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Gli italiani e le leggi razziali: indifferenza e complicità

28lpatria indipendentel29 maggio 2011 Nel 1938 furono poche le voci discordi sulle leggi fascisteGli italiani e le leggi razziali: indifferenza e complicit diMario AvaglianoeMarco PalmieriStoriadei beni) che avrebbero messo in imba-razzo il Papa. Un articolo dell Osservatore Romanodel14-15 novembre 1938 (che la Diocesi diBrescia inser nel proprio bollettino uffi-ciale), dopo aver premesso che tutti aqualsiasi razza appartengano sono chia-mati ad essere figli di Dio , afferm che la Chiesa, sempre madre amorosa, suolesconsigliare ai suoi figli di contrarre noz-ze [con persona di razza diversa] che pre-sentino il pericolo di prole minorata ed inquesto senso disposta ad appoggiare,nei limiti del diritto divino, gli sforzi del-l autorit civile tendenti al raggiungimen-to di tale legittimo scopo.

patria indipendentel 29 maggio 2011 l 29 gna di odio contro gli ebrei – con-tro gli stessi ebrei italiani, che sono nati in Italia, che hanno compiuto il loro servizio militare in Italia, che

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1 28lpatria indipendentel29 maggio 2011 Nel 1938 furono poche le voci discordi sulle leggi fascisteGli italiani e le leggi razziali: indifferenza e complicit diMario AvaglianoeMarco PalmieriStoriadei beni) che avrebbero messo in imba-razzo il Papa. Un articolo dell Osservatore Romanodel14-15 novembre 1938 (che la Diocesi diBrescia inser nel proprio bollettino uffi-ciale), dopo aver premesso che tutti aqualsiasi razza appartengano sono chia-mati ad essere figli di Dio , afferm che la Chiesa, sempre madre amorosa, suolesconsigliare ai suoi figli di contrarre noz-ze [con persona di razza diversa] che pre-sentino il pericolo di prole minorata ed inquesto senso disposta ad appoggiare,nei limiti del diritto divino, gli sforzi del-l autorit civile tendenti al raggiungimen-to di tale legittimo scopo.

2 Sono evidentile ragioni morali e sociali di tale atteggia-mento . Neanche tra gli intellettuali vicini al fasci-smo si levarono voci di dissenso. Le uni-che eccezioni furono lo scrittore MassimoBontempelli, che rifiut di succedere adAttilio Momigliano radiato dall Universi-t , e Tommaso Marinetti, che ispir alcu-ni articoli su Gen-tile, che in privato non fece mancare attidi solidariet verso gli ebrei, in pubbliconon prese mai posizione contro le tra gli antifascisti furono poche lecritiche alle leggi razziali, determinandoquel silenzio che si riveler pesante co-me ha osservato Vittorio Foa per l anti-fascismo intellettuale del dopoguerra ,probabilmente convinto che tutto som-mato si trattava di piccole cose in con-fronto alla tragedia degli ebrei dell Euro-pa centrale.

3 Ma anche per questo colpe-vole di non aver capito che i mali grandie irrimediabili dipendono dall indulgenzaverso i mali ancora piccoli e rimediabili (Questo Novecento,Einaudi, Torino,1996).Tra le voci critiche si distinse quella delcomunista Giuseppe Di Vittorio, esule aParigi, che il 7 e il 13 settembre 1938 fir-m due vibranti articoli su La Voce degliItaliani,intitolati In aiuto degli ebrei ita-liani!e Difesa degli ebrei italiani e delleorganizzazioni cattoliche,criticando dura-mente i provvedimenti razziali e scriven-do tra l altro: Nella disonorante campa-La persecuzione degli ebrei in Italiafu avviata nel settembre del 1938quando, dopo una virulenta campa-gna di propaganda sui giornali, il regimefascista introdusse l antisemitismo nell or-dinamento giuridico attraverso le leggirazziali,che privarono gli ebrei dei diritticivili e dell uguaglianza con gli altri citta-dini in tutti i campi della vita sociale, eco-nomica e professionale, creando quelloche Primo Levi ha definito un regime disegregazione.

4 Da parte degli italiani , alivello popolare, non vi fu alcuna opposi-zione di un certo rilievo o degna di Casa reale e il Vaticano le uniche isti-tuzioni alternativeal fascismo sopravvis-sute abbandonarono gli ebrei al lorodestino. Vittorio Emanuele III firm tut-te le leggi e quando, il 10 settembre1938, fu informato da Buffarini Guidi sucome Mussolini intendeva impostare lapolitica antisemita, non protest , limitan-dosi a rivendicare rispetto per chi potevavantare meriti patriottici e a manifestarein privato a Mussolini, come riferisceGaleazzo Ciano, infinita piet (Diario1937-1943,Rizzoli, Milano, 1980).Pio XI e Pio XII espressero in pi occa-sioni dubbi sulle leggi persecutorie e daparte di alti esponenti delle gerarchie ec-clesiastiche non mancarono voci di prote-sta (il cardinale di Milano Schuster nell o-melia del 13 novembre 1938 defin il raz-zismo un eresia), ma la portata della con-danna fu del tutto limitata.

