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LE INFEZIONI OSPEDALIERE: PREVENZIONE E …

1LE INFEZIONI OSPEDALIERE: PREVENZIONE E MISURE DI CONTROLLO M. L. MORO A met dell'800, Semmelweiss dimostr efficacemente che l' ospedale poteva rappresentare un rischio per i pazienti (le donne che partorivano per strada avevano un rischio di sepsi puerperale e una mortalit molto pi bassa rispetto a quelle che partorivano in ospedale ), che tale rischio era di origine infettiva (i patogeni venivano trasmessi dagli studenti di medicina che, prima di assistere le donne partorienti, effettuavano i riscontri autoptici)

1 LE INFEZIONI OSPEDALIERE: PREVENZIONE E MISURE DI CONTROLLO M. L. MORO A metà dell'800, Semmelweiss dimostrò efficacemente che l'ospedale

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1 1LE INFEZIONI OSPEDALIERE: PREVENZIONE E MISURE DI CONTROLLO M. L. MORO A met dell'800, Semmelweiss dimostr efficacemente che l' ospedale poteva rappresentare un rischio per i pazienti (le donne che partorivano per strada avevano un rischio di sepsi puerperale e una mortalit molto pi bassa rispetto a quelle che partorivano in ospedale ), che tale rischio era di origine infettiva (i patogeni venivano trasmessi dagli studenti di medicina che, prima di assistere le donne partorienti, effettuavano i riscontri autoptici)

2 , che tale evento era prevenibile (con il lavaggio delle mani). Dopo di lui, numerosi altri Autori, hanno documentato come il ricovero in ospedale potesse comportare un rischio elevato per il paziente di contrarre una patologia infettiva. Successivamente, i progressi conseguiti nell'ambito della batteriologia ed immunologia e la scoperta ed introduzione sul mercato degli antibiotici negli anni '40, hanno contribuito a diffondere l'illusione che le INFEZIONI ospedaliere potessero essere definitivamente eradicate.

3 Tale illusione si subito rivelata falsa: le INFEZIONI ospedaliere hanno continuato a rappresentare la pi frequente "complicanza" ospedaliera e il loro trend, in assenza di programmi di controllo, in continuo aumento. Ci attribuibile alla progressiva introduzione di nuove tecnologie sanitarie nell'assistenza ospedaliera: queste, da una parte, consentono la sopravvivenza di pazienti immunocompromessi altamente suscettibili a tutte le INFEZIONI , anche quelle sostenute da patogeni comunemente opportunisti.

4 Dall'altra, creano le condizioni per nuove occasioni di accesso dei microrganismi in ambienti del corpo umano normalmente sterili e per complesse interazioni tra microrganismi patogeni e biomateriali utilizzati. Inoltre, il largo uso di antibiotici a scopo profilattico o terapeutico condiziona l'emergenza di ceppi antibiotico-resistenti. L'insorgenza di una complicanza infettiva in un paziente ricoverato in ospedale comporta costi sia in termini di salute che economici per il paziente e per l' ospedale : per il paziente, comporta il dover sopportare una patologia infettiva aggiunta alla sua patologia di base, le eventuali conseguenze di questa in termini di disabilit temporanea o permanente o addirittura il decesso, le eventuali spese di una cura domiciliare o la perdita di giornate di lavoro.

5 Per l' ospedale , comporta i costi dell'eventuale prolungamento della degenza, degli esami diagnostici e degli interventi terapeutici aggiuntivi. Le INFEZIONI ospedaliere sono, almeno in parte, prevenibili. L'adozione di pratiche assistenziali "sicure", che sono state dimostrate essere in grado di prevenire o controllare la trasmissione di INFEZIONI , comporta la riduzione del 35% almeno della frequenza di queste complicanze. Per questo motivo, la INFEZIONI ospedaliere rappresentano un indicatore della qualit dell'assistenza prestata in ospedale .

6 DEFINIZIONE DI "INFEZIONE OSPEDALIERA" Si definiscono INFEZIONI ospedaliere "le INFEZIONI che insorgono durante il ricovero in ospedale , o in alcuni casi dopo che il paziente stato dimesso, e che non erano manifeste clinicamente n in incubazione al momento dell'ammissione". Tutte le INFEZIONI gi presenti al momento del ricovero (con un quadro clinico manifesto o in incubazione) vengono, invece, considerate acquisite in comunit ( INFEZIONI comunitarie), ad eccezione di quelle correlabili ad un precedente ricovero ospedaliero.

7 I pazienti rappresentano la popolazione a maggior rischio di infezione ospedaliera; altre figure possono, per , contrarre, anche se meno frequentemente, una infezione in ospedale : personale ospedaliero, personale volontario di assistenza, studenti, tirocinanti. Per le INFEZIONI nei neonati sono stati adottati criteri particolari: vengono, infatti, definite comunitarie le INFEZIONI acquisite per via transplacentare (es. Herpes simplex, rosolia, toxoplasmosi, CMV e sifilide) ed insorte entro 48 ore dal parto.

8 Vengono, invece, considerate ospedaliere le INFEZIONI acquisite durante il passaggio attraverso il canale del parto e le INFEZIONI che insorgono dopo 48 ore dalla nascita. 2 EPIDEMIOLOGIA Aspetti di base L'insorgenza di una infezione conseguenza della interazione tra un agente infettivo ed un ospite suscettibile. Tale interazione pu verificarsi anche senza necessariamente dar luogo a malattia: l'infezione insorge solo se si rompe l'equilibrio esistente per particolari caratteristiche del microrganismo (patogenicit , virulenza, invasivit , dose infettante, variante antigenica, resistenza al trattamento), per una condizione di maggiore suscettibilit dell'ospite oppure per particolari modalit di trasmissione che fanno s che i microrganismi abbiano accesso diretto ad aree del corpo normalmente sterili.

9 Si intende per serbatoio di infezione il luogo ove un determinato microrganismo riesce a sopravvivere e in alcuni casi anche a moltiplicarsi. Un ruolo centrale nella trasmissione delle INFEZIONI svolto dalle mani del personale ospedaliero: moltissimi microrganismi sia gram-positivi (S. aureus, S. epidermidis) che gram-negativi (E. coli, Serratia, Enterobacter, Acinetobacter spp., Pseudomonas spp) sono in grado di colonizzare temporaneamente o stabilmente le mani. Anche tutti i liquidi (farmaci, apparecchiature contenenti liquidi ecc.)

10 Rappresentano un buon serbatoio per i microrganismi ed, in particolare, per le Enterobacteriaceae, che per questo motivo sono molto frequentemente causa di INFEZIONI ospedaliere. Nel caso di gram-positivi, al contrario dei gram-negativi, il serbatoio e la fonte di infezione sono in genere rappresentati dall'uomo (soggetti colonizzati o infetti). L'ambiente ospedaliero (inteso come sistemi idrici, sistemi di ventilazione, superfici ambientali in prossimit dei pazienti) gioca, al contrario di quanto si credesse alcuni anni fa, un ruolo nella trasmissione solo di alcune ben determinate INFEZIONI : alcune INFEZIONI di origine comunitaria (tubercolosi, varicella, morbillo che si trasmettono per via aerea), lo stafilococco aureo e lo streptococco di gruppo A in sala operatoria, gli Aspergillus spp.


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