradali (45,4 %), cadute (16,8 %), lesioni sportive (16,3 %), episodi di violenza. 2. DEGENERATIVE 3. TUMORALI: Morbo di Hodgkin, Mieloma multiplo, metastasi vertebro midollari , neurofibromatosi 4. MALFORMATIVE 5. JATROGENE: radioterapia, interventi chirurgici sulla colonna e non (vedi interventi per aneurismi dell arco aortico) 6. VASCOLARI: rammollimenti ischemici del midollo (trombosi vascolare), emangiomi, aneurisma dissecante dell aorta, complicanze dell artografia, malformazioni artero-venose) 7.

5 CAUSE TOSSICHE: iniezione intrarachidea (sostanze iniettate a scopo diagnostico, tipo mezzi di contrasto; sostanze terapeutiche tipo novocaina, percaina etc.; somministrazione intrarachidea di antibiotici a dosaggi elevati CENNI DI ANATOMIA: Il midollo lungo il suo percorso presenta due rigonfiamenti: 1. cervicale 2. lombare che sono corrispondenti all emergenza delle radici nervose destinate agli arti superiori ed inferiori. In alto il midollo si continua nel BULBO e in basso forma il CONO TERMINALE (circa L1 L2), attorno a cui si sfioccano le radici della CAUDA EQUINA.)

6 E diviso in due met simmetriche, dx e sx, per mezzo di solchi, mediano anteriore e mediano posteriore. Ciascuna met e suddivisa a sua volta dall emergenza delle radici lungo solchi laterali anteriore e posteriore: questi delimitano, partendo dalla linea mediana, i CORDONI ANTERIORE, LATERALE E POSTERIORE: a sua volta il cordone posteriore suddiviso dal SOLCO INTERMEDIO POSTERIORE, in due cordoni secondari: 1. GRACILE (Goll), mediale 2. CUNEATO (Burdach), laterale na sezione trasversale del midollo dimostra che costituito da 2 parti: 1.

7 Sostanza bianca -periferica (fasci di associazione, ascendenti e discendenti) 2. sostanza grigia centrale (centri nervosi midollari ) La sostanza grigia, in ogni met del midollo, presenta 2 corni. 1. ANTERIORE (MOTORE) 2. POSTERIORE (SENSITIVO) LE FUNZIONI DEL MIDOLLO 1. FUNZIONE RIFLESSA: arco riflesso 2. FUNZIONE DI CONDUZIONE: conducibilit degli stimoli 3. FUNZIONE TROFICA: dei centri periferici (es. muscoli) dipendenti dal nucleo nervoso presente ad un determinato livello del midollo 4.

8 FUNZIONE AUTORITMICA: vescica alvo PATOGENESI DEL DANNO MIDOLLARE Raramente il danno esita in una interruzione anatomica del midollo: pi spesso la lesione causata da traumi chiusi, spesso associati a fratture o lussazioni delle vertebre. Il danno dipende inoltre da: 1. Forza dell insulto lesivo (traumi penetranti?) 2. Direzione della forza in questione (flessione, estensione, rotazione, compressione o combinazione di queste componenti) 3. Dimensioni dell eventuale oggetto contundente 4. Rapidit di intervento terapeutico CENNI DI TRATTAMENTO A seconda del livello del trauma e delle sue conseguenze distruttive , oltre che del tempo intercorso tra il trauma e l intervento stesso, si distinguono: 1.

9 LAMINECTOMIA (oggi rara) 2. OSTEOSINTESI (placche di Roy Camille) 3. CONTENZIONE IN GESSO (oggi raro) 4. RIDUZIONE POSTURALE (cuscino cilindrico c/o la zona fratturata riduzione del carico vertebrale) 5. ASTENSIONE CLINICI Schematicamente possiamo distinguere dal punto di vista anatomo-patologico almeno 4 condizioni lesive con diversa prognosi: 1. COMMOZIONE, SHOCK O STUPOR : REGRESSIONE SPONTANEA PARZIALE O TOTALE 2. CONTUSIONE: PARZIALMENTE REVERSIBILE 3. COMPRESSIONE: PARZIALM. REVERSIBILE 4. SEZIONE: IRREVERSIBILE CLINICI FASI CLINICHE DELLA LESIONE: 1.

10 FASE ACUTA (SHOCK) 2. DI AUTOMATISMO (RIPRISTINO) 3. FASE DI STATO (CRONICITA ) A. FASE ACUTA Dura circa 5 6 settimane: paralisi totale o parziale della motilit , sensibilit , del sistema neuro-vegetativo, dell apparato uro-genitale e di ogni sistema sottostante alla lesione. In pratica si possono rilevare: 1. atonia 2. flaccidit muscolare 3. areflessia 4. paralisi degli sfinteri con ritenzione di urina e feci LE LESIONI SOPRA D6 si accompagnano a: 1. dilatazione gastrica 2. compromissione del vegetativo (alterazione tono vasale, del riflesso pilomotore, della sudorazione e della termoregolazione ipertermia maligna) LE LESIONI CERVICALI DANNO TETRAPLEGIA pi o meno alta a seconda del mielomero colpito e da paralisi della motilit respiratoria volontaria ( mm.)