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THEMA - Politiche Sanitarie

LUCIANO BRESCIANI MASSIMO RUSSOCLAUDIO PEDACE MARZIA SANDRONIUMBERTO ANTONIO NEVISCOS peciale Regione LazioESTER ZANTEDESCHI GIANNI VICARIO ANTONIO CARBONE MASSIMO MOROSETTI Supplemento a Politiche Sanitarie , n 2, aprile-giugno 2012 Sped Abb Post DL 353/2003 (conv in L 27/02/2004 n 46) art 1, comma 1, DCB RomaTHEMAP rotagonisti della sanit numero22012I percorsi assistenzialinella continuit 105/07/12 : un modello di successo per la gestione extraospedaliera della cronicit Luciano BrescianiIl modello assistenziale del Day service e la razionalizzazione dell offerta e della spesa sanitaria. I risultati della Regione SiciliaMassiMo russoLa Sanit di Iniziativa e la gestione delle patologie croniche: l esempio della ToscanacLaudio PedaceEsempi di partnership nei percorsi ospedale-territorio: l esperienza di ArezzoMarzia sandroniI percorsi assistenziali e il ruolo del medico di medicina generaleuMBerto antonio neviscoSpeciale Regione LazioDal ricovero ospedaliero al setting del Day service: il Gruppo di Lavoro Laziosanit -ASPester zantedeschiIl progetto di prevenzione dell artrite reumatoide attraverso i pacchetti ambulatoriali complessiGianni vicarioLa sfida dei pacchetti assistenziali complessi: una maggiore integrazione tra servizi specialisticiantonio carBo

cronici e per il sistema sanitario? Il guadagno in termini di salute dei pazienti, seguiti con percorsi appropriati grazie alla collabora-zione attiva dei medici di medi-

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1 LUCIANO BRESCIANI MASSIMO RUSSOCLAUDIO PEDACE MARZIA SANDRONIUMBERTO ANTONIO NEVISCOS peciale Regione LazioESTER ZANTEDESCHI GIANNI VICARIO ANTONIO CARBONE MASSIMO MOROSETTI Supplemento a Politiche Sanitarie , n 2, aprile-giugno 2012 Sped Abb Post DL 353/2003 (conv in L 27/02/2004 n 46) art 1, comma 1, DCB RomaTHEMAP rotagonisti della sanit numero22012I percorsi assistenzialinella continuit 105/07/12 : un modello di successo per la gestione extraospedaliera della cronicit Luciano BrescianiIl modello assistenziale del Day service e la razionalizzazione dell offerta e della spesa sanitaria. I risultati della Regione SiciliaMassiMo russoLa Sanit di Iniziativa e la gestione delle patologie croniche: l esempio della ToscanacLaudio PedaceEsempi di partnership nei percorsi ospedale-territorio: l esperienza di ArezzoMarzia sandroniI percorsi assistenziali e il ruolo del medico di medicina generaleuMBerto antonio neviscoSpeciale Regione LazioDal ricovero ospedaliero al setting del Day service: il Gruppo di Lavoro Laziosanit -ASPester zantedeschiIl progetto di prevenzione dell artrite reumatoide attraverso i pacchetti ambulatoriali complessiGianni vicarioLa sfida dei pacchetti assistenziali complessi: una maggiore integrazione tra servizi specialisticiantonio carBoneI pacchetti ambulatoriali complessi e la gestione del paziente cronico.

2 Vantaggi e criticit MassiMo MorosettiFuori ThemaUno dei nuovi modelli assistenziali individuati per garan-tire un percorso di cura adeguato, in particolare per il paziente cronico, quello dei pacchetti ambulatoriali complessi (PAC). Attraverso questo modello le prestazio-ni, prima erogate in regime di ricovero ordinario o day hospital, vengono inserite in un percorso programmato, caratterizzato dall erogazione di un insieme complesso e organizzato di prestazioni ambulatoriali da svolgersi in una struttura ospedaliera o poliambulatoriale sotto il co-ordinamento di un medico specialista panoramica di come le varie Regioni abbiano avvia-to progetti legati a questo nuovo setting quanto questo numero offre ai suoi lettori, mettendone in luce i vantag-gi rappresentati da una migliore appropriatezza delle pre-stazioni e qualit della pratica clinica, da un incremento del numero delle prestazioni con una riduzione delle liste di attesa, da un miglioramento della continuit assisten-ziale e quindi del grado di soddisfazione del paziente.

