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SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO Fondo …

SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTOF ondo regionale di Intervento per la Lotta alla DrogaPiano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006 PROGETTOPROGETTO NUOVI CON-T@TTI IDEE EDUCATIVE E DI ACCOGLIENZA PER LE NUOVE DI INTERVENTO DEL PROGETTO Prevenzione selettiva di soggetti a rischio e trattamento cocainomani e dipendenze da altre so-stanze sintetiche. DEL TERRITORIALE NELLA QUALE VERR REALIZZATO L' ' LA CONTINUAZIONE DI UNA PRECEDENTE ESPERIENZA? SI NOSe si, Sempre pi si pu cogliere nel fenomeno legato all uso e all abuso di sostanze psicoattive la dicotomia tra un sottogruppo di consumatori cronici , in particolare di eroina, e soggetti abi-tualmente pi giovani con diverse modalit di uso e abuso, in particolare di cocaina e nuove sostanze sintetiche, le cosiddette droghe prestazionali e/o ricreative.

SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTO Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga Piano Triennale di Intervento – Area Dipendenze 2006/2008

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  Fondo, Regionale, Fondo regionale

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1 SCHEMA PER LA STESURA DI UN PROGETTOF ondo regionale di Intervento per la Lotta alla DrogaPiano Triennale di Intervento Area Dipendenze 2006 PROGETTOPROGETTO NUOVI CON-T@TTI IDEE EDUCATIVE E DI ACCOGLIENZA PER LE NUOVE DI INTERVENTO DEL PROGETTO Prevenzione selettiva di soggetti a rischio e trattamento cocainomani e dipendenze da altre so-stanze sintetiche. DEL TERRITORIALE NELLA QUALE VERR REALIZZATO L' ' LA CONTINUAZIONE DI UNA PRECEDENTE ESPERIENZA? SI NOSe si, Sempre pi si pu cogliere nel fenomeno legato all uso e all abuso di sostanze psicoattive la dicotomia tra un sottogruppo di consumatori cronici , in particolare di eroina, e soggetti abi-tualmente pi giovani con diverse modalit di uso e abuso, in particolare di cocaina e nuove sostanze sintetiche, le cosiddette droghe prestazionali e/o ricreative.

2 Spesso l uso di so-stanze in questi giovani collegato con altri comportamenti a rischio (per es. guida perico-1 DATI ANAGRAFICIC ognomeZuinNomeLorenzoEnteAssociazione ONLUS IL PORTICO ViaBrentabassa 49 Citt Dirigente Medico___ livello Assistente Sociale Dirigente Psicologo___ livello Educatore Professionale Infermiere Professionale Tecnico Amministrativo Altro (specificare) Legale rappresentante dell Associazione ONLUS IL PORTICO _ Comune Piu comuni Quartiere Piu quartieri Provincia Comunit montana/e UlssN 13 Mirano (Venezia) Distretto Altro (specificare)losa, gioco d azzardo, abuso di alcool, bullismo, comportamenti bulimici, comportamenti ses-suali promiscui, ecc.). Questi ragazzi hanno una bassa percezione del rischio; spesso vi una dispercezione del rischio anche da parte dell ambiente sociale e familiare in cui vivono.

3 Questi giovani non si considerano n a rischio, n bisognosi di aiuto n con caratteristiche di tipo tos-sicomanico: per questo risulta difficile inserirli in un circuito tradizionale di cura e, in definiti-va, controproducente. L uso e l abuso di queste sostanze comporta, peraltro, conseguenze le-gali di tipo penale o civile. Nel territorio di competenza dell ULSS n. 13 abbiamo adolescenti tra i 14 e i 18 anni (ISTAT 2001), di cui frequentano gli istituti superiori del territorio. I dati della ricerca epidemiologia CNR (Regione del Veneto 2003) indicano che l uso non occasionale di cannabi-noidi nel nostro territorio riguarda 89,7 persone ogni mille abitanti (dato significativamente superiore alla media regionale ), 11,4 soggetti per mille abitanti usano altre sostanze illegali, mentre 42,2 soggetti per mille abitanti riferiscono di ubriacarsi pi di dieci volte all anno.

4 L USSM di Venezia segnala che ogni anno almeno una ottantina di minorenni hanno in carico una procedura di tipo penale, di cui almeno l 80% per uso e/o spaccio di ricerca effettuata all interno del PROGETTO europeo EQUAL Vita ha segnalato, inoltre, la pre-senza di almeno 250 300 giovani fra i 16 e i 24 anni con problemi importanti di tipo psico-relazionale invisibili e sconosciuti ai servizi di questo 33,5% dei pazienti seguiti dai SerT ed il 60% dei segnalati dalle Prefetture allo stesso servizio ha meno di 30 anni. Le attuali offerte del SerT, che negli anni si sono gi differenziate per que-sto tipo di target, non sono comunque ancora sufficienti e dovranno essere quindi integrate al-l interno delle nuove sedi non connotate previste dal PROGETTO Nuovi con-t@tti in stretto rap-porto con le reti di prevenzione luce dei dati riportati, il PROGETTO Nuovi Con-t@tti si articola in due aree (con relativi pro-getti), tra loro strettamente in relazione: l area educativo-animativa (Ente Gestore: Associazione Il Portico): si propone di offrire per questi giovani momenti e spazi di incontro e aggregazione, con caratteristiche tali da facili-tare il coinvolgimento e la frequentazione dei ragazzi.

