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Antibiotici in zootecnia: abuso e farmacoresistenza

Xxxx XxxAntibiotici in zootecnia: abuso e farmacoresistenzaQuando si usano Antibiotici per il trattamento dei malattie infettive, la maggior parte dei batteri viene uccisa, ma una piccola percentuale di microrganismi pu sopravvivere essendo divenuta resistente all antibiotico utilizzato. Si tratta di un fenomeno in crescente espansione, a seguito del quale farmaci considerati in passato di prima scelta per il trattamento di specifiche infezioni attualmente non sono pi efficaci e la farmacoresistenza diventato un problema di estrema importanza nella tutela della salute pubblica. Nonostante la principale causa sia l utilizzo umano (o meglio l abuso ), la met circa degli Antibiotici oggi prodotti destinata alla zootecnia, con importanti implicazioni di tipo sanitario e zootecnia fa un uso massiccio di Antibiotici ,con ripercussioni significative sulla salute e sull ambientedi Carmen C.

Antibiotici in zootecnia Abuso e farmacoresistenza compromessi, questo favorisce lo svilup-po e la diffusione di malattie infettive e, di conseguenza, senza l’aiuto dei farmaci

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1 Xxxx XxxAntibiotici in zootecnia: abuso e farmacoresistenzaQuando si usano Antibiotici per il trattamento dei malattie infettive, la maggior parte dei batteri viene uccisa, ma una piccola percentuale di microrganismi pu sopravvivere essendo divenuta resistente all antibiotico utilizzato. Si tratta di un fenomeno in crescente espansione, a seguito del quale farmaci considerati in passato di prima scelta per il trattamento di specifiche infezioni attualmente non sono pi efficaci e la farmacoresistenza diventato un problema di estrema importanza nella tutela della salute pubblica. Nonostante la principale causa sia l utilizzo umano (o meglio l abuso ), la met circa degli Antibiotici oggi prodotti destinata alla zootecnia, con importanti implicazioni di tipo sanitario e zootecnia fa un uso massiccio di Antibiotici ,con ripercussioni significative sulla salute e sull ambientedi Carmen C.

2 | Dicembre 2012 Antibiotici in zootecnia abuso e farmacoresistenzaUn po di storiaL impiego di Antibiotici in agricoltura cominciato a partire dagli anni Quaranta in via del tutto sperimentale. Infatti, stu-di condotti in Gran Bretagna e Stati Uniti mostrarono che basse dosi di penicillina e tetraciclina fossero in grado di facilitare la crescita di suini e polli e che, in generale, la somministrazione di questi farmaci agli animali permettesse di renderli pi produt-tivi. Proprio per questo motivo, a partire dagli anni Cinquanta, fu consentito in Gran Bretagna l utilizzo di questi farmaci come promotori di crescita. Da allora, grazie alla possibilit di controllare la diffusione di infezioni negli allevamenti e di stimolare la crescita e la produttivit , l utilizzo degli Antibiotici in zootecnia si espanse rapida-mente, raggiungendo quantitativi elevatis-simi. Nel 1995, oltre il 90% dei siti degli Stati Uniti destinati alla produzione di pol-lame aveva impiegato mangimi contenenti antibatterici.

3 Nel 1999 il 70% degli alimen-ti della dieta dei suini da allevamento con-teneva Antibiotici . Nel 2001, The Union of Concerned Scientists ha stimato che circa il 70% della quantit totale di farmaci an-tibatterici degli Usa fosse destinata al trat-tamento non terapeutico del bestiame, un utilizzo circa otto volte superiore rispetto a quello osservato nella medicina umana. Usi zootecniciIn zootecnia gli antimicrobici trovano di-verse applicazioni. Il principale impiego rappresentato dal trattamento terapeutico di patologie o infezioni, che richiede dosi alte di farmaci per periodi di tempo rela-tivamente brevi. Gli antibatterici, per , possono anche essere utilizzati a scopo preventivo per evitare la diffusione di ma-lattie tra gli animali; in questo caso vengo-no somministrati a basse dosi e per periodi di tempo prolungati. Infine, possono esse-re utilizzati come promotori di crescita e, in quest ultimo caso, la somministrazione avviene a dosi bassissime e per periodi di tempo molto lunghi, che spesso durano per gran parte della vita dell animale.

