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REGIONE PIEMONTE

1 REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE SETTORE SICUREZZA POLIZIA LOCALE POLIZIA REGIONALE INFORMATICA LOCALE MODULISTICA PER COMANDI DI POLIZIA LOCALE PROGETTO Dr. Livio PINNELLI REDATTORI Dr. Carlo CARRERA Dr. Giacomo CUNIBERTI Dr. Roberto RIVA CAMBRINO SUPERVISORE PROGETTO Dr. Alberto CESTE Copyright by Chrysopeia Services - REGIONE PIEMONTE Torino 2015 2 3 REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE Imparare un esperienza; tutto il resto solo informazione.

3 Regione Piemonte Regione Piemonte Regione Piemonte Imparare è un’esperienza; tutto il resto è solo informazione. Albert Einstein Apprendere attraverso il fare.

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1 1 REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE SETTORE SICUREZZA POLIZIA LOCALE POLIZIA REGIONALE INFORMATICA LOCALE MODULISTICA PER COMANDI DI POLIZIA LOCALE PROGETTO Dr. Livio PINNELLI REDATTORI Dr. Carlo CARRERA Dr. Giacomo CUNIBERTI Dr. Roberto RIVA CAMBRINO SUPERVISORE PROGETTO Dr. Alberto CESTE Copyright by Chrysopeia Services - REGIONE PIEMONTE Torino 2015 2 3 REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE Imparare un esperienza; tutto il resto solo informazione.

2 Albert Einstein Apprendere attraverso il fare. J. Dewey PREFAZIONE Le conoscenze sono strumenti che le persone utilizzano per l esercizio delle loro capacit , secondo i loro atteggiamenti. E, quindi, assieme all acquisizione delle conoscenze, sono necessarie le capacit . Abbiamo tutti bisogno di stimoli a fare e, soprattutto, di qualcuno che ci aiuti a capire il perch di quello che facciamo e succede, dandoci il senso dell impegno, la direzione di marcia. In un mondo che consuma e vive la sua quotidianit in una modalit on-line, un dovere imprescindibile inseguire e sagomare una professionalit che diventa sempre pi sfumata.

3 Svolgere le proprie mansioni con destrezza, responsabilit e cognizione, nel completare l iter di evasione di una pratica diventa per chi opera in un corpo di polizia locale, una priorit assoluta nel governo della propria esperienza in campo . La perseveranza e la teoria dei doveri del Settore Polizia Locale e Politiche per la Sicurezza verso i problemi reali e concreti di un agente, giornalmente a contatto con le traversie di una normativa che si riversa in una modulistica in perenne evoluzione e in costante aggiornamento, rappresenta una sfida degna di essere interpretata e sostanziata da una risposta applicativa.

4 In questa nuova compilazione rimane la tendenza di creare i presupposti di un idioma universale che permetta a tutti gli addetti ai lavori di sviluppare una prestazione omogenea nella interpretazione e produzione di atti inerenti le tipologie di servizi pi ricorrenti e abituali, e che faciliti e sviluppi un essere del mestiere, in cui il medesimo viene fuori, prende forma e diventa sostanza, dando ai cittadini pari opportunit in tutto il territorio regionale. Questo manuale vuole sostenere, ampliare, valorizzare, arricchire e rinforzare una procedura che abita una sequenza ragionata e logica di documenti che puntigliosamente ciascuno redige per obbligo professionale.

5 Consigliare ed esortare una successione ordinata di operazioni, una tattica pragmatica di rapida consultazione, una cassetta degli attrezzi efficace ed efficiente. Il maggior profitto di tale raccolta sar conseguito da quei Comandi piccoli e medi che per motivi oggettivi non avranno destinato risorse specifiche ai singoli settori. Ai redattori, che con impegno e inclinazione si sono lasciati trascinare in questo lavoro va il mio plauso sincero. Dr. Livio PINNELLI 4 5 REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE PRIL viene dedicato alla memoria dell Avv.

6 Giorgio SPALLA Comandante Polizia Locale di Vercelli, ispiratore dell impianto metodologico del progetto. 6 7 REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE Nota alla Quinta Edizione Il rapporto fra Stato e cittadino, in crescente e continua evoluzione, ha radicalmente accentuato una reciproca responsabilizzazione che ha favorito da parte del sistema centrale di governo, una pi attenta aderenza ai bisogni del cittadino, e da parte della collettivit una richiesta di equit e congruit.

7 Nei Comandi di Polizia Locale si avverte sempre pi l esigenza di unificare e uniformare la modulistica di base (quella ricorrente) che distingue e segna il rapporto tra la ed i fruitori utenti. Richiesta di uniformit e chiarezza invocata anche dai cittadini. Questa edizione, come le precedenti, coltiva e persegue l obiettivo di licenziare una modulistica strategica nel tempo, e soprattutto, tattica nel quotidiano relazionarsi con l utenza. Di fatto vuole fornire un supporto diretto e semplice, per qualificare e professionalizzare il ruolo applicato, nel fronteggiare con efficacia-efficienza una sempre pi avanzata cultura del servizio.

8 In termini applicativi (metodologia operativa) significa livellare e rinvigorire nella modulistica l equilibrio tra la cultura di processo con la cultura di servizio. Nel rimanere fedeli all indice base si attivata la mission del dirigente Settore Polizia Locale e Politiche per la Sicurezza attraverso i seguenti parametri: rilettura (intesa come contenuti rispondenti alle norme attuali), revisione (una lettura con aggiornamento della norma), moduli nuovi (inseriti per la prima volta nelle operativit necessarie e utili).

9 Si ricorda, anche se pu apparire superfluo, che la modulistica va completata in tutti i suoi spazi e nei campi obbligati. In particolare, nei campi individuati onde evitare che nell eventuale contenzioso le amministrazioni soccombano per vizi formali, laddove si sia proceduto a modifiche in una o pi parti della struttura del modulo. Nella stesura finale della modulistica PRIL 2015, come nelle precedenti edizioni, si privilegia quella che pi pertinente e indispensabile, per dare evasione ai servizi pi ricorrenti e normati da esigenze di lavoro, anche non ordinarie.

10 Si registra in questa edizione un arricchimento informatico: cliccando sul titolo del modulo, si attiva il collegamento con il quale dalla pagina del modulo si pu ritornare direttamente all indice (e al modulo che si visionato). 8 9 REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE REGIONE PIEMONTE Introduzione alla Quinta Edizione del 2015 La prima edizione, il cui Gruppo di Lavoro stato coordinato dall Avv. Giorgio Spalla, Comandante il Corpo di del Comune di Vercelli, a cui va un doveroso ringraziamento, contava 88 moduli dai quali si passati, nella seconda edizione a 152, per arrivare a 188 della terza, a 208 della quarta, per raggiungere i 236 della presente edizione.


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