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LZHEIMER

7 Diagnosticare la malattia di Alzheimerprima ancora che si manifestino disturbidella memoria e intervenireprecocemente, grazie all identificazionedei fattori di rischio e allo sviluppotecnologico. il messaggio principalelanciato a conclusione dell ottavaConferenza internazionale sulla malattiadi alzheimer e disturbi correlati tenutasidal 20 al 25 luglio scorsi a Stoccolma, allapresenza di oltre partecipantiprovenienti da una cinquantina di paesi ditutto il mondo. Mai come prima i ricercatori stannolavorando per comprendere i meccanismialla base della malattia di alzheimer eper migliorare le conoscenze in grado diprevenire e trattare pi efficacementequesta malattia commenta William , vice presidente del comitatoscientifico dell Associazione Alzheimerstatunitense precisando che la quantit dei lavori scientifici presentati allaconferenza e il numero dei partecipanti,quasi doppio di quello della Conferenza2000, riflettono questa significativaattivit di ricerca sull alzheimer .

7 Diagnosticare la malattia di Alzheimer prima ancora che si manifestino disturbi della memoria e intervenire precocemente, grazie all’identificazione

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  Alzheimer, Malattia, La malattia di alzheimer

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1 7 Diagnosticare la malattia di Alzheimerprima ancora che si manifestino disturbidella memoria e intervenireprecocemente, grazie all identificazionedei fattori di rischio e allo sviluppotecnologico. il messaggio principalelanciato a conclusione dell ottavaConferenza internazionale sulla malattiadi alzheimer e disturbi correlati tenutasidal 20 al 25 luglio scorsi a Stoccolma, allapresenza di oltre partecipantiprovenienti da una cinquantina di paesi ditutto il mondo. Mai come prima i ricercatori stannolavorando per comprendere i meccanismialla base della malattia di alzheimer eper migliorare le conoscenze in grado diprevenire e trattare pi efficacementequesta malattia commenta William , vice presidente del comitatoscientifico dell Associazione Alzheimerstatunitense precisando che la quantit dei lavori scientifici presentati allaconferenza e il numero dei partecipanti,quasi doppio di quello della Conferenza2000, riflettono questa significativaattivit di ricerca sull alzheimer .

2 PrevenzioneNumerosi studi hanno mostrato unaprobabile correlazione tra stili di vita e alzheimer . Secondo ricercatoridell Universit di Cleveland1 una dietaricca di antiossidanti (pesce, pollo, frutta e verdura) potrebbe ridurre il rischio dimalattia di alzheimer , in particolare neiportatori dell allele e4 dell ApoE . Gi su Jama del 26 giugno erano statipubblicati due articoli che portavano alla stessa conclusione 2-3. Tre nuovi studi presentati da Robert , Brian Austen5e TsuneoYamazaki6rafforzano la possibilecorrelazione tra livello di colesterolo emalattia di alzheimer e tra uso di statine(farmaci prescritti per abbassare ilcolesterolo LDL) e diminuzione di rischiodi alzheimer . La relazione tra livelli di colesterolo eAlzheimer si conferma una delle aree pi attive della ricerca su tale malattia . Gliattuali studi sulle statine sono interessantiperch possono indicarci un mezzo perridurre il rischio ha commentatoWilliam , aggiungendo che per confermare questa teoria negli StatiUniti sta iniziando uno studio clinicorandomizzato.

3 DiagnosiE un altra linea di ricerca studia metodi di indagine strumentali per poter arrivarea riconoscere la malattia quando lapersona ancora in vita, anzi prima che si manifestino disturbi di memoria. Questi metodi trovano applicazione solonel campo della ricerca e non sono ancorautilizzati nella pratica diagnosticaquotidiana. Gary Small7dell Universit della Califonia, ha utilizzato la (tomografia a emissione di positroni) con un particolare mezzo di contrasto che permette di vedere le placche di -amiloide e i grovigli neurofibrillari in persone in vita. Questo esame, incombinazione con la genotipizzazionedell ApoE potrebbe essere un mezzo diindividuazione precoce dell alzheimer . Nick Fox8, del Dementia Research Groupdi Londra, ha invece messo a punto unametodica che sfrutta le capacit di calcolodei moderni supercomputer applicate allarisonanza magnetica. cos possibileevidenziare variazioni anche minime delvolume del cervello (il cervello dei malatidi alzheimer perde cellule e collegamenti,pari a circa 2,5% l anno di tessutocerebrale).

