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3. MORFOLOGIA - Università degli studi di Macerata

3. MORFOLOGIA La MORFOLOGIA si occupa dei meccanismi che regolano la struttura interna delle parole, ovvero il modo in cui gli elementi minimi dotati di significato si combinano tra loro per formare le parole di una lingua. Si occupa dei processi che intervengono nella formazione e trasformazione delle parole. L unit di analisi fondamentale il morfema: elemento minimo dotato di significato, di cui si compongono le parole. Tipi di morfemi CAS - A Morfema lessicale o base Morfema grammaticale o flessivo CAS-ERECCI-O Morfema lessicale o base Morfema derivativo Morfema grammaticale o flessivo CANT-A-V-AMO Morfema lessicale o base Vocale tematica Morfema di modo, tempo, aspetto Morfema flessivo MORFOLOGIA flessiva: riguarda la flessione dei nomi, degli aggettivi e dei verbi, mediante morfemi flessivi, detti anche desinenze.

•CASO (pronomi personali e relativi) •TEMPO-ASPETTO-MODO (verbi) •PERSONA-NUMERO (aggettivi possessivi e pronomi personali, verbi) Morfologia nominale e aggettivale Nei nomi e negli aggettivi la flessione riguarda il numero (singolare/plurale) e il genere (maschile/femminile).

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1 3. MORFOLOGIA La MORFOLOGIA si occupa dei meccanismi che regolano la struttura interna delle parole, ovvero il modo in cui gli elementi minimi dotati di significato si combinano tra loro per formare le parole di una lingua. Si occupa dei processi che intervengono nella formazione e trasformazione delle parole. L unit di analisi fondamentale il morfema: elemento minimo dotato di significato, di cui si compongono le parole. Tipi di morfemi CAS - A Morfema lessicale o base Morfema grammaticale o flessivo CAS-ERECCI-O Morfema lessicale o base Morfema derivativo Morfema grammaticale o flessivo CANT-A-V-AMO Morfema lessicale o base Vocale tematica Morfema di modo, tempo, aspetto Morfema flessivo MORFOLOGIA flessiva: riguarda la flessione dei nomi, degli aggettivi e dei verbi, mediante morfemi flessivi, detti anche desinenze.

2 Questi determinano la variazione di una parola in tutte le sue forme possibili, secondo le categorie del genere, del numero, del tempo, del modo. MORFOLOGIA derivativa (o formazione delle parole): comprende il complesso di regole e di trasformazioni per mezzo delle quali si passa da parole di base a parole derivate, mediante l aggiunta di morfemi derivativi (o affissi) alla base lessicale o mediante l unione (composizione) di due o pi basi lessicali. MORFOLOGIA FLESSIVA Categorie flessive: insieme di morfemi flessivi associati a una variazione di significato. GENERE (nome, articolo, aggettivo, pronome, verbo [participio]) NUMERO (idem) CASO ( pronomi personali e relativi ) TEMPO-ASPETTO-MODO (verbi) PERSONA-NUMERO (aggettivi possessivi e pronomi personali, verbi) MORFOLOGIA nominale e aggettivale Nei nomi e negli aggettivi la flessione riguarda il numero (singolare/plurale) e il genere (maschile/femminile).

3 A seconda delle terminazioni si possono individuare sei classi flessive: Classe Morfemi Esempi Genere Eccezioni 1 -o/-i Libro/libri maschile Mano/mani 2 -a/-e Porta/porte femminile 3 -e/-i Fiore/fiori Siepe/siepi Cantante/cantanti Maschile Femminile ambigenere 4 Invariabili. Morfo zero Re, citt , film 5 -a/-i Poeta/poeti Maschile Arma/armi; ala/ali 6 -o/-a Dito/dita; uovo/uova Alternante I tratti maschile singolare , maschile plurale , femminile singolare , femminile plurale costituiscono i pacchetti morfemici, espressi da un morfema e dalle sue varianti (MORFI). La stessa desinenza ha valori diversi in base alla classe flessiva.

4 Si diranno MORFI le varianti dello stesso morfema, le sue realizzazioni concrete. I morfi dello stesso morfema si dicono allomorfi (ALLOMORFIA) Il genere Genere reale: motivato in quanto corrispondente al sesso (maestro-maestra; re-regina; toro-vacca) Genere grammaticale: convenzionale, stabilito dall uso e dalla tradizione linguistica. In assenza di ogni riferimento a un genere reale, molti gruppi di nomi si ripartiscono in maschile e femminile in base alla loro appartenenza a questo o a quel settore delle classificazioni e delle nozioni comuni. Sono generalmente femminili: Nomi di frutti: la banana, la mela, la noce, la pera, ecc.

