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RACCOMANDAZIONI - SIGO

RACCOMANDAZIONIIL RISCHIO TROMBOEMBOLICO IN GRAVIDANZA E PUERPERIOR accomandazioniIL RISCHIO TROMBOEMBOLICOIN GRAVIDANZA E PUERPERIOPRESIDENTE Paolo Scollo PAST PRESIDENT Nicola SuricoVICE PRESIDENTE Mauro BusaccaCONSIGLIERI Giuseppe De Placido Valeria Dubini Emilio Stola Pier Luigi VenturiniTESORIERE S

tata stasi venosa, la compressione della vena cava inferiore e delle vene pelviche da par‑ te dell’utero gravido così come la diminuita mobilità contribuiscono al determinismo dello stato trombogeno (10‑12). La più importante causa di mortalità materna nei Paesi in via di sviluppo è l’emorragia (13).

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1 RACCOMANDAZIONIIL RISCHIO TROMBOEMBOLICO IN GRAVIDANZA E PUERPERIOR accomandazioniIL RISCHIO TROMBOEMBOLICOIN GRAVIDANZA E PUERPERIOPRESIDENTE Paolo Scollo PAST PRESIDENT Nicola SuricoVICE PRESIDENTE Mauro BusaccaCONSIGLIERI Giuseppe De Placido Valeria Dubini Emilio Stola Pier Luigi VenturiniTESORIERE Sandro Massimo Viglino SEGRETARIO Enrico VizzaDirettivo SigoPRESIDENTE Vito TrojanoPAST PRESIDENT

2 Giovanni MonniVICE PRESIDENTE Sandro Massimo Viglino Elsa VioraSEGRETARIO Antonio Chi nteraTESORIERE Carlo Maria StiglianoCONSIGLIERI Luigi Alio Pasquale Pirillo Maurizio SilvestriDirettivo AogoiDirettivo AguiPRESIDENTE Nicola ColacurciPAST PRESIDENT Massimo Moscarini SEGRETARIO Fabio ParazziniTESORIERE Francesco Maria PrimieroCONSIGLIERI Sandro Gerli

3 Roberto Marci Anna Maria Paoletti Antonio Perino Direttivo fondazionePRESIDENTE Fabio SirimarcoVICE PRESIDENTE Yoram Jacob MeirCONSIGLIERI Cristofaro De Stefano Fabio Parazzini Franco Antonio Ragusa Anita Regalia

4 Enrico VizzaPrima edizione novembre 20143La Fondazione Confalonieri Ragonese vuole essere un luogo nel quale sviluppare un per corso di valorizzazione del pensiero ginecologico, attraverso la sintesi delle conoscenze in materia scientifica, assistenziale e legislativa. Tale attivit si esprimer con la produzione costantemente aggiornata di documenti che possano supportare i professionisti nel loro agire e contestualmente orientare le Istituzioni per le scelte che sono chiamate a compie re in campo obiettivo che la Fondazione si prefigge quello di ottimizzare i percorsi diagnostico te rapeutici elaborati dalle Societ Scientifiche SIGO AOGOI AGUI.

5 Senza trascurare l eventua lit che Istituzioni pubbliche e Aziende private possano commissionare studi su tematiche accordo con la terminologia adottata dalla comunit scientifica internazionale, la produ zione documentale della Fondazione sar costituita da:1. Dichiarazioni: indicazioni per la buona pratica clinica su temi che verranno solle vati dalle Societ Scientifiche e che dovranno tenere conto di una loro immediata applicabilit ai contesti lavorativi. Esprimono il consenso dei partecipanti al gruppo di studio intorno ad una posizione Opinioni: documenti che esprimono la posizione di SIGO AOGOI AGUI su argomen ti di attualit in campo scientifico, orientati a fornire un indicazione per il presente ma anche un orientamento per le procedure Linee Guida: risultato di un lavoro collettivo di esame su specifiche condizioni, allo scopo di fornire al professionista ed alle Istituzioni RACCOMANDAZIONI sul processo decisionale.

6 Esse, per definizione, non sono vincolanti e non devono condurre ad un comportamento clinico obbligatorio; devono piuttosto, attraverso lo studio si stematico della produzione scientifica esistente, fornire un supporto decisionale a scelte che comunque tengano conto delle condizioni e necessit del paziente, del contesto nel quale si opera e delle risorse PresidenteFabio SirimarcoPresentazione4 ESTENSORIGIUSEPPE ALBANO, NAPOLIMARIA GRAZIA FRIGO, OSP. FATEBENEFRATELLI ISOLA TIBERINA ROMAFABIO PARAZZINI, UNIVERSIT DEGLI STUDI DI MILANO FONDAZIONE POLICLINICOHERBERT VALENSISE, , UNIVERSIT DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATAREVISORIGIORGIO CAPOGNA, SIAARTI (SOCIET ITALIANA ANESTESIA ANALGESIA RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA) EMILIO DI MARIA, SIGU (SOCIET ITALIANA DI GENETICA UMANA)ELVIRA GRANDONE, SISET (SOCIET PER LO STUDIO DELL EMOSTASI E TROMBOSI)

7 FACILITATOREFABIO SIRIMARCO, NAPOLICOORDINAMENTO SCIENTIFICOFONDAZIONE CONFALONIERI RAGONESEIL RISCHIO TROMBOEMBOLICOIN GRAVIDANZA E PUERPERIOR accomandazioni5 INTRODUZIONE noto che le donne gravide presentano un aumentato rischio di sviluppare tromboembo lismo venoso (TEV), da 4 5 fino a 10 volte maggiore rispetto alle donne non gravide (1 5). Tale variabilit giustificata anche dalla presenza contemporanea di altri fattori di rischio, tra i quali l et della donna, l obesit , precedenti episodi tromboembolici, stati trombofili ci congeniti o acquisiti (6,7,8).

8 L incidenza stimata di tromboembolismo venoso (TEV) in gravidanza 1:1000 e diventa fino a 5 volte pi alta durante il puerperio (1).La predisposizione a sviluppare TEV in parte la conseguenza di uno stato di ipercoagu labilit proprio della gravidanza che, da un punto di vista evolutivo, ha presumibilmente l obiettivo di proteggere le donne da eventi emorragici in occasione del parto (9). L aumen tata stasi venosa, la compressione della vena cava inferiore e delle vene pelviche da par te dell utero gravido cos come la diminuita mobilit contribuiscono al determinismo dello stato trombogeno (10 12).

9 La pi importante causa di mortalit materna nei Paesi in via di sviluppo l emorragia (13). Nell Occidente industrializzato, dove gli strumenti per prevenire la morte da emorragia sono pi efficaci, la principale causa di morte materna il tromboembolismo venoso (3,5).Il TEV in gravidanza pu causare un aumento della morbilit acuta e cronica oltre che del la mortalit . Infatti, oltre ad un aumentata morbilit immediata, vi una morbilit a lungo termine associata alla sindrome post trombotica.

10 La maggior parte delle donne che hanno manifestato TEV associato alla gravidanza manifestano successivamente sequele che van no dalla sindrome post trombotica fino alla ricorrenza di TEV (14,15).FATTORI DI RISCHIOIl rischio di tromboembolismo venoso aumenta con l et . L aumentata incidenza di TEV as sociato alla gravidanza in donne con et superiore a 35 anni pu essere almeno parzial mente spi


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