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UNIVERSIT DEGLI STUDI DELL' INSUBRIA . FACOLT DI MEDICINA E CHIRURGIA. CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE. 2008/2009. INTORNO AGLI 800. Relatore: Tesi di: Prof. Giuseppe Balsamo Amos Bianchi Matricola n 704983. INDICE. 1. INTRODUZIONE pag. 2. 2. CENNI STORICI pag. 4. 3. BIOMECCANICA E GESTI TECNICI. DELLA CORSA pag. 10. 4. LA FISIOLOGIA DELL OTTOCENTISTA pag. 15. 5. L'EVOLUZIONE DELL'OTTOCENTISTA. DALLE CATEGORIE GIOVANILI ALLE. CATEGORIE DI VERTICE pag. 36. 6. L' ALLENAMENTO DELL'ATLETA DI. VERTICE. - Vari modelli a confronto pag. 53. 7. RICERCA STATISTICA PER LA. PROPENSIONE DELLE QUALITA'. VELOCI (400m) O RESISTENTI. (1500m) A LIVELLO MONDIALE E. ITALIANO (CONFRONTO) pag. 80. 8. CONCLUSIONI pag. 105. 9. BIBLIOGRAFIA pag. 108. 10. RINGRAZIAMENTI pag. 109. 1. INTRODUZIONE. Questa tesi nasce per rendere pi chiare le acque del difficile e complicato mondo DEGLI ottocento metri nell'atletica leggera.

2 INTRODUZIONE Questa tesi nasce per rendere piø chiare le acque del difficile e complicato mondo degli ottocento metri nell™atletica leggera.

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1 UNIVERSIT DEGLI STUDI DELL' INSUBRIA . FACOLT DI MEDICINA E CHIRURGIA. CORSO DI LAUREA IN SCIENZE MOTORIE. 2008/2009. INTORNO AGLI 800. Relatore: Tesi di: Prof. Giuseppe Balsamo Amos Bianchi Matricola n 704983. INDICE. 1. INTRODUZIONE pag. 2. 2. CENNI STORICI pag. 4. 3. BIOMECCANICA E GESTI TECNICI. DELLA CORSA pag. 10. 4. LA FISIOLOGIA DELL OTTOCENTISTA pag. 15. 5. L'EVOLUZIONE DELL'OTTOCENTISTA. DALLE CATEGORIE GIOVANILI ALLE. CATEGORIE DI VERTICE pag. 36. 6. L' ALLENAMENTO DELL'ATLETA DI. VERTICE. - Vari modelli a confronto pag. 53. 7. RICERCA STATISTICA PER LA. PROPENSIONE DELLE QUALITA'. VELOCI (400m) O RESISTENTI. (1500m) A LIVELLO MONDIALE E. ITALIANO (CONFRONTO) pag. 80. 8. CONCLUSIONI pag. 105. 9. BIBLIOGRAFIA pag. 108. 10. RINGRAZIAMENTI pag. 109. 1. INTRODUZIONE. Questa tesi nasce per rendere pi chiare le acque del difficile e complicato mondo DEGLI ottocento metri nell'atletica leggera.

2 L'ispirazione di questo elaborato nasce da una passione per l'atletica nata e cresciuta in me da sempre e da una pratica sportiva per questa disciplina che ormai pronta a spegnere la dodicesima candelina. La tesi analizza la specialit principe da me praticata dai primi anni delle categorie assolute fino ad ora, per via delle mie buone qualit lattacide, discrete capacit aerobiche e anche per via della mia conformazione fisica. La specialit DEGLI ottocento una vera ragnatela di rompicapi per gli allenatori, per via della mescolanza di capacit aerobiche e anaerobiche che si devono amalgamare alla perfezione in alternanza tra i vari allenamenti, senza escludere nessuna qualit organica, ma cercando di svilupparle insieme, in modo che i valori non siano troppo impari. Questa specialit gi stata studiata in lungo e in largo da molti, al fine di scoprire quale sia la qualit organica che prevale sull'altra e perci.

