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PROCEDURA - aslromah.it

1 POLO H/3 PRESIDIO OSPEDALIERO P. COLOMBO VELLETRI PROCEDURA Prevenzione del suicidio in Ospedale REDATTO VALIDATO APPROVATO Direttore Sanitario Polo H3 dr Direttore Dipartimento Salute Mentale dr D. Leccisi Risk Manager ASL RM H S. Medaglini Resp. Uff. Inferm. Polo H3 dr P. Pugliesi Direttore Sanitario Aziendale dr A. Cicogna CPSE P. Starnoni Ass. Sociale M. Varroni data data REVISIONE DATA Inferm.

1 POLO H/3 PRESIDIO OSPEDALIERO “P. COLOMBO” VELLETRI PROCEDURA “ Prevenzione del suicidio in Ospedale” REDATTO VALIDATO APPROVATO Direttore Sanitario Polo H3

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1 1 POLO H/3 PRESIDIO OSPEDALIERO P. COLOMBO VELLETRI PROCEDURA Prevenzione del suicidio in Ospedale REDATTO VALIDATO APPROVATO Direttore Sanitario Polo H3 dr Direttore Dipartimento Salute Mentale dr D. Leccisi Risk Manager ASL RM H S. Medaglini Resp. Uff. Inferm. Polo H3 dr P. Pugliesi Direttore Sanitario Aziendale dr A. Cicogna CPSE P. Starnoni Ass. Sociale M. Varroni data data REVISIONE DATA Inferm.

2 Polo H3 Piero Ass. Sociale Marina Varroni 23 aprile 2015 2 INDICE Premessa pag. 3 Scopo pag. 3 Obiettivo pag. 3 Ambiti di applicazione pag. 3 Azioni pag.

3 4 Caratteristiche strutturali e organizzative pag. 4 Matrici di responsabilit pag. 6 Segnalazione dell evento sentinella pag. 6 Diagramma di flusso pag. 7 Bibliografia pag. 8 Allegata Raccomandazione N 4 Ministero della Salute 3 1.

4 Premessa Il suicidio in ospedale rappresenta un evento sentinella di particolare gravit la cui prevenzione si basa su una valutazione appropriata delle condizioni del paziente, l individuazione dei pazienti a rischio e la conseguente adozione di misure idonee alla prevenzione. I fattori di rischio indicati nella Raccomandazione n. 4 del Ministero della Salute sono vari, la loro conoscenza consente la messa in atto di strategie efficaci per la riduzione degli eventi agendo su: - strumenti di valutazione del paziente; - profili assistenziali, per i pazienti che hanno una reazione suicidiaria o tentato il suicidio, che prevedano la continuit della cura anche dopo la dimissione; - processi organizzativi; - formazione degli operatori; - idoneit ambientale e strutturale.

5 2. Scopo Consentire l applicazione della raccomandazione del Ministero della Salute e fornire agli operatori Sanitari del di Velletri uno strumento di lavoro. 3. Obiettivo Prevenzione dei suicidi e/o tentati suicidi di pazienti all interno dell ospedale. 4. Ambiti di applicazione La presente PROCEDURA va applicata a tutti i pazienti che vengono ricoverati in ospedale sia in ricovero ordinario che in day hospital o day surgery. Il suicidio pu verificarsi in ogni degenza ospedaliera, ma possono essere considerate a maggior rischio aree cliniche quali le oncologiche, le ostetriche ginecologiche, il dipartimento di emergenza, la medicina generale, nonch gli spazi comuni come scale, terrazzi, vani di servizi e/o tutte le zone in cui il controllo minore.

6 Nell ambito delle degenze sono a maggior rischio i servizi igienici. 4 5. Azioni Per una adeguata prevenzione necessario un appropriata ed efficace presa in carico del paziente che preveda le seguenti attivit : Anamnesi L anamnesi uno strumento essenziale per la conoscenza del paziente, necessario creare un clima accogliente che favorisca la comunicazione tra operatore e paziente al fine di evidenziare i fattori di rischio da monitorare, a tal fine si allega la raccomandazione n. 4 del Ministero della salute, (allegato ) comprensiva della guida per il colloquio con il paziente. Percorso clinico assistenziale Il rischio suicidio massimo nei primi giorni del ricovero e nella prima settimana dopo la dimissione.

