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Dal mito all’epica A - Zanichelli

PERCORSO. A. Dal mito all'epica IL MITO L'EPICA. Unit A1 Il mito e la sua trasmissione Unit A5 Il racconto epico Unit A2 D i ed eroi Unit A6 La scrittura e la nascita dell'epica Unit A3 I contenuti dei miti Unit A7 Il linguaggio epico Unit A4 La struttura e lo stile dei miti LEGGERE E ANALIZZARE. LEGGERE E ANALIZZARE un testo epico un testo mitologico PERCORSO. A IL MITO. 1. U N I T . Il mito e la sua trasmissione La funzione dei miti . Ogni civilt che si sviluppata sulla Terra ha sentito l'esigenza di elaborare racconti per rispondere alle grandi domande di fondo che sfuggivano alla comprensione Parole chiave logica. Davanti all'universo, ai fenomeni naturali quali l'alternarsi del giorno e della Immaginario notte o il cambio delle stagioni, oppure di fronte al nascere e al declinare della vita, l'insieme di simboli gli esseri umani hanno sempre provato sbigottimento e meraviglia e hanno cercato e di concetti pre- senti nella memoria una interpretazione.

À 1 Il mito e la sua trasmissioneLa funzione dei miti • Ogni civiltà che si è sviluppata sulla Terra ha sentito l’esigenza di elaborare racconti per rispondere alle grandi domande di fondo che sfuggivano alla comprensione logica. Davanti all’universo, ai …

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1 PERCORSO. A. Dal mito all'epica IL MITO L'EPICA. Unit A1 Il mito e la sua trasmissione Unit A5 Il racconto epico Unit A2 D i ed eroi Unit A6 La scrittura e la nascita dell'epica Unit A3 I contenuti dei miti Unit A7 Il linguaggio epico Unit A4 La struttura e lo stile dei miti LEGGERE E ANALIZZARE. LEGGERE E ANALIZZARE un testo epico un testo mitologico PERCORSO. A IL MITO. 1. U N I T . Il mito e la sua trasmissione La funzione dei miti . Ogni civilt che si sviluppata sulla Terra ha sentito l'esigenza di elaborare racconti per rispondere alle grandi domande di fondo che sfuggivano alla comprensione Parole chiave logica. Davanti all'universo, ai fenomeni naturali quali l'alternarsi del giorno e della Immaginario notte o il cambio delle stagioni, oppure di fronte al nascere e al declinare della vita, l'insieme di simboli gli esseri umani hanno sempre provato sbigottimento e meraviglia e hanno cercato e di concetti pre- senti nella memoria una interpretazione.

2 I miti costituivano un tentativo di risposta ai grandi interro- (immaginazione) di gativi dell'esistenza, una spiegazione che, in assenza di una conoscenza scientifica e una molteplicit di individui. Si parla di psicologica, cercava di dare corpo a un ordine etico e morale, all'interno del quale immaginario mitico l'uomo poteva riconoscersi e trovare il senso di ogni accadimento. proprio in riferimen- to ai miti che costi- L'impronta comune dei miti Sumeri, Egizi, Greci, Romani hanno cercato e trova- tuiscono un aspetto to nei rispettivi miti i punti di riferimento morali e religiosi sui quali costruire le loro comune dell'imma- ginazione di tutti gli societ . Elaborando un'analisi parallela dei miti, gli studiosi hanno constatato come uomini. esistano straordinarie somiglianze tra miti pensati da popoli che vivevano agli anti- Mitologia tanto la podi.

3 Gli esseri umani infatti si sono posti le stesse domande in epoche e luoghi diffe- scienza che studia i miti quanto il termi- renti. In altre parole, i grandi interrogativi esistenziali sono sempre stati analoghi in ne con cui si indica tutte le culture e ci dimostrato proprio dal fatto che l'immaginario dell'uomo si il complesso delle esprime in maniera assai simile. Noi abbiamo pi familiarit con la mitologia greca, credenze mitiche di un popolo. che, in generale, coincide con i miti raccolti nell'ambito del bacino del Mediterraneo. Per temi e significati, per , riscontriamo somiglianze e affinit anche con quanto Le Muse e le Sirene elaborato in Oriente, in Cina, nell'America precolombiana, in Africa. impegnate in un concorso musicale I miti come archetipi A partire da alcuni caratteri ricorrenti dei racconti del presieduto da Zeus, mito, gli studiosi hanno postulato l'esistenza di schemi e di categorie di pensiero con Atena ed Era, universali, innate nell'essere umano: gli archetipi (dal latino tardo archetypu(m), nel bassorilievo di un sarcofago a sua volta dal greco arch = origine e typos = modello).

4 Si tratta di modelli che romano del III riproducono i conflitti interiori presenti nell'inconscio umano in ogni tempo. In secolo (New York, Metropolitan questa chiave, gli archetipi del mito ci permettono anche di indagare noi stessi e i Museum of Art) meccanismi della nostra psiche. 2. Il mito e la sua trasmissione UNIT 1. Significato e caratteristiche del mito . La parola mito deriva dal latino mytho(n), a sua volta ripreso dal greco my thos Parole chiave (= parola, discorso), nell'accezione di discorso narrativo, narrazione . Indica un Orale L'aggettivo racconto che nel tempo si caratterizzato per i contenuti favolosi, legati all'ambi viene dal latino tardo orale, legato to sacro e spesso ambientati in un'atmosfera fiabesca. Pi precisamente, il termine al nome os, oris =. designa un racconto orale sacro che ha le seguenti tre caratteristiche fondamentali: bocca.

