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Servizio Sanitario Nazionale - rapportogimbe.it

2018. 3 Rapporto sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale Presentato a Roma il 5 giugno 2018. Sala Capitolare, Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva Senato della Repubblica Elaborato dalla Fondazione GIMBE. senza alcun supporto istituzionale o commerciale #salviamoSSN. 3 Rapporto sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale Presentato a Roma il 5 giugno 2018. Sala Capitolare, Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva Senato della Repubblica Elaborato dalla Fondazione GIMBE senza alcun supporto istituzionale o commerciale AUTORI. Nino Cartabellotta, Elena Cottafava, Roberto Luceri, Marco Mosti, Francesca Orsi CITAZIONE. 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale . Fondazione GIMBE: Bologna, giugno 2018. Disponibile a: Ultimo accesso: giorno mese anno. FONTI DI FINANZIAMENTO. Il 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale stato elaborato dalla Fondazione GIMBE senza alcun supporto istituzionale o commerciale.

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1 2018. 3 Rapporto sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale Presentato a Roma il 5 giugno 2018. Sala Capitolare, Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva Senato della Repubblica Elaborato dalla Fondazione GIMBE. senza alcun supporto istituzionale o commerciale #salviamoSSN. 3 Rapporto sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale Presentato a Roma il 5 giugno 2018. Sala Capitolare, Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva Senato della Repubblica Elaborato dalla Fondazione GIMBE senza alcun supporto istituzionale o commerciale AUTORI. Nino Cartabellotta, Elena Cottafava, Roberto Luceri, Marco Mosti, Francesca Orsi CITAZIONE. 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale . Fondazione GIMBE: Bologna, giugno 2018. Disponibile a: Ultimo accesso: giorno mese anno. FONTI DI FINANZIAMENTO. Il 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale stato elaborato dalla Fondazione GIMBE senza alcun supporto istituzionale o commerciale.

2 CONFLITTI DI INTERESSE. La Fondazione GIMBE una organizzazione no-profit che svolge attivit di formazione e ricerca sugli argomenti trattati nel Rapporto. Fondazione GIMBE, giugno 2018. Questo un documento open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l'utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale. 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale 1. Indice EXECUTIVE SUMMARY ..3. INTRODUZIONE .. 7. CAPITOLO 1. Benchmark internazionali: quale posto in classifica per il nostro Servizio Sanitario Nazionale ? .. 11. CAPITOLO 2. La spesa sanitaria .. 31. Spesa 34. Spesa 41. CAPITOLO 3. Le macro-determinanti della crisi di sostenibilit .. 55. Definanziamento pubblico .. 55. Nuovi LEA: sostenibilit ed esigibilit .. 66. Sprechi e inefficienze .. 76. Espansione del secondo 88.

3 CAPITOLO 4. Prognosi del Servizio Sanitario Nazionale al 2025 .. 109. Composizione della spesa sanitaria 2016 .. 110. Stima del fabbisogno al 2025 .. 110. Stima dei cunei di stabilizzazione .. 111. Conclusioni .. 114. CAPITOLO 5. Il piano di salvataggio del Servizio Sanitario Nazionale .. 115. Il fact-checking delle proposte elettorali 117. Consultazione pubblica .. 117. CONCLUSIONI .. 121. 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale 3. EXECUTIVE SUMMARY. Il Rapporto si apre con il CAPITOLO 1 dedicato ai benchmark internazionali del nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN): la revisione sistematica e l'analisi metodologica degli strumenti elaborati da diverse organizzazioni per confrontare la performance dei sistemi sanitari hanno permesso di trarre alcune raccomandazioni chiave per l'utilizzo dei risultati di queste classifiche nel dibattito pubblico e, in particolare, nelle comunicazioni istituzionali. In particolare, il sistema pi completo e aggiornato per la valutazione delle performance e l'individuazione delle aree di miglioramento quello dell'OCSE, che non stila alcuna classifica ma permette solo di valutare la posizione dell'Italia rispetto ad altri paesi e alla media OCSE.