5 ; eccetto il cedro, il fico, il lampone, il limone, ecc.; i nomi dei frutti esotici: l ananas, l avocado, il cachi, il kiwi e la dicotomia arancia/arancio Nomi di citt , isole, regioni, Stati, continenti: la sabauda Torino, la Sardegna, la Finlandia; con dovute eccezioni Nomi di scienze, discipline, nozioni astratte: la grammatica, la filosofia, la fiducia, la pace; con dovute eccezioni La eco, oggi usato anche al maschile. Il plurale solo maschile (gli echi) Le carceri, mentre il singolare maschile (il carcere) Nomi terminanti in i: tesi, crisi, ecc., con eccezioni Nomi terminanti in t , -t Sono generalmente maschili: Nomi degli alberi: il melo, il pero, il pino, il salice, l abete; ma sono numerosi anche i femminili: la palma, la quercia, la vite Nomi dei metalli e degli elementi chimici Nomi dei punti cardinali Nomi dei mesi e dei giorni della settimana (eccetto la domenica) Nomi di mari, monti, fiumi, laghi con eccezioni Nomi di vini con eccezioni Nomi stranieri terminanti per consonante: il bar, lo sport, il rock Alternanza di genere e significato Significato diverso a seconda dell uscita maschile o femminile: Balzo, balza.

6 Berretto, berretta; cassetto, cassetta; chicco, chicca; coppo, coppa; panno, panna; regolo, regola; banca, banco; buca, buco; pentola, pentolo; fiasca, fiasco; massa, masso; fossa, fosso; orecchio parte del corpo , orecchia, che indica una sporgenza simile a quella delle orecchie, es: orecchia del quaderno Solitamente a un nome femminile corrisponde un alterato maschile: stanza-stanzino, isola-isolotto, arancia/arancio-arancino (arancina una forma regionale) Nomi che occasionalmente modificano il loro genere: cosa-coso; figura-figuro (accezione negativa); pennello-pennellessa (indica il pennello pi grande della gamma), sonetto-sonettessa (indica un sonetto doppio) (aumento di dimensioni) Nomi che non mutano la loro forma, ma mutano significato: il capitale-la capitale, il finale-la finale, il fine-la fine, il fonte-la fonte, il fronte-la fronte, il pianeta-la pianeta paramento sacerdotale , il prigione prigioniero -la prigione Formazione del femminile Nomi in o > a: amico/amica; zio/zia.

7 Alcuni aggiungono il suffisso essa: avvocato/avvocatessa; deputato/deputatessa; diavolo/diavolessa e filosofo/filosofessa (con valore scherzoso o dispregiativo) Nomi in a > -essa: duca/duchessa; poeta/poetessa; profeta/profetessa Nomi in e > -a: fattucchiere/fattucchiera, infermiere/infermiera, signore/signora. -essa: barone/baronessa, conte/contessa, professore/professoressa Nomi in tore > -trice: animatore/animatrice, attore/attrice; ma dottore/dottoressa. Meno frequente il femminile in -tora: pastore/pastora, impostore/impostora, tintore/tintora Nomi in sore > -itrice: difensore/difenditrice, offensore/offenditrice, trasgressore/trasgreditrice.

8 Ma incisore/incisora Tipo gallo/gallina: capra/caprone; eroe/eroina; strega/stregone; zar/zarina Modi non prevedibili: abate/badessa; cane/cagna; dio/dea; doge/dogaressa; re/regina; fante/fantesca Nomi con radici differenti: frate/suora; fratello/sorella; marito/moglie; genero/nuora; maschio/femmina; padre/madre; pap /mamma; uomo/donna; fuco/ape; maiale/scrofa; toro/vacca; montone/pecora Nomi invariabili: cantante, nipote, latitante, negoziante, coniuge, consorte, erede, giudice, vigile (oggi anche vigilessa), nomi in ista; -cida matricida, parricida, omicida, suicida; nomi in iatra pediatra, odontoiatra; altri nomi in a atleta, collega, stratega Tipo volpe maschio/volpe femmina: nomi di animali quali rondine, aquila, pantera, iena, giraffa, balena, delfino, serpente, falco, scorpione, ecc.

9 Il plurale Regola generale: Nomi femminili in a > -e (eccetto ala e arma) Nomi maschili in a e maschili e femminili in o ed e > -i Nomi maschili e femminili che terminano in ca e ga > -chi, -ghi / -che, -ghe (eccetto belga > belgi/belghe) Nomi femminili in a > - e: aritmia/aritmie, arpia/arpie, bugia/bugie Nomi femminili in cia e gia (i atona): -cie e gie se preceduti da vocale; -ce e ge se preceduti da consonante Nomi in co e go > -chi e ghi se sono parole piane: buco/buchi, cuoco/cuochi, fungo/funghi, luogo/luoghi. Eccezioni: amico/amici, greco/greci, porco/porci, nemico/nemici Nomi co e go > -ci e gi se sono parole sdrucciole: asparago/asparagi, biologo/biologi, chimico/chimici, sindaco/sindaci Eccezioni: carichi, cataloghi, dialoghi, strascichi, ecc.

10 Basta ricordare che: i nomi in fugo > -ghi; nomi in logo e fago riferiti a persone > -gi, a cose > -ghi Hanno entrambe le forme: chirurgo, intonaco, sarcofago, stomaco Nomi in io (i atona) > i: acciaio/acciai, aglio/agli, bacio/baci, vizio/vizi, figlio/figli, ecc. Eccezione: tempio/templi; per differenziarsi da tempo/tempi. Nomi in o (i tonica) > i: addio/addii, zio/zii, pendio/pendii, mormorio/mormorii, ecc. Eccezione: Dio > dei Nomi in o > -a (modificano il genere): il centinaio/le centinaia, l uovo/le uova; il paio/le paia; il riso (ridere)/le risa; il migliaio/le migliaia, ecc.


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