3 Deve essere ricordato anche che i PAC comportano un grande impegno di programmazione e coordinamento di tutti gli attori coinvolti, perch gli esami previsti vengano compiuti nei tempi stabiliti, e una stretta collaborazione tra i medici di medicina generale e gli percorsi assistenziali nella continuit ospedale-territorioTHEMA numero22012 Supplemento al n. 2 2012 di Politiche responsabile: Giovanni Luca De FioreRedazione: Mara LosiIl Pensiero Scientifico Editore srl Via San Giovanni Valdarno, 8 00138 Roma telefono +39 06 862821 fax +39 06 86282250 grafico e impaginazione: Typo, RomaImmagini: 2012 : Arti Grafiche TrisVia delle Case Rosse, 23 00131 Roma Finito di stampare nel mese di giugno 2012 Il Pensiero Scientifico Editore srl La riproduzione e la divulgazione dei contenuti di Themasono consentite fatti salvi la citazione esaustiva della fonte e il rispetto dell integrit dei dati 205/07/12.

4 Un modello di successo per la gestione extraospedaliera della cronicit IntervIsta a LUCIANO BRESCIANIA ssessore alla Sanit Regione LombardiaAssessore, sono stati ormai definiti i pazienti arruolabili e sono arrivate le adesioni da parte dei medici di medicina generale all innovativo modello di gestione extraospedaliera della cronicit denominato CReG (Cronic Related Group). Quali erano gli obiettivi e quali sono i risultati della fase di avvio?Il CReG nato dalla volont di perseguire l appropriatezza or-ganizzativa dell assistenza terri-toriale e l integrazione ospeda-le-territorio-domicilio dei pa-zienti cronici, indispensabile per la realizzazione di una reale presa in carico della domanda di salute dei cittadini. L obietti-vo era appunto la presa in cari-co complessiva dei pazienti al di fuori dell ospedale per stabiliz-zare la situazione clinica di cro-nicit , evitando episodi di ria-cutizzazione che comportano spesso il ricovero e l utilizzo di risorse Sanitarie in modo im-proprio.

5 I risultati previsti sono positivi sia in termini di atten-zione allo stato di salute del pa-ziente sia di contenimento dei costi. Non un caso se il titolo del capitolo sanitario del Piano Regionale di Sviluppo della no-na legislatura Dalla cura al prendersi cura . La sperimenta-zione sul CReG coinvolge cin-que Asl: Milano, Milano2, Co-mo, Lecco e in Italia e in Europa, il CReG pone il paziente al centro dell organizzazione sanitaria. Quali sono i vantaggi di questo modello gestionale per i malati Con questo nuovo modello gestionale possibile seguire il paziente cronico in modo ottimaleI percorsi assistenziali nella continuit 328/06/12 e per il sistema sanitario?Il guadagno in termini di salute dei pazienti, seguiti con percorsi appropriati grazie alla collabora-zione attiva dei medici di medi-cina generale e alla reale integra-zione ospedale-territorio, per-mette al sistema sanitario di in-vestire in modo efficiente ed ef-ficace le risorse a disposizione.

6 Con questo nuovo modello ge-stionale possibile infatti segui-re in maniera ottimale i malati cronici evitando, come ho gi detto, l aggravamento dei costi per la sanit dovuti ad accessi impropri ai Pronto Soccorso o a ricoveri per episodi di l Asl di Bergamo, una delle cinque coinvolte nella sperimentazione, la fase di avvio stata un successo. Si tratta di un risultato positivo atteso?I medici di medicina generale hanno rispo-sto in maniera congiunta all invito ad aderire e l Asl di Bergamo ne ha favorito il confronto con gli specialisti ospedalieri per la condivisione dei piani di cura, occupandosi inoltre della verifica costante dei f lussi riferiti all esecuzione delle prestazioni diagnostiche. In virt di questa stretta e proficua colla-borazione tra tutti i soggetti inte-ressati, siamo certi che ricevere-mo dall Asl di Bergamo, nel pros-simo futuro, buoni risultati.

