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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA . Facolt di Scienze della Formazione Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione R. Massa . Dottorato di Ricerca In Scienze Umane, XXII Ciclo Curriculum Benessere della Persona, Salute e Comunicazione Interculturale . DISTURBI SPECIFICI E DIFFICOLTA'. DELL'APPRENDIMENTO SCOLASTICO. Un questionario osservativo per l'analisi dei prerequisiti e l'identificazione precoce del rischio M-PSI/04. Coordinatore: Ottavia ALBANESE. Tutor: Ottavia ALBANESE. Tesi di Dottorato di Palma Roberta CORCELLA. Matricola Anno Accademico 2009-2010. A Claudio, mio marito -2- RINGRAZIAMENTI. Credo che il mio interesse verso l'apprendimento sia nato proprio tra i banchi di scuola.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA Facoltà di Scienze della Formazione Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione ”R. Massa” Dottorato di Ricerca In Scienze Umane, XXII Ciclo

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1 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA . Facolt di Scienze della Formazione Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione R. Massa . Dottorato di Ricerca In Scienze Umane, XXII Ciclo Curriculum Benessere della Persona, Salute e Comunicazione Interculturale . DISTURBI SPECIFICI E DIFFICOLTA'. DELL'APPRENDIMENTO SCOLASTICO. Un questionario osservativo per l'analisi dei prerequisiti e l'identificazione precoce del rischio M-PSI/04. Coordinatore: Ottavia ALBANESE. Tutor: Ottavia ALBANESE. Tesi di Dottorato di Palma Roberta CORCELLA. Matricola Anno Accademico 2009-2010. A Claudio, mio marito -2- RINGRAZIAMENTI. Credo che il mio interesse verso l'apprendimento sia nato proprio tra i banchi di scuola.

2 Siamo nel 1981, terza elementare, ricordo la mia maestra, Marisa, rigida, severa ma attenta. Riusciva a far sentire ogni bambino un po' speciale e creava, ogni giorno, una didattica personalizzata per ciascuno di noi. Per ci chiedeva sempre un po' di pi di quello che le davamo, di migliorare sempre, credo che lavorasse proprio, come direbbe Vygotskij, nella zona di sviluppo prossimale . Le mie pagelle riportavano sempre questa frase: bambina sveglia, intelligente, educata e volenterosa ma chiacchierona, potrebbe dare di pi . Ricordo che mi metteva sempre accanto a quei bambini riluttanti alla relazione, come Elena, non aveva proprio voglia di studiare e la scuola non le interessava proprio, forse oggi la chiameremmo alunna con bassa motivazione all'apprendimento ma con tanta pazienza e tanti pomeriggi insieme a fare i compiti alla fine della terza le tabelline le aveva imparate!

3 E poi Serafino, alto, magrissimo, intelligente, disordinato, gli cadeva sempre tutto dal banco, non era mai attento, in continuo movimento se non addirittura in piedi a spasso per la classe forse oggi verrebbe definito un DDAI. Poi si tornava a casa, io e mia sorella, Daniela, quasi sempre di corsa lungo la discesa perch ci aspettava la mamma, casalinga per scelta di dedicarsi a noi, con la merenda, tutti, tutti i giorni. Poi i compiti, e non erano contemplati n televisione n . giardino fino a quando non avessimo finito tutto, anche di studiare. Intanto arrivava pap , sempre puntualissimo, impiegato per lavoro ma innamorato dell'antiquariato e soprattutto di noi.

4 Entrava e chiedeva come fosse andata la giornata, uno sguardo veloce, ma non distratto, ai quaderni e poi, non servivano n regali n premi, il suo bacio e la sua approvazione valevano molto di pi . E' vero, l'apprendimento nasce tra i banchi di scuola, forse anche in bicicletta nel tragitto verso la scuola facendo la gara delle tabelline con mamma e sorella ma, sicuramente, la scintilla dell'apprendimento brilla nel momento in cui un bambino ha la fortuna di incontrare, sulla sua strada, DEGLI adulti amorevoli che lo prendono per mano e lo accompagnano nella grande avventura della conoscenza. grazie a loro che oggi posso scrivere questa tesi, raggiungendo un altro importante traguardo.

5 -3- INDICE. INTRODUZIONE .. 8. PRIMA PARTE: LE BASI 11. CAPITOLO 1. I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO .. 12. LO STUDIO DEI PROCESSI MENTALI NELLE DIVERSE PROSPETTIVE TEORICHE .. 12. LE RACCOMANDAZIONI PER LA PRATICA CLINICA SUI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO .. 14. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO .. 15. BASI NEUROPSICOLOGICHE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO .. 18. Neuropsicologia evolutiva dei disturbi specifici dell'apprendimento .. 19. L'approccio innatista vs empirista .. 19. L'approccio neurocostruttivista .. 20. EZIOLOGIA DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA .. 23.

