Example: tourism industry

28 - Simon Boccanegra

342 GIUSEPPE VERDISIMON Boccanegra "Ritorniamo all anticoe sar un progresso Seconda opera di quello che si potrebbe chiamare il nuovo corso diVerdi, dopo la prima conclusione trionfale con Rigoletto, Trovatore eTraviata, il Simon Boccanegra sembra appartenere al limbo di quelleopere verdiane che non sono interamente riuscite e non diventerannopopolari, eppure racchiudono in s tali motivi d'interesse e tanti spunti digeniali anticipazioni, che non cadranno mai interamente nell'oblio everranno sempre periodicamente "riscoperte" come un capolavoroingiustamente dei tre motivi che spiegavano il minor valore d'alcune opere giovanilidi Verdi - previa coscienza estetica dovuta a fretta commerciale nellacaccia del successo, cattive condizioni di salute, irrequieta ricerca diforme nuove - il primo assolutamente da escludere per quest'opera che,caduta alla prima rappresentazione a Venezia il 12 marzo 1857,applaudita tre mesi dopo a Napoli, fischiata alla Scala il 24 gennaio1859, fu ripresa oltre vent'anni dopo da un Verdi che aveva gi scrittoAida e che stava per accingers

345 Questa inesorabile determinazione, annunciata il 16 febbraio 1855, segna l'accesso di verdi all'Olimpo di quei compositori che non più obbediscono alle occasionali sollecitazioni esterne del mestiere, ma solo

Tags:

  Drive

Information

Domain:

Source:

Link to this page:

Please notify us if you found a problem with this document:

Other abuse

Transcription of 28 - Simon Boccanegra

1 342 GIUSEPPE VERDISIMON Boccanegra "Ritorniamo all anticoe sar un progresso Seconda opera di quello che si potrebbe chiamare il nuovo corso diVerdi, dopo la prima conclusione trionfale con Rigoletto, Trovatore eTraviata, il Simon Boccanegra sembra appartenere al limbo di quelleopere verdiane che non sono interamente riuscite e non diventerannopopolari, eppure racchiudono in s tali motivi d'interesse e tanti spunti digeniali anticipazioni, che non cadranno mai interamente nell'oblio everranno sempre periodicamente "riscoperte" come un capolavoroingiustamente dei tre motivi che spiegavano il minor valore d'alcune opere giovanilidi Verdi - previa coscienza estetica dovuta a fretta commerciale nellacaccia del successo, cattive condizioni di salute, irrequieta ricerca diforme nuove - il primo assolutamente da escludere per quest'opera che,caduta alla prima rappresentazione a Venezia il 12 marzo 1857,applaudita tre mesi dopo a Napoli, fischiata alla Scala il 24 gennaio1859, fu ripresa oltre vent'anni dopo da un Verdi che aveva gi scrittoAida e che stava per accingersi a comporre Otello, e mai s'era riuscito aconvincere interamente del destino avverso di quest'opera.

2 "Credevo d'aver fatto qualche cosa di possibile, ma pare che mi siaingannato", scriveva alla Contessa Maffei informandola dell' quasi gli stessi termini aveva usato con l'amico napoletano Torelli il 13marzo 1857. E dopo il fiasco alla Scala, a Ricordi: "il Boccanegra non inferiore a tante altre mie opere pi fortunate di questa".E al critico Filippi, con maggior prudenza ma altrettanto intimaconvinzione: "Accetterei colla massima indifferenza il giudizio delpubblico. Se pi tardi gli si calmer il sangue, allora forse potr accorgersi che nel Boccanegra vi almeno qualche intenzione che non da sprezzarsi".343Da vecchio, sembra che abbia detto, del Boccanegra , al nipote Carrara: "Gli ho voluto bene come si vuol bene al figlio gobbo!

3 " E "tavolo zoppo","gambe storte" da raddrizzare "cane ben bastonato" sono le affettuoseespressioni di compatimento con cui lo designa quando accetter sospettosamente l'interessata proposta dell'editore di intraprenderne ilrifacimento con la collaborazione prestigiosa di Arrigo Boito, da cuil'avevano separato in passato tempestosi malintesi di polemica invece da escludere il secondo, banalissimo ma consistente motivoche spesso aveva appannato l'ispirazione melodica di certe opere dellasua giovinezza: la DELLO SPARTITOA nche durante la composizione del Boccanegra Verdi fu costretto achiedere una breve dilazione all'impresa veneziana, e scrisse al Piave, nelgennaio 1857: "Ho lo stomaco in pezzi!! Ti ripeto che sono quattro giorniche non faccio una nota".

4 Nel febbraio 1857 mandava a Venezia tutto l'atto primo meno il finale,"che finito ma che non ho potuto mettere in netto: sono quattro giorniche non posso scrivere!!"E il fedele discepolo Muzio informava in quel tempo l'editore: "Sapreiche Verdi tarder nel recarsi a Venezia perch un poco costipato e non344ha ancora potuto finire l'opera; anche Piave lo fa inquietare perch noncapisce bene tutte le sue idee".Ma la ragione principale degli eventuali squilibrii che si possonoriscontrare nel Boccanegra , e di cui Verdi era il primo ad esserepersuaso, senz'altro quella di segno positivo: il deliberato proposito diuscire dagli schemi preesistenti, la consapevolezza del rischio che leforme gloriose di Rigoletto e Trovatore diventassero formule,imprigionando anche lui nella sempre pi stanca ripetizione dei passatisuccessi, come era avvenuto e stava avvenendo a tanti suoi colleghi,italiani e breve, la necessit di 'arte di Verdi volta pagina dopo La Traviata.