5 Si riferisce a ci che ha attinenza l'avvenimento narrato si svolge non nel tempo storico , cio un tempo che ci ha con la bocca ( cavit . preceduti e che direttamente legato al nostro, bens in un tempo primordiale, orale ). Indica un fat- anteriore, esteriore ed eterogeneo rispetto a quello in cui viviamo (P. Veyne, to o un detto ripor- tato e tramandato I Greci hanno creduto ai loro miti?, Il Mulino, Bologna, 1984), cio un'epoca im- a voce ( tradizione maginata, che si colloca prima del tempo ; orale , fonti stori- che orali , interro- l'avvenimento narrato considerato come fondante, cio esplicativo e alla base di gazione orale ). una realt storica. Per questo il mito ha spesso una funzione eziologica, cio di Eziologico L'agget- spiegazione delle cause dei fenomeni e di interpretazione della realt sulla base di tivo composto narrazioni fantastiche; dal sostantivo del latino tardo aetiu(m), i protagonisti dell'avvenimento narrato sono esseri sovrumani: d i e semid i derivato dal greco (cio figli di una divinit e di un essere umano), animali o uomini di natura ition = causa, e dal suffisso -logicu(m), particolare.

6 Dal greco loghik s, connesso a l gos =. Possiamo ritrovare queste tre caratteristiche nel testo che segue, sulla figura del re studio. In ambito let- di Roma Numa Pompilio, riportato secondo la versione del poeta latino Ovidio terario, un racconto o un poemetto (43 p. 86). Nel racconto, infatti, ci si riferisce a un tempo primordiale eziologico sono una (mancano riferimenti temporali precisi), la funzione eziologica espressa nei versi composizione che tratta dell'origine del 5-6 e i protagonisti sono esseri sovrumani (Numa sposa una ninfa e muore vecchis- nome di un luogo simo). o di una persona, basata su etimolo- [ ] si racconta gie popolari prive di fondamento storico. 480 che Numa tornasse in patria e che, sollecitato da tutti, prendesse nelle sue mani le redini del popolo laziale. Felicemente sposato a una ninfa e guidato dalle Camene, insegn i riti sacrificali e convert all'arte della pace una gente avvezza a combattere con ferocia.

7 485 Quando poi, vecchissimo, giunse al termine della vita e del regno, piansero la sua morte tutte le donne del Lazio, il popolo e gli anziani. E la moglie, lasciata la citt . and a nascondersi nelle fitte selve di Ariccia. Ovidio, Metamorfosi, XV, 479-488, trad. it. di D. Iacondini, Cappelli, Bologna, 1998. 482 Camene: antiche divinit italiche, 488 selve di Ariccia: luoghi selvaggi identificate poi con le Muse della intorno a Roma, presso Aricia, tradizione greca. citt della Lega Latina. 487 la moglie: la ninfa Egeria. Statuetta in marmo di suonatore di lira proveniente da Keros, isole Cicladi, 2800-2700 (New York, Metropolitan Museum of Art). 3. PERCORSO A Dal mito all'epica . Chiave interpretativa dei miti . Il mito dunque la narrazione di un avvenimento avvenuto in tempi remoti, con protagonisti sovrannaturali.

8 Si tratta, per , di un racconto non fine a se stesso, come potrebbe essere la fiaba, che ne condivide le caratteristiche formali (narrazione breve, originaria della tradizione popolare e incentrata su avvenimenti e personaggi fantastici;. p. 26), ma di una narrazione che presenta una chiave interpretativa. Il mito, infatti, ha la funzione di giustificare e spiegare avvenimenti che sfuggono alla comprensione umana; deve dunque essere letto e compreso nei suoi aspetti simbolici, che rimandano cio ad altro. Oggi parliamo di linguaggio miti . co , una vera e propria forma di espressione che, in quanto tale, deve essere tradotta e interpretata. Al linguaggio mitico erano affidate le prime riflessioni dell'uomo intorno a se stesso. E occorre dunque decifrarlo per conoscere e comprendere le culture che se ne sono servite.

9 Anche la fiaba ci fornisce indi- cazioni storiche e culturali sui popoli che l'hanno trasmessa; questa funzione, tuttavia, in quel tipo di narrazione non primaria. Al di l delle mirabolanti vicende trattate, i miti forniscono, pertanto, in- formazioni che ci illuminano sui valori e i principi delle societ all'interno delle quali si sono sviluppati. Dal tessuto dei racconti, dall'ambientazione, dai caratteri dei protagonisti emergono elementi utili a ricostruire la storia di un popolo, l'organizzazione sociale, la sua evoluzione culturale. Il valore simbolico del mito evidente nel breve racconto che segue, ripor- tatoci da Pseudo Apollodoro ( p. 10), un autore anonimo al quale attri- buita la Biblioteca, raccolta di miti del I-II secolo Nel testo, Persefone/. Core rapita la personificazione della forza vitale della natura nelle stagioni primaverile ed estiva.

10 Nel buio periodo dell'autunno-inverno giace sottoter- ra, presso Plutone, sovrano degli Inferi (Ade), come il seme che muore ma . pronto a rinascere al primo raggio di sole in primavera. Plutone si innamor di Persefone e, con l'aiuto di Zeus, la rap di nascosto. De- metra1 andava cercandola per tutta la terra, di giorno e di notte, alla luce delle fiaccole; ma quando venne a sapere [ ] che Plutone l'aveva rapita, irata con gli d i abbandon il cielo e, assunto l'aspetto di una donna mortale, si rec a Eleu- si [ ] Zeus ordin a Plutone di rimandare Core sulla terra, e Plutone, affinch lei non rimanesse troppo tempo presso la madre, le diede da mangiare un chicco di melograna. Lei lo inghiott , senza prevedere ci che sarebbe accaduto [ ]. Persefone fu costretta a rimanere la terza parte di ogni anno con Plutone; il resto dell'anno lo trascorreva tra gli d i.


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