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e cosmesi

Cellule staminaliCellule staminalie cosmesie cosmesiMariolina De Angelis*Le cel-lulesta -minali ve-getale lanuovafrontieradella co-smesiDi cellule staminali so-no delle cellule non anco-ra differenziate capace diriprodursi in maniera illi-mitata. Esse danno origi-ne a cellule con cellule staminali so-no presenti sia negli ani-mali che ne vegetali. Neimammiferi ci sono due ti-pi : embrionali ed prime hanno la capaci-t di differenziarsi in ognitipologia cellulare e sonodette totipotenti, le altreinvece sono pluripotenti,ossia generano cellule so-lo per una specifica fun-zione. Per quanto riguar-da le staminali vegetali es-se possono generare daqualsiasi tessuto ' possibile coltivarlesia in vitro che in labora-torio. E' da questa culturavegetale che si ricavanodegli estratti da introdur-re nelle formulazioni co-smetiche, soprattutto nel-le creme a formulazionead azione antigas.

pline mediche è certamente quella che più ha avuto a che fare con le malattie e con i pazienti cronici, studiandone evoluzione, impatto sulla funzione e sulla psiche, cari-co assistenziale e organizzazione deiservizi.I geriatri,pionieridel-la cura primaria proattiva, hanno avuto una particolare necessità di esplorare e testare aspetti innova-

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1 Cellule staminaliCellule staminalie cosmesie cosmesiMariolina De Angelis*Le cel-lulesta -minali ve-getale lanuovafrontieradella co-smesiDi cellule staminali so-no delle cellule non anco-ra differenziate capace diriprodursi in maniera illi-mitata. Esse danno origi-ne a cellule con cellule staminali so-no presenti sia negli ani-mali che ne vegetali. Neimammiferi ci sono due ti-pi : embrionali ed prime hanno la capaci-t di differenziarsi in ognitipologia cellulare e sonodette totipotenti, le altreinvece sono pluripotenti,ossia generano cellule so-lo per una specifica fun-zione. Per quanto riguar-da le staminali vegetali es-se possono generare daqualsiasi tessuto ' possibile coltivarlesia in vitro che in labora-torio. E' da questa culturavegetale che si ricavanodegli estratti da introdur-re nelle formulazioni co-smetiche, soprattutto nel-le creme a formulazionead azione antigas.

2 E' di-sperdendo queste cellulevegetali nel glicerolo o at-traverso la filtrazione el'omogeneizzazione cheotterremo la fuoriuscitadi molecole utili dalle cel-lule che si rompono. Il fil-trato sar ricco di principiattivi. Mi riferisco a saliminerali, aminoacidi e li-pide che in grado di pro-teggere la pelle. Cio' invirt dell'azione antiossi-dante, fotoprotettiva edantinfiammatoria. Tuttoci ' contribuisce efficace-mente alla prevenzionedell'invecchiamento cuta-neo. L'interesse della co-smetologia verso le stami-nali nasce da uno studiosvizzero effettuato su unavariet di mela la Malusdomestica, il cui estratto in grado di combattere laformazione di radicali li-beri. L'estratto invece dicolture staminali Buddle-ja o albero delle farfalle,ha la capacit di inibire lasintesi di alcune proteasie quindi ridurre al mini-mo i danni da esposizionedai raggi uv.

3 Altri estrattisono poi ricavati dal mir-tillo, della fragola e deilamponi, ricchi di antocia-ni, antiossidanti molto po-tenti. E' bene sottolineareche gli ingredienti di chevengano utilizzati neiprodotti dermocosmeticinon sono la cellula bens ilsuo da quan-to voglio fare intendere al-cune pubblicit , l'effettobenefico dell'azione anti-gas delle cellule staminalivegetali non dovuto adun'azione a livello di mec-canismo genetico, masemplicemente a un pooldi attivi ricavabili dalla lo-ro coltura in vitro in labo-ratorio. In tal modo ver-ranno controllati i para-metri di crescita e si pu 'stimolare l'accumulo disostanze attive funzionalidi interesse cosmetico, ot-tenendo la concentrazio-ne ideale di estratti prividi pesticidi e di cosmesi quindi sar 'sempre pi ' affine al natu-rale, ottenuta con tecnolo-gie avanzate, garanzia diefficacia e sicurezza.

