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VERIFICA DELLE TRAIETTORIE VEICOLARI IN …

1 VERIFICA DELLE TRAIETTORIE VEICOLARI IN CORRISPONDENZADELLE INTERSEZIONI A RASO. PROPOSTE DI ADEGUAMENTO DEICRITERI DI PROGETTAZIONES ascia Canale - Salvatore Leonardi - Giuseppina Pappalardo1. PREMESSELe intersezioni a raso, dal punto di vista della regola-mentazione della viabilit possono cos essere classifi-cate: intersezioni libere (vige soltanto la precedenza adestra); intersezioni regolate dal segnale di STOP o daquello di dare precedenza; intersezioni un punto di vista prettamente geometrico, invece, laconformazione DELLE intersezioni a raso risulta dipen-dente da una serie di parametri, quali: importanza DELLE strade che si intersecano (stradeurbane di scorrimento, strade urbane di quartiere,strade locali).

2 Nell’ambito del presente studio si vuole, in primo luogo, analizzare i criteri progettuali delle curve di ciglio propo-sti dalle differenti normative, soffermandoci, in particola-

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1 1 VERIFICA DELLE TRAIETTORIE VEICOLARI IN CORRISPONDENZADELLE INTERSEZIONI A RASO. PROPOSTE DI ADEGUAMENTO DEICRITERI DI PROGETTAZIONES ascia Canale - Salvatore Leonardi - Giuseppina Pappalardo1. PREMESSELe intersezioni a raso, dal punto di vista della regola-mentazione della viabilit possono cos essere classifi-cate: intersezioni libere (vige soltanto la precedenza adestra); intersezioni regolate dal segnale di STOP o daquello di dare precedenza; intersezioni un punto di vista prettamente geometrico, invece, laconformazione DELLE intersezioni a raso risulta dipen-dente da una serie di parametri, quali: importanza DELLE strade che si intersecano (stradeurbane di scorrimento, strade urbane di quartiere,strade locali).

2 Velocit operativa (generalmente quella dell 85 percentile, nel caso di strade esistenti); manovre consentite (attraversamento, svolte a de-stra e a sinistra); entit dei flussi distribuiti sulle diverse manovre; tipologie di veicoli (veicoli leggeri, mezzi pesanti,bus, ecc.).In funzione dei parametri suddetti, si pu passare daschemi semplici (Fig. 1) in cui l incrocio avviene tramite ilsemplice innesto DELLE due strade, a schemi notevol-mente complessi (Fig. 2) in cui sono presenti sia corsiesupplementari (corsie di attesa, corsie di decelerazione,corsie centrali di accumulo) sia elementi dia arredo stra-dale preposti alla canalizzazione dei veicoli (isole divi-sionali, direzionali e a goccia ).

3 In tale contesto, un aspetto degno di approfondimento quello inerente al tracciamento dei cigli DELLE corsie disvolte a la normativa italiana (CNR - Norme sulle caratteristi-che geometriche e di traffico DELLE intersezioni stradaliurbane Bollettino ufficiale n 90/1983) che molte altreNorme internazionali consigliano l impiego, per le curvedi ciglio DELLE intersezioni a raso, di forme geometricheche approssimano la sagoma interna dei grandi veicoliche percorrono curve di raggio piccolo e grande angolodi 1 Schemi semplici di intersezioni a 2 Schemi complessi di intersezioni a ambito del presente studio si vuole, in primo luogo,analizzare i criteri progettuali DELLE curve di ciglio propo-sti dalle differenti normative, soffermandoci, in particola-re, sulla VERIFICA critica DELLE modalit di tracciamentoconsigliate dalla Norma il supporto di un software di simulazione.

4 Si stu-dieranno le TRAIETTORIE di svolta a destra eseguite dallediverse tipologie di veicoli che possono interessare larete viaria obiettivi che si intende perseguire sono essenzial-mente di due tipi: affinare la metodologia di progetto proposta dallanormativa italiana, soprattutto per quel che concer-ne il tracciamento DELLE curve di ciglio associate adiversi valori degli angoli di deviazione (si ricorda, inproposito, che le Norme del CNR riducono tale pro-blematica alla semplicistica proposta di alcuni valoridei raggi di svolta associati a tre possibili angoli dideviazione); definire compiutamente le fasce d ingombro relativealle differenti situazioni di progetto, anche al fine diindividuare gli spazi interni all intersezione che de-vono essere lasciati sgombri da ostacoli di varianatura (isole o altri elementi di arredo stradale).

