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TEMA La teoria la rivoluzione keynesiana - ginnasi.it

TEMAL ateorianeoclassicaelarivoluzionekeynesia nalLateorianeoclassica2 AlfredMarshall3 JosephSchumpetere il ruolodell'innovazione4I fallimentidel mercatoe il ruolo delloStato5La rivoluzionekeynesiana:nascela macroeconomla modernal La teorianeoclassicaUnarapida diffusioneNegli ultimi decennidelXIXsecolo,grazie ancheaglistrumentimatematici del calcoloinfinites imale, si sviluppauna nuova scuola di pensiero economico, la scuola neoclas-sica,che sipr opone di affrontare con metodor igor osa mentescient ificoi problemidell'economia .Tr a il 1870e ri Men ger(1840-192 1) inAustr ia,L onWlliras(1834-1910)in Svizzerae WiIliamSt a nley Jevons(1835-1 882)inInghilterr a, senzaneppure cono-scersi ,formulano i principi di una teoriache affrontail problema economicoinmodocompletam entediverso: l'avvi

TEMA La teoria neoclassica e la rivoluzione keynesiana l La teoria neoclassica 2 Alfred Marshall 3 Joseph Schumpeter e il ruolo dell'innovazione 4 I fallimenti del mercato e il ruolo dello Stato 5 La rivoluzione keynesiana: nasce

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1 TEMAL ateorianeoclassicaelarivoluzionekeynesia nalLateorianeoclassica2 AlfredMarshall3 JosephSchumpetere il ruolodell'innovazione4I fallimentidel mercatoe il ruolo delloStato5La rivoluzionekeynesiana:nascela macroeconomla modernal La teorianeoclassicaUnarapida diffusioneNegli ultimi decennidelXIXsecolo,grazie ancheaglistrumentimatematici del calcoloinfinites imale, si sviluppauna nuova scuola di pensiero economico, la scuola neoclas-sica,che sipr opone di affrontare con metodor igor osa mentescient ificoi problemidell'economia .Tr a il 1870e ri Men ger(1840-192 1) inAustr ia,L onWlliras(1834-1910)in Svizzerae WiIliamSt a nley Jevons(1835-1 882)inInghilterr a, senzaneppure cono-scersi ,formulano i principi di una teoriache affrontail problema economicoinmodocompletam entediverso: l'avvio della rivoluzionemarginalista.

2 Tale impostazionesi a rr icchisceinpocotempodi importanti contr ibuti: Marshall(1842-1924), Edgeworth(1845-1926) eWicksteed(1844-1927) inInghilterra, Wieser(1851-1926)e Bohm-Bawerk(1851-1914 )in Austria. Clark(1884-1963)e Fis he r (1867-1947)in America, Wicksell(1851-1926 ) e Cas sel (1866-1945) in Svezia,Pareto(1848-1923 )in Svizzerafondan o altrettantecorre nti di pens iero che , purcon significative differe nze,mantengonoun medesimoapproccio alle questioni economichee sipresentan oquindicome articolazionidellastessateoria .Fino allaGrandeIlpen s ie r o neoclassicodominer in contrastato fino aglianniTrenta dels ecol odepressionescorsoquando,difronte allacata str ofe dellaGran de depressione.

3 Ungruppodieconomistiinglesi,tr a iqualisp iccala figur a diJoh nMaynardKeyn es ,lo mette r ind is cussione .La nascita delmodellokeynesia no, tuttavia,non implica lascomparsadell'appro ccioneoclass ico, il quale, attravers ol'oper adiautorevoli espone nti,giungefino aigior n inostrie costituisce ancoraoggiunadelleprincipalicorrentidelp ensiero economicocontemporaneo . Mezziscarsi per usialternativiTEMA1La teorianeoclassicae la rivoluzionekeynesianaPerca pirecomegli a uto rineoclassici intendono oggettoe scopodellas cienza economica,convieneprende relem ossedalladefinizion e di L onelRobb ins(1898 1984).

4 SecondoRobbins l'economia la scienzaches tudia l'uso di mezziscarsi perilraggiungi-mento ledefinizione mostracon chiarezzala differenzatral'economianeoclass icae le correntidi pens ierochel'hanno preceduta:l'analisineoclassic aassumecomeprop ri o card ineil concettodi scarsit ,inantitesia quellodiriproducibilit , cheavevaca ratterizzatol' econ e neoclassiciGliautoriclassicia vevanosviluppatole lor o teorie durante gli annidellari voluz ioneindus tr ia lee pertal er a gion esi era noconcentr a tisuiproblem i dellacrescitae d elladistribuzion edel r eddito.

