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LA RELAZIONE MENTE-CORPO NELLA FILOSOFIA E NELLA …

Gianfranco Basti LA RELAZIONE MENTE-CORPO NELLA FILOSOFIA E NELLA SCIENZA _____ - 2 - Gianfranco Basti LA RELAZIONE MENTE-CORPO NELLA FILOSOFIA E NELLA SCIENZA _____ Roma, 1991 - 3 - 1. teoretico-metodologica teoretica Come premessa, bene evidenziare immediatamente cosa intendiamo con i termini g n oseol og i a ed ep i st emol og i a. Essi vanno presi nel loro senso pi generale di "teoria generale della conoscenza" il primo; "teoria dei fondamenti logici e gno-seologici della conoscenza scientifica" il secondo. Il dato di partenza, per alcuni versi sconcertante, nello sviluppo del nostro tema, che questa problematica, tipicamente metafisica, del rapporto " MENTE-CORPO " viene oggi sviluppata in maniera quasi esclusiva in campo ep i st emol og i co, in stretto rapporto con l'elaborazione scientifica di tipo psicologico, fisiologico e, pi recentemente informazionale, al riguardo.

- 2 - sici, compreso il nostro circa l'esistenza dello spirituale nell'uomo e il suo rap-porto con il corporeo, vengono risolti a partire dalla cosiddetta "decisione esi-

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1 Gianfranco Basti LA RELAZIONE MENTE-CORPO NELLA FILOSOFIA E NELLA SCIENZA _____ - 2 - Gianfranco Basti LA RELAZIONE MENTE-CORPO NELLA FILOSOFIA E NELLA SCIENZA _____ Roma, 1991 - 3 - 1. teoretico-metodologica teoretica Come premessa, bene evidenziare immediatamente cosa intendiamo con i termini g n oseol og i a ed ep i st emol og i a. Essi vanno presi nel loro senso pi generale di "teoria generale della conoscenza" il primo; "teoria dei fondamenti logici e gno-seologici della conoscenza scientifica" il secondo. Il dato di partenza, per alcuni versi sconcertante, nello sviluppo del nostro tema, che questa problematica, tipicamente metafisica, del rapporto " MENTE-CORPO " viene oggi sviluppata in maniera quasi esclusiva in campo ep i st emol og i co, in stretto rapporto con l'elaborazione scientifica di tipo psicologico, fisiologico e, pi recentemente informazionale, al riguardo.

2 Questo, in prima approssimazione, per una duplice serie di motivi: 1) F i l osof i ci: a) Per l'accentuazione pressoch univoca NELLA FILOSOFIA moderna del problema conoscitivo. Un'accentuazione intimamente legata al fatto che questa FILOSOFIA si sviluppa NELLA sua quasi totalit all'interno del principio gnoseologico di rappr esenta z i one, cosicch , con una formula forse approssimativa, ma indubbiamente efficace, si pu dire che mentre NELLA classicit e nel medioevo il centro dell'interesse filosofico stato l'esser e, NELLA FILOSOFIA moderna stato i l pensi er o. b) Per la progressiva separazione nell'et moderna della riflessione metafisica dalla realt fisica e dal suo esame scientifico-empirico, secondo i dettami dell'idealismo soggettiv ista moderno.

3 Ci ha condotto infine il pensiero onto-logico all'esi stenz i a li smo soggetti v i sta, con la sua "riscoperta" dell'essere sola-mente come valore. Tutto questo per un non risolto problema del rapporto fra volont e ragione. In tal modo, con una sorta di oscillazione pendolare, si passati dal razionalismo dell'esaltazione illuminista, al volontarismo dell'esistenzialismo storicista nelle sue varie forme. In esso i problemi metafi-- 2 - sici, compreso il nostro circa l'esistenza dello spirituale nell'uomo e il suo rap-porto con il corporeo, vengono risolti a partire dalla cosiddetta "decisione esi-stenziale" dell'uomo che determina a priori la sua visione del mondo. Decisione esistenziale o "del soggetto storico", che viene intesa nelle varie scuole di pensiero, o come espressione della singola persona (personalismo), o come espressione della comunit storica in cui il singolo inserito (nozione sociologica di "ideologia" ed heideggeriana di "circolo ermeneutico").

4 Il risultato di questo sviluppo del pensiero l'esito nihilista dell'ontologia con-temporanea, ovvero l'affermazione sistematica dell'equivalenza delle diverse metafisiche ridotte al rango di opinioni dei vari soggetti storici (=riduzione dell'essere a "valore di scambio" linguistico, della logica a "retorica", della mo-rale a "estetica della fruizione": in una parola, del pensiero al "pensiero debole"). 2) Scientifici: a) Per la nascita, a partire dalla fine del secolo scorso, di una psicologia scientif i ca, nel senso moderno del termine (=psicologia sperimentale), che si affiancava alla gi affermata fisiologia. b) Per l'intima RELAZIONE del problema del rapporto MENTE-CORPO con il p r obl ema ep i st emol og i co della RELAZIONE fra razionalit , esperienza e realt , problema di solito oggettivizzato, nell'ambito della cultura epistemologica contemporanea, in quello della RELAZIONE fra: linguaggio logico delle teorie, linguaggio introspettivo dell'esperienza, linguaggio fisico della descrizione dell'oggetto (Cfr.