5 Se per I Vespri siciliani sipoteva pensare che la destinazione straniera di Parigi avesse messo ilcompositore nella necessit di uscire dalle strade battute delmelodramma italiano, ora si tratta invece di un impulso personale, di unadecisione maturata in piena sta entrando nel suo periodo progressivo, quello a cui pi tardiporr termine (ma solo nelle enunciazioni teoriche, non nella praticadell'arte) la rivalit con Wagner, e allora Verdi rilascer l'equivoco etroppo celebre consiglio: "Ritorniamo all'antico, e sar un progresso".Ora invece ha scoperto il nuovo ideale del dramma musicale e se neentusiasma e lo vagheggia a modo suo, cercando di farne partecipi i Piave, il 3 settembre 1856 scriveva: "Come tu hai osservatobenissimo, questo Simone ha qualche cosa di originale.

6 Cos bisogna cheil taglio del libretto, dei pezzi ecc. ecc. sia pi originale che si pu "E gi l'anno prima, quando il Boccanegra era ancora in mente dei, e ilcompositore si trovava a Parigi per la messa in scena dei Vespri,, a una"onorevolissima offerta" che gli si faceva di scrivere un'opera perVenezia rispondeva in modo che definiva con chiarezza le ragioni del"nuovo corso" verdiano: "Il principale ostacolo la determinazioneinesorabilmente presa di non legarmi pi ad epoca fissa, n per scrivere,n per mettere in iscena". l'emancipazione definitiva degli "anni di galera", che s'erano estesi dalNabucco ai Vespri, appunto: il periodo del lavoro affannoso alla merc diimpresari, cantanti e pubblico, lavoro a cottimo, se cos si pu dire,costretto da inesorabili scadenze a data fissa, legato a rigorosi termini dicontratto, schiavo della dura routine inesorabile determinazione, annunciata il 16 febbraio 1855, segnal'accesso di verdi all'Olimpo di quei compositori che non pi obbediscono alle occasionali sollecitazioni esterne del mestiere, ma soloai liberi moti della fantasia, alla schietta urgenza dell'ispirazione.

7 In altritermini, segna la maturazione d'una pi degna e meditata Verdi era stato a Venezia nel marzo 1856 per una ripresa dellaTraviata, e aveva firmato il contratto con la Fenice per un'opera nuova,ancora DI SCENA346Il primo germe del Simone si trova in una lettera al Piave, scritta daBusseto il 31 luglio, di ritorno dalle vacanze al Lido di Venezia e sulpunto di partire per un breve soggiorno a Parigi, "per affari di pecunia" eper la rappresentazione del Trovatore in francese all'Op ra: "Credo diaver trovato il soggetto per Venezia e da Parigi ti mander ilprogramma".(Il "programma" era la stesura della trama, che Verdi aveva trovato in undramma dello spagnolo Garcia Gutierrez, dal quale aveva gi attinto IlTrovatore).

8 Dopo avere piallato ben bene il libretto apprestatogli da Francesco MariaPiave ("Eccoti il libretto accorciato e ridotto presso a poco come deveessere"), inizi la composizione a Parigi, dove il soggiorno si prolung assai pi del previsto, e l imbattutosi nel poeta Antonio Somma, che sar poi il librettista del Ballo in maschera, se ne serv per frequenti ritocchied interventi nel due lettere di Somma a Verdi con interi passi verseggiati: " Vimando a posta corrente i cambiamenti che mi chiedete. Quando vioccorre spendetemi senza ritegno". (Non sembra quindi avere alcunfondamento l'ipotesi che fosse stato il patriota Giuseppe Montanelli ametter mano al libretto del Simone a Parigi).In conseguenza dei rimaneggiamenti apportati in fase di composizione,Verdi offr con insistenza al Piave la facolt di non apporre la sua firmaal libretto, e quando l'opera a Venezia and male ed in parte la colpa nefu addossata al libretto, sorse la voce ch'esso fosse stato in gran partescritto o riscritto da una patetica lettera del primo aprile 1857 Piave si difese con Verdi dalsospetto ch'egli stesso avesse messo in circolazione la voce a propriadiscolpa.

9 (Piave non sapeva nulla dell'intervento di Somma, e d'altraparte vedeva bene che il libretto non era pi come lui l'aveva scritto).Tutto fin nel modo migliore per lui, con un insperato elogio di Verdi allesue qualit all'amico Cesare Vigna, l'undici aprile, il musicista usciva inquesta smentita: "Non ci mancava altro che inventare essere il libretto dimia composizione!! Un libretto che porta il nome di Piave giudicatod'avanzo come pessima poesia; ed io francamente sarei contento se fossibuono di fare delle strofe come: Vieni a mirar la Delle facifestanti al barlume, ed altre ed altre, con tanti altri versi sparsi qua e l .Confesso la mia ignoranza; non sono buono a tanto".347 Come sempre gli avveniva, durante la composizione Verdi aveva "visto"il dramma in tutti i particolari della realizzazione scenica ("Oh ledecorazioni potrebbero essere cos belle di questo Simone!)

10 In trespecialmente un pittore dovrebbe e potrebbe fare molto bene") e neforniva prescrizioni particolare, nel primo atto, "se il palazzo Fieschi di fianco, bisognache sia ben in vista di tutto il pubblico, perch necessario che tuttiveggano Simone quando entra in casa" (nel palazzo dei Fieschi, doveMaria test morta, ma lui non lo sa), "quando viene sul balcone, estacca il lanternino: credo d'aver avuto un effetto musicale che io nonvoglio perdere causa la scena".BOZZETTO348(L'effetto la ripresa del dolce arabesco di melodia strumentale - unabattuta e mezza - con cui all'inizio dell' Andante si idealizza la figuragentile di Maria, sventurata figlia del Fiesco, amata e probabilmenterapita da Simone, e poi evidentemente sottrattagli).


Related search queries