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TESINA “BES” Strategie per promuovere una didattica inclusiva.

AEDA ssociazione Europea DisgrafieCorso di specializzazioneLa Disgrafia: Educazione e Rieducazione al gesto graficoTESINA BES Strategie per promuovere unadidattica : Adonella 2014/20152 INTRODUZIONEL integrazione scolastica degli alunni con disabilit ha conosciuto fasi importanti nellastoria della scuola dalla legge 517/1977, che ha dato avvio al processo d integrazione scolastica, laproduzione normativa su questo tema ha avuto una vera e propria leggi: 104/1992 (Legge quadro per l assistenza, l integrazione sociale e i diritti dellepersone handicappate), 170/2010 (che ha riconosciuto la dislessia, la disortografia, la disgrafia e ladiscalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento), il decreto ministeriale del 12 luglio 2011 (attuativo della legge 170/2010) l

Functioning, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 2002-2007), ha fatto nascere una nuova visione del concetto di salute umana, di funzionamento e di disabilità, imponendo ... handicap; di disabilità che può originare anche da motivazioni contestuali ed ambientali, ... definizione di procedure e prassi condivise di carattere ...

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1 AEDA ssociazione Europea DisgrafieCorso di specializzazioneLa Disgrafia: Educazione e Rieducazione al gesto graficoTESINA BES Strategie per promuovere unadidattica : Adonella 2014/20152 INTRODUZIONEL integrazione scolastica degli alunni con disabilit ha conosciuto fasi importanti nellastoria della scuola dalla legge 517/1977, che ha dato avvio al processo d integrazione scolastica, laproduzione normativa su questo tema ha avuto una vera e propria leggi: 104/1992 (Legge quadro per l assistenza, l integrazione sociale e i diritti dellepersone handicappate), 170/2010 (che ha riconosciuto la dislessia, la disortografia, la disgrafia e ladiscalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento), il decreto ministeriale del 12 luglio 2011 (attuativo della legge 170/2010) la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, che amplia il perimetro dellariflessione sull inclusione introducendo il concetto di Bisogni Educativi Speciali(BES)

2 , seguita dalla relativa circolare ministeriale applicativa n. 8 del 6 marzo 2013,hanno dato inizio, ad un difficile, ma ormai inevitabile, processo di cambiamentodell organizzazione della scuola giunti ad un punto di svolta, in cui il vecchio concetto d integrazione, cio ,consentire al diverso la maggior partecipazione possibile alla vita scolastica, develasciare il posto al concetto di inclusione e cio comporre gli ambienti educativi in modotale che siano adeguati alla partecipazione di tutti, ciascuno con le proprie modalit.

3 In ogni classe ci sono alunni che richiedono un attenzione speciale per una variet diragioni: svantaggio sociale e culturale, Disturbi Specifici di Apprendimento e/o disturbievolutivi specifici, difficolt derivanti dalla non conoscenza della cultura e della linguaitaliana perch appartenenti a culture diverse, quindi i Bisogni Educativi Speciali sono,molti e diversi e una scuola che include deve essere in grado di leggerli tutti e di dare lerisposte necessarie e scuola inclusiva deve essere quella scuola che non si limita a promuovere lapartecipazione.

4 L inclusione e l apprendimento di tutti gli allievi, a prescindere daglispecifici bisogni educativi di ciascuno, ma deve essere anche quella che soprattutto,coglie la presenza di BES come un occasione di ripensamento di pratiche educative BESS toricamente la nozione di Bisogni Educativi Speciali compare per la prima volta inInghilterra nel Rapporto Warnock del questo documento suggerita la necessit di integrare, nelle scuole della GranBretagna, gli alunni considerati diversi attraverso l adozione di un approccio inclusivobasato sull individuazione di obiettivi educativi comuni a tutti gli alunni, indipendentementedalle loro abilit o disabilit.

