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SEMPLIFICARE E FACILITARE LA DIDATTICA DEGLI …

SEMPLIFICARE E FACILITARE LA DIDATTICA DEGLI ALUNNI CON BES:ESEMPI DI ATTIVITA Olgiate Comasco, 14 -17 giugno 2013 Insegnante Nicola Molteni Docente specializzato scuola primariaN. Molteni -docente specializzato2 STILI DI APPRENDIMENTOSTILE VISIVO -VERBALEUsa quasi esclusivamente il CODICE alunno impara mammiferi(Mammalia, Linnaeus1758) sono una classedi vertebratiappartenente al phylumdei Cordati, a diffusione classe dei Mammiferi conta circa specie(5420)[1]attualmente viventi, variabili in forma e dimensioni dai pochi Molteni -docente specializzato3 STILE VISIVO NON VERBALEUsa MAPPE, DISEGNI, PAROLE-CHIAVE, GRAFICI, riferimento al VISUAL LEARNING: comprensione e memorizzazione di un concetto attraverso IMMAGINI MENTALI (statiche o dinamiche).N. Molteni -docente specializzato4 UDITIVOSi basa molto sull ASCOLTO: assistere alla spiegazione, partecipare a discussioni, registrare le lezioni, ascoltare le lezioni, cd, libri digitali, usare libri digitali.

La stesura e la realizzazione del PEI dev’essere opera di tutto il corpo docente L’ins. padroneggia meglio i contenuti disciplinari e, quindi, la selezione degli obiettivi didattici per la classe. L’ins. di sostegno conosce meglio le caratteristiche delle patologie e le relative metodologie e, quindi, è maggiormente in

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1 SEMPLIFICARE E FACILITARE LA DIDATTICA DEGLI ALUNNI CON BES:ESEMPI DI ATTIVITA Olgiate Comasco, 14 -17 giugno 2013 Insegnante Nicola Molteni Docente specializzato scuola primariaN. Molteni -docente specializzato2 STILI DI APPRENDIMENTOSTILE VISIVO -VERBALEUsa quasi esclusivamente il CODICE alunno impara mammiferi(Mammalia, Linnaeus1758) sono una classedi vertebratiappartenente al phylumdei Cordati, a diffusione classe dei Mammiferi conta circa specie(5420)[1]attualmente viventi, variabili in forma e dimensioni dai pochi Molteni -docente specializzato3 STILE VISIVO NON VERBALEUsa MAPPE, DISEGNI, PAROLE-CHIAVE, GRAFICI, riferimento al VISUAL LEARNING: comprensione e memorizzazione di un concetto attraverso IMMAGINI MENTALI (statiche o dinamiche).N. Molteni -docente specializzato4 UDITIVOSi basa molto sull ASCOLTO: assistere alla spiegazione, partecipare a discussioni, registrare le lezioni, ascoltare le lezioni, cd, libri digitali, usare libri digitali.

2 CINESTETICOFa svolgere ATTIVITA CONCRETE per comprendere gli Molteni -docente specializzato5 STILI DI INSEGNAMENTOVERBALEVISUALEGLOBALEANALITI COSISTEMATICOINTUITIVON. Molteni -docente specializzato6 Tipologie didatticaDIDATTICA INDIVIDUALIZZATADIDATTICA PERSONALIZZATADIDATTICA INTEGRATA Obiettivi comuni o simili Obiettivi, contenuti e attivit come fine dell insegnamento Semplificazione percorso apprendimento Obiettivi simili o differenti Obiettivi, contenuti, attivit diversi e fine dell insegnamento Riduzione e differenziazione apprendimento Obiettivi comuni, simili e differenti Obiettivi, contenuti come mezzo e non fine Attenzione al processo di integrazioneN. Molteni -docente specializzato7 DIDATTICA individualizzataAdeguare insegnamento alle caratteristiche individuali DEGLI alunni: A. Valuta i prerequisiti cognitiviC. Valorizza i ritmi di apprendimentoB. Stimola le capacit linguisticheObiettivi formativi comuniN.

3 Molteni -docente specializzato8 DIDATTICA personalizzataIndividuare obiettivi, contenuti e attivit specifiche per ogni singolo allIevoLe caratteristiche della personalizzazione della DIDATTICA potranno essere: -simili a quelle del gruppo classe;-completamente differenti da quelle del gruppo classe Compito del docente: cercare di integrare i due percorsiIndividualizzazione e personalizzazione non si escludono N. Molteni -docente specializzato9 DIDATTICA integrata Integrazione un processo in continuo divenire in cui sia il gruppo ricevente sia i nuovi soggetti tendono a cambiamenti atti a consentire loro occasioni di condivisione di comuni conoscenze, di aiuto (Gelati) Integrazione NON E far svolgere attivit completamente diverseIntegrazione NON E trascorrere la maggior parte del tempo fuori dalla classePassare a una DIDATTICA INTEGRATA-eterogeneit come normalit -discipline come MEZZO e non come fine per promuovere la personalit N.

