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Luigi Pirandello - Liber Liber

Luigi PirandelloUno, nessuno e e-book stato realizzato anche grazie al so stegno di:E-textWeb design, Editoria, E-BOOK:TITOLO: Uno, nessuno e centomilaAUTORE: Pirandello , LuigiTRADUTTORE: CURATORE: Mazzacurati, GiancarloNOTE: Si ringrazia Giuseppe Bonghi, curatore del sito Classici italiani, che ha gentilmente concesso l'utilizzo del testo gi pubblicato all'indirizzo D'AUTORE: noLICENZA: questo testo distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: DA: Uno, nessuno e centomila / Luigi Piran dello ; a cura di Giancarlo Mazzacurati. - Torino : Einaudi, [1994]. - XLVI, 229 p. ; 20 cm.

dentro e bucheravano giú per torto e su per traverso lo spirito, come una tana di talpa; senza che di fuori ne pa­ resse nulla. – Si vede, – voi dite, – che avevate molto tempo da perdere. No, ecco. Per l’animo in cui mi trovavo. Ma del resto sí, anche per l’ozio, non nego. Ricco, due fidati amici,

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  Spirito, Lo spirito

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1 Luigi PirandelloUno, nessuno e e-book stato realizzato anche grazie al so stegno di:E-textWeb design, Editoria, E-BOOK:TITOLO: Uno, nessuno e centomilaAUTORE: Pirandello , LuigiTRADUTTORE: CURATORE: Mazzacurati, GiancarloNOTE: Si ringrazia Giuseppe Bonghi, curatore del sito Classici italiani, che ha gentilmente concesso l'utilizzo del testo gi pubblicato all'indirizzo D'AUTORE: noLICENZA: questo testo distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: DA: Uno, nessuno e centomila / Luigi Piran dello ; a cura di Giancarlo Mazzacurati. - Torino : Einaudi, [1994]. - XLVI, 229 p. ; 20 cm.

2 - (Einaudi tascabili ; 249)CODICE ISBN: 88-06-17415-01a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 25 gennaio 2011 INDICE DI AFFIDABILITA': 1 0: affidabilit bassa 1: affidabilit media2 2: affidabilit buona 3: affidabilit ottimaALLA EDIZIONE ELETTRONICA HANNO CONTRIBUITO:Giuseppe Bonghi, Mussari, Righi, sul "progetto Manuzio"Il "progetto Manuzio" una iniziativa dell'associa zione culturale Liber Liber . Aperto a chiunque vo glia collaborare, si pone come scopo la pubblicazio ne e la diffusione gratuita di opere letterarie in formato elettronico. Ulteriori informazioni sono di sponibili sul sito Internet: anche tu il "progetto Manuzio"Se questo "libro elettronico" stato di tuo gradi mento, o se condividi le finalit del "progetto Ma nuzio", invia una donazione a Liber Liber .

3 Il tuo sostegno ci aiuter a far crescere ulteriormente la nostra biblioteca. Qui le istruzioni: PIRANDELLOUNO, NESSUNO, CENTOMILA4 Libro primoI. Mia moglie e il mio naso. Che fai? mia moglie mi domand , vedendomi in solitamente indugiare davanti allo specchio. Niente, le risposi, mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino. Mia moglie sorrise e disse: Credevo ti guardassi da che parte ti voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda: Mi pende? A me? Il naso?E mia moglie, placidamente: Ma s , caro. Gu rdatelo bene: ti pende verso ventotto anni e sempre fin allora ritenuto il mio naso, se non proprio bello, almeno molto decente, come insieme tutte le altre parti della mia persona.

4 Per cui m era stato facile ammettere e sostenere quel che di solito ammettono e sostengono tutti coloro che non han no avuto la sciagura di sortire un corpo deforme: che cio sia da sciocchi invanire per le proprie fattezze. La scoperta improvvisa e inattesa di quel difetto perci mi stizz come un immeritato forse mia moglie molto pi addentro di me in quella mia stizza e aggiunse subito che, se riposavo nel la certezza d essere in tutto senza mende, me ne levassi pure, perch , come il naso mi pendeva verso destra, 5cos .. Che altro? Eh, altro! altro! Le mie sopracciglia parevano sugli occhi due accenti circonflessi, ^ ^, le mie orecchie erano attaccate male, una pi sporgente dell altra; e altri difet Ancora?

5 Eh s , ancora: nelle mani, al dito mignolo; e nelle gambe (no, storte no!), la destra, un pochino pi arcuata dell altra: verso il ginocchio, un un attento esame dovetti riconoscere veri tutti questi difetti. E solo allora, scambiando certo per dolore e avvilimento, la maraviglia che ne provai subito dopo la stizza, mia moglie per consolarmi m esort a non af fliggermene poi tanto, ch anche con essi, tutto somma to, rimanevo un bell a non irritarsi, ricevendo come generosa con cessione ci che come diritto ci stato prima negato. Schizzai un velenosissimo grazie e, sicuro di non aver motivo n d addolorarmi n d avvilirmi, non diedi alcu na importanza a quei lievi difetti, ma una grandissima e straordinaria al fatto che tant anni ero vissuto senza mai cambiar di naso, sempre con quello, e con quelle so pracciglia e quelle orecchie, quelle mani e quelle gam be; e dovevo aspettare di prender moglie per aver conto che li avevo difettosi.