7 NNel corso del 2009 sono stati da lei definiti gli indirizzi e la metodologia per l attuazione del day service ambulatoriale ospedaliero , con l obiettivo di razionalizzare l offerta e la spesa sanitaria implementando l attivit di medicina territoriale e riducendo quella ospedaliera. Vuole descriverci i risultati raggiunti in Sicilia con l introduzione di questo nuovo modello assistenziale?Il day service si configura come un modello assistenziale che comporta l attivazione di inter-venti articolati e interdisciplina-ri per la gestione di alcune situa-zioni cliniche che necessitano di un insieme complesso di presta-zioni ambulatoriali che risulte-Il modello assistenziale del Day service e la razionalizzazione dell offerta e della spesa sanitariaI risultati della Regione SiciliaIntervIsta aMASSIMO RUSSOA ssessore alla Salute, Regione SicilianaTHEMA 428/06/12 inappropriate se rese in regime di ricovero ordinario o di day il decreto del 2009 si rego-lamentato il day service ambula-toriale ospedaliero relativamen-te a sette procedure.

8 Successiva-mente sono state trasferite in regime di day service ulteriori prestazioni e definiti gli abbatti-menti tariffari da applicare al superamento delle soglie di pre-stazioni, che possibile effettua-re nei vari setting assistenziali. Attualmente si sta lavorando al-la definizione di ulteriori PAC quali quelli di reumatologia e di introduzione del day service ha determinato: uun miglioramento dell appro-priatezza assistenziale e del-l uso delle risorse. Dal 2009 al 2011, per esempio, nei DRG relativi alla cataratta e alla chemioterapia si avuto un incremento di prestazioni di day ser vice dell 81% e una consistente riduzione delle prestazioni rese in regime di ricovero. Complessivamente, per tutti i DRG, le prestazioni rese in day service per il 2011 sono state a fronte del-le del 2009, mentre le prestazioni di ricovero sono passate da nel 2009 a nel 2011 con una ridu-zione del 57%; uun miglioramento della con-tinuit assistenziale e quindi del grado di soddisfazione del cittadino; uun miglioramento della quali-t della pratica clinica nelle strutture ospedaliere grazie alla condivisione di protocolli assistenziali tra specialisti di ambiti disciplinari trasversali nel presidio e all integrazione con i medici di medicina dei tanti vantaggi attribuiti all istituzione dei pacchetti assistenziali complessi la riduzione delle liste di attesa.

9 Avete avuto un riscontro effettivamente positivo in questo senso nella vostra Regione?Alla luce di questi dati il sistema sanitario riuscito a ridurre sen-sibilmente i tempi di attesa per quanto riguarda le attivit di ri-covero mentre l aumento delle prestazioni rese in day service non ha sostanzialmente modifi-cato i tempi per le attivit ambu-latoriali. n L introduzione del Day service ha comportato un miglioramento dell appropriatezza assistenziale e dell uso delle risorseI percorsi assistenziali nella continuit 528/06/12 Pedace, vuole spiegarci cosa si intende per Sanit di Iniziativa e quale rapporto ha questo progetto con il Chronic Care Model?I dati 2010 raccolti dall AGENAS sull appropriatezza delle ospe-dalizzazioni mettono in rilievo che tuttora in molte aree italiane i ricoveri ospedalieri per patolo-gie croniche sono troppo alti, in particolare nei casi di diabete, ipertensione e scompenso Toscana da tempo impegna-ta nel valorizzare la medicina territoriale nella gestione delle malattie croniche, e questo im-pegno confermato dal basso tasso di ospedalizzazione per questo tipo di la svolta fondamentale av-venuta con l elaborazione del piano sanitario precedente all at-tuale.

10 Infatti la strategia del PSR 2008-2010 prevedeva un passag-gio Dalla medicina d attesa alla sanit d iniziativa . Il tutto nasce da un analisi accurata e puntuale di modelli assistenziali di mana-ged care, con particolare atten-zione al modello del Kaiser Per-manente californiano e dal con-fronto serrato sviluppatosi dal 2003 al 2005 fra questo e il mo-dello del sistema sanitario ingle-se, che ha a sua volta rivisto la propria organizzazione con il principale obiettivo di rompere le barriere fra cure primarie, se-condarie e terziarie (BMJ 2004). In particolare, in due successivi La Sanit di Iniziativa e la gestione delle patologie croniche: l esempio della ToscanaIntervIsta aCLAUdIO PEdACEC omponente Commissione Terapeutica Regionale ToscanaIl Chronic Care Model si attuato in Toscana grazie a un accordo con la medicina generaleTHEMA 628/06/12 pubblicati su JAMA nel 2002, viene affermato che: Il chronic care model una guida per una migliore qualit nella ge-stione delle patologie croniche all interno delle cure primarie.


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