Example: dental hygienist

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E ALUNNI CON DISAGIO

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E ALUNNI CON DISAGIOM archirolo 02/03/15 Giovanni Zampieri1 Proviamo ad identificare quali sono i problemi che troviamo nella gestione di comportamenti problematici all interno del gruppo classe2 Che cosa significa avere un ragazzo difficile in classe Nontuttele difficolt sonougualiequindinonpossonoessere gestite conugualistrategie Cisonodelledifficolt chepossonoesseresuperate(eliminate)mentr ealtrepossonoessereesclusivamentegestite Chealcunemodalit relazionaliutilizzatedairagazzidevonoess ere lette comesegnalididisagioedevonoquindiesserei nterpretate3 Quali sono le tipologie di difficolt che si incontrano nella quotidianit Ladisabilit (fisica,psichica,sensoriale,etc.)

problema (punti di vista diversi) e come ricchezza di idee (brainstorming). Le condizioni preliminari per favorire una “gestione” educativa” dei bambini/ragazzi difficili •L’organizzazione fisica dello spazio deve favorire sia una conduzione della classe con ... comportamenti •Il confronto sulla storia fra figure diverse è ...

Tags:

  Gestione, Problema, Comportamenti

Information

Domain:

Source:

Link to this page:

Please notify us if you found a problem with this document:

Other abuse

Transcription of DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E ALUNNI CON DISAGIO

1 DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E ALUNNI CON DISAGIOM archirolo 02/03/15 Giovanni Zampieri1 Proviamo ad identificare quali sono i problemi che troviamo nella gestione di comportamenti problematici all interno del gruppo classe2 Che cosa significa avere un ragazzo difficile in classe Nontuttele difficolt sonougualiequindinonpossonoessere gestite conugualistrategie Cisonodelledifficolt chepossonoesseresuperate(eliminate)mentr ealtrepossonoessereesclusivamentegestite Chealcunemodalit relazionaliutilizzatedairagazzidevonoess ere lette comesegnalididisagioedevonoquindiesserei nterpretate3 Quali sono le tipologie di difficolt che si incontrano nella quotidianit Ladisabilit (fisica,psichica,sensoriale,etc.)

2 (certificazioneedinsegnantedisostegno) Idisturbispecificidell apprendimento(DSA,disgrafia,dislessia,di scalculia)(diagnosiestrumenticompensativ i/dispensativi Idisturbidelcomportamento(ipercinetismo, aggressivit ,depressione,etc.)(PDP) Ildisagiosociale(PDP) ..4 Proviamo per a definire il concetto di DISAGIO sociale (1)Proviamoadutilizzarequestadefinizione :Ildisagiosociale,dalpuntodivistapsicolo gico,consisteinvarieformediinadeguatezza dell individuorispettoalsistemasocialeincuivi ve,cheloportanoaunostatodisofferenzaoall per a quali sono gli indicatori che possono segnalarci la presenza di un reale disagio6a)Il protrarsi nel tempo di azioni disturbantib) L incapacit di gestire e controllare queste azionic) La presenza ( o non presenza) di fattori scatenantid)

3 La non consapevolezza dell azione messa in atto Proviamo a riflettere sul concetto di personalizzazioneLa differenza fra:Azioneformativaindividualizzata:obie ttivicomunipertuttiicomponentidelgruppo- classe,ma concepitaadattandolemetodologieinfunzion edellecaratteristicheindividualideidisce ntiAzioneformativapersonalizzata:obietti vidiversiperciascundiscente, ruolo dell insegnante nella gestione delle problematicit all interno della classe (1) Lacentralit delruolodell insegnante,curricolareedisostegno,nellag estione(responsabilit eintenzionalit educativa).

4 Larelazioneinsegnante/alunnodiventastrum entoprivilegiatonellagestionedellesituaz ioni problematiche . L equilibrioemotivodiventafattorechefacili t lagestione(quantocentrailmiovissutoall internodelcontesto).Il ruolo dell insegnante nella gestione delle problematicit all interno della classe (2) Lacapacit progettualecomestrumentoprivilegiatoperl agestionedelledifficolt inunalogicadi intenzionalit . Lostile sperimentale intesocomecreativit (capacit dirispondereinmodonuovoallesituazionidif ficili)esistematicit (processoanaliticoeverificabileinmodo oggettivo).

