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Viaggi nell’Aldilà nella letteratura predantesca

Viaggi nell Aldil nella letteraturapredantescaOmeroUlisse nell AdeL XI dell Odissea, la cosiddetta n kya( evo-cazione dei morti ), costituisce il documen-to pi autorevole sulle primitive concezio-ni dell Oltretomba, e allo stesso tempo ilprincipale modello per tutte le successiveelaborazioni letterarie che hanno per temala cat basi*, la discesa agli Inferi (del restol intera Odissea, strutturata come un ritor-no dell eroe alla propria terra perduta , rap-presenta un fondamentale archetipo narra-tivo). In particolare vi si ispirer Virgilio*nel VI libro dell Eneide, costruito sulla trac-cia del modello omerico, pur nella diversit dei valori ideologici e strutturali che lo discesa nel regno dei morti di Ulisseavviene dopo che l eroe ha abbandonatol isola E a, dove la maga Circe lo avevatenuto prigioniero per un anno insieme aisuoi compagni trasformati in porci; spinto-si con una sola nave fino ai confini dell O-ceano, egli giunge nel paese dei Cimmeri,avvolto nella nebbia, dove discende nelregno dei morti per incontrare l indovinoTiresia e interrogarlo sul proprio al vate Tiresia, Ulisse incontra nell A-de il compagno insepolto Elpenore, lamadre Anticlea, i propri compagni d armi

683 1 Infine venne l’anima del tebano Tiresia, con uno scettro d’oro, e mi conobbe e mi disse: «Divino Laerzíade, ingegnoso Odisseo, perché infelice, lasciando la luce del sole, 5 venisti a vedere i morti e questo lugubre luogo? Ma levati dalla fossa, ritira la spada affilata,

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Transcription of Viaggi nell’Aldilà nella letteratura predantesca

1 Viaggi nell Aldil nella letteraturapredantescaOmeroUlisse nell AdeL XI dell Odissea, la cosiddetta n kya( evo-cazione dei morti ), costituisce il documen-to pi autorevole sulle primitive concezio-ni dell Oltretomba, e allo stesso tempo ilprincipale modello per tutte le successiveelaborazioni letterarie che hanno per temala cat basi*, la discesa agli Inferi (del restol intera Odissea, strutturata come un ritor-no dell eroe alla propria terra perduta , rap-presenta un fondamentale archetipo narra-tivo). In particolare vi si ispirer Virgilio*nel VI libro dell Eneide, costruito sulla trac-cia del modello omerico, pur nella diversit dei valori ideologici e strutturali che lo discesa nel regno dei morti di Ulisseavviene dopo che l eroe ha abbandonatol isola E a, dove la maga Circe lo avevatenuto prigioniero per un anno insieme aisuoi compagni trasformati in porci.

2 Spinto-si con una sola nave fino ai confini dell O-ceano, egli giunge nel paese dei Cimmeri,avvolto nella nebbia, dove discende nelregno dei morti per incontrare l indovinoTiresia e interrogarlo sul proprio al vate Tiresia, Ulisse incontra nell A-de il compagno insepolto Elpenore, lamadre Anticlea, i propri compagni d armidurante la guerra di Troia, Agamennone,Achille e Patroclo, Antiloco e Aiace, e infi-ne i grandi dannati, Minosse, Orione, Tizio,Tantalo, Sisifo ed Eracle. Quella compiutada Ulisse non per una vera e propriavisita del regno dei morti: manca nel testoomerico una precisa topografia dell Ade,che caratterizzer invece il racconto di Vir-gilio; l eroe greco si limita ad arrestarsi sullasoglia, dove le ombre dei morti gli appaio-no davanti una dopo l altra, attratte dal san-gue anime presentano caratteristiche diverse:alcune appaiono come fantasmi, corpiaerei, reali ma dotati di scarsa attivit vitale;inutilmente infatti Ulisse cerca di abbrac-ciare la madre Anticlea: E mi slanciai trevolte, il cuore mi obbligava a abbracciarla: /tre volte dalle mie mani, all ombra simile oal sogno, / vol via (XI, 206-207).