4 Qualit di vitaMary Mittelman prende spunto dallostudio del 1996, il pi ampio mairealizzato, che valutava l impatto di unintervento psicosociale alla famiglia9sulla sua qualit di vita esull istituzionalizzazione del malato,per presentare i risultati del primo annodella ricerca 3 Country Study 10condotta in Australia, Gran Bretagna e Lo studio vuole determinare se un intervento psicosociale combinato atrattamento farmacologico sia pi efficacedel solo trattamento farmacologico. E Peter Whitehouse11discute il concettodi qualit di vita, che deve esserel obiettivo comune di tutti gli qualit di vita un ponte tra praticaclinica e ricerca e riunisce tutte le figurecoinvolte: familiari, medici, economisti,filosofi, per tentare di rispondere alle tantedomande che pone. Le ricerche presentate alla Conferenzadi Stoccolma ci fanno sperare di esseresulla buona strada per avere dellerisposte sull alzheimer ha conclusoStephen McConnell, presidente dellaAssociazione alzheimer , DIAGNOSI,GESTIONE DELLA DEMENZAL inee Guida dell Academy of NeurologyLE NOVIT DALL OTTAVACONFERENZAALZHEIMERA Stoccolma nel luglio scorso si sono riuniti i pi importantiricercatori di tutto il mondo per fare il punto su prevenzione,diagnosi, trattamento e costi Riferimenti:1, 4, 5, 6, 7, 8, 10, Dietary Intake of Antioxidants and Risk of AlzheimerDisease Marianne , MD,MSc; , Phd; Annemieke Ruitenberg, MD,PhD; John Swieten, MD,PhD; Albert Hofman,MD,PhD; Jacqueline , PhD; , MD,PhD JAMA, 2002;287 Dietary Intake of Antioxidant Nutrient and the Risk of incident alzheimer Disease in a Biracial CommunityStudy Marta Clare Morris, ScD; Denis , MD.

5 Julia , ScD; Christine , PhD; David , MD; Neelum Agganwal, MD; Robert , PhD; Paul , PhD,ScD JAMA, 2002;287:3230-3237. 9. A Family Intervention to delay Nursing HomePlacement of Patients with alzheimer Disease Mary S. Mittelman, DrPH; Steven , PhD; Emma Schulman, CSW; Gertrude Steinberg, MS; Bruce Levin, PhD JAMA, 4 dicembre 1996 Vol. 276, PRIMO PIANOR iferimenti:Practice parameter: Early detection of dementia: Mild cognitive impairment (an evidence-based review) Report of the Quality Standards Subcommittee of the American Academy of Neurology; Neurology 2001;56 parameter: Diagnosis of dementia (an evidence-based review) Report of the Quality Standards Subcommittee of the American Academy of Neurology; Neurology 2001;56:1143-1153 Practice parameter: Management of dementia (an evidence-based review) Report of the Quality Standards Subcommittee of the American Academy of Neurology; Neurology 2001;56:1154-1166 Traduzione italiana a cura di Gabriele Carbone, neurologo Responsabile Unit AlzheimerIstituto di Scienze Neurologiche e Psichiatriche Guidonia (RM)Questo un servizio di assistenza (CareEssential Point of Care Tool) messo a punto dall'American Academy of Neurology (AAN).

6 Destinato a fornire agli iscrittiraccomandazioni e orientamenti basati sull evidenza per assisterli e aiutarli nelle scelte terapeutiche. basato sulla valutazione di informazioni scientifiche e cliniche attuali e non intende escludere alcuna ragionevole metodologia alternativa. L'AAN riconosce che le decisioni sulle cure sono prerogativa del paziente e del medico curante,tenuto conto delle circostanze. I medici sono invitati a consultare attentamente i testi completi delle linee guida dall AAN per capire tutte le raccomandazioni relative alla curadi questi pazienti. (Sito )La demenza caratterizzata da un deficit della memoria associato a disturbi di altre aree cognitive,che causano una significativa riduzione delle attivit quotidiane di una persona. La malattia di alzheimer rappresenta il 50-60% delle varie forme di demenza: in Italia si stimano in le persone colpite e si prevede che il numero raddoppier entro il demenza spesso misconosciuta nelle fasi iniziali e nelle persone molto anziane.