4 Molteni -docente specializzato10Il docente inclusivoE capace di: -creare un clima di classe inclusivo (accettazione e rispetto delle diversit )-adattare stile di insegnamento, strategie, materiali, tempi, tecnologie-sviluppare un approccio cooperativo-sviluppare una DIDATTICA metacognitiva-trovare punti di contatto tra la programmazione di classe e quella personalizzata/individualizzata-modifica re strategie .. durante il percorso di insegnamento/apprendimento-favorire la creazione di reti relazionali (famiglia, enti )Passare a una DIDATTICA INCLUSIVAN. Molteni -docente specializzato11 PER INTEGRARE IL CURRICOLO(per alunni diversamente abili) attentamente conoscenze e abilit che dovranno acquisire(analisi programmazione di classe)2. Considerare obiettivi presentinel PEI in riferimento a: autonomiaabilit socialistrategie di apprendimentoQuali inserire nella DIDATTICA integrata?3. Procedere ad osservazione e valutazionesistematiche per individuare altre abilit necessarieN.

5 Molteni -docente specializzato12N. Molteni -docente specializzato13 CONCLUSIONIN elle classi sono presenti ormai molti alunni con BES:-DSA-diversamente abili -ADHD-DSL-altre tipologie Ci comporta una MODIFICA della modalit ORGANIZZATIVA nella gestione della classe e l uso di una DIDATTICA FLESSIBILE al livello di: STRATEGIE METODOLOGIE STRUMENTI MEDIATORI TEMPI SPAZI N. Molteni -docente specializzato14 INCLUDERE nuove modalit operative = favorire INCLUSIONE dell alunno. La qualit della scuola pu essere giudicata solo in base alla capacit del corpo docenti di RINNOVARSI e di passare ad una DIDATTICA INCLUSIVA!ALUNNO /DIFFICOLTA DIDATTICA FLESSIBILEDOCENTEPEIN. Molteni -docente specializzato15 TRA DOCENTE DI SOSTEGNO E DOCENTE CURRICOLAREE rrate convinzioniL ins. di sostegno come unico titolaredell insegnamento all alunno disabileL ins. curricolare crede di non avere titolo o competenzaper operare con l alunno disabileConsiderare l ins.

6 Di sostegno come un docente predisposto alla cura e al controllo dell alunno disabileN. Molteni -docente specializzato16 Perch un interazione?La stesura e la realizzazione del PEI dev essere opera di tutto il corpo docenteL ins. padroneggia meglio i contenuti disciplinari e, quindi, la selezione DEGLI obiettivi didattici per la ins. di sostegno conosce meglio le caratteristiche delle patologie e le relative metodologiee, quindi, maggiormente in grado di selezionare obiettivi didattici individualizzati o Molteni -docente specializzato17 INSEGNANTE DI SOSTEGNOANALIZZAO biettivi della classecon docente curricolareAVVICINA obiettivi individualia quelli della classeSTIMOLA clima di interazione e inclusioneSCEGLIE quelli pi adattiall alunnoADATTAle attivit (materiali, )INSEGNANTE DI CLASSERIPASSO /APPROFONDIMENTO aspetto del programmagi affrontatoPERCORSIMETACOGNITIVI rispetto a strategiee processiESPERIENZECOLLABORATIVE-Tutoring tra alunni-Apprendimento cooperativoOPERATIVITA estesa a tutte le discipline 18N.

7 Molteni -docente specializzatoN. Molteni -docente specializzato19 ADEGUARE GLI OBIETTIVI CURRICOLARI 1. LA SOSTITUZIONE: obiettivo uguale, si modifica l accessibilit (registrazione audio dei testi, cards per alunni con sordit , uso di )2. LA FACILITAZIONE: uso di tecnologiemotivanti (LIM; software) e contestididattici interattivi (cooperative learning., tutoring, ); proposto anche in ambienti reali 3. LA SEMPLIFICAZIONE: modificazionedel lessico, riduzione dei concetti, dei criteridi esecuzione del compito (uso calcolatrice, numero di errori pi )4. SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI: identificazione delle attivit fondanti(strumentalit di base, lettura e scrittura funzionale, matematica )5. PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL COMPITO: far sperimentaresfida cognitiva ottimale, elaborazione di un aiutare l alunno a partecipare a momenti significativiN. Molteni -docente specializzato20LA SOSTITUZIONEL OBIETTIVO CURRICOLARE NON VIENE CURA LA SUA ACCESSIBILITA.