4 L impiego di tali farmaci in zootecnia pre-senta, di conseguenza, numerosi vantaggi per i produttori. Infatti, permette il man-tenimento degli animali in buona salute, grazie alla prevenzione della diffusione delle infezioni. In secondo luogo, garanti-sce qualit ed efficienza nella crescita degli animali e nella produzione, costi contenuti grazie alla riduzione delle spese sostenute per curare comuni malattie di natura batte-rica e la possibilit di offrire ai consumatori prodotti ad un prezzo vantaggioso e , l utilizzo non terapeutico di que-sti farmaci, spesso attuato con dosi inferio-ri rispetto a quelle che sarebbero necessa-rie in terapia, correlato alla diffusione di ceppi batterici resistenti, non soltanto tra gli animali, ma anche tra gli umani, che possono venire direttamente in contatto con queste specie microbiche attraverso capi infetti (una categoria a rischio quella degli allevatori stessi), l ambiente (acqua, suolo contaminati dalle deiezioni degli ani-mali) o l assunzione di cibo contaminato.

5 Diversi studi hanno dimostrato che gli alle-vamenti intensivi potrebbero essere la cau-sa dominante della proliferazione di ceppi batterici resistenti alla terapia antibiotica. Infatti, le condizioni in cui vengono tenuti gli animali in questo tipo di allevamenti, durante tutto il corso della loro vita, condu-cono ad uno stato di salute precario e faci-litano la diffusione di malattie e infezioni, che richiedono un tale trattamento terapeu-tico. Negli allevamenti intensivi di polli e suini, ad esempio, gli animali vengono cresciuti in condizioni di sovraffollamento, di solito senza possibilit di muoversi libe-ramente allo scopo di ottenere il maggior rendimento possibile, per farli crescere rapidamente o produrre pi carne, latte o uova. Chiaramente in queste condizioni, la loro salute e il sistema immunitario sono Contaminazione da Antibiotici .[Immagine: Ministero della Sa-lute] | Dicembre 2012 Antibiotici in zootecnia abuso e farmacoresistenzacompromessi, questo favorisce lo svilup-po e la diffusione di malattie infettive e, di conseguenza, senza l aiuto dei farmaci somministrati a scopo preventivo, non sa-rebbe possibile mantenere la produttivit dell nostro Ministero della Salute riporta le seguenti raccomandazione in merito all uso zootecnico corretto degli Antibiotici (dal manuale Biosicurezza e uso corretto e razionale degli Antibiotici in zootecnia ): l antibiotico dovrebbe essere scelto in base alla sensibilit della specie batte-rica bersaglio e somministrato a dosi e per le vie indicate nel foglietto illustra-tivo, come da registrazione.

6 La scelta dei farmaci e delle vie di som-ministrazione dovrebbero essere basa-te su diagnosi certa, antibiogramma e sulle indicazioni fornite nel foglietto illustrativo, nonch da eventuali ulte-riori informazioni disponibili aggior-nate in relazione a farmacocinetica e farmacodinamica; gli Antibiotici dovrebbero essere usati in funzione dell esito previsto come ad esempio l eliminazione di un agen-te infettivo; monitorare periodicamente la sensi-bilit in vitro e la risposta terapeutica, specialmente per la terapia di routine; usare l antibiotico a spettro pi stretto e con la pi alta efficacia in vitro nei confronti della specifica specie batte-rica; gli Antibiotici dovrebbero essere usati nella posologia pi appropriata e per il tempo necessario affinch il sistema immunitario possa eliminare il pato-geno; gli Antibiotici che non vengono utiliz-zati in medicina umana dovrebbero es-sere quelli di prima scelta in medicina veterinaria, rispetto a molecole della stessa classe di quelle usate in medi-cina umana; utilizzare sempre prodotti registrati per il trattamento della malattia spe-cifica; la contemporanea somministrazione empirica di farmaci diversi e in parti-colare dei cocktail di Antibiotici do-vrebbe essere evitata; l uso locale dell antibiotico deve es-sere generalmente preferito a quello sistemico ogni volta che ci terapeu-ticamente appropriato; il trattamento di casi cronici dovrebbe essere evitato, qualora si prevedano scarse possibilit di successo.