5 La diplomaziaecclesiastica, anche per timore di ripercus-sioni sui diritti acquisiti col Concordato,si limit a pretendere la tutela dei matri-moni misti e che venissero evitate misuretroppo eclatanti (segni distintivi, confiscaCasa reale e Vaticanoabbandonarono gli ebrei al loro comunista Di Vittorio protest .Anche Bontempelli e lettera di Benedetto Crocepatria indipendentel29 maggio 2011l29gna di odio contro gli ebrei con-tro gli stessi ebrei italiani , che sononati in Italia, che hanno compiutoil loro servizio militare in Italia, chesono degli onesti cittadini italiani non vi ritegno, non vi sono limi-ti, n pudore .Il socialista Giulio Canalini su L i-giene e la vitasi oppose con deter-minazione alla deriva antisemita e ilperiodico fu soppresso per atteg-giamento antirazzista (R.))

6 Grem-mo, Una voce contro le leggi razzia-li,in Tribuna novarese , 29 gen-naio 2007). Il comunista GiuseppeGaddi, esule in Francia, scrisse inun opuscolo del 1939 che Il gio-vane operaio o il giovane impiegatodi Milano non pu risolversi a con-siderare come un essere inferiore lapiccola dattilografa milanese chedopo una visita alla sinagoga va aballare con lui, come lo studentenon pu risolversi a considerare co-me una nullit il grande professoreche lo ha educato e salutare invececome un grande scienziato il fasci-sta che occupa la sua cattedra per ilsolo merito del puro sangue aria-no che scorre nelle sue vene ( , Il razzismo in Italia,LegaItaliana contro il Razzismo e l An-tisemitismo, [Parigi] 1939).

7 Benedetto Croce, pochi giorni do-po la pubblicazione del Manifestosulla razza,il 5 agosto 1938, invi una lettera al liberale svedese GillisHammar in cui parl di ribrezzo per la politica di Hitler e di preoc-cupazione per la china italiana ( , Oltre i limiti . BenedettoCroce e un appello svedese in favoredegli ebrei perseguitati,in Quader-ni di storia , Edizioni Dedalo, Nu-mero 70, luglio/dicembre 2009) ein seguito rifiut di compilare uncadeva era qualcosa che non ci ri-guardava, che riguardava gli al-tri ( Venzo, Gli ebrei in Ita-lia dopo l 8 settembre,in Liberi. Sto-rie, luoghi e personaggi della Resi-stenza del Municipio Roma XVI,Municipio Roma XVI e ANPI, Ti-pografia Arti Grafiche La Moderna,Roma 2005).

8 Qualche espressione di indignazio-ne, che pure ci fu, non and oltrela sfera privata e comunque scem col tempo, da un lato per l atte-nuarsi della campagna di propagan-da, che all atto pratico della perse-cuzione spense i riflettori dell at-tenzione su di essa, dall altro per lapaura di essere tacciati di esempio riportato sul Corrie-re della Seradel 6 dicembre 1938,che titolava Due fascisti puniti perpietismo filogiudaico , espulsi dalpartito perch Affetti da inguari-bile spirito borghese, si abbando-navano ad incomposte manifesta-zioni pietistiche nei confronti di ungiudeo .Questa doppiezza diffusa [..] fraagire privato e agire pubblico come ha scritto Roberto Finzi(L universit italiana e le leggiformulario di autoclassificazione razziale , sottraendosi cos affer-m all atto odioso e ridicolo in-sieme di protestare che non sonoebreo proprio quando questa gente perseguitata.)

9 Voci discordi si le-varono in ambienti cattolici, in par-ticolare ad opera del gruppo fio-rentino di Giorgio La Pira. Ovviamente annot LucianoMorpurgo nel suo diario (vediil nostro Gli ebrei sotto la perse-cuzione in Italia. Diari e lette-re 1938-1945,Einaudi, Torino2011) il regime tende a repri-mere ogni atto di solidariet agli ebrei e al di l di voci iso-late, la reazione collettiva degliitaliani fu prevalentemente diindifferenza e omert . Io nonsono ebrea, stavo dall altra par-te ha affermato la scrittriceRosetta Loy . E quello cheposso testimoniare propriol indifferenza con cui furono accol-te le persecuzioni antisemite. Aquel tempo avevo sette anni e nonho nessun ricordo: non ricordo in-dignazione, non ci fu alcuna rea-zione, niente.

10 Eppure la mia fami-glia non era fascista. Ma ci che ac-A sinistra, in alto,un negozio chiuso perch di ebrei e,a destra,la pagella di un ragazzodi razza ebrea .Qui sopra,telegramma prefettizio sulle leggi ,Editori Riuniti, Roma1997) fu fotografata anche neldiario dalla socialista e antifascistaErnesta Bittanti-Battisti, mogliedell irredentista Cesare, che annot le reazioni degli italiani : Uno:Pubblica: nessuna protesta. Due:Privata: si dice di preghiere daqualche personalit , o non accolteo a cui si fecero promesse nonmantenute di poi. Tre: Obbedienzasupina agli ordini di cancellare i no-mi anche insigni degli Ebrei da as-sociazioni di cultura, di studio,d affari, da ogni associazione in-somma.


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