5 Bassa soglia di accesso, centralit territoriale, presenza di proposte accattivanti, (laboratori socio relazionali su argomenti proposti dagli stessi giovani, co-costruzione di regole di convivenza, orari ); l area clinica-terapeutica (Ente Gestore: Cooperativa G. Olivotti): momenti e spazi per l ac-coglienza, la consulenza e la cura di situazioni legate all uso, abuso, dipendenza e spaccio di sostanze e per il sostegno delle loro famiglie, dei gruppi di riferimento e di tutte le figu-re di adulti significativi del territorio (docenti, allenatori, volontari). La metodologia di Fondo adottata da ambedue i progetti del piano quella della condivisione con gli attori del territorio e, in modo particolare, con quanti operano nel campo delle dipen-denze e delle politiche giovanili ed il coinvolgimento attivo degli stessi fruitori finali.

6 La pecu-liarit di tali beneficiari finali, infatti, richiede di agire sia nell ambito formale che informale, at-traverso azioni di animazione ed educazione; tali giovani, agganciati con attivit di prevenzio-ne selettiva (nell operativit di strada, nei CIC, nell associazionismo, ecc.), potranno trovare una successiva e conseguente risposta di counseling e/o di trattamento in spazi non connotati come previsto dal PROGETTO . Queste sedi non connotate, a bassa soglia e facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, sa-ranno scelte su indicazione e in concertazione con i Comuni, al fine di rispondere in modo coordinato alle esigenze delle diverse progettualit prevedranno percorsi graduali di attivazione e di partecipazione attiva degli stessi fruitori fi-nali nell ottica del coinvolgimento e della progressiva specificit del target, inoltre, raccomanda una selezione attenta del personale (sia dell area educativo-animativa che di quella clinico-terapeutica)

7 In base alla flessibilit oraria, alla dispo-nibilit a raggiungere i giovani in oggetto nei luoghi formali ed informali e alla possibilit di essere in grado di garantire tempi brevi di intervento, aggancio, tipo di PROGETTO , per la sua complessit , prevede un coordinamento sistematico ed una progressiva integrazione tra le singole progettualit in termini di saperi, organizzazione e ge-stione; a questo fine si sono previsti, all interno dei progetti, momenti formativi allargati e spe-cifici, che hanno lo scopo di costituire e rinforzare una quipe integrata. Essendo un PROGETTO innovativo e sperimentale si ritiene di procedere con una strategia del work in progress, in una gradualit temporale che possa permettere la progressiva ridefinizio-ne delle progettualit rispetto a nuovi riscontri oggettivi e alle indicazioni che si riceveranno nel corso dello sviluppo delle azioni progettuali.

8 2Si prevede infine un attento e mirato lavoro di marketing nel territorio, al fine di promuovere il PROGETTO e di favorire nuovi canali di invio (educatori di strada, consultori, medici di medicina generale, pediatria di base, scuole, parrocchie, associazioni sportive, ecc).PREMESSA specifica per l area educativo-animativa (Ente Gestore: Associazione Il Portico) L associazione di Promozione Sociale Il Portico opera da oltre venti anni nel territorio della Ri-viera del Brenta e lo slogan che ne connota l impegno sociale ( solidariet ed intervento contro l emarginazione ) evidenzia come sia stato inevitabile incrociare sempre pi il fenomeno delle tossicodipendenze, pur occupandosi prevalentemente di altri settori (malattia mentale, immi-grazione, disabilit e barbonismo).

9 La scelta di progettare un intervento nell ambito della prevenzione delle tossicodipendenze giunge quindi come risposta obbligata ad una visione integrale del proprio stesso intervento in relazione alle emergenze locali, come logica conseguenza di un percorso di lavoro integrato con altri Servizi (le collaborazioni con gli altri partner del PROGETTO sono da tempo consolidate nei tavoli di concertazione realizzati per il Piano di Zona- area tossicodipendenze 2003-2005) e come richiesta del territorio, alla luce delle competenze acquisite nell area dell aggregazione giovanile (soprattutto sul fronte dell animazione) e del forte coinvolgimento numerico del tar-get a cui l Associazione si costantemente rivolta. Logica conseguenza della pervasivit del fenomeno e dell abbassamento della soglia dell et dei soggetti interessati quindi quella di concretizzare una nostra risposta operativa anche nell ambito della prevenzione selettiva su ragazzi a attivit che noi svolgiamo e che rappresentano la nostra identit come presenza significati-va sono molto varie e diversificate e riteniamo che proprio questa caratteristica possa avvicina-re i giovani a rischio, dopo un congruo periodo e con adeguate metodologie, integrandoli in un tessuto inedito di gruppi con interesse musicale, ludico, sportivo e solidarisico-formativo.

10 ' GENERALI Eliminare la cesura tra prevenzione e cura creando un continuum tra i due ambiti e una ar-ticolazione degli interventi; Sperimentare prassi innovative di una nuova progettualit a bassa soglia per i giovani; Sperimentare una clinica delle nuove dipendenze basata sui sistemi di cura in linea con la letteratura scientifica accreditata coniugata con le emergenze del nostro territorio; Facilitare l accompagnamento ai servizi e alle strutture specialistiche accreditate per i casi pi problematici; Rinforzare la rete con tutte le risorse formali (medici di medicina generali, pediatri, distret-to, scuole, parrocchie, ecc.) e informali attive nel territorio a favore dei giovani; Sviluppare nuove opportunit per favorire scambi ed integrazione tra Servizi e realt che operano nel campo delle tossicodipendenze, superando le specificit attuali e raccordando le diverse progettualit presenti e coinvolte; Costruire un coordinamento forte, attraverso una cabina di regia , che veda la presenza dei servizi pubblici, degli Enti Locali e del privato sociale coinvolto, con le finalit di defini-re, monitorare e proporre modifiche alla sperimentazione.


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