7 Il paziente a rischio richiede oltre ad una accurata valutazione anche una presa in carico che tenga conto di: a. coinvolgimento di tutti gli operatori al fine di cogliere eventuali segni premonitori di un evento suicidiario; b. maggiore coinvolgimento possibile delle famiglie, anche nella fase di valutazione oltre che in quella di gestione di eventuali segni premonitori; c. comunicazione costante ed adeguata tra il personale deputato all assistenza e tra questo, il paziente e i familiari; d. coinvolgimento di altri specialisti sia per completare l anamnesi che per la prescrizione di terapie personalizzate; All atto della dimissione il paziente dovr essere segnalato ai servizi territoriali e sociosanitari, competenti per residenza del paziente, al fine di garantire una continuit assistenziale.

8 6. Caratteristiche strutturali e processi organizzativi In caso di pazienti che risultano positivi alla consulenza o che hanno manifestato durante il ricovero segni di tentato suicidio, le caratteristiche dell ambiente e degli spazi nonch i processi organizzativi devono mirare ad evitare il verificarsi dell evento. E necessario adottare i seguenti provvedimenti strutturali ed organizzativi. 5 Strutturali Nel rispetto della dignit della persona, disporre che il paziente venga collocato in ambiente con le seguenti caratteristiche: - dispositivi di sicurezza, quali serrature di sicurezza nei bagni, allarmi, ringhiere; - ambiente di degenza privo di oggetti potenzialmente a rischio di autolesionismo; - infissi di sicurezza (soprattutto nei piani alti); - strutture ed attrezzature che non suggeriscano usi impropri; - misure che impediscano alla persona a rischio di avere accesso a mezzi per togliersi la vita ( taglienti, vetro, lacci, farmaci) Organizzativi E necessario: - allertare il personale sul rischio suicidiario.

9 - informare i familiari e chiedere collaborazione nell osservazione del paziente; - predisporre un controllo maggiore durante i trasferimenti; - evitare di lasciare soli i pazienti a rischio ed eventualmente definire modalit di vigilanza, proporzionale alla gravit del rischio; - posizionare il paziente in stanza di degenza in cui pi facile il controllo da parte del personale di assistenza; - richiedere una consulenza psichiatrica (tel 0693272111 fax 069630314); - particolare attenzione va posta nelle ore notturne, serali e festive in cui il personale numericamente ridotto; - segnalare al medico di guardia ogni situazione di potenziale pericolo; - controllare la sicurezza della camera di degenza del paziente a rischio; - allontanare dalla stanza tutti gli oggetti potenzialmente lesivi; - sensibilizzare i familiari sulla necessit di controllare costantemente il paziente; - sensibilizzare i familiari sulla necessit di togliere al paziente oggetti di propriet potenzialmente lesivi (cinture, lacci, coltellini, vetro,ecc); - controllare ad intervalli il paziente valutando con colloqui l umore, in caso di variazioni significative informare il medico.

10 - non lasciare non vigilati, in medicheria o durante la somministrazione di terapia: farmaci, deflussori o altro materiale potenzialmente lesivo; - allertare il Centro di Salute Mentale; - se necessario concordare la presenza di personale aggiuntivo per il controllo diretto del paziente; 6 - in caso di tentato suicidio segnalare l accaduto attraverso la scheda di rilevazione degli eventi sentinella, come previsto. 7. Matrici di responsabilit L adozione della presente PROCEDURA , nelle varie fasi operative, deve avvenire in maniera sistematica da parte di tutto il personale coinvolto, nel rispetto delle specifiche competenze per gestire al meglio i pazienti a rischio.