7 Invece, una diagnosi precoce potrebbe permettere di intervenire tempestivamente sulle cause delle demenze reversibili;avviare terapie in grado di ritardare la progressione della malattia ; agire pi incisivamente sulle capacit cognitive residue; organizzare al meglio la vita del malato e dei suoi familiari. Vanno in questa direzione le pi recenti linee guida elaborate dall American Academy of Neurology su diagnosi, trattamento e assistenza della demenza, diffuse in due stesure: una rivolta ai medici e l altra a chi si prende cura del Italia, nel 2000 la Societ di Neurologia ha redatto delle linee guida che definiscono criteri e percorsi diagnostici per le demenze in generale e la malattia di alzheimer in finale del documento quello di indicare un approccio uniforme alla diagnosi al fine di riconoscere le diverse forme di demenza e identificare il tipo e la gravit della compromissione delle capacit cognitive e funzionali del 1999 l Expert Panel alzheimer della Societ Italiana di Neuroscienze aveva elaborato un documento di consensosui comportamenti medici e gli indirizzi socio-sanitari e assistenziali pi appropriati per i malati di alzheimer .

8 Le raccomandazioni, che hanno valutato le linee guida esistenti ed esaminato la letteratura scientifica internazionale per quanto riguarda quesiti eventualmente non trattati dalle linee guida, sono indirizzate in particolare agli specialisti e ai medici di famiglia (per coadiuvarli nell iter diagnosticodella malattia ), ma anche alle autorit sanitarie (per migliorare l utilizzodelle strutture e la gestione delle risorse).DOSSIERDOSSIERI ndicazioni pratiche per la diagnosi di demenza I criteri clinici per MA sono affidabili (DSM-IIIR per ladefinizione e NINCDS-ADRDA e DSM-IV per i criteridiagnostici); demenza vascolare, demenza a corpi di Lewy (DLB) edemenza fronto-temporale (FTD) dovrebbero essere escluse,ma allo stato attuale i criteri diagnostici per queste malattiesono imperfetti; le neuroimmagini strutturali (TAC, RMN) possono evidenziarelesioni responsabili dei disturbi cognitivi; la proteina CSF-14-3-3 del liquido cefalo-rachidiano utilequando si sospetta la malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD), epossono essere esclusi un recente stroke o un'encefalite virale.

9 L evidenza sostiene l utilizzo dei seguenti esami per lavalutazione di routine del paziente affetto da demenza:- emocromo completo- elettroliti sierici- glicemia, azotemia, creatininemia- dosaggio vitamina B12- test per la depressione - prove di funzionalit epatica e tiroidea L evidenza indica che i seguenti esami non dovrebbero essereinclusi nella valutazione di routine del paziente con demenza:- Test per la sifilide (a meno che non esistano fattori di rischiospecifico, quale vivere in una regione ad alta incidenza);- TAC o RMN per misurazioni lineari o volumetriche;- SPECT;- test genetici per DLB o CJD;- genotipo dell APOE per MA;- EEG;- puntura lombare (salvo se in presenza di metastasi, sospettainfezione del Sistema Nervoso Centrale, positivit sierologicaper sifilide, idrocefalo, et sotto i 55 anni, demenzarapidamente progressiva o insolita, immunosoppressione,sospetta vasculite del Sistema Nervoso Centrale).

10 Allo stato attuale non ci sono dati sufficienti per sostenere oconfutare l'uso dei seguenti esami:- PET;- marcatori genetici per MA non elencati prima;- CSF (liquor) o altri markers biologici per MA - MutazioniTau in pazienti con demenza fronto-temporale (FTD); - mutazioni del gene per MA in pazienti con FTD. Indicazioni pratiche per la gestione della demenza Trattare i sintomi cognitivi della MA con inibitori della acetilcolinesterasi e Vitamina E. Prendere in considerazione l'uso di inibitori dellaacetilcolinesterasi in pazienti con MA di grado lieve o inibitori dell acetilcolinesterasi possono migliorare la qualit di vita e le funzioni cognitive, inclusa la memoria, il pensiero e lacapacit di ragionamento. Si sono dimostrati efficaci nei soggetticon MA di grado lieve o moderato e sono allo studio in pazienticon MCI e demenza di grado severo. Ecco perch ilriconoscimento precoce e una diagnosi tempestiva della malattiadi alzheimer sono importanti.


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