5 In i "tre mondi" dell'epistemologia popperiana). Questa riduzione neo-positivista dell'ambito di indagine epistemologica ai soli linguaggi per favorire un'analisi il pi possibile oggettiva dei problemi, solo per un'espressione diversa della chiusura dell'orizzonte filosofico moderno all'interno del principio di rappresentazione. Una chiusura che si preclude a priori la possibilit di risolvere in senso realistico: 1) il problema del rapporto fra con oscen z a esper i enz i a le e r ea lt 1 1 Vedremo come il riduzionismo neo-positivista dello psicologico al fisiologico nasca proprio dalla necessit di forzare questo blocco, che resta comunque insormontabile se sono accettate certe premesse.

6 E quindi: - 3 - 2) il problema del rapporto fra conoscenz a esper i enz i a le e pensier o l og i co. Questo, NELLA misura in cui la non-contraddittoriet del pensiero e del linguaggio, che, insieme alla libert delle sue decisioni, caratterizza l'uomo fra gli altri animali, non potendo pi essere derivata dall'apprensione dello ens come pr imum cognitum di ogni conoscenza umana, necessariamente pu derivare soltanto dalla volont del soggetto umano di imporre dal di fuori una coerenza al flusso disordinato delle proprie esperienze e delle proprie azioni2 Nasce di qui l'esigenza che il pensiero metafisico realista riscopra la sua vocazione meta-fisica di continuit col pensiero scientifico moderno, senza le confusioni della tardo-scolastica medievale e rinascimentale e del vitalismo moderno.

7 Ma anche senza le separazioni dell'idealismo e dell'esistenzialismo moderni. Questo al fine di fornire un contributo forse decisivo, visto il carattere onnipervasivo della conoscenza scientifica, di liberare la societ e l'uomo contemporanei dal destino nichilista che incombe su di loro. Un punto chiave quale appunto il problema MENTE-CORPO , pu costituire cos un ottimo saggio di come questo rapporto rinnovato pu svilupparsi.. premesse metodologiche Per tutto questo, bene evidenziare due pr emesse metodologi che che caratterizze-ranno la nostra trattazione: 1) Accettazione di un con t est o g n oseol og i co di sviluppo della nostra problematica. Proprio perch intendiamo porci dall'interno dell'indagine contemporanea su questa problematica, e non criticarla dall'esterno alla luce di nostre certezze metafisiche (esistenza dell'anima, creata da Dio, sostanzialmente unita ad un corpo, etc.

8 , accettiamo il punto di partenza e l'orizzonte essenzialmente gnoseologico ed epistemologico in cui essa oggi si muove. Per questo accettiamo anche la terminologia pre-metafisica con cui il nostro pro-blema oggi viene definito. Ovvero, non come problema metafisico della RELAZIONE dell'anima con la materia del proprio corpo, ma come problema gnoseologico ed epistemologico del rapporto fra l'insieme unitario degli atti di coscienza cognitivi e 2 Vedremo come l'interazionismo popperiano, per l'appunto "logicista" e non "metafisico", nasca proprio da questa seconda problematica, interna e complementare alla prima, della epistemologia neo-positivista. - 4 - deliberativi, o mente (mind, espr i t, Gei st), e il loro correlato fisico, o corpo (body, cor p s, K r p er).

9 Per brevit , definiremo il nostro problema, con il medesimo signi-ficato, anche "problema psicofisico". 2) Evidenziazione dello sf on do met a f i si co. Naturalmente, per , cercheremo di evidenziare i presupposti metafisici delle diverse soluzioni del problema oggi proposte, sopratutto al fine di vedere quale base scientifica (fisico-matematica oggettiva, e psicologico-introspettiva soggettiva) oggi disponibile per riproporre all'uomo contemporaneo la dottrina metafisica tradizionalmente ritenuta pi consona ai contenuti dell'antropologia teologica cristiana: quella dell'anima come f or ma sostanziale del corpo. Ovviamente questa nostra scelta della dottrina aristotelico-tomista come la pi consona alla dottrina biblico-teologica sull'anima non dettata solo da rispetto verso una secolare tradizione, n tantomeno da dogmatismo ideologico.

10 Semplicemente: 1) Dal punto di vista metafisico ci sembra la pi consona perch l'unica a garantire l'unit ontologica dell'uomo NELLA sua duplice componente spirituale e materiale, ampiamente fondata nel dato biblico e della tradizione. In questo, essa mostra un'intrinseca superiorit teoretica rispetto alla dottrina platonica ed agli sviluppi neo-platonici di essa, che sistematicamente non sono in grado di garantire o l'indiv idualit della componente spirituale, o l'u n i t on t ol og i ca dell'uomo. 2) Dal punto di vista epi stemol og i co perch l'unica a garantire la continuit fra dato fisico (e incipientemente matematico) e dato metafisico, nel complesso di una epist emol og i a r ea l i st a della conoscenza fondata sul principio dell'intenz ionalit oggettiv a.


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