4 *FarmaciaINSERTO A CURA DI MARIOLINA DE ANGELISM ariolina DsmesiDi celluno delle cera differenriprodursmitata. Esne a celluno presenmali che nmammiferpi : embriINSERTOACURADIMARIOLINADEANGELISINS ERTO A CURA DI MARIOLINA DE ANGELISE' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono 16 dicembre frontarele cronicit ,la vera sfidaPino Rosato*L accesso ai ser-vizi sanitari un diritto fon-damentale o un privi-legio?In Italia vediamoche milioni di perso-ne rinunciano a curarsi per moti-vi economici. Stiamo passo dopopasso adattandoci all idea ameri -cana che l accesso alle cure sia unprivilegio, e non pi un diritto, di-ritto fondamentale scolpito nellaCostituzione dal lontano legge 833/78, con l istituzio -ne del servizio Sanitario Naziona-le, non solo ribadiscequesto concetto, maafferma solenne-mente che: Il SSN costituito dal com-plesso delle funzio-ni, delle strutture,dei servizi e delle at-tivit destinati allapromozione, al man-tenimento e al recu-pero della salute fisi-ca e psichica di tuttala popolazione senzadistinzioni di condi-zioni individuali osociali e secondo mo-dalit che assicurinol eguaglianza dei cit-tadini nei confrontidel servizio.

5 Una nuova impo-stazione nella ge-stione del pazientecronico deve neces-sariamente confron-tarsi con i grandi te-mi della medicina della complessi-t che caratterizza il nostro tem-po: dal progressivo invecchia-mento al nodo dell'appropriatezzae della riduzione degli sprechi,della diminuzione delle risorse di-sponibili all'impegno per conti-nuare a garantire nei fatti il carat-tere universalistico e solidaristicodel nostro sistema sanitario. Oggila spesa per i cronici sta diventan-do insostenibile e da sola assorbecirca il 70% delle risorse in sanit .La malattia cronica tipica dell'e-t anziana, circa il 50% degli ul-trasettantenni ha tre o pi patolo-gie croniche e il 20% ne ha pi peso dei loro problemi di salu-te si fa sempre pi rilevante e ilSSN sar messo alla prova dalladomanda di assistenza.

6 Questonodo va affrontato in modo siste-matico nel nostro paese, devonoessere pianificati modelli di curanuovi e prevedere modalit remu-nerative innovative. Finora nonabbiamo tenuto in dovuto contoalcuni aspetti concettuali propridella cronicit : il primo e pi im-portante riguarda la relazione trapatologia cronica e disabilit , chene rappresenta la via finale patologia cronica favori-sce, determina e aggrava la disa-bilit , trasformandola da condi-zione preclinica a dipendenza (daqui origina il bisogno assistenzia-le).Il secondo legato alla copre-senza di pi patologie croniche, digravit variabile e con peso altret-tanto variabile sia sulla sopravvi-venza che sulla disabilit : consi-derare la cronicit senza avere inmente questi postulati non pu produrre un miglioramento del-l'assistenza , va ricordato che di disa-bilit e multimorbilit non sonocondizioni stabili n facilitano la stabilit clinica, sono al contra-rio situazioni che mi-nano l'equilibrioomeostatico del pa-ziente che ne programmazionedi servizi che governa-no i percorsi della cro-nicit , senza conside-rare che patologia cro-nica e disabilit sono leprincipali determi-nanti della patologiaacuta e del ricorso alle struttureper acuti e che ogni evento acutoproduce a sua volta un ulterioreincremento dei bisogni di assi-stenza.

