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Decreto Legislativo del 10 agosto 2014, n. 126 - MEF

Decreto Legislativo del 10 agosto 2014, n. 126 (1). Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 76, 87, 117 e 119 della Costituzione; Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'art.

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione dell'8 agosto 2014; Sulla proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con

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1 Decreto Legislativo del 10 agosto 2014, n. 126 (1). Disposizioni integrative e correttive del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 76, 87, 117 e 119 della Costituzione; Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'art.

2 119 della Costituzione, e, in particolare, l'art. 2, comma 7; Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante la legge di contabilit e finanza pubblica e, in particolare, l'art. 1, comma 4; Visto il Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42; Vista la preliminare deliberazione del consiglio dei ministri , adottata nella riunione del 31 gennaio 2014; Vista l'intesa sancita in Conferenza unificata ai sensi dell'art.

3 3 del Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nella riunione del 3 aprile 2014; Visti il parere della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale di cui all'art. 3 della legge 5 maggio 2009, n. 42, e i pareri delle Commissioni parlamentari competenti per le conseguenze di carattere finanziario della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; Vista la deliberazione del consiglio dei ministri , adottata nella riunione dell'8 agosto 2014; Sulla proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro dell'interno.

4 EMANA il seguente Decreto Legislativo : (1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 28 agosto 2014, n. 199, Art. 1. Integrazioni e modifiche del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 In vigore dal 12 settembre 2014 1. Nel Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'art.

5 1: 1) i commi 1 e 2 sono sostituiti dai seguenti: 1. Ai sensi dell'art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, il presente titolo e il titolo III disciplinano l'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, ad eccezione dei casi in cui il Titolo II disponga diversamente, con particolare riferimento alla fattispecie di cui all'art. 19, comma 2, lettera b), degli enti locali di cui all'art. 2 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e dei loro enti e organismi strumentali, esclusi gli enti di cui al titolo II del presente Decreto .

6 A decorrere dal 1 gennaio 2015 cessano di avere efficacia le disposizioni legislative regionali incompatibili con il presente Decreto . 2. Ai fini del presente Decreto : a) per enti strumentali si intendono gli enti di cui all'art. 11-ter, distinti nelle tipologie definite in corrispondenza delle missioni del bilancio; b) per organismi strumentali delle regioni e degli enti locali si intendono le loro articolazioni organizzative, anche a livello territoriale, dotate di autonomia gestionale e contabile, prive di personalit giuridica.

7 Le gestioni fuori bilancio autorizzate da legge e le istituzioni di cui all'art. 114, comma 2, del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono organismi strumentali. Gli organismi strumentali sono distinti nelle tipologie definite in corrispondenza delle missioni del bilancio. ; 2) i commi 3 e 4 sono abrogati; b) all'art. 2 il comma 4 abrogato; c) l'art. 3 sostituito dal seguente: Art. 3. Principi contabili generali e applicati 1. Le amministrazioni pubbliche di cui all'art. 2, conformano la propria gestione ai principi contabili generali contenuti nell'allegato 1 ed ai seguenti principi contabili applicati, che costituiscono parte integrante al presente Decreto : a) della programmazione (allegato n.

8 4/1); b) della contabilit finanziaria (allegato n. 4/2); c) della contabilit economico-patrimoniale (allegato n. 4/3); d) del bilancio consolidato (allegato n. 4/4). 2. I principi applicati di cui al comma 1 garantiscono il consolidamento e la trasparenza dei conti pubblici secondo le direttive dell'Unione europea e l'adozione di sistemi informativi omogenei e interoperabili. 3. Gli enti strumentali delle amministrazioni di cui all'art. 2, comma 1, che adottano la contabilit economico-patrimoniale conformano la propria gestione ai principi contabili generali contenuti nell allegato 1 e ai principi del codice civile.

9 4. Al fine di dare attuazione al principio contabile generale della competenza finanziaria enunciato nell'allegato 1, gli enti di cui al comma 1 provvedono, annualmente, al riaccertamento dei residui attivi e passivi, verificando, ai fini del rendiconto, le ragioni del loro mantenimento. Le regioni escludono dal riaccertamento ordinario dei residui quelli derivanti dal perimetro sanitario cui si applica il titolo II e, fino al 31 dicembre 2015, i residui passivi finanziati da debito autorizzato e non contratto.

10 Possono essere conservati tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell'esercizio di riferimento, ma non incassate. Possono essere conservate tra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell'esercizio, ma non pagate. Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell'esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all'esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione degli impegni effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell'entrata degli esercizi successivi, l'iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate.


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