5 In un secondo momento, con loSpecial Educational Needs and Disability Actdel 2001, affermata la necessit di prevenire ogni forma di discriminazione riguardo all ammissionea scuola degli alunni con Bisogni Educativi Speciali e di promuovere la loro pienapartecipazione alla vita scolastica, coinvolgendo le seguito, l adozione a livello mondiale del Sistema ICF (International Classification ofFunctioning, dell Organizzazione Mondiale della Sanit 2002-2007), ha fatto nascere unanuova visione del concetto di salute umana, di funzionamento e di disabilit , imponendocambiamenti anche a livello modello ICF considera la persona nella sua globalit , come un sistema complesso einterconnesso in cui interagiscono diversi fattori personali e ambientali, in un ottica disalute e non di malattia, con l ICF si parla di limiti alla partecipazione sociale e non pi dihandicap.

6 Di disabilit che pu originare anche da motivazioni contestuali ed ambientali,considerando la globalit e la complessit dei funzionamenti delle modello ICF uno strumento di classificazione e di descrizione, della salute e delladisabilit che ha lo scopo di fornire un linguaggio standard e unificato che serva damodello di sul profilo di funzionamento e sull analisi del contesto, il modello ICF ciconsente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell scia di questo nuovo orientamento culturale, anche in Italia, sono state emanateleggi che introducono nell Ordinamento Scolastico Italiano il concetto di Bisogno EducativoSpeciale e riaffidano alla scuola il ruolo di garante del successo formativo, ponendola alcentro del processo d identificazione precoce delle difficolt e richiedendole il compito dilavorare in modo personalizzato e individualizzato e di intervenire in modo funzionale nelpotenziamento delle abilit e nel recupero delle difficolt.

7 4La Legge 170/2010 sui DSA, la Direttiva del 27/12/2012 e le successive Circolari e NoteMinisteriali aprono la strada ad un attenzione particolare ai Bisogni Educativi degli allievi ecercano di stabilire norme che tutelino i bisogni dei bambini e dei ragazzi e forniscano lorotutti gli strumenti necessari ad affrontare il percorso scolastico e formativo nel migliormodo Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 i BES sono descritti come una macro-categoriache si divide in tre grandi aree (sotto-categorie):1. Disabilit ( ritardo cognitivo, minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali)2.

8 Disturbi evolutivi specifici (DSA, ADHD, Funzionamento intellettivo limite (FIL),disturbi dell area verbale e disturbi dell area non verbale, disturbi dellacoordinazione motoria, disprassia, disturbo dello spettro autistico lieve, disturboevolutivo specifico misto ecc.)3. Svantaggio socio-economico, culturale, gli alunni che appartengono a queste categorie sono BES e hanno il diritto di avereaccesso a una didattica individualizzata e personalizzata, che evidenzia l unicit di ognistudente, con le sue peculiari caratteristiche d apprendimento non standardizzabili e il suodiritto ad essere accompagnato alla piena realizzazione di se Direttiva precisato che: In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per unavariet di ragioni ( , p.)

9 1) .. ogni alunno con continuit o per determinati periodi pu manifestare Bisogni EducativiSpeciali o per motivi psicologici, sociali rispetto ai quali necessario che le scuoleoffrano adeguata e personalizzata risposta ( 27/12/2012, )Questo comporta la ridefinizione del perimetro d intervento educativo e di responsabilit ditutta la comunit educante ed estende a tutte quelle situazioni in cui presente undisturbo clinicamente fondato, diagnosticabile ma non ricadente nelle previsioni dellaLegge 104/92, n in quelle della Legge 170/2010, i benefici della Legge 170/2010, vale adire una didattica individualizzata e personalizzata.

10 Strumenti compensativi o dispensativie modalit di valutazione ad inclusivaIl concetto di Bisogno Educativo Speciale indissociabile dall idea di EducazioneInclusiva .L Educazione Inclusiva un processo che tiene conto della diversit dei bisogni di tutti isoggetti per favorire partecipazione e apprendimento, ma anche per ridurre l esclusione el emarginazione e presuppone la trasformazione e la modificazione dei contenuti, degliapprocci, delle strutture, delle Strategie , nella convinzione profonda che il sistemaeducativo ha la responsabilit dell educazione di Educazione Inclusiva, infatti.


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