5 Il presente gruppo di ricerca ritiene che lo studio delleproblematiche inerenti alla percorribilit DELLE intersezioni(sia in ambito urbano che in quello extraurbano) risultiutile anche al fine di migliorare le prestazioni in termini disicurezza DELLE intersezioni medesime. infatti noto chemolti incidenti in corrispondenza degli incroci stradalisiano causati dalla non corretta conformazione DELLE zo-ne di svincolo che induce a frequenti errori di valutazioneda parte degli utenti (soprattutto in termini di velocit , delmantenimento DELLE giuste distanze di sicurezza edell adeguata percezione visiva dell area).L ottimizzazione DELLE TRAIETTORIE di svolta, in ambito ur-bano, deve pertanto inquadrarsi anche nell ottica di ga-rantire agli utenti una transitabilit degli incroci semprepi rispondente alle effettive aspettative, sia in termini disicurezza che di LE CURVE DI CIGLIO.

6 NORMATIVE NAZIONALIED INTERNAZIONALINell ambito della viabilit urbana frequente l utilizzo diraccordi di piccolo raggio (da pochi metri e qualche de-cina) per la realizzazione DELLE svolte di innesti a bassi valori di velocit a cui attingono i veicoli durantela percorrenza dei raccordi planimetrici di piccolo raggio,consentono di affrontare le problematiche inerenti allasvolta non con criteri dinamici, ma cinematici o criterio generalmente adottato quello del manteni-mento, lungo il raccordo, degli stessi franchi laterali inrettifilo rispetto al ciglio ed ai veicoli provenienti in il tracciamento della curva che descrive la traiettoriadi percorrenza non ci si riferisce all asse geometrico deltronco stradale, ma al ciglio dello stesso.

7 La forma di talecurva ricavata dall approssimazione della traiettoriainterna della sagoma dei grandi veicoli (autotreni ed au-toarticolati), che transitano su curve di piccolo raggio edampio angolo di deviazione. Questa linea definita co-me curva trattrice della curva percorsa dalle ruote ante-riori del darsi la seguente definizione: data una curva , sesu tutte le tangenti ad essa si portano dei segmenti dilunghezza L costante, con un estremo nel punto di tan-genza, l altro estremo descriver una curva E che si dice base di , mentre la trattrice di E (Fig. 3).Figura 3 Rappresentazione schematica della curva base e della relativa linea di curva trattrice rappresentata da un equazione diffe-renziale del primo ordine, le cui soluzioni si possonodeterminare solo per curve base E di semplice equazio-ne.

8 Nel caso di curve E di equazione pi complessa (adesempio per curve tracciate da veicoli con rimorchio) ilproblema deve essere affrontato e risolto solo con me-todi normative di diversi paesi hanno approssimato talecurva con una successione di tre archi di circonferenza:due tratti di raccordo (iniziale e finale) ed un tratto cen-trale condizionante la manovra di Le Norme italiane ( )La normativa italiana (CNR - Norme sulle caratteristichegeometriche e di traffico DELLE intersezioni stradali urba-ne Bollettino ufficiale n 90/1983) prevede l utilizzo dicurve tricentriche, cio composte da tre archi di circonfe-renza aventi la stessa tangente nei punti di unione maraggi e angoli diversi tra di loro.

9 L impiego di tali curve consigliato per il tracciamento del margine DELLE corsiedi svolta a destra nelle intersezioni. Le curve devono ri-spettare le seguenti condizioni (Fig. 4):a) per gli angoli: + + = [1] = [2] = [3]con angolo di deviazione dei ciglib) per i raggiR1 : R2 : R3 = : 1 : [4]l valori minimi di R2 sono riportati nella tabella di R2 minimi per intersezioni omogenee [m] StradelocaliStrade diquartiereStrade di scorrimento65 10173890 812 25110 610 18 Tabella 1 Valori del raggio R2 consigliati dal 4 Sagomatura dei cigli DELLE corsie di svolta a destra a mezzo DELLE tricentriche (Normativa CNR).Nelle intersezioni tra strade a caratteristiche differenti(ad esempio una principale e una secondaria) i raggi R2minimi da adottare sono quelli relativi alla strada pi stesse curve vengono utilizzate anche per il traccia-mento dei cigli dei marciapiedi.

10 Eccezionalmente con-sentito l uso di una sola curva circolare di raggio minimo8 m, se l utenza di sole autovetture, e di 12 m in tutti glialtri Le Norme tedesche ( )Tali norme (RAL-K Planfreie Knotenpunkte 1976,RAST-E Erschliessung 1971) fanno riferimento allatransitabilit in curva dei mezzi pesanti e prevedonol utilizzo di curve tricentriche non simmetriche, con qual-che differenza nei rapporti tra i raggi e gli angoli rispettoalla normativa italiana. In particolare: = c; = c; R1 : R2 : R3 = 2: 1: 3 [5]4Le curve cos tracciate consentono un franco laterale inmanovra, da entrambi i lati del mezzo pesante, pari aquello del rettifilo di Le Norme francesiLe norme francesi (Instruction sur les conditions techni-ques d amenagement des autoroutes de liaison - 1970)prevedono l uso di un unica curva circolare di raggio Rsolo per angoli di deviazione 90.


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