3 Le anime possono tuttavia rinvigorirsibevendo il sangue sacrificale, come risultadalle parole di Tiresia: Ma levati dalla fossa,ritira la spada affilata, / che beva il sangue epoi il vero ti dica (XI, 95-96). Le anime deigrandi dannati possiedono invece un gran-de vigore fisico, a cui legato il loro eternotormento: Sisifo spinge un enorme maci-gno; Tizio tormentato da due avvoltoi che annidati ai suoi fianchi, rodevano il fega-to, / penetrando nei visceri (XI, 578-579);Tantalo, circondato da acqua e frutti, soffrepene atroci nell impossibilit di due brani che seguono si riferisco-no all incontro con Tiresia e alla sua profe-zia, che costituisce lo scopo del viaggio edella cat basi di Ulisse, e a quello nell aldil nella letteratura predantesca6826831 Infine venne l anima del tebano Tiresia,con uno scettro d oro, e mi conobbe e mi disse: Divino Laerz ade, ingegnoso Odisseo,perch infelice, lasciando la luce del sole,5venisti a vedere i morti e questo lugubre luogo?

4 Ma levati dalla fossa, ritira la spada affilata,che beva il sangue e poi il vero ti dica .Parlava cos , e io, ritirandomi, la spada a borchie d argentorimisi nel fodero; lui bevve il sangue nero,10poi finalmente mi disse parole, il profeta glorioso: Cerchi il ritorno dolcezza di miele, splendido Odisseo,ma faticoso lo far un nume; non credoche sfuggirai all Ennos geo, tant odio s messo nel cuore,irato perch il figlio suo gli accecasti;15ma anche cos , pur soffrendo dolori, potrete arrivare,se vuoi frenare il tuo cuore e quello dei tuoi,quando avvicinerai la solida naveall isola Trinach a, scampato dal mare viola,e pascolanti l troverete le vacche e le floride greggi20del Sole, che tutto vede e tutto ascolta dall intatte le lascerai, se penserai al ritorno,in Itaca, pur soffrendo dolori, potrete arrivare:ma se le rapisci allora t annuncio la fineProfezia di TiresiaOdisseaXI, 90-137traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, Torino, Einaudi, 19631.

5 Tiresia: indovino tebano, che conserv il privilegiodella veggenza anche dopo la morte. ricordato daDante, insieme a sua figlia Manto, anch essa indovina,in , nella quarta bolgia dell ottavo cerchio deifrodolenti, tra gli incantatori e gli indovini. Vi sono varieversioni di come Tiresia abbia acquisito il dono dellaprofezia; la pi celebre la seguente: un giorno videdue serpenti che stavano accoppiandosi ed egli, che eraintervenuto uccidendoli o separandoli, venne trasfor-mato in una donna; sette anni dopo, la ripetizione delfatto gli fece riacquistare il sesso originario. QuandoZeus ed Era si trovarono a litigare su chi, tra uomo edonna, provasse maggior godimento nell amore, deci-sero di consultare Tiresia, l unico che aveva provato ladoppia esperienza. Egli assicur che il piacere delladonna era nove volte superiore a quello dell uomo.

6 Eraallora, per punirlo di questa rivelazione, lo accec , maZeus, per risarcirlo, gli diede il dono della preveggenza,che avrebbe conservato anche dopo la morte. A questaversione fa riferimento anche Dante: Vedi Tiresia, chemut sembiante / quando di maschio femmina diven-ne, / cangiandosi le membra tutte quante; / e prima,poi, ribatter li convenne / li duo serpenti avvolti, con laverga, / che r avesse le maschili penne ( , 40-45).2. scettro d oro: attributo simbolico degli indovini. mi disse: Tiresia profetizza i futuri avvenimenti dellavita di Ulisse, la cui narrazione costituir la secondaparte del Laerz ade: patronimico di Ulisse (Odisseo): figlio diLaerte. ingegnoso: Ulisse era celebre per la propriaastuzia; fu lui, tra l altro, a ideare l inganno del cavalloche consent agli Achei di conquistare fossa: la fossa di un cubito scavata da Ulisse all in-gresso dell Ade per raccogliere il sangue degli animalisgozzati; bevendone, le ombre esangui dei defunti riac-quistavano vitalit.