3 Quale sia la metodologia di allenamento pi adatta e quale tipo di atleta sia il pi predisposto a correre gli ottocento metri. In questo elaborato prender spunto da molti STUDI di fisiologia svolti negli ultimi anni, in merito a svariati metodi di allenamento e a diverse tipologie di atleti. In seguito andr ad osservare il percorso evolutivo di un atleta di mezzofondo, analizzando, in primo luogo, come predisporre un giovane a questa disciplina e quali basi dargli per garantirgli una crescita in questo sport, per poi arrivare all'analisi di un atleta evoluto, che ha raggiunto le sue massime prestazioni. Poi analizzer i diversi modelli di allenamento adottati dalle varie nazionali e il loro differente approccio alla distanza DEGLI ottocento metri. Infine svolger un lavoro statistico per vedere quali atleti arrivano in finale nelle grandi competizioni (mondiali,europei, olimpiadi) in base ai 2.

4 Loro personali nei quattrocento e millecinquecento metri ( o comunque distanze inferiori e superiori alla distanza DEGLI ottocento metri). Questo lavoro ha l'obiettivo di scoprire se favorito un atleta con caratteristiche veloci, che perci utilizza con maggior predominanza il meccanismo lattacido, o un atleta con caratteristiche resistenti, che perci utilizza maggiormente il meccanismo aerobico. 3. CENNI STORICI. La parola atletica deriva etimologicamente dal latino athl tica (sottinteso artem 'tecnica') da athl ta che a sua volta deriva dal greco athlet s da athlos 'lotta'. La tradizione atletica del mondo classico, oltre ad essere all'origine dello sport moderno, per gli occidentali e per noi italiani in particolare, storia e tradizione, dunque parte integrante della nostra cultura millenaria. La pratica dell'Atletica e di tutte le altre attivit fisiche era legata alla sfera religiosa, ovvero gli agoni erano parte integrante dell'aspetto sacro e della sua ritualit , e come tali erano intesi e vissuti in quanto i partecipanti erano alla ricerca dell'eccellenza, della vittoria, per primeggiare ed avere un rapporto privilegiato col dio.

5 Infatti i vincitori, in particolare quelli dei giochi olimpici, erano considerati esseri divini. In questa parte introduttiva si far un accenno alle discipline che si svolgevano negli agoni ellenici, per poi illustrare le discipline proprie dell'atletica, delineandone, ove possibile, l'origine, e illustrandone le caratteristiche tecniche e di svolgimento. Si accenner anche ai principali agoni che si svolgevano nell'antica Grecia, di cui successivamente si delineer una breve storia, dagli aspetti rituali a quelli organizzativi. Possiamo definire gli antichi Greci i padri dell'Atletica moderna, in quanto per primi stabilirono ed in un certo senso canonizzarono le regole delle diverse gare e tutto questo a partire dal 776 , anno in cui si celebrarono le prime Olimpiadi. Accanto ai Giochi Olimpici, vi erano altre feste dove si svolgevano giochi panellenici, a sottolineare l'importanza DEGLI agoni sportivi.

6 I principali erano i Giochi Pitici, che si svolgevano a Delfi durante le feste pitiche, i Giochi Istmici, che si svolgevano presso il santuario di Poseidone vicino Corinto, i Giochi Nemei, che si svolgevano nella Valle Nemea nell'Argolide settentrionale e i Giochi Panatenaici, che si svolgevano ad Atene durante la festa delle Panatenee. Il bisogno di misurarsi stato sempre insito nell'uomo e la corsa stata sicuramente uno dei primi, se non addirittura il primo, 4. modo di confrontarsi fra gli uomini. Nell'antica Grecia la pratica dell'atletica, come delle altre discipline, aveva un carattere sacrale, intimamente legato alla guerra in quanto imitazione di essa, fondamentale nell'educazione della mente e del corpo. Di questo aspetto ce ne d testimonianza Omero nell'Iliade, quando descrive i Mirmidoni di Achille che si dilettavano nel disco, nel giavellotto e nel lancio delle frecce (Iliade, II, vv.)