7 Evitare l uso di Antibiotici quando non GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI Gli allevamenti intensivi sono nati negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale allo scopo di garantire cibo alla popolazione nel periodo postbellico. Cos , i produt-tori avevano la possibilit di allevare gli animali a costi contenuti e di vendere carne e derivati a prezzi bassi, in tempi brevi e in grosse quantit . Tutto questo a spese del-le povere bestie, che negli allevamenti di questo tipo vivevano, e vivono ancor oggi, in condizioni di sovraffollamento (basti pensare alle galline ovaiole che dentro alle loro gabbie non possono neanche aprire le ali), respirano le esalazioni dei loro stessi escrementi, contenenti elevati residui di ammoniaca nel caso delle galline e metano nel caso dei bovini, possono compiere soltanto movimenti limitatissimi, con conse-guente indebolimento di ossa e muscoli, e sono esposti per periodi di tempo prolun-gati durante tutto l arco della giornata alla luce artificiale.

8 Questi animali, sottoposti a delle condizioni di vita completamente diverse da quelle che avrebbero in natura, sono fortemente predisposti all insorgenza di patologie, spesso di origine batterica. L utilizzo di Antibiotici negli allevamenti, quindi divenuto necessario per evitare la trasmissione di malattie e l insorgenza di infezioni, che in condizioni naturali avrebbe-ro un incidenza molto pi rapporto Rischio sanitario degli allevamenti intensivi - Resistenza agli Antibiotici e nuove malattie , realizzato dalla LAV (Lega AntiVivisezione) nel 2010, ha messo in evidenza le condizioni degli animali in questo tipo di allevamenti. Dal rapporto emerso che ogni gallina ovaiola vive in uno spazio medio di 550 cm2, dove gli impos-sibile compiere qualunque tipo di movimento, con conseguente fragilit delle ossa, che possono facilmente rompersi. I polli da carne, invece, devono sopravvivere in uno spazio addirittura inferiore.

9 Basti pensare che ogni metro quadrato occupato da circa venti polli, che durante i mesi estivi rischiano di perdere la vita a causa del surri-scaldamento e dello stress provocato dal caldo. I vitelli, dopo essere stati prematuramente allontanati dalle mamme per essere trasfe-riti in stalle dove possono compiere solo movimenti molto limitati, vengono alimen-tati con una dieta povera di ferro, per far s che la carne resti bianca e tenera. Le con-dizioni igieniche sono molto precarie e, spesso, si ammalano a causa dell ammoniaca che esala dagli escrementi accumulati sui pavimenti. Le bovine lattifere vengono co-strette a produrre quantit sproporzionate di latte rispetto a quelle che produrreb-bero in condizioni normali (fino a 40 litri di latte al giorno) e questo porta spesso alla comparsa di mastiti, che richiedono trattamenti terapeutici farmacologici. Costrette anch esse a vivere in spazi ridottissimi, sviluppano fragilit muscolare e, sottoposte a forti condizioni di stress per tutta la vita, queste bestie, che in natura vivrebbero fino a 40 anni, sopravvivono solo per 7/8 anni, dopodich vengono avviate al condizioni di vita fortemente stressanti per gli animali portano necessaria-mente ad un cattivo stato di salute e fanno s che per la sopravvivenza degli animali, farmaci come gli Antibiotici , che in condizioni migliori di allevamento sarebbero inutili, divengano assolutamente allevamento intensivo di polli in Florida, | Dicembre 2012 Antibiotici in zootecnia abuso e farmacoresistenza necessario (es.)

10 Malattie non infettive, infezioni virali, infezioni autolimitan-ti); i protocolli chirurgici dovrebbero en-fatizzare l utilizzo di rigide procedure di asepsi in luogo della profilassi me-dica basata sull impiego degli nell ambienteIl problema della gestione dei reflui zootec-nici contaminati da residui di farmaci di fondamentale importanza nella conduzione di un allevamento ed esistono delle specifi-che normative in materia. In particolare, le disposizioni nazionali sono dettate nel D. Lgs. 152 del 1999 sulla tutela delle acque dall inquinamento e dalle direttive comu-nitarie 91/271/CEE e 91/676/CEE. Di no-tevole importanza anche il D. Lgs. 372 del 1999, che prevede l adozione di misu-re aventi lo scopo di ridurre le emissioni nell ambiente e nelle acque da parte di impianti adibiti ad allevamenti intensivi di suini e pollame. Questo decreto legislativo prescrive anche l acquisizione di apposita autorizzazione da parte dell organo com-petente per gli impianti destinati al tratta-mento dei un corretto smaltimento, fondamen-tale per l allevatore conoscere la quantit di letame prodotta dalla propria azienda; in questo modo pu ottimizzare le proprie capacit di stoccaggio e trattamento ai sen-si della normativa vigente.


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