5 Illavorodiequipecomecondivisionedelprobl ema(puntidivistadiversi)ecomericchezzadi idee(brainstorming).Le condizioni preliminari per favorire una gestione educativa dei bambini/ragazzi difficili L organizzazionefisicadellospaziodevefavor iresiaunaconduzionedellaclasseconmetodol ogiediverse Ilclima(atmosferainvitanteeserena,compre nsione,coesione,sostegno) Lachiarezzadelleregoleinterneallaclasse Ladiversificazionedelletecnichediinsegna mento L attenzionenonsoloaicontenutidegliapprend imentimaancheagliaspettirelazionali(atte ggiamenti)

6 QUALI AZIONI METTERE IN ATTO QUANDO INIZIA UNA PRESA IN CARICO conoscenzaprogettazioneprogettazionereal izzazioneValutazioneValutazioneRi-proget tazioneLa Conoscenza del caso (1) Larelazionediagnostica:eziologica,strutt urale,funzionale Lastoriadivita L osservazioneLa Conoscenza del caso: relazione diagnostica (2)La Conoscenza del caso: la storia (3) Perconoscerelastoria necessarioidentificare:Contesti(famiglia ,territorio,scuola, )efonti. Moltevoltequandoconosciamolastoriadiunba mbinocomprendiamomeglioisuoicomportament i Ilconfrontosullastoriafrafigurediverse moltoimportanteperch permettedimettereassiemepuntidivistaechi avidiletturachesicompletanoEsempio di strumento: la storia della persona15 Ambito Informazioni Dati anagraficiLa famigliaSit.

7 Sanitaria (diagnosi, etc.)La scuolaIl territorio di riferimentoLe situazioni problematicheLa Conoscenza del caso: l osservazione(4) Necessarioidentificarel oggettodellaosservazione:relazione;conos cenze,abilit ;aspettative,potenzialit ,etc. Strutturareunostrumentodiosservazione:se mplice,difacileutilizzoedifacilelettura Pianificaretempiemodalit disistematizzazioneStrumento di sintesi della fase della conoscenzaAnalisiSWOTPUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZAPUNTI DI FORZA DEL CONTESTO (OPPORTUNITA )PUNTI DI DEBOLEZZA DEL CONTESTO (DEBOLEZZA)La progettazione (2) Suobiettiviminimi(individualizzata):dove ilragazzopu Obiettivipersonalizzati.

8 Legatiesclusivamenteaibisognideiragazzie allalorocrescitapersonale(comunicazione, autonomia,socializzazione,etc.)La progettazione (3) Necessit di definire ilcampodiazionecomecapacit diriconoscereibisognielepriorit sucuipoterlavorare Necessit diidentificare1o2obiettiviperfavorirel attivazionediunprogettomiratodiintervent o Adogniobiettivo necessarioassociareunoopi indicatoridisuccesso(chedevoesseresostan zialmentedellequantit )Gli obiettiviSaper individuare e definire gli obiettivi molto importante. Devono per rispondere ai bisogni reali dei bambini/ragazzi Obiettivi trasversali.

9 Con una caratteristica pluridimensione e plurudisciplinare obiettivi specifici di tipo disciplinare se possibili20Il processo di si identifica un obiettivo 21 Bisogno di cambiamentoObiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 3priorit fattibilit Costo/benefici21Il processo di di un obiettivo (1)22 OBIETTIVO sempliceRaggiungibile in un tempo definitomisurabilesinteticoprecisoIn grado di definire un punto di partenza 22 Attivit 1. Perch i seguenti obiettivi sono stati formulati male?Conoscere le emozioni di baseIniziare Riconosce la propria rabbiaAumentare la capacit di concentrazioneIncrementare di 5 minuti la capacit di prestare attenzione scrivere una frase in lingua stranieraMigliorare la capacit di scrivere una frase in lingua straniera senza commettere errori grammaticali e sintattici23La valutazioneLa valutazione (1)25 OBIETTIVOSTRUMENTO DI RILEVAZIONE INDICATORE25 Alcuni problemi aperti rispetto alla valutazionea)

10 La valutazione su obiettivi minimi ha come riferimento lo standard di sufficienza della classea)La necessit di dare delle valutazioni che siano coerenti e chiare per tutti (ragazzi e famiglie)a)La valutazione su obiettivi differenziati pu essere personalizzata26 VERIFICA E VALUTAZIONE DEI RISULTATI Raccoltadeidatichepermettonodi verificare lasoddisfazioneomenodegliindicatoriprevi stiperogniobiettivo.(strumentidirilevazi onediefficacia) Valutazionedeirisultatiancheinterminidir apportofracostiebenefici Valutazioneanchedella soddisfazione dituttigliattoricoinvoltiREALIZZAZIONE (1)


Related search queries