6 Uh che maraviglia! E non si sa, le mogli? Fatte ap posta per scoprire i difetti del , gi le mogli, non nego. Ma anch io, se per mettete, di quei tempi ero fatto per sprofondare, a ogni parola che mi fosse detta, o mosca che vedessi volare, in abissi di riflessioni e considerazioni che mi scavavano dentro e bucheravano gi per torto e su per traverso lo spirito , come una tana di talpa; senza che di fuori ne pa resse nulla. Si vede, voi dite, che avevate molto tempo da , ecco. Per l animo in cui mi trovavo. Ma del resto s , anche per l ozio, non nego. Ricco, due fidati amici, Sebastiano Quantorzo e Stefano Firbo, badavano ai miei affari dopo la morte di mio padre; il quale, per quanto ci si fosse adoperato con le buone e con le cattive, non era riuscito a farmi concludere mai nulla; tranne di prender moglie, questo s , giovanissimo; forse con la speranza che almeno avessi presto un figliuolo che non mi somi gliasse punto; e, pover uomo, neppur questo aveva po tuto ottenere da gi , badiamo, ch io opponessi volont a prendere la via per cui mio padre m incamminava.

7 Tutte le pren devo. Ma camminarci, non ci camminavo. Mi fermavo a ogni passo; mi mettevo prima alla lontana, poi sempre pi da vicino a girare attorno a ogni sassolino che incon travo, e mi maravigliavo assai che gli altri potessero passarmi avanti senza fare alcun caso di quel sassolino che per me intanto aveva assunto le proporzioni d una montagna insormontabile, anzi d un mondo in cui avrei 7potuto senz altro rimasto cos , fermo ai primi passi di tante vie, con lo spirito pieno di mondi, o di sassolini, che fa lo stesso. Ma non mi pareva affatto che quelli che m erano passati avanti e avevano percorso tutta la via, ne sapes sero in sostanza pi di me.

8 M erano passati avanti, non si mette in dubbio, e tutti braveggiando come tanti ca vallini; ma poi, in fondo alla via, avevano trovato un carro: il loro carro; vi erano stati attaccati con molta pa zienza, e ora se lo tiravano dietro. Non tiravo nessun carro, io; e non avevo perci n briglie n paraocchi; ve devo certamente pi di loro; ma andare, non sapevo dove , ritornando alla scoperta di quei lievi difetti, sprofondai tutto, subito, nella riflessione che dunque possibile? non conoscevo bene neppure il mio stesso corpo, le cose mie che pi intimamente m apparteneva no: il naso le orecchie, le mani, le gambe. E tornavo a guardarmele per rifarne l da questo il mio male.

9 Quel male che dove va ridurmi in breve in condizioni di spirito e di corpo cos misere e disperate che certo ne sarei morto o im pazzito, ove in esso medesimo non avessi trovato (come dir ) il rimedio che doveva E il vostro naso?Gi subito mi figurai che tutti, avendone fatta mia moglie la scoperta, dovessero accorgersi di quei miei di 8fetti corporali e altro non notare in me. Mi guardi il naso? domandai tutt a un tratto quel giorno stesso a un amico che mi s era accostato per par larmi di non so che affare che forse gli stava a cuore. No, perch ? mi disse io, sorridendo nervosamente: Mi pende verso destra, non vedi?E glielo imposi a una ferma e attenta osservazione, come quel difetto del mio naso fosse un irreparabile guasto sopravvenuto al congegno dell amico mi guard in prima un po stordito; poi, certo sospettando che avessi cos all improvviso e fuor di luo go cacciato fuori il discorso del mio naso perch non sti mavo degno n d attenzione, n di risposta l affare di cui mi parlava, diede una spallata e si mosse per lasciar mi in asso.

10 Lo acchiappai per un braccio, e: No, sai, gli dissi, sono disposto a trattare con te codest affare. Ma in questo momento tu devi scusarmi. Pensi al tuo naso? Non m ero mai accorto che mi pendesse verso de stra. Me n ha fatto accorgere, questa mattina, mia mo glie. Ah, davvero? mi domand allora l amico; e gli occhi gli risero d una incredulit ch era anche a guardarlo come gi mia moglie la mattina, cio con un misto d avvilimento, di stizza e di maravi glia. Anche lui dunque da un pezzo se n era accorto? E chi sa quant altri con lui! E io non lo sapevo e, non sa 9pendolo, credevo d essere per tutti un Moscarda col naso dritto, mentr ero invece per tutti un Moscarda col naso storto; e chi sa quante volte m era avvenuto di par lare, senz alcun sospetto, del naso difettoso di Tizio o di Caio e quante volte perci non avevo fatto ridere di me e pensare: Ma guarda un po questo pover uomo che parla dei difetti del naso altrui!


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