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IL BENESSERE ORGANIZZATIVO IN SANITÀ.

1 , N 15, Focus, Dicembre 2010 IL BENESSERE ORGANIZZATIVO IN SANIT RIPENSARE le organizzazioni di * Blasi,** ,* ,** , , *URP ASP Palermo,**UO Chirurgia Oncologica AOUP Palermo, **CEFPAS Caltanissetta, UO Qualit AORNAS Civico Palermo, UO 2 Rianimazione AORNAS Civico Palermo dal project work Il BENESSERE ORGANIZZATIVO nelle Aziende Sanitarie. Uno strumento di rilevazione Master Offerta dei Servizi sanitari, comunicazione e bisogni dei cittadini: L Umanizzazione per la tutela della Salute (Direttori e , Tutors e ) CEFPAS Caltanissetta, febbraio 2009 ottobre 2010 Prima parte a cura di e F. Di Blasi CAPITALE FISICO E CAPITALE UMANO NELLE AZIENDE SANITARIE Nelle Aziende Sanitarie il capitale umano una risorsa al pari del capitale fisico. Sia l uno che l altro sono indispensabili per erogare le prestazioni sanitarie richieste dai cittadini.

1 Timeoutintensiva.it, N°15, Focus, Dicembre 2010 IL BENESSERE ORGANIZZATIVO IN SANITÀ RIPENSARE LE ORGANIZZAZIONI di *F.Di Blasi,**L.Catania,*R.Celsa,***A.Iacono,°G.Miccichè,°° M.F.Sapuppo

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1 1 , N 15, Focus, Dicembre 2010 IL BENESSERE ORGANIZZATIVO IN SANIT RIPENSARE le organizzazioni di * Blasi,** ,* ,** , , *URP ASP Palermo,**UO Chirurgia Oncologica AOUP Palermo, **CEFPAS Caltanissetta, UO Qualit AORNAS Civico Palermo, UO 2 Rianimazione AORNAS Civico Palermo dal project work Il BENESSERE ORGANIZZATIVO nelle Aziende Sanitarie. Uno strumento di rilevazione Master Offerta dei Servizi sanitari, comunicazione e bisogni dei cittadini: L Umanizzazione per la tutela della Salute (Direttori e , Tutors e ) CEFPAS Caltanissetta, febbraio 2009 ottobre 2010 Prima parte a cura di e F. Di Blasi CAPITALE FISICO E CAPITALE UMANO NELLE AZIENDE SANITARIE Nelle Aziende Sanitarie il capitale umano una risorsa al pari del capitale fisico. Sia l uno che l altro sono indispensabili per erogare le prestazioni sanitarie richieste dai cittadini.

2 Il capitale fisico (attrezzature, materiale sanitario, ) stato da sempre oggetto di attenzione con la manutenzione, il ricambio, la presenza di uffici tecnici per mantenerne l efficienza ed evitarne il deprezzamento e l obsolescenza. Il capitale umano invece stato meno considerato, o meglio stato considerato come la forza che deve espletare il lavoro. Solo da pochi decenni sono state inserite nelle Aziende Sanitarie le Aree Risorse Umane (con caratteristiche che dovrebbero essere ben diverse dai vecchi uffici del personale), si reso obbligatorio l aggiornamento per gli operatori sanitari ed conquista recente in Italia la necessit di premiare il merito per incidere sul miglioramento delle prestazioni. Nelle aziende sanitarie, che basano la loro attivit sulle conoscenze, sulle abilit manuali/operative e sulle capacit relazionali, il capitale umano contribuisce in modo determinante alla realizzazione del processo produttivo.

3 All interno di quest ultimo gli operatori costituiscono il primo e pi significativo punto di contatto tra pazienti/utenti e organizzazione, e 2 rappresentano il cardine e l elemento di continuit all interno dei percorsi di cura. A QUANTO AMMONTA IL CAPITALE UMANO? In ambito sanitario frequente che si parli dell alto costo del lavoro degli operatori, ma non si considera mai abbastanza quanto essi possano contribuire, in determinate condizioni, alla realizzazione degli obiettivi di efficacia ed efficienza delle aziende in cui lavorano. Il capitale umano infatti se curato e aggiornato, mantiene e migliora le sue prestazioni senza diventare obsoleto come quello fisico, esporta cultura e conoscenza ed indispensabile per rendere produttivo al massimo il capitale fisico di cui l organizzazione dispone.

4 Gli operatori sanitari di qualsiasi livello, artefici dell espressivit della loro stessa azienda, non possono agire individualmente. Essi sono interdipendenti, e come qualsiasi comunit sociale abbisognano di un organizzazione per esprimersi al meglio. L organizzazione da intendersi, non solo come tutto ci che stabilito da regole e leggi o gerarchicamente imposto, ma anche come quella tacita strutturazione interna che consente ai gruppi di operare nel quotidiano in modo funzionalmente attivo e simpatetico, nella costruzione di significato e di senso, individuale e collettivo, del lavoro. LAVORO E BEN-ESSERE Come le attrezzature funzionano meglio in ambienti e climi idonei per cui non devono essere ad esempio esposte ad alte temperature o all umidit , cos le persone, che mantengono e decretano il successo di un organizzazione, hanno bisogno per esprimersi al meglio di stare bene sul luogo di lavoro, non solo sul piano fisico (ambienti, aereazione, illuminazione, attrezzature in dotazione, ) ma anche sul piano emotivo/relazionale.