7 11. dolcezza di miele: dolce come il miele; il testoomerico ricchissimo di simili perifrasi*, che connota-no sia persone che Enoss geo: in greco significa Scuotitore dellaterra ; un appellativo di Poseidone (Nettuno).18. Trinach a: la Sicilia, cos chiamata (dal greco thr nax= tridente ) per la sua forma triangolare; in latino detta le vacche: le vacche sacre del Sole, dalle cornad oro, di cui si ciberanno i compagni di nell aldil nella letteratura predantesca684per la nave e i compagni. Quanto a te, se ti salvi,25tardi e male tornerai, perduti tutti i compagni,su nave altrui, troverai pene in casa,uomini tracotanti, che le ricchezze ti mangiano,facendo la corte alla sposa divina e offrendole doni di la loro violenza punirai, quando i pretendenti nel tuo palazzo avrai spento,o con l inganno, o apertamente col bronzo affilato,allora parti, prendendo il maneggevole remo,finch a genti tu arrivi che non conoscono il mare,non mangiano cibi conditi con sale,35non sanno le navi dalle guance di minio,n i maneggevoli remi che son ali alle il segno ti dir , chiarissimo.

8 Non pu , incontrandoti, un altro viatore ti dicache il ventilabro tu reggi sulla nobile spalla,40allora, in terra piantato il maneggevole remo,offerti bei sacrifici a Poseidone sovrano ariete, toro e verro marito di scrofe torna a casa e celebra sacre ecatombiai numi immortali che il cielo vasto possiedono,45a tutti per ordine. Morte dal mareti verr , molto dolce, a ucciderti vintoda una serena vecchiezza. Intorno a te popolibeati saranno. Questo con verit ti predico .27. uomini tracotanti: i Proci, pretendenti al trono diItaca durante l assenza di Ulisse, che ne far strage alsuo ritorno sull finch .. navi: dopo la riconquista del trono diItaca, Ulisse dovr ripartire, con un remo sulle spalle,alla ricerca di un popolo diverso (che non usa il sale),che non conosce la dalle guance di minio: dalle rosse remi che son ali alle navi: cfr.

9 , 125 (deiremi facemmo ali al folle volo) e SCa p. ventilabro: attrezzo di legno con una larga pala,simile a un remo, usato per ventilare il grano. Scambia-re il remo per un ventilabro il segno evidente che Ulis-se giunto presso un popolo che non conosce la Poseidone: Nettuno, dio del mare, avverso ad Ulis-se che aveva accecato suo figlio, il ciclope ecatombi: il termine significa in greco centobuoi , e viene usato per indicare un sacrificio di pi vit-time, non necessariamente Morte dal mare ti verr : vago accenno allamorte di Ulisse, che verr dal mare. Anche nella Comme-dial eroe muore in un naufragio oltre le Colonne d Erco-le (infin che l mar fu sovra noi richiuso, , 142). Viaggi nell aldil nella letteratura predantesca6851[..] e sopraggiunse l anima d Achille Pelide,e quella di Patroclo, del nobilissimo Ant loco,e quella d Aiace, il pi bello d aspetto e di corpofra tutti i Danai, dopo il Pelide mi conobbe l anima del piede rapido Eac de,e sospirando parole fugaci diceva: Divino Laerz ade, ingegnoso Odisseo,ah pazzo!

10 Che altra fatica maggiore mediterai nell animo?Come osasti scendere all Ade, dove fantasmi10privi di mente han dimora, parvenze d uomini morti? Cos parlava, e io rispondendogli dissi: O Achille, figlio di Peleo, fortissimo fra gli Achei,venni per bisogno a Tiresia, se qualche consigliomi desse, come in Itaca petrosa verr .15 Perch non ho ancora toccato l Acaia, la miaterra non ho raggiunta, ma sempre ho travagli. Ma di te, Achille,nessun eroe, n prima, n poi, pi felice:prima da vivo t onoravamo come gli d inoi Argivi, e adesso tu signoreggi tra i morti,20quaggi ; perci d esser morto non t affliggere, Achille .Io dicevo cos : e subito rispondendomi disse: Non lodarmi la morte, splendido esser bifolco, servire un padrone,un diseredato, che non avesse ricchezza,25piuttosto che dominare su tutte l ombre .Incontro con AchilleOdisseaXI, 467-491traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, Torino, Einaudi, 19631.


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