7 773-774). Inoltre va ricordato che lo stesso Omero definisce Achille, il principale eroe della guerra di Troia, nonch il guerriero pi forte, pi veloce a volere indicare il suo primeggiare anche nella corsa. Le principali competizioni erano la Corsa, il Salto, i Lanci, il P ntathlon. Accanto a queste discipline vi erano il Pugilato, il Pancrazio ovvero la lotta, le gare ippiche e le gare di araldi, classiche discipline olimpiche. Vanno inoltre ricordate altre competizioni che si svolgevano negli altri giochi, come le gare poetiche, molto importanti alle Pitiche, oltre a concorsi letterari, musicali e gare di danza. Per quanto riguarda la corsa vi erano diverse gare, che prendevano il nome dalla distanza da coprire. Le principali gare di corsa erano lo St dion, il D aulos e il D lichos, che erano le classiche discipline olimpiche, visto che si svolgevano ad Olimpia. Insieme ad esse vanno ricordate l'Ippios dromos, l'Oplitodrom a e Lampadedrom a; infine lo St dion femminile, che si svolgeva solo alle Heraia, le feste in onore di Era che si svolgevano ad Olimpia.

8 Lo St dion era una gara di velocit che si svolgeva sulla distanza dello st dion, appunto, che differiva da agone ad agone (circa 200m). dal nome di questa gara che prende il nome l'odierno stadio. Ad Olimpia lo st dion misurava 192,27m; ai giochi Pitici misurava 177,50m; ad Epidauro misurava 181,30m, mentre a Pergamo 210m. La gara consisteva nel percorrere la lunghezza dello stadio, partendo solitamente da una linea tracciata sul terreno o da una lastra di pietra detta balb s, ed era disputata da tre categorie, ragazzi, efebi, adulti. La partenza, da fare in piedi, veniva data con uno squillo di tromba, mentre la falsa partenza veniva punita con una bastonata. Lo st dion rivestiva un importantissimo ruolo rituale, soprattutto perch gli atleti 5. si contendevano il privilegio di accendere il fuoco dell'altare di Zeus Olimpio. Questa fu la prima gara olimpica e rimase l'unica fino alla XIV.

9 Olimpiade (724 ). Il Diaulos il doppio st dion, dunque corrisponde agli attuali 400m. Essa venne introdotta nella XIV olimpiade a fianco allo st dion e la sua origine legata alla cerimonia iniziale, in cui gli araldi percorrevano lo stadio una volta per invitare il pubblico al rito, poi ritornavano indietro per annunciare l'inizio della festa e DEGLI agoni. Infatti la gara si svolgeva partendo nelle stesse modalit dello st dion, poi si girava intorno al traguardo della gara pi breve per poi arrivare alla linea di partenza. Il D lichos una gara di corsa prolungata, dunque una gara di resistenza, o meglio di mezzofondo, di cui non si conosce la distanza precisa, in quanto le fonti ne citano diverse, dai 7 ai 24 st dia, ovvero da 1,35km a 4,6km. Doveva svolgersi nelle stesse modalit del diaulos. Al giorno d'oggi definiremmo l'Ippios dromos una gara di mezzofondo veloce, in quanto si svolgeva sulla distanza di 4 st dia, circa 800m.

10 L'Oplitodrom a, invece, era la corsa in armi, in cui gli atleti correvano con scudo, elmo e schinieri, sulla distanza del diaulos. La Lampadedrom a era una staffetta che si svolgeva alle Panatenee partendo dall'ara di Prometeo, vicino l'Accademia, fino all'Acropoli: il cosiddetto testimone era una fiaccola accesa al fuoco dell'ara. Infine lo St dion femminile si svolgeva su una distanza corrispondente a circa 160m, 5/6 di uno st dion. 6. L'atletica moderna diciamo fu una "scoperta" anglosassone, infatti tutte le distanze e l'altezza DEGLI ostacoli derivano dal sistema metrico anglosassone, se no non staremo qui a parlare di 800 m ma del chilometro, dei m! I due giri di pista sono infatti diretti discendenti delle 880 yards (per la precisione 804,67 m) cio del mezzo miglio, una delle specialit pi praticate dagli anglosassoni agli inizi del 1800 dopo il miglio e lo sprint (100 yards). In quel periodo le gare di atletica erano paragonabili alle gare ippiche: ghiotte occasioni per gli scommettitori!


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