8 SI USA UN ALTRO CODICE., SI USANO ALTRE MODALITA PER:-ascolto/comprensione-risposta/produ zioneSOPRATTUTTO PER DIFFICOLTA SENSORIALI O MOTORIEESEMPIAREA: ITALIANOOBIETTIVO: COMPRENDERE UN TESTO -per alunno non vedente: uso di materiale Braille-per alunno DSA: audio del testo (lettore vocale)-per alunno straniero: come per alunno DSA)OBIETTIVO: RISPONDERE A DOMANDE-per alunno non vedendo: uso dattilo Braille-per alunno DSA: uso videoscritturaN. Molteni -docente specializzato21LA FACILITAZIONEL OBIETTIVO NON E STIMOLA UN APPRENDIMENTO RIDUCONO LE DIFFICOLTA DERIVANTI DAL CONTESTO O DAGLI LAVORA CON TEMPISTICA PIU ORGANIZZANO SPAZI, MATERIALI(posizione banco e arredi, illuminazione es. con soggetto autistico).SI INTRODUCONO STIMOLI DI VARIA NATURA:-colori-immagini-mappe-organizzat ori anticipati (strategie metacognitive)-autoistruzioni per compiti specifici N. Molteni -docente specializzato22 ESEMPI DI CONTESTOAREA: QUALSIASIOBIETTIVO: A SECONDA DELLA DISCIPLINA -contesto didattico interattivo (apprendimento cooperativo, tutoring.

9 AREA: QUALSIASIOBIETTIVO: A SECONDA DELLA DISCIPLINA -contesto didattico operativo (laboratori, uscite)ESEMPI DI CONTESTOAREA: MATEMATICAOBIETTIVO: ESEGUIRE OPERAZIONI APPLICATE A PROBLEMI -calcolare il resto al mercatoAREA: ITALIANOOBIETTIVO: RINFORZARE L USO DEI DIGRAMMI E TRIGRAMMI-software didattici per l ortografiaAREA: STORIA-GEOGRAFIA-SCIENZEOBIETTIVO: COMPRENDERE L ORGANIZZAZIONE DI UN ARGOMENTO-fornire mappa concettualeN. Molteni -docente specializzato23 ESEMPI DI SPAZIPER SOGGETTO CON DISTURBO GENERALIZZATO DELLO SVILUPPO:-posizionare il banco lontano da stimoli estrinseci (luce esterna, rumori esterni, porta dell aula,cestino della carta, materiale vario, armadi che si possono aprire ..)-posizionare il banco in modo che eventuali spostamenti non siano di fastidio alla classePER SOGGETTO IPOACUSICO:-posizionare il banco di fronte alla cattedra per favorire la lettura labiale e quella gestualeESEMPI DI MATERIALIPER SOGGETTO CON DISTURBO GENERALIZZATO DELLO SVILUPPO:-posizionare materiale necessario in ordine (dalla prima scheda all ultima)-abbinare all esecuzione delle attivit l AGENDA della giornata-presentare materiali immediati , di facile gestione-presentare materiali che non implicano spiegazioni verbali per il loro utilizzoN.

10 Molteni -docente specializzato24 ESEMPI DI STIMOLIPER SOGGETTO CON DISTURBO GENERALIZZATO DELLO SVILUPPO:-presentare fotografie riferite ad attivit o discipline (da inserire nell agenda)-presentare cards per la comunicazione di bisogni, necessit varie, stati d animo-usare cartelli colorati per associare un avvertimento o un giudizio che si pu esprimere verbalmente (verde = va tutto bene rosso = attento)PER SOGGETTI CON ADHD: -presentare immagini o fotografie riferite alle attivit da svolgere-usare grafici di rilevazione dei comportamenti positivi attesi e contrattualizzati-usare contratto formativo per iscritto per contenere il comportamento problema o per richiamare al rispetto delle regole e di eventuali premiazioni e punizioniPER SOGGETTI DSA E CON DIFFICOLTA COGNITIVE: -usare colori per evidenziare la parola chiave e le informazioni principali -far ricorso a mappe concettuali per sintetizzare informazioni -accompagnare l uso delle mappe a disegni/immagini che ne evidenzino i concetti principaliper favorire la memorizzazione -presentare script per la stesura di un testo o la sua revisione -far ricorso ad artifici tipografici per favorire la comprensione del testo N.


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