5 Gli individui, infatti, non sono scissi dalle emozioni che provano, anzi sono proprio le emozioni, gli affetti, i sentimenti che, ineludibili, positivi o negativi, creano, di l della razionalit professionale, i muri o i corridoi invisibili che possono dividere o unire le persone sul luogo di lavoro, e quindi possono promuovere o mettere in difficolt qualsiasi tipo di organizzazione. E forse banale ma per lavorare bene bisogna stare bene sul proprio luogo di lavoro. 3 Eppure osservazione comune nelle nostre realt sanitarie di tante condizioni che portano a disfunzioni organizzative nonostante la presenza di operatori individualmente validi, condizioni che abbassano la resa stessa dell intera organizzazione istituzionalmente preposta alla erogazione di prestazioni. In considerazione del fatto che i metodi di lavoro esercitivi, coercitivi o non partecipativi sin qui utilizzati non hanno di fatto migliorato il rendimento dei lavoratori, necessario iniziare a ripensare le organizzazioni sanitarie come dei sistemi complessi in cui si limita il malessere e si promuove il BENESSERE ORGANIZZATIVO .

6 IL BENESSERE ORGANIZZATIVO ARIA FRITTA ? Il BENESSERE ORGANIZZATIVO non un concetto teorico evanescente per interessati e curiosi ricercatori del sociale, ma un tema che trova ormai da diverso tempo pieno riconoscimento e validi supporti normativi, sia nell ambito della Comunit Europea, con le direttive agli Stati membri, che in Italia con le direttive del Ministero della Funzione Pubblica (vedi per approfondimenti sulle normative la seconda parte Per conoscere le norme e i documenti relativi al BENESSERE ORGANIZZATIVO . Una sintesi cronologica ragionata ). Dalla letteratura si evincono molte definizioni del BENESSERE ORGANIZZATIVO , basate sui diversi punti di vista da cui si osserva il fenomeno. Il concetto di BENESSERE ORGANIZZATIVO viene utilizzato per descrivere sia lo stato soggettivo di coloro che svolgono la loro attivit in uno specifico contesto ORGANIZZATIVO , che per indicare l insieme dei fattori che determinano o contribuiscono a determinare il BENESSERE di chi lavora.

7 In generale, ci si riferisce alla capacit di un organizzazione di promuovere e di mantenere il pi alto grado di BENESSERE fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione ed da intendersi come quel complesso di condizioni che garantiscono e favoriscono il BENESSERE psicofisico delle persone sul posto di lavoro. Ed ancora, se guardiamo l individuo in relazione al contesto come co-costruttore della organizzazione, per BENESSERE ORGANIZZATIVO si pu intendere l insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano la dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando la qualit della vita e il grado di BENESSERE fisico, psicologico e sociale delle comunit lavorative (Avallone, Pamplomatas, 2005).

8 4 Lo sviluppo dell Organizational Health Psychology (OHP), amplificando il concetto di salute indicato nella Carta di Ottawa, definisce oggi il BENESSERE lavorativo come un costrutto che implica dimensioni affettive, cognitive, motivazionali e comportamentali e studia l impatto del lavoro su altri piani dell esistenza e viceversa, considerando il lavoratore nella sua interezza e complessit . IL CONCETTO DI BENESSERE ORGANIZZATIVO VIENE DA LONTANO Il BENESSERE ORGANIZZATIVO di cui oggi ci occupiamo affonda le sue radici nel concetto di tutela della salute nei luoghi di lavoro cos come descritto sulla Costituzione della Repubblica Italiana. Qui viene sancito che la salute un diritto dell individuo e della collettivit , e che l imprenditore deve tutelare l integrit fisica e la personalit morale dei prestatori di lavoro.

9 Il concetto di tutela si poi progressivamente evoluto. Negli anni si passati dalla tutela dalle malattie professionali per ambiente fisico lavorativo non idoneo a quella per le condizioni usuranti del lavoro. L interesse si rivolto non solo agli aspetti fisici ma anche a quelli mentali e psicologici, fino ad arrivare al concetto di promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le pi recenti direttive europee, recepite anche in Italia, invitano alla promozione del BENESSERE nei luoghi di lavoro, con uno sguardo non pi rivolto al singolo lavoratore ma all organizzazione nel suo complesso. LE SINDROMI DA LAVORO: DALL INDIVIDUO AL GRUPPO Negli ultimi anni stato registrato un notevole incremento delle sindromi da lavoro, che si presentano sempre pi spesso non come anomalie/patologie del singolo ma di tutto il gruppo di lavoro in cui egli inserito.

10 Le ricadute, sia sul piano della salute individuale che dell intera organizzazione, hanno spinto le organizzazioni stesse a impegnarsi nel combattere il malessere e a progettare BENESSERE nei luoghi lavoro, sia per tutelare la salute dei singoli che per mantenere e sviluppare l efficienza delle organizzazioni stesse. Interventi di questo tipo si rendono ancor pi necessari all interno delle organizzazioni sanitarie, dove si considera valore fondante la centralit della persona, ma dove spesso si trascura di tenere in conto la sofferenza che lega pazienti e operatori in un vincolo ad alto impatto emotivo. La domanda sorge spontanea: come si pu mettere al centro la persona (cittadino, utente, cliente, paziente) se non si creano i presupposti affinch i lavoratori, essi stessi persone , siano messi in grado di prendersi cura 5 dell altro?


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