4 Per tale ragione, la Fondazione GIMBE ha analizzato 194 indicatori riportando per 151 di essi la posizione in classifica del nostro SSN, il dato Nazionale e la media OCSE, con l'obiettivo di condividere le criticit e valutare le azioni necessarie per allinearsi a standard internazionali. Dalla revisione emergono due raccomandazioni chiave: la classifica dell'OMS. del 2000, che collocava l'Italia al 2 posto dopo la Francia, ha un mero valore storico e non dovrebbe pi essere citata; la classifica Bloomberg, che posizione l'Italia al 3 posto, valuta solo l'efficienza del SSN sovrastimandone di conseguenza la qualit . Il CAPITOLO 2 dedicato alla spesa sanitaria 2016, ultimo anno per il quale sono disponibili tutti i consuntivi relativi alla spesa pubblica e privata. Secondo le stime effettuate dal Rapporto la spesa sanitaria 2016 ammonta a 157,613 miliardi di cui: 112,182 miliardi di spesa pubblica; 45,431 miliardi di spesa privata di cui 5,601 miliardi di spesa intermediata ( 3,831 miliardi da fondi sanitari, 0,593 miliardi da polizze individuali.)

5 1,177 miliardi da altri enti) e 39,830 miliardi di spesa a carico delle famiglie (out-of- pocket). In altri termini, nel 2016 il 28,8% della spesa sanitaria privata e di questa quasi l'88% sostenuta direttamente dalle famiglie. Per la spesa pubblica si fatto riferimento al nuovo sistema dei conti della sanit ISTAT-SHA, allineato alle regole contabili dal sistema europeo dei conti. Secondo i dati ISTAT-SHA, l'assistenza sanitaria per cura e riabilitazione assorbe 82,032 miliardi, i prodotti farmaceutici e altri apparecchi terapeutici 31,106 miliardi, la long-term care 15,067 miliardi, i servizi ausiliari 12,342 miliardi, i servizi per la prevenzione delle malattie 6,057 miliardi, mentre 2,896 miliardi sono destinati a governance e amministrazione del SSN. Considerato che il sistema ISTAT-SHA presenta ancora alcuni limiti, in relazione a specifici obiettivi di analisi il Rapporto integra altre fonti, segnalando le eventuali discrepanze. In particolare, per valutare i trend 2000-2016 sono stati utilizzati i dati della Ragioneria Generale dello Stato che dimostrano la progressiva riduzione della spesa sanitaria: a fronte di un tasso di crescita medio annuo del 7,4% nel periodo 2001-2005, il tasso nel quinquennio 2006-2010 scende al 3,1%, quindi diventa negativo nel periodo 2011-2016 (-0,1%).

6 Questa sensibile riduzione della spesa sanitaria ha permesso di ridurre il gap con i valori del finanziamento corrente del SSN, determinando negli ultimi tre anni un sostanziale allineamento e, di fatto, il pareggio di bilancio. Tuttavia, il contenimento complessivo della spesa sanitaria nel periodo 2000-2016. non riflette trend omogenei tra i differenti aggregati di spesa, determinando una significativa ricomposizione della loro incidenza rispetto alla spesa sanitaria totale: da segnalare che per i redditi da lavoro dipendente l'incidenza scesa dal 39,8% del 2000 al 31% del 2016. Considerato che le stime sulla spesa sanitaria privata (che include quella sostenuta dalle famiglie e quella intermediata da terzi paganti ) effettuate da diverse Istituzioni e organizzazioni riportano rilevanti differenze, il Rapporto analizza le discordanze e ove possibile ne identifica le motivazioni. Per stimare la spesa out-of-pocket si fatto riferimento 4 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale al dato ISTAT-SHA integrato con alcune voci di spesa escluse, per un totale di 39,8 miliardi, comprensivi di 2,9 miliardi di ticket.

7 Tuttavia, a fronte dell'entit della spesa delle famiglie, di fatto alleggerita da 3,4 miliardi di rimborsi IRPEF, il Rapporto dimostra che almeno il 40% di tale spesa non compensa le minori tutele conseguenti al ridotto finanziamento pubblico, ma consegue a fenomeni di consumismo Sanitario o a scelte individuali. Inoltre, nel medio periodo non si registra alcun allarme sull'incremento della spesa delle famiglie, che nel periodo 2009-2016 ha sub to lo stesso incremento percentuale rispetto al periodo 2000- 2008 (18% circa). Ancora pi complessa l'analisi della spesa privata intermediata per variabili e criticit che condizionano la tracciabilit dei flussi economici. Seppure con i limiti relativi ad affidabilit di fonti e dati e alla possibile sovrapposizione di alcune cifre, per l'anno 2016 si stima una spesa intermediata di 5,6 miliardi (12,3% della spesa privata), sostenuta da varie tipologie di terzi paganti: ,8 milioni da fondi sanitari e polizze collettive, 593 milioni da polizze assicurative individuali, 576 milioni da istituzioni senza scopo di lucro e 601 milioni da imprese.