7 Visione incompleta e cul-turalmente geriatria pu essere conside-rata come la sintesi della cura del-le malattie croniche. Tra le disci-pline mediche certamente quellache pi ha avuto a che fare con lemalattie e con i pazienti cronici,studiandone evoluzione, impattosulla funzione e sulla psiche, cari-co assistenziale e organizzazionedei servizi. I geriatri, pionieri del-la cura primaria proattiva, hannoavuto una particolare necessit diesplorare e testare aspetti innova-tivi per migliorare la cura dei pa-zienti cronici a loro affidati e valu-tarne la sostenibilit . Dalla geria-tria si possono trarre gli spuntipi avanzati per la cura delle pato-logie croniche e del paziente chene affetto, e da una recente re-view sono stati individuati ben 11modelli di )Cura primaria interdiscipli-nare: modelli eterogenei di teamcostituiti da un medico di medici-na generale e da uno o pi opera-tori sanitari (infermieri, operato-ri sociali, terapisti della riabilita-zione) che lavorano in stretta col-laborazione ed erogano un'assi-stenza primaria )Case management.

8 Modellocollaborativo che generalmentecoinvolge un infermiere o un'assi-stente sociale in supporto ai mala-ti cronici e alle loro famiglie peridentificare i problemi rilevanti,fare trait d union con gli erogato-ri dell'assistenza sanitaria e muo-versi tra i servizi del sistema )Disease management: Inte-gra l'assistenza primaria fornen-do ai pazienti informazioni per lacura di una patologia cronica spe-cifica (es. Diabete mellito o insuf-ficienza cardiaca); controllo a di-stanza e supporto possono avve-nire anche per via telefonica o uti-lizzando la )Visite domiciliari preventive:valutazioni multidimensionali ef-fettuate da infermieri, da medici oda altre figure professionali, chegenerano raccomandazioni speci-fiche per il trattamento di proble-mi sanitari attivi e la prevenzionedi )Valutazione multidimensio-nale e gestione multidimensiona-le geriatrica: servizi complemen-tari finalizzati a identificare tuttele condizioni, cliniche ed extra cli-niche, che possono interferire conla salute di un paziente e sviluppa-re piani di trattamento a breve elungo )Assistenza farmaceuti-ca: consulenza fornita dafarmacisti a pazienti o aiteam di cura interdiscipli-nare per corretto impiegodei )Autogestione della ma-lattia cronica.

9 Fa riferimen-to a programmi strutturatidi self care, attraverso l'in-formazione e la motivazionedi pazienti nella gestione at-tiva delle loro )Riabilitazione proatti-va: modalit in cui i terapi-sti di riabilitazione forni-scono valutazioni ambula-toriali e interventi finalizza-ti ad aiutare le persone an-ziane disabili a massimizza-re la loro autonomia funzio-nale e la sicurezza in )Residenza sanitaria as-sistita: diversi programmivengono sviluppatiper migliorare la curadei residenti in maggior parte sibasa sulla cura prima-ria fornita da un medi-co geriatra e da un in-fermiere con compe-tenza )Prevenzione e ge-stione del delirium:programmi specialiper prevenire il deli-rium, rilevarne la ma-nifestazione precoce,valutarne le cause eavviare un trattamento tempesti-vo in caso di )M dical unit.

10 Team interdi-sciplinari di consulenza geriatri-ca, unit operative per la cura dipazienti affetti da patologia acu-ta, unit di valutazione multidi-mensionali geriatrica e unit divalutazione e gestione multidi-mensionale ricchezza e la variet dei mo-delli di cura sono il termometrodella necessit di dare risposte aibisogni crescenti della popolazio-ne che invecchia e che i modelli dicura attuali non sono in grado disoddisfarli in modo ' ancora molto da fare e sulla ba-se delle esperienze che megliohanno funzionato e dell'ampia let-teratura a disposizione possiamotracciare una sorta di elenco dellecaratteristiche necessarie per ga-rantire un'efficace gestione dellemalattie croniche. La prima e pi importante con-siderazione, anzi la precondizio-ne, che vi sia un sistema di coper-tura universale e che l'assistenzasia gratuita nel punto di erogazio-ne delle prestazioni, dando priori-t alle cure primarie mediante unreclutamento precoce, la defini-zione di un PDTA individuale, ilcontrollo della compliance alle te-rapie, il supporto psicologico.


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