6 Le ipotesi neuropsicologiche unicausali della dislessia evolutiva (DE) .. 23. L'ipotesi del deficit fonologico e l'ipotesi del deficit magnocellulare .. 24. L'ipotesi del deficit generale dell'elaborazione multisensoriale .. 28. L'ipotesi interemisferica .. 29. EZIOLOGIA DELLA DISCALCULIA EVOLUTIVA .. 30. L'ipotesi del deficit neuropsicologico non numerico o di memoria di lavoro .. 31. -4- L'ipotesi del deficit neuropsicologico dell'elaborazione della numerosit .. 33. IPOTESI NEUROPSICOLOGICHE MULTI-FATTORIALI DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO.. 34. I diversi tipi di dislessia evolutiva .. 34. I diversi tipi di discalculia evolutiva.

7 35. I PROCESSI IMPLICATI NELLA LETTURA E IL MODELLO A DUE VIE .. 37. IL MODELLO A DUE VIE DELLA SCRITTURA .. 46. EVOLUZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIEMNTO .. 48. INCIDENZA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIEMNTO .. 49. CAPITOLO 2. LA CLASSIFICAZIONE E LA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA DEI. DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO .. 50. DISTURBO SPECIFICO DI LETTURA (DISLESSIA EVOLUTIVA) .. 50. DISTURBI SPECIFICI DI SCRITTURA (DISORTOGRAFIA E DISGRAFIA) .. 53. DISTURBO SPECIFICO DEL CALCOLO (DISCALCULIA) .. 54. DISTURBO E DIFFICOLT DI APPRENDIMENTO: COME POTERLI DISTINGUERE .. 55. Innato o non innato .. 56. Resistente al cambiamento o modificabile.

8 57. Resistente all'automatizzazione o automatizzabile .. 58. CAPITOLO 3. I SEGNI PRECOCI E I PREREQUISITI DELL'APPRENDIMENTO. SCOLASTICO .. 61. I PREREQUISITI DI BASE DEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI .. 62. L'IDENTIFICAZIONE PRECOCE E LA PREVENZIONE .. 69. L'OSSERVAZIONE DIRETTA COME STRUMENTO PER IL PRIMO SCREENING .. 71. -5- SECONDA PARTE: LA RICERCA .. 74. CAPITOLO 4. LA RICERCA SUI PREREQUISITI DELL'APPRENDIMENTO SCOLASTICO.. 75. premessa .. 75. OBIETTIVI E FINALITA' DELLA RICERCA .. 77. IPOTESI .. 77. METODO .. 78. Partecipanti .. 78. Strumenti .. 79. Il Questionario Osservativo IPDA .. 80. La struttura del Questionario Osservativo IPDA.

9 80. Attribuzione e interpretazione del punteggio totale .. 82. Attendibilit e validit del Questionario Osservativo IPDA .. 84. Procedura .. 86. La formazione dei docenti e la compilazione del Questionario Osservativo IPDA .. 87. La formazione dei docenti sulle attivit didattico pedagogiche, i Materiali IPDA e la ri- somministrazione del Questionario Osservativo IPDA .. 87. I Materiali IPDA per il 88. ANALISI DEI DATI .. 97. Lo scoring del Questionario Osservativo IPDA e l'individuazione delle fasce di 97. RISULTALI .. 99. Analisi della varianza .. 99. Analisi dei punteggi del gruppo intero .. 99. Analisi del sottogruppo ad alto rischio.

10 104. Analisi del sottogruppo a basso rischio .. 107. Analisi del sottogruppo a rischio nullo .. 109. Gli indici di dimensione dell'effetto .. 111. CONSIDERAZIONI RISPETTO ALLE IPOTESI DI RICERCA .. 117. -6- POSSIBILI SVILUPPI FUTURI DELLA RICERCA .. 119. BIBLIOGRAFIA .. 121. APPENDICE .. 129. Allegato 1 .. 130. Allegato 2 .. 133. -7- INTRODUZIONE. Il presente lavoro si inserisce in un ambito di ricerca che negli ultimi vent'anni ha avuto un'importante evoluzione. I disturbi specifici e le difficolt di apprendimento scolastico sono, in ambito medico-pediatrico, problematiche frequenti e rilevanti. Recenti ricerche (AID, 2009). riportano che l'incidenza del disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) sia stimata intorno al 4%.


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