8 Il CAPITOLO 3 dedicato alle macro-determinanti della crisi di sostenibilit del SSN: definanziamento pubblico, sostenibilit ed esigibilit dei nuovi LEA, sprechi e inefficienze ed espansione incontrollata del secondo pilastro . Definanziamento pubblico. Sintetizzando l'enorme quantit di numeri tra finanziamenti programmati dai Documenti di Economia e Finanza (DEF), fondi assegnati dalle Leggi di Bilancio, tagli e contributi alla finanza pubblica a carico delle Regioni, emergono poche inquietanti certezze sulle risorse destinate al SSN. Nel periodo 2013-2018 il finanziamento nominale aumentato di quasi 7 miliardi, dai 107,01 miliardi del 2013 ai 114 miliardi del 2018, di cui sono sopravvissuti nei fatti solo 5,968 miliardi; nel periodo 2015-2018. l'attuazione degli obiettivi di finanza pubblica ha determinato, rispetto ai livelli programmati, una riduzione cumulativa del finanziamento del SSN di 12,11 miliardi; il DEF 2018, a fronte di una prevista crescita annua del PIL nominale del 3% nel triennio 2018-2020, riduce progressivamente il rapporto spesa sanitaria/PIL dal 6,6% del 2018 al 6,4% del 2019, al 6,3%.

9 Nel 2020 e 2021. A seguito del costante definanziamento, le analisi effettuate sul database OECD Health Statistics dimostrano che la spesa sanitaria in Italia continua inesorabilmente a perdere terreno con progressivo avvicinamento ai livelli di spesa dei paesi dell'Europa Orientale. La regressione riguarda anzitutto la percentuale del PIL destinato alla spesa sanitaria totale, che nel 2016 di poco inferiore alla media OCSE (8,9% vs 9%) e in Europa vede l'Italia fanalino di coda insieme al Portogallo tra i paesi dell'Europa occidentale. L'arretramento attestato tuttavia soprattutto per la spesa pro-capite totale, inferiore alla media OCSE ($ vs $ ), che colloca l'Italia in prima posizione tra i paesi pi poveri dell'Europa: Spagna, Slovenia, Portogallo, Repubblica Ceca, Grecia, Slovacchia, Ungheria, Estonia, Polonia e Lettonia. Sostenibilit ed esigibilit dei nuovi LEA. A 14 mesi dal grande traguardo politico raggiunto con la pubblicazione del decreto sui nuovi LEA , il Rapporto GIMBE analizza le criticit metodologiche per definire e aggiornare gli elenchi delle prestazioni, quelle relative al monitoraggio dei LEA e quelle che condizionano l'erogazione e l'esigibilit dei nuovi LEA in maniera uniforme su tutto il territorio Nazionale : dai recepimenti regionali dei nuovi LEA, al ritardo nella pubblicazione dei nomenclatori tariffari, dall'individuazione di limiti e modalit.

10 Di erogazione delle prestazioni, agli aggiornamenti degli elenchi delle prestazioni. Il Rapporto sottolinea inoltre l'inderogabile necessit di rivalutare complessivamente tutte le prestazioni inserite nei LEA, facendo esplicito riferimento a un metodo rigoroso basato sulle evidenze e sul value al fine di effettuare un consistente sfoltimento , mettendo fine all'inaccettabile paradosso per cui in Italia convivono il paniere LEA pi ricco (almeno sulla carta) ed un finanziamento pubblico tra i pi bassi d'Europa. 3 Rapporto GIMBE sulla sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale 5. Sprechi e inefficienze. Per l'anno 2017 sul consuntivo di 113,599 miliardi di spesa sanitaria pubblica la stima di sprechi e inefficienze di 21,59 miliardi, con un margine di variabilit ( 20%) e un range variabile tra 17,27 e 25,91 miliardi. L'impatto complessivo degli sprechi stato ridotto di 1 punto percentuale (dal 20% delle stime OCSE al 19%) con un recupero stimato di oltre 1,3 miliardi nel 2017.


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