5 Piuttostoche su quellid ellascarsit dellerisors e equindidellalor o efficiente allocazion e trausi neoclas sica invece si concentra proprioSI rapporto trarisorse sca rsee bisogniumani illimita ti, cercandodi individ ua re i crite ri che devonuguida re le sceltedeg li operatoriecono mici, affinch lacollett ivit possa raggiun gereilmassimo livello diefficienzae di ben quest'otticaiproblemi dellaproduzionee d elladistribuzionediventanosecondarir ispett oa quellidello sca m b momentoin cui gliindividui ce donoe acquistanobenie servizi,perr aggiun gereunaposizionedimaggiore vantaggio.

6 Edel funzionamentodelmercato, che il luogoin cuigli in dividui siincontra no perr ealizzare glisca mb mo quind iaffe rmare,enfa tizza ndo, cheilmerca tosostituiscelafabbrica comeluogo privilegia todell'analis :ilUngotto"Unnuovograndestabilimentousoa mericano": questal'espres-sionecon cuiilprogetto delLingottofalasuaprimacomparsanellecart eFiat,Masieraal'iniziodigiugnodel1915e l eprospet-tivedimercatoin certe. siaperlaguerraappena iniziatasia perlacrisidiriconversione che 'amministrazionearinunciarealgra-vosoinv estimento. S itrattavadi un edificiodefinitoancorasoloembrionalmente nei suoicaratteriarchitettonici ,madidimensioniassolutamenteimponenti.

7 Un anno ' scalaimpostedallaMobilitazioneindustrial eegli incentiviall'investimentofomitidallalegi slazionefiscaledelperiodobellicopermette vanodiriprendereilprogettoe ,con i duelunghi corpi difabbricaparalleli,collegatialleestremi t e nelleparticentralidacinquetraverse. [..]Ilriferimentotipologicopi immediatoperl'edificio diviaNizzaappare del resto l'officina dimontaggiodellaForddiHighlandPark . dove nel 1913-14 eranostatecompiuteleprimeapplicazionidel la catena. [..] Inrealt , per quantogli strabiliantiincrementidi produttivit ottenuti da Fordgrazie allacatenadimontaggiofossero gi s tatiampiamente documentatisullastampatecnica,si pu dubitarecheiprimiprogettidel l ingotto siispirassero lette-ralmenteai nuoviprincipiprovenienti da tantomenorisultainalcunmodo che gi nel 1913fossestataintrodottaallaFiat l a lavorazione a catena.

8 Cheavrebbetrovatonell'edificiodiviaNizza lacollocazione pi 'organizzazionelinearedellospazioprodutt ivo cheispiravaiprogettidelLingottoeragi sufficienteagiustificareilriferimentoall '''usoamericano".Cherichiamavapoil'idead i uncicloproduttivospecializzatoeinlegrato :macchineeimpiantimodernie funzionalia unprodottospecifico:edificipensatiingran de, ordinati:organizzazionenaz era ben noto aitecnicidellaFiat,nonsoloper i viagginegli StatiUni ticompiutidaGiovann iAgnellinel1905 'esperienzadirettacompiutadall'ingegnere BernardinoMarain ie daaltritecnicitorinesinelladirezionedell 'or-ganizzazioneproduttivadellaFiatMotor sdi Poughkeespie.

9 NonlontanodaNewYorl<.Fonte: , lingotto, 2La t eoriadelladomandaNei primidecennidel Novecento le numer os escopertescientifiche rafforzaronola fiduciainunaillimitata crescita 'economia,unascienzaneutraleLosviluppodi inizio secoloLaripresadel liberismoeconomicoQuestomutamentonon privo di cons eguenze. Al centro del modello economico neo-classico, infatti,nonci sonopi le cla ssi sociali (pr oprietariterrieri,capitalisti, salariati)e i lorora pporti conflitt uali, ma piuttosto l'imprendi tore e il consumatore,individu is ingoli ,in di pe ndenti, liber i di decider e il pro prio destinoeconomico eugua litraloronelle relazioni cheinstaura no.

10 Il cont ratto,che siconcludegraz iea lla libera espres-sionedell' a utonomi adellepa rti, lo stru mento ingrad o dicomporre ilorointer essidivergen ti. evide nte in ques taimp osta zione lavolont di individuare una pproccio scientificoneutrale aitemi dell'economia, ossia slegatodagli interess i delle divers e classisocia-li e, attrav ersol'uso dellostrumen tomate matico, direnderele scelteeconomicheindipe n den tida giud izi di valor e pi ampi, chepotr ebberoriguardare l' eticao un'Europapercorsada movimentipolitici che sostengono la necessit di porre fine allosfr uttame ntocapita listicoanchecon metodi rivoluzionari e dove nonmancanotentatividi collettivizzarei mezzi di produzione odi prefigurar eun nuovo ordine sociale.


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